Nota
Questo documento si propone di analizzare i nuovi modelli di macchine da
combattimento comparsi all’interno di Mobile Suit Gundam D e qualcuno che non si
vede direttamente, ma che è presente in un modo o nell’altro. Idealmente,
vorrebbe riprendere la serie delle varie MSV (Mobile Suit Variations) che sono
state realizzate per buona parte del materiale UC e della Cosmic Era; in
pratica, è molto diverso. Tipicamente, infatti, le MSV dedicate a qualche
serie/film riprendono i modelli che vi compaiono e vi apportano qualche
modifica; i mezzi meccanici che sono effettivamente presenti nell’opera presa in
esame non finiscono nelle Variations. Come è ovvio, direi. D-MSV, invece, fa
questo solo in parte, proponendosi principalmente come strumento di analisi
delle macchine da guerra effettivamente presenti nella storia. Ne è stata
descritta anche qualcuna che non vi compare, ma che è stata utilizzata in eventi
direttamente correlati ai personaggi di Gundam D (non dico quali perché mi sta
bene così). Il titolo di D-MSV è quindi da considerarsi puramente artificioso.
Semplicemente, quando mi sono reso conto che in Gundam D stavano comparendo
sempre più modelli nuovi (o comunque modelli già visti rivistati dal
sottoscritto), ho deciso di descriverli a parte e mi è sembrato che D-MSV fosse
un nome efficace ai fini di richiamare dei prodotti ufficiali.
Il formato utilizzato per presentare le macchine non è quello ufficiale, ma
riprende il documento Burke’s All the World’s Mobile Weapons, che è ormai
diventato uno standard in rete.
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AMS-04 Sazabi Mass Production Type
Numero di serie: AMS-04; Axis Mobile Suit numero 4
Nome in codice: Sazabi Mass Production Type
Tipo di unità: mobile suit per ufficiali a produzione limitata
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Neo Zeon
Rollout: UC 0093
Primo schieramento: UC 0093
Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), sistemato nel torso
Dimensioni: altezza complessiva di 22,4 m., altezza alla testa di 21,2 m.
Peso: 28,5 tonnellate metriche a vuoto, 36,3 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di gundarium su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 2.800 kW
Propulsione: due razzi da 14.000 Kg., due razzi da 13.300 Kg., sei razzi da
9.800 Kg.; un totale di ventitré vettori di spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 1,66 G, compie una svolta di 180° in 0,5
secondi, velocità massima a terra di 166Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
22.600 m.; 2 x taniche di di propellente esterne staccabili (montate sul
backpack)
Armi incorporate: 2 x beam saber (una nell’alloggiamento di ricarica di
ciascun avambraccio, in mano quando usate)
Armamento opzionale: scudo (montato su di un avambraccio); beam shotrifle di
potenza stimata in 10,2 MW a E-CAP ricaricabile
Pilota: Colin Raimondi
Poco dopo il fallimento del piano di lancio sulla Terra di Axis nel marzo
0093, i sopravvissuti dell’esercito di Neo Zeon si trovarono senza più un
leader. Molti di loro, però, non erano intenzionati a rinunciare alla battaglia,
perché credevano ancora negli ideali di indipendenza degli spacenoid che li
avevano portati a combattere. Allo scopo di accrescere la propria potenza
militare, commissionarono alla Anaheim Electronics dei nuovi modelli di mobile
suit. Il Sazabi Mass Production Type, attivo già nel maggio UC 0093 (il progetto
originario era stato infatti cominciato sotto la guida di Char Aznable), era una
versione meno potente dell’MSN-04 Sazabi impiegato dal comandante di Neo Zeon.
Più che al Sazabi, però, somigliava a una versione potenziata dell’AMS-119 Geara
Doga. Inizialmente pensato per essere assegnato agli ufficiali di Neo Zeon, era
stato progettato per essere più generico dell’MSN-04, e quindi utilizzabile sia
sulla Terra che nello spazio; erano inoltre stati rimossi i funnel e le
strutture deputate al loro utilizzo (nella fattispecie, lo psycommu system e lo
psycoframe), in modo da rendere la macchina fruibile anche da piloti che non
fossero newtype. Nonostante la diminuzione di prestazioni, il Sazabi Mass
Production Type restava una macchina di buon livello, che manteneva diversi
equipaggiamenti dell’originale. Le taniche di carburante addizionali aumentavano
l’autonomia del mobile suit, mentre il beam shotrifle lo connotava come un’unità
spiccatamente predisposta al combattimento ravvicinato. Lo scudo, invece, era
differente da quello del Sazabi di Char Aznable: mantenerlo avrebbe comportato
l’impiego di armamenti troppo costosi. Nonostante le buone prestazioni, il
Sazabi Mass Production Type ebbe poco impiego, dato che il budget di Neo Zeon
calò molto dopo la scomparsa definitiva della Cometa Rossa e buona parte dei
soldi fu spesa per il progetto che avrebbe portato all’MSN-04II
Nightingale.
Note dell’autore
Il Sazabi è sempre stato uno dei miei robottoni favoriti e una variante
prodotta in serie mi sembrava un mobile suit di comando plausibile. Quella di
Kazuhisa Kondo non ha ragione di esistere, perché è praticamente un Sazabi quasi
identico all’originale. Mi piaceva così, punto.
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AMS-119D Desert Doga
Numero di serie: AMS-119D; Axis Mobile Suit numero 119, tipo D (Desert)
Nome in codice: Desert Doga
Tipo di unità: mobile suit per il combattimento terrestre localizzato
prodotto in serie
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Neo Zeon
Rollout: UC 0092
Primo schieramento: UC 0092
Abitacolo: Abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), sistemato nel torso
Dimensioni: altezza alla testa di 20 m.
Peso: 23 tonnellate metriche a vuoto, 48,2 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 2.160 kW
Propulsione: due razzi da 14.000 Kg., due razzi da 13.000 Kg.; un totale di
undici vettori di spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 1,06 G, compie una svolta di 180° in 1,1
secondi, velocità massima a terra di 157 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
16.400 m.
Armi incorporate: beam sword/axe; heat rod (nell’avambraccio destro)
Armamento opzionale: scudo con quattro lanciagranate incorporati (fissato a
un avambraccio); beam machine gun a e-pac sostituibile, con heat bayonet
incorporata, può esserle fissato anche un lanciagranate monouso (un e-pac può
essere fissato su ciascuna anca); 4 x testate a razzo sturm faust (nello scudo;
possono essere lanciate da lì o a mano); bazooka da 280 mm.
Pilota: -
Il Desert Doga è un tipico esempio di come la Anaheim Electronics cercasse di
guadagnare il massimo da ogni singolo cliente. Fin dai tempi della fine della
Guerra di Un Anno, diversi reduci di Zeon erano rimasti in Africa, dove avevano
continuato le attività di guerriglia contro la Federazione Terrestre. Il loro
numero si era ulteriormente accresciuto in seguito alla Prima Guerra di Neo
Zeon. Quando Char Aznable fondò il proprio Neo Zeon, diede loro supporto con dei
mobile suit di nuovo modello, una variante dell’AMS-119 Geara Doga. Il Desert
Doga era niente più che un AMS-119J Geara Doga Ground Type modificato per il
combattimento in zone tropicali e desertiche. Il che significava sostanzialmente
un sistema di condizionamento migliorato, un raffreddamento del reattore più
efficiente e dei filtri che impedivano alla sabbia di entrare nelle giunture. Di
fatto, qualsiasi AMS-119J poteva essere facilmente convertito in AMS-119D, il
che permise alla Anaheim di vendere diversi mobile suit a prezzo pieno
nonostante a loro costassero molto meno di una macchina progettata ex-novo. Non
furono prodotti molti esemplari di Desert Doga, ma alcuni restarono in attività
ben oltre il termine della Seconda Guerra di Neo Zeon, quando i reduci di
quell’esercito cercavano ancora di infastidire la Federazione.
Note dell’autore
Io SO che da qualche parte esiste davvero un Desert Doga, qualcuno l’ha già
infilato nell’ambientazione. Si tratta di uno di quei modelli che non sono
ancora riuscito a identificare con assoluta certezza, quindi ne ho fatto una mia
versione personale. Tutto sommato, è una variante piuttosto prevedibile, ma
scrivere di Gundam comporta anche il gusto di fingersi funzionari della Bandai e
inventarsi delle nuove versioni di mobile suit precedenti, magari aggiungendovi
solo modifiche minime, per poter vendere i modellini.
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AMS-119J Geara Doga Ground Type
Numero di serie: AMS-119J; Axis Mobile Suit numero 119, tipo J
Nome in codice: Geara Doga Ground Type
Tipo di unità: mobile suit per il combattimento terrestre prodotto in
serie
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Neo Zeon
Rollout: UC 0091
Primo schieramento: UC 0091
Abitacolo: Abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), sistemato nel torso
Dimensioni: altezza alla testa di 20 m.
Peso: 23 tonnellate metriche a vuoto, 48,2 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 2.160 kW
Propulsione: due razzi da 14.000 Kg., due razzi da 13.000 Kg.; un totale di
undici vettori di spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 1,06 G, compie una svolta di 180° in 1,1
secondi, velocità massima a terra di 157 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
16.400 m.
Armi incorporate: beam sword/axe; heat rod (nell’avambraccio destro)
Armamento opzionale: scudo con quattro lanciagranate incorporati (fissato a
un avambraccio); beam machine gun a e-pac sostituibile, con heat bayonet
incorporata, può esserle fissato anche un lanciagranate monouso (un e-pac può
essere fissato su ciascuna anca); 4 x testate a razzo sturm faust (nello scudo;
possono essere lanciate da lì o a mano); bazooka da 280 mm.
Pilota: -
In seguito alla Prima Guerra di Neo Zeon, diversi reduci delle armate di Axis
erano rimasti bloccati sulla Terra, con pochi mezzi. Quando Char Aznable divenne
il leader del nuovo movimento chiamato Neo Zeon, capì l’importanza di
conquistarsi la collaborazione di questi soldati, che sarebbero potuti essere di
grande aiuto, sia per il loro supporto da terra, sia perché sarebbero potuti
tornare nello spazio a rimpinguare la sue fila. Da parte sua, non c’era però una
vera volontà di combattere sulla Terra, dato che già pianificava di scagliarle
contro Axis; non intendeva quindi spendere grandi quantità di denaro per
appoggiarli.
A questo scopo, schierò alcuni suoi soldati, il cui compito era
essenzialmente quello di consentire la partenza dalla Terra dei reduci, su delle
versioni modificate di AMS-119 Geara Doga. Il Geara Doga J-Type era stato
ottimizzato per agire in presenza di gravità. All’atto pratico, era stata fatta
l’unica cosa che avrebbe consentito di risparmiare sui costi di produzione:
erano stati eliminati alcuni vettori di spinta, che nello spazio avevano la
funzione di mantenere la stabilità del mobile suit. L’AMS-119J aveva inoltre un
bazooka di nuovo modello, che non fu più impiegato su altre macchine. Riesumava
poi l’heat rod, una vecchia arma già impiegata sull’MS-07B Gouf dell’Esercito
Regolare di Zeon durante la Guerra di Un Anno. Come per il Geara Doga base,
però, il suo unico pregio era il costo contenuto: era fondamentalmente un’unità
a basse prestazioni e, considerato il fatto che veniva affidata a soldati che
andavano a combattere in territorio nemico, non era certo ambita.
Un certo numero di squadroni di Geara Doga Ground Type fu schierato sulla
Terra a partire dall’UC 0091, come supporto ad alcune unità di reduci del Neo
Zeon di Haman Karn; molti di loro non riuscirono a tornare nello spazio entro il
marzo UC 0093, diventando degli altri soldati dimenticati abbandonati sulla
Terra in seguito a un conflitto spaziale. Dopo la scomparsa di Char Aznable,
quando alcuni capi di Neo Zeon ripresero la guerra contro la Federazione, vari
squadroni di reduci ricominciarono le loro azioni di guerriglia e l’Esercito
Federale impiegò diversi anni a stroncarli definitivamente.
Note dell’autore
Non ho molto da dire. La J del numero di serie vuole richiamare quella
dell’MS-06J, la prima variante a uso terrestre di Zack II prodotta durante la
Guerra di Un Anno. Mi è sembrato appropriato, visto che il Neo Zeon di Char
Aznable usa designazioni che vengono un po’ dappertutto, dall’Esercito Regolare
di Zeon alle armate di Axis, sia della fazione di Haman Karn che di quella di
Glemy Toto. Tra l’altro, nel suo manga Revival of Zeon, Kazuhisa Kondo presenta
una versione a uso terrestre del Geara Doga, tale AMS-119G, ma non è a quella
che mi sono ispirato (non per altro, ma perché non mi piace): è un design
completamente nuovo.
