Ricordi di un'adolescente

di Martarfv
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Ricordi di un'adolescente


Guardavo con tenerezza la fragile foto che tenevo fra le mani.
Risaliva a dieci anni fa ed era leggermente ingiallita e anche logorata dal tempo.
Pur di molti momenti fa, faceva ancora parte di me e non avrei mai avuto il coraggio di gettarla via.
Avevamo diciotto anni, ormai maggiorenni e pienamente consapevoli dei nostri doveri. Ma ci amavamo. Riuscivamo ad andare avanti proprio grazie al nostro affetto, colui che ci ha avvicinato, reso la vita meravigliosa, ma che poi ci ha abbandonato, lasciandoci soli, privi di parole ed emozioni.
Non so che fine abbia fatto Mary. Non la vedevo dal giorno in cui io e la mia famiglia abbiamo lasciato Oslo.
A diciotto anni, esattamente due anni dopo il nostro primo bacio. Ci amavamo alla follia.
Purtroppo, nonostante avessimo compiuto la maggiore età,  avendo sulle spalle il lavoro, i soldi, la scuola e i nostri doveri da maggiorenne dovevamo seguire la nostra famiglia.
Mio padre aveva ricevuto un incarico in Italia. Continuava a ripetere che era stato un miracolo, un dono di Dio. Io e i miei due fratelli non la pensavamo allo stesso modo.
Abbiamo dovuto cominciare una nuova vita, lontano dai nostri amici e amori. Io e Mary fummo separati.
Ripetevo sempre che la nostra storia era simile a quella di Romeo e Giulietta. Due amanti così innamorati, ma separati da un destino crudele e malvagio. Fortunatamente la nostra vita terrena era proseguita per il meglio, con tutti i problemi che un ragazzo può possedere.
Ho avuto storie successive a quella di Mary. Inizialmente ci sentivamo spesso, quasi ogni giorno; con il passare del tempo, entrambi abbiamo smesso di telefonare all’altro e mentre i giorni passavano la fiamma del nostro amore si spegneva lentamente. Ora non è che un vulcano inattivo da secoli.
In questi dieci anni ho avuto molte ragazze, ma nessuna ha saputo rendermi felice come Mary. E’ proprio vero che il primo amore non si scorda mai.
Nel tempo trascorso dalla mia partenza da Oslo mi sono laureato e con determinazione ho raggiunto il mio più grande obiettivo. Diventare un ottimo avvocato.
Ora a ventotto anni, senza una compagna, ma con un lavoro speciale e ben remunerato dovrei considerarmi un uomo soddisfatto. Ma il mio cuore non voleva proprio rendermi felice.
Desiderava rivedere Mary. Comprai quindi un biglietto aereo per Oslo e con un infantile felicità dopo molto tempo, mi stavo dirigendo verso la mia città natale.
L’ansia mi stava logorando, ma dopo poche ore sarei arrivato e l’avrei finalmente rivista.
Probabilmente era lei l’obiettivo della mia vita.
Posai nuovamente gli occhi sulla fotografia che tenevo in mano. Scattata il 20.11.1997, pochi minuti prima di lasciare la città.
Ricordo che suoi occhi erano invasi da grosse lacrime che le annebbiavano la vista.
Ci eravamo promessi amore eterno, ma soprattutto l’avevo assicurata dicendole che sarei ritornato il più presto, ma non avevo rispettato la promessa.
Le nostre vite erano andate avanti, abbiamo preso strade diverse. Ci siamo trovati davanti bivi, ma con qualche difficoltà siamo riusciti a scegliere le strade giuste, portandoci dove siamo ora.
Non sapevo quale lavoro avesse intrapreso, se si fosse laureata e avesse realizzato tutti i suoi sogni. Speravo fosse felice e soddisfatta delle sue scelte.
Sotto di noi si stagliava immensa la Germania. Era impossibile individuare sopra quale regione fossimo, ma a distogliere il mio sguardo dalla libertà furono gli assistenti di volo che ci avvisavano che saremmo arrivati dopo un’ora in Norvegia.




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