Così succede a Hogwarts - Primo anno.

di missmalfoy97
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Capitolo I
L'Espresso per Hogwarts



L’Espresso per Hogwarts era appena partito. Per Rose Weasley e Albus Severus Potter, quello sarebbe stato il primo anno alla famosa scuola di Magia e Stregoneria. Avevano entrambi varie preoccupazioni, riguardo alla novità che li attendeva. In particolare Albus, che era molto teso a causa dello Smistamento. Suo fratello James, che avrebbe frequentato il secondo anno a Hogwarts, aveva passato l’estate a terrorizzarlo: gli diceva che sicuramente Albus sarebbe andato a Serpeverde, maledicendo quella Casa. Lui, però, desiderava andare a Grifondoro, come James e i suoi genitori, Harry e Ginny Potter… tuttavia James gli aveva messo un grande dubbio: e se lui non fosse stato davvero un Grifondoro?
Mentre Albus aveva questi pensieri che lo preoccupavano, ronzanti per la testa, sentì la voce di sua cugina Rose esclamare: “Ehi, Al, qua c’è uno scompartimento libero, vieni!”. I due ragazzini presero posto, mettendosi a guardare fuori dal finestrino, troppo agitati per parlare.

Non erano voluti andare in uno scompartimento con uno qualsiasi dei loro numerosi cugini o fratelli, perché non volevano sentire nessuna scommessa sulla loro futura sistemazione, oppure qualsiasi altra cosa che avrebbe potuto aumentare la loro ansia. In effetti, avevano fatto bene. Qualche vagone più avanti, James, Louis, Fred, Molly, Dominique e Victoire stavano parlando proprio dei loro cugini più giovani, sia quelli che avrebbero iniziato Hogwarts quell’anno, che i più piccoli, a cui mancavano ancora uno o due anni d’attesa: Roxanne, Hugo, Lily Luna e Lucy.
“Io dico che mio fratello sarà un Serpeverde, rompiscatole com’è!” dichiarò James. “Non è poi così stressante, è simpatico, - disse invece Louis, - spero proprio venga a Tassorosso a farmi compagnia…”. James scoppiò a ridere: “Tassorosso? Albus? Da quando è buono o gentile? Mi fa sempre i dispetti!”. “Beh, James, anche tu ci metti molto la tua parte!”, lo rimproverò Dominique, dall’alto della sua saggezza da Corvonero. “E Rose, invece, secondo voi dove sarà smistata?” chiese Molly. “Grifondoro!” risposero James, Fred e Victoire in coro. Oltre a James, anche Fred, Victoire e Molly appartenevano alla Casa di Godric, e avrebbero frequentato rispettivamente il terzo, settimo e di nuovo terzo anno. Dominique e Louis, invece, si erano distaccati dalla tradizione dei Weasley: lei era una Corvonero, e avrebbe frequentato il quarto anno, mentre Louis il secondo a Tassorosso.
Dopo che si furono stancati di parlare di Albus e Rose, iniziarono a fare pronostici anche sui più piccoli, fino a che non furono interrotti dalla signora che passava con il carrello a vendere ogni tipo di dolciume. Mangiando Cioccorane a volontà e provando qualche nuovo gusto delle Gelatine Tuttigusti +1, si scordarono di ciò che stavano dicendo e presto si separarono, andando a cercare gli amici degli anni passati.