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AMS-119K Geara Doga Cannon
Numero di serie: AMS-119K; Axis Mobile Suit numero 119, tipo K (Kannon)
Nome in codice: Geara Doga Cannon
Tipo di unità: mobile suit d’artiglieria prodotto in serie
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Neo Zeon
Rollout: UC 0092
Primo schieramento: UC 0092
Abitacolo: Abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), sistemato nel torso
Dimensioni: altezza alla testa di 20 m.
Peso: 28 tonnellate metriche a vuoto, 57,3 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 2.300 kW
Propulsione: due razzi da 14.000 Kg., due razzi da 13.000 Kg., un razzo da
8.900 Kg.; un totale di quindici vettori di spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 1,06 G, compie una svolta di 180° in 1,1
secondi, velocità massima a terra di 120 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
16.400 m.
Armi incorporate: beam sword/axe; cannone da 200 mm. (montato nel backpack,
spunta da sopra la spalla destra)
Armamento opzionale: scudo con quattro lanciagranate incorporati (fissato a
un avambraccio); beam machine gun a e-pac sostituibile, con heat bayonet
incorporata, può esserle fissato anche un lanciagranate monouso (un e-pac può
essere fissato su ciascuna anca); 4 x testate a razzo sturm faust (nello scudo;
possono essere lanciate da lì o a mano)
Pilota: -
Seguendo come sempre la filosofia del massimo risultato con il minimo sforzo,
l’esercito del Neo Zeon di Char Aznable commissionò alla Anaheim Electronics una
variante di AMS-119 Geara Doga adatta per il supporto a media distanza. Il Geara
Doga Cannon era fondamentalmente un Geara Doga con un backpack diverso. Il nuovo
backpack montava un potente cannone a proiettili solidi, capace di sparare sia
in linea retta, sia con traiettoria a mortaio, con i colpi che descrivevano un
arco a campanile, prima di ricadere sul bersaglio. Venne inoltre potenziato il
reattore nucleare. Alcuni Geara Doga K-Type furono avvistati sulla Terra, mentre
facevano da supporto a degli squadroni di J-Type. Dato che il cannone in sé fu
però giudicato un accorgimento insufficiente a risultare significativo in un
conflitto di grande scala, il modello non fu prodotto in molte unità e si
preferì passare al progetto dell’AMS-119 Geara Doga Heavy Weapons Type.
Note dell’autore
Poco da dire. Questo mobile suit mi serviva essenzialmente perché volevo dare
un po’ di varietà in più ai reduci di Neo Zeon che combattevano sulla Terra,
quindi mi sono limitato a una minima modifica a un design già esistente. La K
del numero di serie richiama l’MS-06K Zack Cannon, ma in effetti avrei anche
potuto mettere una C al suo posto. Il motivo per cui il numero di serie dello
Zack Cannon è MS-06K, infatti, è da ricercarsi nel fatto che esisteva già un
MS-06C (si tratta di un modello iniziale di Zack II prodotto in serie, che
formava il grosso delle armate di Zeon durante la Battaglia di Loum).
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AMS-119V Geara Tank
Numero di serie: AMS-119V; Axis Mobile Suit numero 119, tipo V
Nome in codice: Geara Tank
Tipo di unità: mobile suit per il combattimento terrestre prodotto in
serie
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Neo Zeon
Rollout: UC 0091
Primo schieramento: UC 0091
Abitacolo: Abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), sistemato nel torso
Dimensioni: altezza alla testa di 16,4 m.
Peso: 20 tonnellate metriche a vuoto, 46,4 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 2.160 kW
Propulsione: 2 x battistrada cingolati
Prestazioni: velocità massima a terra di 88 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
16.400 m.
Armi incorporate: 2 x cannoni da 200 mm. A due canne (uno al posto di ciascun
braccio); mitragliatrice a tre canne da 100 mm.
Armamento opzionale: 2 x lanciamissili a sei bocche di fuoco (ciascuno
sostituisce un cannone); beam machine gun a e-pac sostituibile, con heat bayonet
incorporata, può esserle fissato anche un lanciagranate monouso
Pilota: -
Le truppe del Neo Zeon di Char Aznable che agivano sulla Terra erano spesso a
corto di uomini e mezzi e costrette ad agire in condizioni estremamente
difficili. Da questa situazione nacque la necessità di ottimizzare le risorse
per ottenerne il massimo possibile con la minima spesa. Quando un AMS-119J Geara
Doga Ground Type o un AMS-119D Desert Doga venivano danneggiati, se possibile,
li si convertiva in Geara Tank, seguendo lo stesso principio che, durante la
Guerra di Un Anno, aveva portato alla nascita dell’MS-06V Zacktank. Il Geara
Tank aveva fondamentalmente l’aspetto di un Geara Doga dalla cintola in su; al
posto delle gambe, c’era la parte inferiore di un carro armato, solitamente
riciclata da qualche vecchio modello federale. L’AMS-119V, impossibilitato a
svolgere la propria normale funzione di Geara Doga, veniva quindi trasformato in
un’unità di artiglieria; le sue braccia venivano generalmente sostituite con una
coppia di doppi cannoni da 200 mm., che, data la riduzione dello spessore delle
corazze verificatasi a partire dall’introduzione del movable frame, risultavano
pericolosi quanto un’arma a raggi. I cannoni potevano anche essere sostituiti
con dei lanciamissili; un ridotto numero di Geara Tank conservava le braccia
originarie e continuava a usare la beam machine gun. Si ha notizia di almeno due
Geara Tank operanti sul fronte africano nel tardo 0093 che avevano delle gru al
posto dei cannoni e venivano usati come macchine da lavoro.
Note dell’autore
Il Geara Tank, ovviamente ispirato allo Zacktank, è un altro di quei modelli
che esistono, ma della cui collocazione esatta non sono certo (è comparso su di
una rivista di modellismo e in un videogioco). Ragion per cui, ne ho realizzato
una mia versione personale. Mah, non è che mi piaccia granché, probabilmente
l’ho fatto solo per aumentare la varietà delle macchine…
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AMX-003M Gaza-M
Numero di serie: AMX-003M; terzo Axis Mobile weapon eXperimental sviluppato
dal gruppo 0, tipo M (Mariner)
Nome in codice: Gaza Mariner
Tipo di unità: mobile suit anfibio trasformabile prodotto in serie
Costruttore: Neo Zeon
Operatore: Neo Zeon
Rollout: giugno UC 0088
Primo schieramento: agosto UC 0088
Abitacolo: Abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), sistemato nella testa
Dimensioni: altezza totale di 22,5 m. e altezza alla testa di 18,3 m. in
modalità mobile suit; lunghezza totale di 21,2 m., larghezza totale di 10,4 m.,
altezza totale di 10,9 m. in modalità mobile armor
Peso: 44,9 tonnellate metriche a vuoto, 86,4 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di gundarium su struttura semi-monoscocca
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 1.850 kW
Propulsione: due hydrojet da da 42.000 Kg.; un totale di quattro vettori di
spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 0,08 G
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
10.600 m.
Armi incorporate: 2 x beam saber di potenza stimata in 0,4 MW (una
nell’alloggiamento di ricarica di ciascuna spalla, in mano quando usate); 2 x
beam gun binati (montati nel backpack); lancia torpedini (nella fusoliera)
Armamento opzionale: lancia arpioni (montato sul corpo principale in modalità
mobile armor)
Pilota: -
Il Gaza-M fu una delle molte armi mobili che il Neo Zeon di Haman Karn
preparò in previsione dell’invasione della Terra alla fine degli anni ’80. Gli
ufficiali di Axis avevano previsto che l’attacco alla Terra avrebbe comportato
il combattimento contro la flotta navale dell’Esercito Federale stanziata
nell’Oceano Atlantico, senza contare che anche la Karaba si sarebbe opposta
all’attacco, che avrebbe dovuto portare all’occupazione di Dakar. Era perciò
necessario progettare dei mobile suit anfibi, capaci di muoversi agevolmente in
acqua. Al tempo, era già in avanzata fase di progettazione l’AMX-006 Gaza-D, che
rendeva l’AMX-003 (MMT-1) Gaza-C ormai obsoleto; per tale motivo, venticinque
esemplari di quest’ultimo modello vennero convertiti in Gaza-M, dove la M stava
per "Mariner". Il Gaza-M modificava l’armamento del Gaza-C, eliminando il
knuckle buster e aggiungendo un lancia torpedini anti-corazzata. Il torso era
stato rimodellato per accomodare il nuovo sistema di raffreddamento ad acqua,
mentre le armi opzionali comprendevano un SUBROC dello stesso tipo di quello che
sarebbe poi stato impiegato sull’RMS-192M Zack Mariner. L’AMX-003M sarebbe
dovuto essere un "riempitivo", un mobile suit adattato al ruolo in attesa che
fosse completato un numero sufficiente di macchine apposite per il combattimento
in acqua, come l’AMX-109 Capule. Invece, ottenne un successo insperato: poteva
usare la sua forma di mobile armor in mare e quella di mobile suit a terra,
risultando estremamente versatile. Dei venticinque Gaza-M prodotti, quindici
videro effettivamente i campi di battaglia a partire dall’agosto 0088; alcuni di
essi vennero usati nell’Oceano Indiano, dove combatterono l’MSA-005M Methuss
Mariner della Karaba. Quando Neo Zeon si ritirò dalla Terra per spostare la
battaglia nello spazio, i Gaza-M divennero inutili e non furono più
utilizzati.
Note dell’autore
Nel librone di Model Graphix intitolato Mission ZZ sono raccolte alcune
interessanti rivelazioni circa la progettazione della serie TV di Gundam ZZ.
Come dovrebbe già essere evidente anche solo guardandola, è stata soggetta a una
gran quantità di cambiamenti in corsa al piano originario (primo fra tutti
l’esclusione di Char, che sarebbe poi stato sostanzialmente sostituito da Glemy
Toto… bah, che scambio assurdo!). Secondo questo libro, originariamente non era
previsto che le corazzate di Neo Zeon avessero il Minovsky craft. Di
conseguenza, per invadere la Terra, avrebbero dovuto calare dei mobile suit
dall’orbita impiegando ballute pack e moduli da sbarco sul modello degli HLV di
Zeon. Molti di questi mobile suit sarebbero arrivati in mare, o in prossimità di
esso; venne quindi progettata una serie di macchine anfibie e il Gaza-M sarebbe
dovuto essere una di queste. In seguito, quando si decise che le navi di Axis
disponevano di Minovsky craft, tutto ciò divenne inutile e quindi si procedette
come effettivamente si fece. Nonostante il Gaza-M sia stato escluso da Gundam
ZZ, so per certo che qualcuno lo ha ficcato da qualche parte nell’ambientazione,
solo che non ho ancora capito come/dove. Diciamo che quella che presento qui è
la mia versione, basata sulle informazioni che sono riuscito a reperire circa
l’originale. Ah, comunque procuratevi quel Mission ZZ, se ci riuscite, è pieno
di roba interessante… Sapevate che lo Z Plus (in più esemplari) sarebbe dovuto
comparire in Gundam ZZ come mobile suit federale, ma si decise di toglierlo
(sostituendolo con il GM III: avrebbe infatti dovuto partecipare alla battaglia
a Dakar) perché si pensò che la presenza di altri Gundam, oltre a quelli
dell’Argama, avrebbe causato confusione negli spettatori?
***
AMX-102L Zssa Light Arms
Numero di serie: AMX-102L; secondo Axis Mobile weapon eXperimental del gruppo
1, tipo L (Light)
Nome in codice: Zssa Light Arms
Tipo di unità: mobile suit d’artiglieria elaborato sul campo
Costruttore: Neo Zeon
Operatore: Neo Zeon
Rollout: UC 0090
Primo schieramento: UC 0090
Abitacolo: Abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), sistemato nel torso
Dimensioni: altezza totale di 15,85 m. (16,94 m. con i moduli lanciamissili
sulle spalle) e altezza alla testa di 15 m.
Peso: 19,9 tonnellate metriche a vuoto, 37,4 tonnellate metriche a pieno
carico (44,2 con i moduli lanciamissili sulle spalle)
Costruzione: lega di gundarium su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 1.820 kW
Propulsione: due razzi da 17.300 Kg.; un totale di diciotto vettori di
spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 0,72 G, compie una svolta di 180° in 1,8
secondi, velocità massima a terra di 110 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
10.800 m.
Armi incorporate: 2 x vulcan gun da 30 mm. binati da 800 colpi ciascuno
(montati nel torso); 4 x beam saber di potenza stimata in 0,62 MW (due
nell’alloggiamento di ricarica di ciascuna gamba, in mano quando usate); beam
gun a dispersione di potenza stimata in 7,64 MW (montato nel torso); 2 x
lanciamissili a tre bocche di fuoco che usano piccoli missili modello AMS-05S
(uno montato in ciascun avambraccio)
Armamento opzionale: 2 x moduli lanciamissili da sette bocche di fuoco che
usano missili pesanti modello AMS-02H (uno su ciascuna spalla); beam lancer da
1,7 MW a E-CAP ricaricabile, che può combinarsi con il beam tomahawk; beam
tomahawk da 0,92 MW a E-CAP ricaricabile, che può combinarsi con il beam lancer;
knuckle buster di potenza stimata in 6,7 MW a E-CAP ricaricabile
Pilota: -
Quando Neo Zeon lanciò la propria invasione della Terra nell’UC 0088,
l’AMX-102 Zssa era uno dei suoi mobile suit prodotti in serie. Con la ritirata
nello spazio delle forze di Haman Karn, diversi soldati restarono bloccati sulla
Terra, dove continuarono a combattere per diversi anni con i mobile suit che
erano loro rimasti. Alcuni Zssa vennero elaborati sul campo, in modo da
risultare più versatili. In presenza di gravità terrestre, infatti, questo
modello non era molto agile e tendeva a risultare vulnerabile, data la sua
spiccata predisposizione per un ruolo di supporto che, senza che potesse essere
garantita la presenza di mobile suit con altri compiti, veniva a perdere buona
parte del proprio valore. Diversi soldati di Neo Zeon decisero quindi di
elaborare i propri Zssa, rendendoli unità più multifunzione, anche a costo di
sacrificare la potenza di fuoco. Impossibilitati a mantenere il modulo booster
che avrebbe consentito allo Zssa di volare in presenza di atmosfera, i militari
di Axis alleggerirono la struttura del mobile suit eliminando i lanciamissili
sulle gambe. Ne nacque quindi lo Zssa Light Arms, che cercava di sopperire a
questa rinuncia con degli equipaggiamenti addizionali. Accanto ai moduli
lanciamissili disponibili anche per lo Zssa originario, i soldati di Neo Zeon
cercavano di raccattare qualsiasi pezzo di equipaggiamento potessero trovare. È
documentata la presenza di AMX-102L dotati di una combinazione di beam
lancer/beam tomahawk analoga a quella dell’AMX-009 Dreissen (che era, all’atto
pratico, il mobile suit che avrebbe dovuto fare da combattente a corto raggio
avvalendosi del supporto dello Zssa) o di un knuckle buster preso da un AMX-003
Gaza-C.
Note dell’autore
L’AMX-102 Zssa compare in una delle prime puntate di Gundam ZZ, per poi
riapparire quando Axis invade la Terra. Quando ho pensato alle forze che i
federali avrebbero dovuto affrontare all’inizio degli anni ’90, ho ritenuto che
dovessero avere qualche legame con le vecchie armate di Haman Karn, quindi
dovevo inserire dei mobile suit che ricordassero quelli da esse utilizzati. Ho
valutato diversi candidati, tra cui anche le varianti di Gaza-C (scartate perché
di impiego limitato sulla Terra), il Gallus-J (scartato perché di scarso
successo), l’Hamma-Hamma (idem come sopra, anche se avevo pensato di inserire la
versione prodotta in serie che compare in alcuni videogiochi) e il Bawoo
(scartato perché un mobile suit trasformabile faceva troppo figo e non mi
trasmetteva quella sensazione di pezze al culo di cui avevo bisogno). Uno Zssa
elaborato con mezzi di fortuna, invece, era proprio quello che mi serviva,
quindi ha trovato posto. Volendo cercare qualcosa di simile nel materiale
ufficiale, potrebbe esserci l’AMX-013 Zssa Dain, ma quello ha proprio un
background completamente diverso.
***
FF-X7H Core Bomber
Numero di serie: FF-X7H
Nome in codice: Core Bomber
Tipo di unità: caccia bombardiere
Costruttore: Hervic Company
Operatore: Esercito della Federazione Terrestre
Rollout: UC 0079
Primo schieramento: UC 0079
Abitacolo: abitacolo coperto standard per il solo pilota
Dimensioni: lunghezza totale di 13,8 m., altezza totale di 6,75 m., apertura
alare di 12,6 m.
Peso: peso a vuoto sconosciuto, 18,3 tonnellate metriche a pieno carico
Costruzione: lega di titanio
Impianto energetico: sconosciuto
Propulsione: sconosciuta
Prestazioni: sconosciute
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: 2 x serbatoi opzionali
staccabili
Armi incorporate: 4 x vulcan gun da 25 mm. a due canne collegati (nella
fusoliera); 2 x lanciamissili da 4 colpi ciascuno; 2 x bombe pesanti
Armamento opzionale: nessuno
Pilota: -
L’FF-X7 Core Fighter, il caccia impiegato per costituire il core block system
dei mobile suit del Progetto V, si era dimostrato un velivolo versatile e
affidabile, al punto che venne impiegato anche al di fuori del suo ruolo
originario di abitacolo per macchine antropomorfe. La sua evoluzione in
FF-X7-Bst Core Booster fu solo il primo passo di una lunga serie, che avrebbe
portato alla nascita di diverse varianti specializzate. Il Core Booster Bomber
Type, nella fattispecie, era stato progettato come bombardiere pesante.
Utilizzando come parte frontale il solito FF-X7, montava una struttura
posteriore diversa, che era stata alleggerita e resa più aerodinamica. Eliminati
i due cannoni a mega particelle del Core Booster, ogni colpo dei quali consumava
grandi quantità di energia, il velivolo risultava avere una notevole autonomia,
il che lo rendeva ideale per le missioni che richiedevano una profonda
penetrazione in territorio nemico. Autonomia che venne ulteriormente
incrementata aggiungendo due serbatoi addizionali alla struttura posteriore,
che, essendo più leggera del normale, non risentiva più di tanto di questo peso
aggiunto. Così come nemmeno risentiva delle due grandi bombe che potevano
esservi montate, e che costituivano la vera ragione della sua esistenza.
Sganciando questi due potenti ordigni, il Core Bomber poteva infliggere seri
danni alle fortifcazioni nemiche.
Un gran numero di strutture posteriore per l’FF-X7H fu assemblato nella base
federale di Belfast all’inizio di dicembre 0079; alcune di esse furono collegate
a dei Core Fighter e poi impiegate il 16 del mese per l’Operazione Tristan. Non
c’erano però abbastanza caccia per montarle tutte. Nonostante la diffusione dei
mobile suit avesse limitato seriamente le prospettive di utilizzo dei caccia,
alcuni Core Bomber vennero impiegati fin nei tardi anni ’80, durante la Guerra
di Gryps, quando ottennero discreti risultati contro diversi insediamenti della
Karaba.
Note dell’autore
Sapete qual è la cosa più divertente di questo modello di Core Booster che mi
sono inventato? Che, secondo le notizie ufficiali, sono stati prodotti in tutto
sedici Core Booster "base" (l’FF-X7-Bst, per intenderci), solo sei dei quali
sono stati effettivamente usati in battaglia. Io, però, non mi sono preoccupato
di dare un numero preciso ai Core Bomber, riservandomi eventualmente di
specificarlo se avrò necessità e/o convenienza a farlo. È quindi perfettamente
possibile che ci siano più FF-X7H che FF-X7-Bst. I casi della vita. Ah, il
motivo per cui ho deciso di inventarmi questa variante è semplicemente che
volevo un bombardiere nuovo che avesse un qualcosa di interessante.
***
FF-X(7)II Core Booster II
Numero di serie: FF-X(7)II
Nome in codice: Core Booster II
Tipo di unità: caccia a uso core block system con l’RX-78GP00 Gundam
"Blossom"
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Esercito della Federazione Terrestre
Rollout: 16 settembre UC 0083
Primo schieramento: 31 ottobre UC 0083
Abitacolo: abitacolo coperto standard per il solo pilota
Dimensioni: lunghezza totale di 27,2 m., apertura alare di 14,3 m.
Peso: peso a vuoto sconosciuto, 41,8 tonnellate metriche a pieno carico
Costruzione: lega di gundarium
Impianto energetico: sconosciuto
Propulsione: sconosciuta
Prestazioni: sconosciute
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori
sconosciuta; Minovsky Particle Interference Wave Searcher (MPIWS) montato sul
corpo principale
Armi incorporate: 2 x beam gun; beam rifle a lungo raggio di potenza
sconosciuta
Armamento opzionale: nessuno
Pilota: -
Il Core Booster II era il caccia che fungeva da blocco centrale del core
block system nell’RX-78GP00 Gundam "Blossom". Il modello di base che componeva
questo velivolo non era molto diverso dall’FF-XII Core Fighter II usato
nell’RX-78GP01 Gundam "Zephyranthes" (ne era probabilmente il precursore) ed
direttamente collegato al backpack del mobile suit. Nella fattispecie, ne
prendeva le due beam saber, che venivano impiegate come beam gun, e il beam
rifle a lungo raggio. Montava inoltre il sistema MPIWS. Il carico ingombrante e
pesante posto sul Core Booster II, però, gli impediva di volare in sicurezza,
dandogli problemi di equilibrio in presenza di gravità. Il modello venne quindi
abbandonato insieme con il Blossom per il quale era stato costruito.
Note dell’autore
Vedere le note per la voce RX-78GP00 Gundam "Blossom".
***
Garuda Kai [classe]
Numero di serie: -
Nome in codice: Garuda Kai
Tipo di unità: grande velivolo da trasporto
Costruttore: Esercito della Federazione Terrestre
Operatore: Esercito della Federazione Terrestre
Rollout: UC 0090
Primo schieramento: UC 0090
Abitacolo: sala comandi
Dimensioni: lunghezza totale di 317 m., apertura alare di 524 m.
Peso: 9.800 tonnellate metriche a pieno carico
Costruzione: lega di acciaio super resistente
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 11.000 kW
Propulsione: 16 x motori jet
Prestazioni: velocità in volo di Mach 1,2
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata de sensori di
51.000 m.
Armi incorporate: 10 x cannoni laser
Armamento opzionale: nessuno
Pilota: -
I velivoli pesanti di classe Garuda furono una delle unità più largamente
usate durante la Guerra di Gryps. Schierati originariamente dalla Federazione e
dai Titans, furono presto adottati anche dalla Karaba. In seguito alla Prima
Guerra di Neo Zeon, gli ingegneri federali pensarono di crearne una versione
potenziata, capace di spostarsi con maggiore efficienza. Di fatto, il Garuda Kai
non presentava significative innovazioni rispetto al proprio predecessore, se
non per un incremento dei motori jet. Il Garuda Kai veniva impiegato per
schierare velocemente un gran numero di mobile suit sulla Terra: poteva
trasportarne fino a venti, completi di qualsiasi equipaggiamento addizionale
servisse loro. Nonostante non fosse un velivolo innovativo, il Garuda Kai fu
ampiamente impiegato contro i reduci delle guerre passate che erano rimasti
sulla Terra. Durante la Seconda Guerra di Neo Zeon, però, il conflitto si
combatté prevalentemente nello spazio, il che impedì al modello di essere
ampiamente utilizzato.
Note dell’autore
Niente, mi serviva semplicemente un velivolo sul modello del Garuda per
sbarcare le truppe di Jegan alla fine del secondo capitolo. Ho semplicemente
fatto la cosa più naturale e immediata, potenziando un po’ il modello classico.
Non c’è scritto da nessuna parte che i Garuda montino un reattore Minovsky, ma
mi è sembrata la soluzione più naturale.
***
MA-09 Mass Production Type Big Zam
Numero di serie: MA-09; nono Mobile Armor
Nome in codice: Mass Production Type Big Zam
Tipo di unità: versione preliminare di mobile armor anti fortezza prodotto in
serie
Costruttore: Neo Zeon
Operatore: Neo Zeon
Rollout: UC 0088
Primo schieramento: UC 0088
Abitacolo: abitacolo sistemato nel corpo principale, per il solo pilota
Dimensioni: altezza totale di 22,7 m.