Nel frattempo, nello scompartimento di Albus e Rose, continuava a regnare il silenzio più totale, fino a che la Weasley non sentì qualcuno bussare, mentre Albus era ancora troppo preoccupato per accorgersene. “Avanti…” disse Rose, sistemandosi una ciocca di boccoli rossi dietro l’orecchio.
Davanti a lei si presentò un ragazzino biondo, con gli occhi grigi e dall’aria timida. Riconobbe che era quello che i suoi genitori le avevano detto fosse il figlio di Draco Malfoy, ovvero Scorpius Malfoy: quello con cui non si sarebbe mai dovuta fidanzare e che avrebbe dovuto battere in tutte le materie. In ogni caso, lei non aveva nessun pregiudizio nei suoi confronti… dopotutto, il padre di Scorpius era un Serpeverde, e soprattutto papà Ron diffidava molto di chi era stato in quella Casa.
“Ehm… Posso… Ecco, è libero un posto, qui?” domandò Scorpius con un fil di voce. “Sì, vieni pure! Ci siamo solo io e mio cugino Albus”, gli rispose Rose con un sorriso. Il ragazzo le si sedette accanto, stando se possibile ancora più in silenzio di Albus, che nel frattempo stava guardando storto il nuovo arrivato. Rose stava iniziando a stufarsi di tutto quel silenzio, non le piaceva stare zitta, e poi quei due le mettevano ansia… dopotutto lo Smistamento non era una questione così importante, pensava. Vai nella Casa che ti rispecchia di più e basta, fine della storia, Rose odiava doverne parlare. Immaginò che il cugino non avesse alcuna voglia di far conversazione, quindi provò ad attaccare bottone con Scorpius. “Beh, piacere, io sono Rose Weasley” dichiarò Rose, porgendogli la mano destra. Lui la fissò un attimo, poi gliela strinse, dicendo: “Scorpius Malfoy, piacere”. Poi di nuovo silenzio. “Sei anche tu del primo anno?” continuò Rose, nel tentativo di fare amicizia. “Già, spero di andare a Serpeverde, tu?”. Perché dovevano essere tutti così fissati con questa storia delle Case?! Si disse la ragazzina, tra sé. “Non lo so, andrò dove mi vorrà mettere il Cappello. Nella mia famiglia sono quasi tutti Grifondoro, ma non so se fa per me quella Casa” ammise Rose, poi proseguì: “In ogni caso cerco di non preoccuparmi troppo, tempo stasera e saprò il mio destino!”. “Io credo di andare bene per Serpeverde”, le confidò Scorpius; Rose non fece in tempo a ribattere perché la porta dello scompartimento venne aperta con violenza.

Davanti a loro comparvero due energumeni del quinto o sesto anno, che indossavano la divisa di Grifondoro. “Ah, eccoti qua, Mangiamorte…” iniziò uno dei due. Aveva i capelli corti e ricci, gli occhi sottili e la corporatura molto robusta. “…Credevi forse di sfuggirci?” continuò il suo compare, ancora più grosso di lui. Rose capì che dovevano riferirsi a Scorpius, perché né lei né Albus potevano aver qualcosa a che fare con i Mangiamorte. Neanche lui, in realtà, ma poiché nella sua famiglia c’erano stati molti sostenitori di Voldemort, ora che l’Oscuro Signore era morto già da tempo, avere avuto famigliari dalla sua parte era un motivo di vergogna e di derisione. Vide Scorpius sbiancare, per quanto fosse possibile essere più pallidi di così. Quei tizi avrebbero voluto affatturarlo, oppure direttamente picchiarlo, viste le loro dimensioni… e già che c’erano, pensò Rose, avrebbero potuto far del male anche a lei o ad Albus, i bulli sono senza scrupoli, anche se sono dei Grifondoro. Cercò di liberarsi di loro in via diplomatica: “Qui non c’è nessun Mangiamorte, se volete trovarli dovete andare ad Azkaban, mi sa che avete sbagliato strada”. Il tipo più grosso scoppiò a ridere, e le disse: “Chi credi di voler spaventare, matricola? Stiamo parlando di quello sfigato del tuo amichetto biondo… Sai, dobbiamo dargli una lezione!”.

Rose non seppe mai cosa sarebbe successo se in quel momento non fosse passata proprio la signora col carrello, che mise in fuga i due scimmioni. La ragazzina acquistò un po’ di Cioccorane, e sperò che i due tipi di prima non si ripresentassero a disturbarli. “Grazie” sussurrò Scorpius. “Figurati! – gli rispose Rose, - non è merito mio se si sono tolti di mezzo… comunque, vuoi una Cioccorana?”. “Sì, volentieri, grazie” le disse, prendendo un pacchetto e iniziando a scartarlo. “E tu Al? Vuoi qualcosa?” chiese al cugino, ma Albus scosse la testa e dichiarò di non aver fam
e.

NOTA DELL'AUTRICE:
Le recensioni e le critiche costruttive sono sempre ben accette. Questo capitolo è stato abbastanza breve, ma aggiornerò a breve con il secondo, ben più lungo, che è praticamente pronto. :)




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