Peso: 38,5 tonnellate metriche a vuoto, 66,8 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di gundarium su struttura semi-monoscocca
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 4.900 kW
Propulsione: un razzo da 35.000 Kg., due razzi da 6.000 Kg., un totale di
otto vettori di spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 1,2 G, compie una svolta di 180° in 12
secondi, velocità massima a terra di 80 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
134.000 m.; copertura anti-raggio applicata all’armatura
Armi incorporate: grande cannone a mega particelle da 13 MW (nel corpo
principale); 2 x grandi lanciamissili a due bocche di fuoco (uno su ciascuna
gamba)
Armamento opzionale: nessuno
Pilota: -
L’MA-08 Big Zam fu il più potente mobile armor usato dall’Esercito Regolare
di Zeon durante la Guerra di Un Anno. Erano stati preparati dei progetti per una
sua produzione in serie, che fu però arrestata dalla fine della guerra. Il Mass
Production Type Big Zam non venne mai effettivamente realizzato all’epoca,
essendo risultato semplicemente una versione del Big Zam migliorata sotto alcuni
punti di vista e priva di diverse armi, e perciò troppo costosa. Anche l’MA-09
aveva come arma principale un potente cannone a mega particelle, che poteva però
chiudersi quando non veniva impiegato. In origine, l’Esercito Regolare di Zeon
pensava di farne la propria unità di sfondamento durante l’assalto a Jaburo,
quindi lo progettò per agire in presenza di gravità. Data l’immensa potenza del
suo cannone principale, il Mass Production Big Zam doveva ancorarsi al terreno
con le gambe per sparare. Questo mobile armor aveva inoltre dei lanciamissili
sugli arti inferiori. Tutta la sua corazza aveva una copertura anti-raggio, che
compensava la mancanza dei generatori di I-field, pur non avendo la stessa
efficacia; inoltre, il sistema di raffreddamento era decisamente migliore
rispetto a quello del suo predecessore, il che permetteva all’MA-09 di operare a
lungo, in congiunzione con il fatto di non possedere i beam gun e altri sistemi
che nel modello originale consumavano molta energia.
Grazie alle informazioni ottenute dal colonnello Char Aznable, l’Esercito
Regolare di Zeon fu in grado di attaccare Jaburo prima del tempo prefissato; il
Mass Production Big Zam non fu perciò approntato in data utile. Anche perché i
costi di produzione, pur inferiori a quelli dell’MA-08, erano comunque enormi e
Zeon diede la precedenza ad altri progetti. L’MA-09 non venne quindi mai
effettivamente costruito durante la Guerra di Un Anno, ma i reduci zeoniani
rifugiatisi su Axis ne portarono con sé i progetti e li misero in pratica.
Nell’UC 0088, quando Neo Zeon lanciò la propria invasione della Terra, partecipò
alle operazioni anche un ristretto numero di MA-09; la produzione non divenne
però mai veramente "seriale", dati gli elevati costi del modello. Furono
schierate solo poche unità, che cedettero ben presto il passo ai più versatili
mobile suit sperimentali, giudicati migliori in battaglia.
Note dell’autore
Il Mass Production Type Big Zam compare in alcuni videogiochi. Ho inventato
buona parte delle sue caratteristiche, che non vengono citate dalle fonti
ufficiali, e ho parzialmente rielaborato la storia che ne viene fornita (in
realtà, Axis non avrebbe dovuto usare questo modello). Motivo dell’inclusione
nella storia? Mi piaceva l’idea che i reduci di Neo Zeon avessero un asso nella
manica e un mobile armor "cattivo" funziona sempre bene in questo senso.
***
MRX-007G Prototype Psyco Gundam
Numero modello: MRX-007G; settimo Murasame Research eXperimental, tipo G
(Giant)
Nome in codice: Prototype Psyco Gundam
Tipo di unità: prototipo di mobile suit a uso newtype
Costruttore: Istituto di Ricerca Murasame
Operatore: Titans
Rollout: UC 0087
Primo schieramento: UC 0087
Abitacolo: abitacolo sistemato nella testa torso (dotato di panoramic
monitor/linear seat) per il solo pilota
Dimensioni: altezza complessiva di 41 m., altezza alla testa di 40 m.
Peso: 255,6 tonnellate metriche a vuoto, 420,4 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su struttura
semi-monoscocca
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky da
33.600 kW
Propulsione: due razzi da 84.000 Kg., cinque vettori di
spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 0,43 G, compie una svolta di 180° in 1,6
secondi, velocità massima a terra di 100 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
10.200 m.; psycommu system
Armi incorporate: cannone a mega particelle a dispersione a tre bocche di
fuoco da 4,8 MW ciascuna (nel torso); 10 x beam gun da 2 MW (uno in ciascun
dito); beam gun a due bocche di fuoco (nella testa)
Armamento opzionale: nessuno
Pilota: Conner Clark
L’MRX-007 Prototype Psyco Gundam fu il primo passo nella costruzione del
Gundam più potente che fosse mai esistito. L’Istituto di Ricerca Murasame,
trovato nei Titans un cliente interessato alle armi per newtype, voleva creare
una macchina che potesse essere controllata semplicemente con il pensiero. I
limiti tecnici del tempo, però, avevano costretto gli ingegneri a montare
l’enorme psycommu system dell’MRX-007 nel suo backpack, rendendolo un mobile
suit poco agile e facilmente identificabile come bersaglio. Con il passo
successivo, un ulteriore prototipo chiamato MRX-007G, all’Istituto Murasame si
occuparono di questo problema in maniera radicale.
Visto che, per principio di progettazione, lo Psyco Gundam definitivo non
avrebbe potuto fare a meno dello psycommu system (e quindi si sarebbe fatalmente
rivelato poco manovrabile e facile da prendere di mira), tanto valeva costruire
qualcosa di grosso, molto corazzato e progettato per livellare un’intera città
da solo. L’MRX-007G fu effettivamente il primo mobile suit a testare
efficacemente le tecnologie di armi a raggi che sarebbero poi state usate nello
Psyco Gundam vero e proprio. Contrariamente al suo successore, non poteva
trasformarsi in mobile fortress, né possedeva il sistema Minovsky craft; era
però dotato delle enormi dimensioni e delle armi che sarebbero poi finite nel
modello successivo. Rispetto a quello che sarebbe poi diventato il vero Psyco
Gundam, però, questo modello presentava ancora un’architettura antiquata, non
essendo costruito nemmeno sulla base di quel rozzo movable frame che sarebbe poi
stato impiegato per l’MRX-009.
Il potentissimo reattore nucleare dell’MRX-007G, che poi sarebbe stato
impiegato sul vero Psyco Gundam, alimentava non meno di quindici beam gun di
potenza variabile. I tre nel petto erano dei cannoni a mega particelle a
dispersione, che sparavano sul nemico una pioggia di raggi. Quelli nella testa e
nelle mani potevano essere usati indipendentemente gli uni dagli altri, cosicché
il Prototype Psyco Gundam era in grado di sparare su più bersagli
contemporaneamente. Una tale potenza di fuoco era completamente nuova, ma la
cosa più inquietante stava nello psycommu system, che consentiva a un pilota
newtype di controllare tutte queste armi con il pensiero. In realtà, l’Istituto
Murasame non poteva contare su veri newtype, ma solo sui cosiddetti ‘umani
potenziati’, delle persone sottoposte a trattamenti psicologici e farmaceutici
capaci di risvegliare in loro un potere in grado di emulare quello dei veri
newtype. Un processo lungo, costoso e rischioso, dato che questi individui
tendevano ad avere una personalità completamente devastata dalle sperimentazioni
a cui erano sottoposte.
Note dell’autore
Lo Psyco Gundam che compare nella seconda parte di Gundam D non è quello
pilotato da Four Murasame in Z Gundam, né il Prototype Psyco Gundam che si vede
nelle M-MSV di Okawara (il che mi sembra anche ovvio, visto che quello è molto
più piccolo). Si tratta di un modello di mia ideazione, nato essenzialmente
perché nella storia mi serviva uno Psyco Gundam che avesse le dimensioni di
quello di Four ma che non lo fosse e non ce n’era uno ufficiale che rispondesse
a tali requisiti. Non avevo bisogno che si potesse trasformare o che
svolazzasse, quindi ho eliminato queste caratteristiche. Ah, per la cronaca,
contrariamente a quanto afferma un rinomato sito statunitense, lo Psyco Gundam
NON ha un vero movable frame (uno degli Historica di Z Gundam chiarisce che il
primo mobile armor federale a implementare appieno questa caratteristica è stato
il Baund Doc), ma una sua versione semplificata.
***
MS-06Fs2 Zack II Victoria Lurnberg Custom
Numero di serie: MS-06Fs2, sesto Mobile Suit, tipo Fs2
Nome in codice: Zack II Victoria Lurnberg Custom
Tipo di unità: mobile suit multifunzione multiclasse personalizzato
Costruttore: Zeonic Company (elaborato sul campo)
Operatore: Principato di Zeon
Rollout: dicembre UC 0079
Primo schieramento: dicembre UC 0079
Abitacolo: abitacolo sistemato nel torso, per il solo pilota
Dimensioni: altezza alla testa di 17,5 m., altezza totale di 18 m.
Peso: 49,9 tonnellate metriche a vuoto e 70,3 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: composito di titanio/ceramica su struttura monoscocca
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 990 kW
Propulsione: due razzi da 20.500 Kg., quattro razzi da 3.100 Kg.; due booster
a combustibile solido possono essere montati sul backpack
Prestazioni: spinta massima di 0,76 G, compie una svolta di 180° in 1,7
secondi, velocità massima a terra di 92 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
3.200 m.; 2 x serbatoi opzionali (fissati al backpack)
Armi incorporate: due mitragliatrici da 60 mm. binate (montate nella
testa)
Armamento opzionale: mitragliatrice a tamburo (cento colpi per tamburo, i
tamburi possono essere fissati in vita) da 120 mm. modello MMP-78; beam rifle a
E-CAP ricaricabile; heat hawk a batteria (in mano, può essere fissato in vita);
testata a propulsione a razzi sturm faust (in mano, può essere fissata alla
parte posteriore dell’armatura in vita); knuckle shield (in mano)
Pilota: Victoria Lurnberg
Nel novembre dell’UC 0079 l’Esercito della Federazione Terrestre schierò il
suo RGM-79 GM. Pur non essendo il primo mobile suit che metteva in campo, era la
versione definitiva di una serie di varianti precedenti, che ottimizzava il
rapporto qualità/prezzo, ottenendo un’unità consistentemente superiore
all’MS-06F Zack II, all’epoca la macchina di prima linea dell’Esercito Regolare
di Zeon. Sapendo già dell’esistenza di mobile suit federali, i militari di Zeon
diedero il via a diversi progetti per migliorare le basi delle proprie armate e
uno di questi portò all’MS-06F2 Zack II. Con una corazzatura migliorata, un
reattore nucleare più potente e un peso ridotto, lo Zack II F2-Type migliorava
in maniera sostanziale le prestazioni del suo predecessore. Entrato in servizio
solo sul finire del conflitto, questo modello fu però poco utilizzato, sia sulla
Terra che nello spazio (si sa per certo che alcuni esemplari erano in dotazione
allo Squadrone Midnight Fenrir e alla Flotta Delaz). Un esemplare, in
particolare, era stato assegnato a Victoria Lurnberg, giovane pilota di Zeon, le
cui abilità di newtype le avevano permesso di spiccare tra i suoi compagni e
conquistarsi così il diritto a un’unità personalizzata. Lo Zack II F2-Type di
Victoria Lurnberg aveva poche differenze rispetto al modello originario. Erano
state montate delle mitragliatrici nella testa per il combattimento ravvicinato,
che si ispiravano vagamente a quelle dell’MS-06Fs, ma erano di calibro maggiore
ed erano solo in due. Dato che la Lurnberg operava in un territorio che dava sul
mare, il suo Zack II era completamente impermeabile, al pari dell’MS-06JC, e
poteva montare due serbatoi opzionali per aumentare la propria autonomia. Questi
serbatoi si fissavano però agli stessi punti di attacco ai quali potevano essere
agganciati i booster tipici degli MS-06F2, che consentivano rapide accelerazioni
nello spazio e lunghi balzi sulla Terra. Di volta in volta, era perciò
necessario decidere quale delle due opzioni applicare (ma in dicembre il
carburante cominciò a scarseggiare, quindi nessuna delle possibilità si rivelò
effettivamente praticabile). L’MS-06Fs2 era stato inoltre fornito di un reattore
nucleare più potente, benché questo non incrementasse significativamente le
prestazioni. Naturalmente, questo Zack poteva essere dotato delle stesse armi
degli altri modelli della serie MS-06.
La sorte del mobile suit è ignota: si sa che Victoria Lurnberg lo aveva con
sé quando fuggì nello spazio, nel dicembre UC 0079, ma non è chiaro che fine
abbia fatto in seguito. È presumibile che sia stato portato ad Axis e magari
impiegato in qualche battaglia successiva alla Guerra di Un Anno. Secondo
alcuni, era ancora in attività nell’UC 0088, quando Neo Zeon mise in atto la
propria invasione della Terra, quasi nove anni dopo la morte della pilota
originaria.
Note dell’autore
La Victoria Lurnberg proprietaria di questo Zack è la stessa Victoria che
pilotava lo Zeong alla fine del primo capitolo. L’MS-06Fs2 è il mobile suit che
usava quando combatteva sulla Terra e, come facilmente intuibile, è ispirato
all’MS-06F2 che compare in Stardust Memory. Benché si dica che quel modello
risale alla fine della Guerra di Un Anno e che è stato utilizzato anche sulla
Terra, non viene specificato quando entri in scena esattamente (secondo le mie
ricerche, potrebbe essere stato in giro già alla fine di ottobre/inizio di
novembre 0079). Ho scelto MS-06Fs2 come numero di serie perché le mitragliatrici
sulla testa, sebbene differenti, richiamano quelle dell’MS-06Fs, lo Zack II di
Garma Zabi. Naturalmente, con il retconning della missione di Dolores, che
inizialmente si sarebbe dovuta svolgere in Tibet, ho risistemato anche questo
modello. L’unica differenza significativa, però, sta nella rimozione del beam
rifle. Dopo lungo ponderare, ho deciso che non fosse un’arma ‘esteticamente’
adatta a uno Zack (anche se l’MS-11 l’aveva… ma l’MS-11 non è esattamente uno
Zack tipico).
***
MS-07D Gouf Desert Type
Numero di serie: MS-07D; settimo Mobile Suit, tipo D (Desert)
Nome in codice: Gouf Desert Type
Tipo di unità: mobile suit per il combattimento a terra localizzato
Costruttore: Zeonic Company (elaborato sul campo)
Operatore: Principato di Zeon
Rollout: 0079
Primo schieramento: ottobre UC 0079
Abitacolo: abitacolo sistemato nel torso, per il solo pilota
Dimensioni: altezza complessiva di 18,7 m., altezza alla testa di 18,2 m.
Peso: 58,5 tonnellate metriche a vuoto e 75,4 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: sconosciuta
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 1.034 kW
Propulsione: razzi per una spinta totale di 40.700 Kg.
Prestazioni: spinta massima di 0,54 G, velocità massima a terra di 99
Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
3.600 m.
Armi incorporate: mitragliatrice da 75 mm. a cinque canne (le canne sono le
dita della mano sinistra); heat rod retrattile (montato nel braccio destro)
Armamento opzionale: mitragliatrice a tamburo (100 colpi per tamburo) da 120
mm. (in mano); heat saber Type- bIV a batteria (in mano, può essere trasportata nello scudo); Zack bazooka
da 280 mm. modello H&L-SB25K/280mmA-P a quattro colpi (in mano); scudo
(montato sul braccio sinistro)
Pilota: -
L’MS-07B Gouf, introdotto dall’Esercito Regolare di Zeon durante la Guerra di
Un Anno, fu un mobile suit dalle buone prestazioni, facile da pilotare e dotato
di molti pezzi in comune con la serie degli Zack, il che lo rendeva anche
economico da mantenere. Ne furono perciò realizzate alcune varianti, tra cui una
specializzata per il combattimento in zone desertiche, ovvero l’MS-07D. In
realtà, si può dire che il Gouf Desert Type sia stato qualcosa di molto vicino a
uno spreco di soldi per Zeon. Se, da una parte, era necessario apportare
modifiche al design di base del Gouf per poterlo usare in regioni desertiche
(filtri contro le infiltrazioni della sabbia, un sistema di condizionamento
dell’abitacolo, un radiatore più efficiente), il modello era sostanzialmente un
MS-07B e niente più, in armi e prestazioni. Inoltre, poco dopo il suo primo
schieramento, comparve sui campi di battaglia l’MS-09 Dom, che, con qualche
modifica, risultava molto più efficace nel medesimo ruolo. Diversi ufficiali di
Zeon preferirono comunque il Gouf, essendo più simile a uno Zack nei controlli e
nelle prestazioni, il che portò comunque la macchina ad avere una certa
diffusione. Si trattò comunque di un mobile suit relativamente raro, superato
tecnologicamente quasi subito, e quindi prodotto in poche unità. L’MS-07D, come
l’MS-07B, usava in buona misura gli stessi equipaggiamenti degli Zack.
Contrariamente al suo diretto predecessore, non ne venne mai prodotta una
versione che aveva una normale mano manipolatrice al posto di quella
mitragliatrice. Nonostante questo, diversi soldati, sentendo la necessità di una
macchina più versatile, sostituirono alla mano sinistra standard del Gouf Desert
Type quella di qualche altra variante di Zack o di Gouf. Alcuni esemplari di
Gouf Desert Type erano nello squadrone Scorpio della Quinta Divisione Mobile
Terrestre del Secondo Battaglione MS dell’Armata d’Assalto Terrestre nell’UC
0079.
Note dell’autore
Magari qualcuno si avrà drizzato le orecchie quando Rachel ha parlato della
variante da usarsi nel deserto del Gouf. Non preoccupatevi, non andatela a
cercare sul famoso sito di quattro lettere, non c’è. Però non me la sono
inventata io. Su uno dei libri delle MSV viene esplicitamente dichiarata
l’esistenza di un MS-07D Gouf Desert Type, ma lo è nelle note di colore, non c’è
una scheda descrittiva del modello. Come accade per diverse altre varianti, tra
l’altro. Ragion per cui, ho provveduto ad ampliare il discorso nelle D-MSV,
riportando le informazioni ufficiali e integrandole con altre inventate, com’è
mio solito.
***
MS-08E Efreet European Campaign Type
Numero di serie: MS-08E; ottavo Mobile Suit, tipo E (Europe)
Nome in codice: Efreet European Campaign Type
Tipo di unità: mobile suit per il combattimento a terra localizzato a
produzione limitata
Costruttore: Zeonic Company (elaborato sul campo)
Operatore: Principato di Zeon
Rollout: novembre UC 0079
Primo schieramento: novembre UC 0079
Abitacolo: abitacolo sistemato nel torso, per il solo pilota
Dimensioni: altezza complessiva di 18,1 m., altezza alla testa di 17,2 m.
Peso: 59,4 tonnellate metriche a vuoto, 78,8 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: acciaio super flessibile su struttura monoscocca
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 1.110 kW
Propulsione: razzi per una spinta totale di 62.000 Kg.
Prestazioni: spinta massima di 0,56 G, compie una svolta di 180° in 2,3
secondi, velocità massima a terra di 110 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
3.600 m.; 2 x serbatoi opzionali (fissati al backpack)
Armi incorporate: 4 x fumogeni
Armamento opzionale: shotgun da 42 mm. (può essere fissato alla parte
posteriore della cintola); scudo; heat saber (può essere riposta nello scudo);
heat hawk a batteria (può essere fissato in vita)
Pilota: Erich Kerner
Durante la Guerra di Un Anno, l’Esercito Regolare di Zeon tentò in più
occasioni di produrre varianti localizzate dei suoi mobile suit progettati
appositamente per combattere sulla Terra, concentrandosi prevalentemente sulle
versioni dedicate ai climi caldi. Sul finire del conflitto, cominciò però a
produrne alcune pensate per zone più specifiche. Al tempo era già entrato in
servizio l’MS-09 Dom, che rendeva obsoleti virtualmente tutti i mobile suit per
il combattimento terrestre precedentemente prodotti. Non fu però possibile
spedire dei Dom a tutti i fronti che ne fecero richiesta, senza contare che
molti soldati continuavano a preferire mobile suit dal sistema di controllo più
semplice e dalla struttura più affidabile, come gli Zack e i Gouf. Per evitare
di progettare un nuovo modello da zero, i vertici militari di Zeon optarono per
una soluzione più economica: decisero di riciclare il design dello sfortunato
MS-08TX Efreet, entrato in servizio proprio quando macchine più avanzate erano
già pronte, e quindi scarsamente utilizzato. L’Efreet European Campaign Type era
uno degli otto MS-08TX prodotti, personalizzato dal generale di divisione Erich
Kerner per dare il meglio sulla costa francese, sulla quale agiva. Era perciò
una versione potenziata del Gouf, dotato di caratteristiche molto simili e,
quindi, di una spiccata predisposizione per il combattimento ravvicinato. Le
caratteristiche erano sostanzialmente analoghe a quelle dell’Efreet di base, se
non per un reattore nucleare potenziato. Si può dire che la struttura fosse
stata elaborata sulla base di quella dell’MS-06Fs2 Zack II Victoria Lurnberg
Custom, fatto visibile sprattutto per l’impermeabilità del modello, che gli
permetteva di agire limitatamente sott’acqua. Il backpack era fornito di punti
di attacco che consentivano di fissarvi dei serbatoi, per aumentare l’autonomia
del mobile suit. L’armamento di base non era differente da quello dell’MS-08TX,
ma alla dotazione erano stati aggiunti altri equipaggiamenti, principalmente
presi da diversi modelli di mobile suit. L’heat hawk, identico a quelli
utilizzati dalla serie degli Zack, fu ritenuto utile da usarsi come una sorta di
rampino per arrampicarsi sulle scogliere e per aiutarsi sui fondali fangosi
(ovviamente, quando impiegato in questo modo, l’heat hawk era spento), mentre lo
scudo era stato già usato dai vari modelli di Gouf.
Note dell’autore
Il misconosciuto MS-08TX compare in alcuni videogiochi ed è sostanzialmente
un Gouf potenziato, privo di caratteristiche di particolare rilievo.
Paradossalmente, più che l’Efreet, è nota una sua variante, l’MS-08TX[EXAM]
Efreet Custom, perché compare in The Blue Destiny. Necessitando di un mobile
suit specializzato per ufficiali, ho pensato che l’opzione più economica per
l’Esercito Regolare di Zeon fosse quella di sfruttare un modello già esistente e
apportarvi delle modifiche. A dire il vero, all’inizio avevo pensato al Gouf, ma
mi sembrava una scelta troppo banale. Prima che retconnassi alcune parti di
Gundam D, questo modello si chiamava MS-08C Efreet Cold Climate Type e doveva
essere un mobile suit specializzato per gli ambienti freddi… Mah, tutto sommato
preferisco questa versione.
***
MS-14Jg/S Gelgoog Colin Raimondi Custom
Numero di serie: MS-14Jg; quattordicesimo Mobile Suit, tipo Jg/S (Jaeger
Special)
Nome in codice: Gelgoog Colin Raimondi Custom
Tipo di unità: mobile suit per il combattimento a distanza personalizzato
Costruttore: Zeonic Company
Operatore: Principato di Zeon
Rollout: dicembre UC 0079
Primo schieramento: dicembre UC 0079
Abitacolo: abitacolo sistemato nel torso, per il solo pilota
Dimensioni: altezza alla testa di 19,2 m.
Peso: 40,5 tonnellate metriche a vuoto, 80,3 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: composito di titanio/ceramica su struttura monoscocca
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 1.490 kW
Propulsione: tre razzi da 24.500 Kg., cinque razzi da 21.000 Kg., un totale
di ventiquattro vettori di spinta
Prestazioni: spinta massima di 2,22 G, compie una svolta di 180° in 1,4
secondi; velocità massima a terra di 192 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
6.300 m.; taniche di propellente esterne staccabili (montate nel backpack)
Armi incorporate: cannone mitragliatore da 110 mm. (montato nell’avambraccio
destro); beam saber di potenza stimata in 0,38 MW (nell’alloggiamento di
ricarica nell’avambraccio sinistro, in mano quando usata)
Armamento opzionale: grossa beam machinegun a E-CAP ricaricabile
Pilota: Colin Raimondi
Nonostante l’MS-14S Gelgoog Commander Type sia stato uno degli ultimi mobile
suit introdotti dall’Esercito Regolare di Zeon durante la Guerra di Un Anno, le
sue notevoli prestazioni indussero gli ingegneri del Principato a trarne
un’ampia gamma di varianti. La più recente e valida era l’MS-14Jg Gelgoog
Jaeger, presumibilmente discendente dell’MS-14F Gelgoog Marine. Nel dicembre
dell’UC 0079, uno dei pochi Gelgoog Jaeger prodotti fu affidato a Colin
Raimondi, un giovane pilota che, pur non essendo propriamente un asso, si era
distinto per la propria precisione nel combattimento a lunga distanza,
diventando un abile tiratore con il bazooka dell’MS-09R Rick Dom che aveva
impiegato fino ad allora. L’Esercito Regolare di Zeon era già a corto di soldati
e non era strano che anche mobile suit potenti come i Gelgoog finissero in mano
a piloti non particolarmente dotati nel complesso. Nonostante la propensione per
il combattimento a lunga distanza del Gelgoog Jaeger si adattasse bene
all’attitudine di Raimondi, questi capiva di doversi migliorare nel corpo a
corpo, se non altro perché molti suoi commilitoni lo prendevano in giro per
questo. Fece quindi sostituire il cannone mitragliatore nel braccio sinistro del
proprio mobile suit con un alloggiamento di ricarica per una beam saber, per
evitare di trovarsi impreparato, qualora un avversario l’avesse attaccato da
vicino. Per il resto, l’MS-14Jg/S era sostanzialmente identico a un qualsiasi
Gelgoog Jaeger.
Durante le ultime settimane della Guerra di Un Anno, fu però impiegato in
maniera inaspettatamente efficace, come se il suo pilota avesse subito un
improvviso miglioramento delle proprie capacità. Si guadagnò in breve il
soprannome di ‘Ice Gelgoog’, sia per il suo caratteristico schema di colore
azzurro e blu, sia perché Raimondi era un cecchino di eccezionale freddezza,
capace di abbattere con un sol colpo della beam machinegun mobile suit e
corazzate, anche mentre si trovava nel pieno dello scontro. Raimondi partecipò
anche alla battaglia di A Baoa Qu, dove testimoniò la sconfitta finale del
Principato; in quell’occasione riuscì ad abbattere cinque mobile suit di tipo GM
e tre Ball.
Note dell’autore
Non so che dire esattamente. Mi serviva un mobile suit un minimo
caratteristico per il villain principale del capitolo 1.5, tutto qua. Non avevo
necessità di ideare un modello completamente nuovo, quindi ho preso un Gelgoog
Jager e l’ho modificato un po’. L’idea di mettergli una beam saber nel braccio
mi è venuta vedendo il Gelgoog che Char usa in CDA (che, per la verità, sarebbe
modificato con dei pezzi dell’MS-14F).
***
MS-15K Gyan Kai
Numero di serie: MS-15K; quindicesimo Mobile Suit, tipo K (Kai)
Nome in codice: Gyan Kai
Tipo di unità: prototipo di mobile suit
Costruttore: Axis
Operatore: Axis
Rollout: UC 0087
Primo schieramento: UC 0088
Abitacolo: abitacolo sistemato nel torso (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), per il solo pilota
Dimensioni: altezza alla testa di 21,3 m.
Peso: 44,2 tonnellate metriche a vuoto, 51,8 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di gundarium su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky da
2.480 kW
Propulsione: due razzi da 19.800 Kg., due razzi da 7.460 Kg., due razzi da
5.000 Kg.; un totale di undici vettori di spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 2 G, compie una svolta di 180° in 0,9 secondi,
velocità massima a terra di 180 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
12.000 m.
Armi incorporate: nessuna
Armamento opzionale: grande beam sword da 3 MW; scudo con lanciamissili
incorporati
Pilota: -
In seguito alla Guerra di Un Anno, molti reduci di Zeon, non volendosi
sottoporre al governo federale, si rifugiarono sull’asteroide Axis. Qui
continuarono a vivere, progettando il proprio ritorno e la propria vendetta.
Durante questo periodo, progettarono molti mobile suit, tra cui questo MS-15K.
Direttamente derivato dall’YMS-15 Gyan, ne era una versione potenziata, con
un’armatura più resistente e armi migliori. L’innovazione più notevole, però,
era il movable frame, che conferiva alla macchina una maggiore agilità nel
combattimento ravvicinato. La grande beam saber di cui era dotato era un’arma
unica, che poteva emettere diverse altre lame a raggi attorno a quella
principale, aprendosi sui lati. Come il primo Gyan, inoltre, il Gyan Kai
disponeva di uno scudo con diversi lanciamissili incorporati, con il quale
poteva scatenare una tempesta di colpi contro il nemico. Il Gyan Kai si rivelò
superiore al suo contemporaneo AMX-107 Bawoo, ma fu giudicato troppo orientato
al corpo a corpo e difficile da pilotare, motivo che convinse i vertici di Axis
ad accantonare l’idea di una produzione in serie. Il modello fu comunque usato
come base per progettare l’AMX-104 R-Jarja.
Note dell’autore
In teoria, il Gyan Kai, che compare solo in un paio di videogiochi, dovrebbe
essere niente più che uno what if, ma è anche vero che questo concetto è molto
poco definito in Gundam. Niente, l’ho buttato nel mucchio solo perché mi andava
così, non è che sia effettivamente importante. Visto che le sue caratteristiche
tecniche non vengono fornite, ho inventato io. Il suo background ufficiale è più
o meno quello che ho descritto, ma, ovviamente, le note più strettamente
tecniche sono farina del mio sacco, dato che si basano su materiale
originariamente non presente.
***
MSA-099C Rick Dias Cannon
Numero di serie: MSA-099C; Mobile Suit Anaheim 099, tipo C (Cannon)
Nome in codice: Rick Dias Cannon
Tipo di unità: mobile suit di supporto a medio raggio prodotto in serie
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Anti Earth-Union Group
Rollout: UC 0087
Primo schieramento: UC 0087
Abitacolo: abitacolo per il solo pilota, sistemato nella testa (dotato di
sistema panoramic monitor/linear seat)
Dimensioni: altezza totale di 21,6 m., altezza all’antenna di 18,7 m.,
altezza alla testa di 18 m.
Peso: 41,3 tonnellate metriche a vuoto, 66,2 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di gundarium g su primitivo movable frame
Impianto energetico: reattore nucleare a fusione ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 1.833 kW
Propulsione: due razzi da 37.400 Kg.; un totale di sette vettori di
spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta di 1,37 G
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
11.500 m.; 2 x lancia-birdlime (nelle mani); razzi di segnalazione (nelle
mani)
Armi incorporate: sistema d’armamento antimissilistico vulcan phalanx gun da
55 mm. a due canne (nella testa); beam saber di potenza stimata in 0,4 MW
(nell’alloggiamento di ricarica nell’anca sinistra, in mano quando usata); 2 x
beam cannon (nel backpack, spuntano da sopra le spalle)
Armamento opzionale: beam pistol di potenza stimata in 2,2 MW a E-CAP
ricaricabile (può essere fissata all’anca destra); clay bazooka a cartucce da 7
colpi ciascuna, più uno in canna
Pilota: -
Durante la Guerra di Gryps, l’AEUG si ritrovò con la necessità di schierare
dei modelli di mobile suit che facessero da supporto a medio raggio; c’erano
effettivamente degli RGC-83 GM Cannon II tra le fila del movimento, ma erano
pochi e ormai obsoleti. All’epoca, il mobile suit principale dell’Anti-Earth
Union Group era l’RMS-099 (MSA-099) Rick Dias, che aveva una caratteristica che
si prestava particolarmente al processo di elaborazione in macchina
d’artiglieria: ereditando alcune filosofie di progettazione dell’MS-14A Gelgoog
dell’Esercito Regolare di Zeon, tendeva a distribuire i vettori di spinta al di
fuori del backpack, il che rendeva possibile cambiarlo senza significative
perdite di prestazioni. Venne quindi assemblato un nuovo backpack, che montava
due beam cannon basati su quelli del GM Cannon II. Il backpack con i cannoni
poteva essere sostituito a quello di un qualsiasi Rick Dias, ma non aveva gli
stabilizzatori posteriori, il che riduceva l’autonomia della macchina, ed
eventualmente la sua possibilità di destreggiarsi nel volo atmosferico su di
un’unità di volo ausiliario. La mancanza del vecchio backpack, inoltre, toglieva
all’MSA-099C gli alloggiamenti per le beam pistol e per la beam saber. Per
ovviare a questo inconveniente, vennero ideate due nuove corazzature per le
anche. Quella di destra comprendeva un sostegno al quale poteva essere fissata
una beam pistol, mentre quella di sinistra conteneva l’alloggiamento di ricarica
per una beam saber. Il Rick Dias Cannon venne largamente impiegato durante tutta
la Guerra di Gryps e la Prima Guerra di Neo Zeon. In realtà, non era un’unità
priva di problemi: l’eliminazione degli stabilizzatori nel backpack, che
contenevano serbatoi addizionali, ne limitava seriamente l’autonomia rispetto al
modello di base, rendendolo molto più dipendente dalla nave madre.
Ciononostante, fu comunque un mobile suit di successo: la possibilità di
convertire facilmente qualsiasi normale Rick Dias in Rick Dias Cannon lo rese
economico da produrre e semplice da utilizzare.
Note dell’autore
La fonte di ispirazione di questo modello è ovviamente il Kanone Dias di
Kazuhisa Kondo. In realtà, la cosa un po’ mi scazza, perché Kondo è un autore
che non mi piace per niente (troppo fissato con l’aspetto pseudomilitarista; per
me lui non è un fan di Gundam, è un fan di roba militare, che poi applica ai
mobile suit). Va be’, è andata così. Kondo non fornisce un background decente
per il suo Kanone Dias, io ho semplicemente inventato un po’ di note di colore.
Qualcuno lo saprà già, ma il GM Cannon II tra le fila dell’AEUG si vede nel
terzo film di Z Gundam… Il che significa che mi contraddico da solo, visto che
io ho scelto di seguire la serie TV. In realtà, credo sarebbe stato più naturale
progettare un Nemo Cannon, sul modello dei vari GM Cannon (cosa che è
effetivamente stata fatta da altri), ma l’idea di un Rick Dias di supporto mi
piaceva troppo…
***
MSN-04II Nightingale
Numero di serie: MSN-04II; quarto Mobile Suit Newtype, secondo modello
Nome in codice: Nightingale
Tipo di unità: prototipo di mobile suit per newtype
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Neo Zeon
Rollout: UC 0093
Primo schieramento: UC 0094
Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat)
Dimensioni: lunghezza complessiva di 27,8 m., altezza alla testa di 22,5
m.
Peso: 48,2 tonnellate metriche a vuoto, 105,7 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di gundarium su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky da
6.760 kW
Propulsione: due razzi da 14.000 Kg., due razzi da 13.300 Kg., otto razzi da
9.800 Kg.; un totale di quarantadue vettori di spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 1,87 G, compie una svolta di 180° in 1,4
secondi, velocità massima a terra di 80 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
23.420 m.; psycommu system; psycoframe (nella struttura interna dell’abitacolo);
2 x serbatoi di carburante staccabili (nel backpack)
Armi incorporate: 10 x funnel, ciascuno dei quali monta un beam gun da 10,6
MW (cinque in ciascuna spalla); 2 x beam saber da 0,80 MW (una
nell’alloggiamento di ricarica di ciascun avambraccio)
Armamento opzionale: mega beam rifle da 15,6 MW; scudo
Pilota: sconosciuto
Ufficialmente, la Seconda Guerra di Neo Zeon ebbe termine il 12 marzo UC
0093, quando venne sventata, in circostanze non del tutto chiarite, la caduta di
Axis sulla Terra. Nonostante Char Aznable fosse risultato MIA in
quell’occasione, il Neo Zeon che aveva formato non scomparì nel nulla da un
giorno all’altro. Alcuni veterani della Guerra di Gryps, memori di come l’allora
Quattro Bajeena aveva già fatto perdere le proprie tracce, pensavano fosse solo
questione di tempo prima che tornasse alla ribalta; altri erano intenzionati a
impiegare la notevole potenza militare che Neo Zeon aveva costituito per
ottenerne dei guadagni personali. Quali che fossero le loro motivazioni, molti
membri di Neo Zeon ritennero opportuno proseguire la guerra contro la
Federazione Terrestre, continuando a potenziarsi ulteriormente.
Il Nightingale era un mobile suit che avrebbe dovuto costituire la versione
potenziata dell’MSN-04 Sazabi; di fatto, i leader di Neo Zeon che ne avevano
commissionato la costruzione avevano allestito una campagna di propaganda
secondo cui quella sarebbe dovuta essere la nuova unità di Char Aznable quando
questi fosse tornato a guidare il proprio esercito. Il che non accadde mai, ma
non impedì alle armate di reduci di fare uso comunque di tale macchina. Come il
Sazabi, il Nightingale aveva come caratteristica principale i funnel nel
backpack, che potevano essere controllati a distanza da un pilota newtype
tramite psycoframe (non c’era quindi effettivo bisogno dello psycommu system) ed
essere impiegati per effettuare attacchi da qualsiasi direzione. Essendo
ritenuti un armamento già di per sé sufficiente, il Nightingale non fu fornito
di molti altri equipaggiamenti; chi lo aveva progettato contava evidentemente
sulla sua capacità di sostenere combattimenti sulla lunga distanza, grazie al
potentissimo reattore nucleare e alla enorme quantità di carburante che poteva
immagazzinare, anche tramite due taniche addizionali staccabili. Il Nightingale
era decisamente un mobile suit progettato per lo spazio: in questo ambiente,
nonostante la sua grande massa, risultava adeguatamente manovrabile grazie alla
potenza e alla quantità dei vettori di spinta. Non fu mai impiegato sulla Terra,
a quanto se ne sa.
Note dell’autore
Vedere le Note dell’autore alla voce RX-93- n-2 Hi-n Gundam.
***
MSZ-006 " Z Plus Test Type
Dolores Martin Custom ("Dolly")
Numero modello: MSZ-006 ";
sesto Mobile Suit Zeta, tipo "
Nome in codice: Dolly
Tipo di unità: mobile suit trasformabile di prova
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Anaheim Electronics, Esercito della Federazione Terrestre
Rollout: UC 0088
Primo schieramento: UC 0088
Abitacolo: abitacolo sistemato nel torso (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat) per il solo pilota
Dimensioni in modalità mobile suit: altezza complessiva di 22,11 m., altezza
alla testa di 19,86 m.
Dimensioni in modalità waverider (con scudo): lunghezza totale di 30,6 m.,
apertura alare di 23,54 m.
Dimensioni in modalità waverider (con beam smartgun): lunghezza totale di 36
m., apertura alare di 23,54 m.
Peso con scudo: peso di 35,4 tonnellate metriche a vuoto e di 71,1 tonnellate
metriche a pieno carico
Peso con beam smartgun: peso di 48,61 tonnellate metriche a vuoto e di 88,47
tonnellate metriche a pieno carico
Costruzione: composito in lega di gundarium g su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky da
2.925 kW
Propulsione: quattro razzi da 18.600 Kg., quattro razzi da 12.600 Kg.,
quattro razzi da 9.860 Kg.; un totale di otto vettori di
spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 1,89 G, compie una svolta di 180° in 0,7
secondi, velocità massima a terra (in modalità mobile suit) di 165 Km/h.,
velocità massima in volo (in modalità waverider) di Mach 4,2
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
17.000 m. in modalità mobile suit e di 21.000 m. in modalità waverider;
bio-sensor
Armi incorporate: 2 x vulcan gun da 60 mm. binati (montati nella testa); 2 x
beam cannon da 2,4 MW (uno su ciascuna anca); 2 x beam saber da 0,75 MW (una
nell’alloggiamento di ricarica di ciascuna anca, in mano quando usate)
Armamento opzionale: scudo con copertura anti-raggio (fissato al braccio
sinistro, forma la fusoliera del waverider, include un beam cannon da 14 MW);
beam smartgun da 50 MW (usato in sostituzione dello scudo, fissato al braccio
destro, forma la fusoliera in modalità waverider); high mega cannon da 11,8 MW
(montato sulla testa); beam rifle da 5,7 MW (in mano o sull’apposito supporto
accanto all’ala destra in modalità mobile suit, fissato al dorso in modalità
waverider)
Pilota: Dolores Martin
Sul finire della Guerra di Gryps, la Federazione Terrestre commissionò alla
Anaheim Electronics una versione a basso costo dell’MSZ-006 Z Gundam, che
potesse essere prodotta in serie. Alla Anaheim stavano già lavorando a progetti
di questo tipo per conto dell’AEUG: l’MSZ-007 Mass Production Type Z Gundam e
l’MSZ-008 Z II erano due diversi modelli concepiti con questo scopo, ma
accantonati per motivi differenti. Con lo Z Plus, la Anaheim cercò di guadagnare
quanto più possibile da questo proposito. Lo Z Plus, che fu impiegato dalla Task
Force a per sedare la
ribellione dei New Desides, fu prodotto in parecchie varianti e alla Anaheim
Electronics si trovarono a cambiare poco alla volta uno stesso design.
In quel periodo, la Federazione Terrestre insistette per inviare dei propri
ufficiali come piloti collaudatori, ma la Anaheim non ne aveva strettamente
bisogno: era in realtà una manovra dei vertici federali, che volevano tenere
sotto controllo le attività di quello che sarebbe diventato il loro principale
produttore di mobile suit, nel timore che potesse sviluppare dei nuovi modelli
per conto dei Titans o di Axis. Tra questi piloti collaudatori c’era anche
Dolores Martin, che contribuì alle prove sui modelli di Z Plus. A questo scopo,
si fece assegnare un mobile suit a uso personale, utilizzato per testare le
diverse tecnologie applicate sui modelli di Z Plus prodotti in serie.
Il Dolly (così chiamato perché riportava questa scritta sulla parte sinistra
dell’abitacolo, in evidente riferimento al nome del pilota) era inizialmente un
MSZ-006A1 Z Plus Test Type, ma ben presto cambiò il numero di serie. Man mano
che gli venivano apportate delle modifiche, divenne MSZ-006A3, MSZ-006C0 e
MSZ-006A4. Alla fine, essendo ormai qualcosa di diverso da qualsiasi altro
modello, si decise di identificarlo come MSZ-006 ", a indicare che si trattava di una versione che
riassumeva quanto fatto con tutte le altre.
Come un qualsiasi MSZ-006A1, il Dolly era stato pensato essenzialmente per il
volo atmosferico; era un mobile suit capace di trasformarsi in waverider per
volare in presenza di gravità. Era dotato di uno scudo che, in modalità
waverider, formava la fusoliera, e di due beam gun sulle anche, che potevano
essere usati indipendentemente dalla forma assunta e i cui vani contenevano una
beam saber ciascuno. Aveva inoltre i classici vulcan gun tipici dei mobile suit
basati sui Gundam e poteva essere armato con un beam rifle, che, applicato sulla
schiena, era in grado di sparare anche in modalità waverider.
Il primo cambiamento del Dolly fu quello che servì al collaudo delle
strutture di base dell’MSZ-006C1. Essenzialmente, questa modifica consisteva
nella sostituzione dello scudo con un beam smartgun, un potentissimo cannone a
raggi. Sul punto di attacco su ciascun braccio poteva essere montato sia lo
scudo che il beam smartgun (dato che entrambi formavano la fusoliera in modalità
waverider, l’utilizzo di uno di questi equipaggiamenti escludeva quello
dell’altro). Al mobile suit furono inoltre montati dei razzi addizionali alla
base dello stabilizzatore di coda, per incrementarne la potenza di spinta e la
velocità. Sotto ciascuna ala furono posti due punti di attacco, a ognuno dei
quali poteva essere fissato un serbatoio di carburante, trasversalmente all’ala
stessa. Questa configurazione dei serbatoi era funzionale all’azione nello
spazio, per la quale l’MSZ-006C1 era progettato, ma Dolores rifletté che avrebbe
provocato dei problemi di bilanciamento nel volo atmosferico in presenza di
gravità. Fece quindi modificare i punti di attacco, in modo che su due di essi
potesse essere montato un singolo serbatoio, parallelamente all’ala. Meno
carburante, ma migliore equilibrio. Questa caratteristica, nonostante si potesse
adattare bene agli MSZ-006A1, non fu poi impiegata su altri modelli di Z Plus,
probabilmente perché causava una diminuzione dell’aerodinamicità nel volo
atmosferico.
La seconda modifica al Dolly fu quella utile a testare l’high mega cannon
montato sulla testa dell’MSZ-006A2 e poi sull’MSZ-010 ZZ Gundam. Questa potente
arma fu però scartata da Dolores, che la trovò poco pratica in combattimento:
come sarebbe stato in seguito evidenziato dal ZZ Gundam, infatti, un colpo con
la sua incredibile potenza finiva col prosciugare l’energia del mobile suit. Se
questo poteva essere anche accettabile per il ZZ Gundam, per una macchina come
lo Z Plus, dotata di un reattore nucleare molto meno potente, non poteva davvero
essere preso in considerazione. Dopo i test, Dolores fece smontare l’high mega
cannon, ma mantenne sulla fronte del mobile suit un attacco che avrebbe
eventualmente consentito di rimontarlo in seguito. Lo sviluppo del beam smartgun
(altrettanto potente, più facile da montare e capace di accumulare direttamente
l’energia del generatore per usarla solo al momento di sparare), però, aveva già
reso, di fatto, questa caratteristica inutile.
In seguito, il Dolly fu modificato secondo quanto sarebbe stato testato
sull’MSZ-006C4 e sull’MSZ-006D, ottimizzandone la struttura per il rientro
nell’atmosfera. In teoria, questo sarebbe già dovuto essere possibile, ma la
resistenza della corazza non era sembrata sufficiente per superare l’operazione
di rientro senza danni. La struttura della fusoliera e delle ali fu quindi
rinforzata; fu sostituito lo scudo, che divenne identico a quello poi usato
nell’MSZ-006C4, dotato di un beam gun. Su tale scudo fu inoltre applicata una
copertura anti-raggio, del tutto simile a quella dell’MSN-00100 Hyaku Shiki, che
gli conferiva una limitata resistenza ai flussi di particelle Minovsky,
consentendogli di parare i colpi dei beam rifle di media potenza.
Dolores cominciò poi ad apportare variazioni di propria iniziativa al mobile
suit, prima tra le quali vi furono due razzi di spinta addizionali sotto ciascun
piede, per incrementare la manovrabilità della macchina e l’efficacia
dell’AMBAC. Pensò inoltre a un sistema che potesse sostituire automaticamente, a
seconda delle esigenze, i normali carrelli d’atterraggio a ruote con degli
equivalenti a slitta, per consentire di atterrare su qualsiasi terreno. Il
progetto fu poi scartato dalla stessa Dolores, che giudicò questa struttura
troppo fragile e optò per degli pneumatici super-resistenti a intaglio speciale.
Il reattore nucleare fu sostituito con quello dell’MSZ-006D, il più potente mai
montato su di uno Z Plus. Quando sorse il sospetto che Dolores fosse una
newtype, qualcuno alla Anaheim installò sul Dolly, a insaputa della pilota, un
sistema di bio-sensor simile a quello già usato sull’MSZ-006 Z Gundam e poi
sull’MSZ-010 ZZ Gundam. Come per lo Z Gundam, il funzionamento del bio-sensor
restava poco chiaro: era una struttura teoricamente progettata per fare da
interfaccia tra un pilota newtype e la macchina, permettendogli di pilotare con
più immediatezza. In pratica, si rivelò in grado di incanalare i mutamenti che
avvenivano nelle emozioni del pilota, usandoli per alimentare il mobile suit,
che poteva così incrementare le proprie prestazioni. Le sue reali capacità,
però, erano sconosciute persino ai suoi creatori, che probabilmente avevano
progettato qualcosa di più complesso e incontrollabile del previsto.
Come tutti gli MSZ-006C1, inoltre, il Dolly poteva essere configurato in
versione Humming Bird, montandovi un totale di quattro enormi booster (uno al
posto di ogni gamba e uno su ciascuna spalla). Tali booster, ispirati a quelli
dell’MSA-0011[Bst] S Gundam Booster Unit, avevano la funzione di incrementare
notevolmente la velocità nello spazio dello Z Plus, senza pregiudicarne la
capacità di trasformarsi. Quando era in questa configurazione, il Dolly prendeva
il nome di MSZ-006 "[Bst]
Humming Dolly. Oltre che per qualche volo di test, pare che il Dolly non sia mai
stato effettivamente usato in versione Humming Bird.
Note dell’autore
Lo Z Plus di Dolores viene essenzialmente da una fissa mia. Credo che lo Z
Plus sia diventato il mio mobile suit preferito nel momento stesso in cui l’ho
visto (che è stato ancora prima di scoprire l’esistenza di Gundam Sentinel).
Possiedo il modellino in scala 1/144 dell’MSZ-006C1 e il Master Grade
dell’MSZ-006A1. Non so perché, ma lo Z Plus mi piace molto più dello Z Gundam,
nonostante quest’ultimo sia il mobile suit "titolare" di quello che ritengo il
cartone animato più bello mai realizzato (ma mi hanno detto che il suo Master
Grade sia fatto piuttosto male… e la seconda versione sembrerebbe avere
quell’odiosissima giuntura piatta alle gambe!). Mi è quindi venuto naturale
crearne una versione custom da assegnare alla protagonista della mia storia.
L’eccezionalità del Dolly non deriva da prestazioni particolarmente buone: non
fa cose che altri Z Plus non abbiano fatto prima. Però raccoglie le
caratteristiche migliori di ogni modello, quindi, per come lo vedo io, è il
mobile suit figo definitivo. A questo proposito, ho avuto qualche problema circa
il periodo di tempo nel quale farlo comparire, perché l’evoluzione dello Z Plus
non è molto ricca di dettagli. Varianti a parte, in Gundam Sentinel compaiono
già tutti i modelli che ho citato (e anche qualcun altro, con l’eccezione delle
versioni Humming Bird), quindi pare che siano stati sviluppati a brevissima
distanza l’uno dall’altro. È anzi altamente probabile che l’MSZ-006A1 e
l’MSZ-006C1 siano stati progettati praticamente in contemporanea, apportando
poche modifiche a un comune design. Ah, ovviamente il numero di serie gioca sul
significato matematico del simbolo ", ovvero "per ogni" (dovrebbe indicare il fatto che il Dolly riunisce in
sé diverse versioni di Z Plus). Ditemi che lo sapevate anche prima di vedere
" Gundam… Ah, ovviamente,
sia la mano lucente che Dolores vede durante lo scontro con i mobile suit
dell’Alexandria, sia il superpotenziamento che lo Z Plus ottiene combattendo
contro il Gaplant e il Titania sono dovuti al bio-sensor. No, non è
un’esagerazione: anche nella serie TV di Z Gundam accade qualcosa di simile
(benché lì il bio-sensor non venga proprio citato, anzi, sospetto che sia una
spiegazione a posteriori e che Tomino volesse semplicemente enfatizzare le
abilità di newtype di Kamille). Tra l’altro, anche il The O, il Palace Athene,
il Bolinoak Sammahn e il ZZ Gundam hanno il bio-sensor.
***
PMX-004 Titania
Numero di serie: PMX-004; quarto Paptimus Mobile weapon eXperimental
Nome in codice: Titania
Tipo di unità: prototipo di mobile suit per newtype
Costruttore: Jupitris
Operatore: Jupitris
Rollout: UC 0087
Primo schieramento: UC 0088
Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), sistemato nel torso
Dimensioni: altezza complessiva di 27,8 m., altezza alla testa di 34,1 m.
Peso: 62,2 tonnellate metriche a vuoto, 84,3 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di gundarium su mavable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky da
2.260 kW
Propulsione: un razzo da 38.500 Kg., due razzi da 29.500 Kg., un totale di
quindici vettori di spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 1,43 G, compie una svolta di 180° in 0,7
secondi, velocità massima a terra di 158 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
12.400 m.; due braccia ausiliarie (una ripiegata su ciascuna spalla); psycommu
system
Armi incorporate: 4 x beam sword da 0,39 MW (due negli alloggiamenti di
ricarica in ciascuna spalla, in mano quando usate); 8 x funnel, ciascuno dei
quali monta un beam gun da 2,1 MW (negli alloggiamenti di ricarica del
backpack)
Armamento opzionale: beam rifle da 3,4 MW a E-CAP ricaricabile
Pilota: Elizabeth Fontaine
Gli esseri umani che avevano colonizzato Giove ai tempi delle grandi
migrazioni si erano trovati con un enorme potere in mano, ma con un’eccessiva
lontananza dalla Sfera Terrestre per poterla dominare. Nel corso della Storia
dello Universal Century, cercarono più volte di prendere il controllo della
Terra e delle colonie tramite loro agenti. Dopo essersi schierato con Zeon
durante la Guerra di Un Anno, Giove vide nella Guerra di Gryps una buona
occasione e mandò il proprio emissario Paptimus Scirocco a prendere contatti con
i Titans. Scirocco, potente newtype, era però un uomo che covava un suo progetto
personale e, per supportare i propri eletti, aveva preparato una linea di mobile
suit personalizzati, assemblati sul Jupitris, la nave di cui era capitano.
Scirocco partì da Giove prima che il Titania, sua ultima creazione, fosse
completato, lasciando disposizioni affinché venisse ultimato (il Jupitris era
già impegnato a produrre le altre sue macchine da combattimento e non poteva
essere caricato di ulteriore lavoro). Il PMX-004 fu però terminato da alcuni
suoi fedelissimi, guidati dai suoi stessi ideali di supremazia di pochi e
riuniti sotto la figura carismatica di Isolde Tsogatie.
Scirocco aveva originariamente progettato il Titania affinché divenisse
l’unità personale della donna che lo avrebbe affiancato nel dominio della Sfera
Terrestre: in quanto tale, era praticamente la versione femminile del PMX-003
The O. Pensato appositamente per essere impiegato da un newtype, il Titania non
possedeva però il bio-sensor del The O (una tecnologia di cui Scirocco era
entrato in possesso solo dopo avere lasciato Giove), ma montava invece un più
tradizionale psycommu system. Tramite esso, il pilota poteva controllare a
distanza otto funnel, ciascuno dotato di beam gun, con i quali effettuare
attacchi a tutto campo. Il Titania disponeva inoltre di un paio di braccia
ausiliarie, una ripiegata su ciascuna spalla, che potevano essere utilizzate per
combattere con le beam saber.
Quando il Jupitris di Isolde Tsogatie arrivò nella Sfera Terrestre con il
Titania a bordo, Scirocco era già morto da qualche giorno. Aveva però fatto
proseguire le indagini per trovare la potenziale pilota di questo mobile suit,
identificandola nella giovane Elizabeth Fontaine.
Note dell’autore
Il Titania compare solo in un paio di videogiochi, quindi suppongo che la sua
presenza possa essere fatta rientrare nella mia fissa di andarmi a pescare i
mobile suit più misconosciuti. Comunque sia, il suo proposito ufficiale è
esattamente quello che descrivo anch’io… Ho alterato un dettaglio della genesi
di questo mobile suit: secondo le notizie ufficiali, infatti, sarebbe stato
assemblato sul Jupitris di cui Paptimus Scirocco è capitano (ma in Z Gundam non
ve n’è traccia, ovviamente). Non vengono inoltre fornite informazioni circa
peso, altezza e prestazioni in generale… In pratica, ho inventato. Infine, a
quanto mi risulta, in nessuno dei videogiochi in cui compare viene detto quanti
funnel abbia, quindi, anche in questo caso, ho deciso io.
***
RGC-90 Jegan Cannon
Numero di serie: RGC-89; Renpo (Federazione) GunCannon, progettato nell’UC
0089
Nome in codice: Jegan Cannon
Tipo di unità: mobile suit per il supporto a media distanza prodotto in
serie
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Esercito della Federazione Terrestre
Rollout: UC 0092
Primo schieramento: UC 0092
Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), sistemato nel torso
Dimensioni: altezza complessiva di 20,4 m., altezza alla testa di 19 m.
Peso: 33,1 tonnellate metriche a vuoto, 58,9 tonnellate metriche peso a pieno
carico
Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 1.900 kW
Propulsione: un razzo da 12.700 Kg., due razzi da 9.200 Kg., due razzi da
8.800 Kg., un totale di dodici vettori di spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 1,01 G, compie una svolta di 180° in 1,9
secondi, velocità massima a terra di 155 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
14.200 m.; rastrelliera per granate a tre posti (sull’anca sinistra)
Armi incorporate: beam saber (nell’alloggiamento di ricarica nell’anca
destra, in mano quando usata); 2 x beam cannon da 5 MW (nel backpack, spuntano
da sopra le spalle)
Armamento opzionale: vulcan gun pod (montato sulla testa); scudo (montato su
di un avambraccio), che monta due lanciamissili a due bocche di fuoco; 3 x
granate (nella rastrelliera sull’anca sinistra); beam rifle a E-CAP
ricaricabile
Pilota: -
Con l’introduzione dell’RGM-89 Jegan, l’Esercito della Federazione Terrestre
adottò il proprio classico modus operandi: come aveva già fatto con l’RGC-80 GM
Cannon e l’RGC-83 GM Cannon II, progettò una variante per il supporto a medio
raggio montando un paio di cannoni sulle spalle del proprio modello
multifunzione base. Il Jegan Cannon era la versione moderna dei propri
predecessori: un Jegan con strati di armatura addizionali e un paio di cannoni,
in questo caso beam cannon, che lo rendevano estremamente pericoloso e
incrementavano molto la sua potenza di fuoco. Per il resto, impiegava le stesse
armi dell’RGM-89 e le sue prestazioni erano solo leggermente intralciate dal
fatto di avere un peso addizionale.
Il Jegan Cannon fu utilizzato essenzialmente come unità di soppressione e
assegnato a squadroni di mobile suit federali incaricati di spazzare via dei
reduci di Neo Zeon. Nonostante avesse ottenuto dei buoni risultati, non fu
prodotto in gran numero: l’Esercito Federale preferì sviluppare il più versatile
RGM-89S Stark Jegan, che, si riteneva, avrebbe potuto ricoprire lo stesso ruolo
con maggiore efficienza.
Note dell’autore
Ho ideato questo modello essenzialmente per dare maggiore varietà al
contingente federale che combatte in Norvegia. Il ragionamento di base è
piuttosto intuitivo: sia il numero di serie che l’armamento del normale RGM-89
Jegan sono stati cambiati per riflettere quelli dell’RGC-80 GM Cannon. Con la
differenza che il Jegan Cannon ha due cannoni anziché uno e che, dato il divario
temporale, sono beam cannon. Tra l’altro, mi è giunta voce che esisterebbe un
RGC-90 Jegan Cannon ufficiale, da qualche parte, ma non sono riuscito a scoprire
esattamente dove, né quali siano le sue caratteristiche. Secondo alcune delle
fonti che ho consultato, potrebbe essere un nome alternativo dell’RGM-90 Jegan
Heavy Armor (che compare tra le CCA-MSV). Comunque, sempre in tema di mobile
suit "fantasma" (nel senso che so che sono stati inventati, ma non dove sono
comparsi), ci sarebbe un RGM-89F Jegan Heavy Wepons Type,che somiglia molto al
mio Jegan Cannon. La ifferenza principale sta nel fatto che i suoi beam cannon
sono connessi al movable frame delle spalle, e quindi possono ruotare di 360°.
Hanno anche dei manici, che il mobile suit può afferrare per migliorare la
precisione. Inoltre, dopo avere scritto questa fanfiction, ho scoperto che
moltissimi autori di lingua inglese hanno incluso nelle proprie storie un
modello chiamato esattamente così, e con caratteristiche simili. Suppongo che
adesso i baldi cacciatori di plagi penseranno che voglia pararmi il culo, ma non
mi sorprende che a tanta gente sia venuta la stessa idea. Per niente. Voglio
dire, se conosci come si comporta la Sunrise quando deve tirare fuori qualche
variante, è NATURALE che ti venga in mente un mobile suit che fa con il Jegan
quello che è già stato fatto con il GM e il GM Kai. Cannoni sulle spalle,
armatura supplementare, designazione cambiata da RGM in RGC con il numero
avanzato di un’unità (o comunque in maniera tale da riflettere l’anno) e
aggiunta della parola ‘Cannon’ al nome in codice. La cosa più banale che si
possa pensare, plain & simple. Per questo non faccio fatica a ritenere che,
sì, magari qualcuno può anche avere copiato, ma molti ci sono arrivati da sé.
Credere o meno che io appartenga alla schiera di questi ultimi, dipende da voi,
per me non fa molta differenza.
***
RGM-89O Jegan Command Type
Numero di serie: RGM-89O; Renpo (Federazione) GundaM, progettato nell’UC
0089, tipo C (Command)
Nome in codice: Jegan Command Type
Tipo di unità: mobile suit multifunzione per ufficiali
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Esercito della Federazione Terrestre
Rollout: UC 0092
Primo schieramento: UC 0092
Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), sistemato nel torso
Dimensioni: altezza complessiva di 20,4 m., altezza alla testa di 19 m.
Peso: 23,2 tonnellate metriche a vuoto, 51,3 tonnellate metriche peso a pieno
carico
Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 2.150 kW
Propulsione: un razzo da 13.800 Kg., due razzi da 10.000 Kg., due razzi da
8.800 Kg., un totale di diciotto vettori di spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 1,8 G, compie una svolta di 180° in 1 secondo,
velocità massima a terra di 165 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
14.200 m.; due rastrelliere per granate a tre posti (una su ciascuna anca)
Armi incorporate: 2 x beam saber (una nell’alloggiamento di ricarica di
ciascun avambraccio, in mano quando usate); 2 x vulcan gun da 60 mm. binati
(montati nella testa)
Armamento opzionale: scudo (montato su di un avambraccio), che monta un beam
gun da 8,5 MW a due bocche di fuoco; 6 x granate (tre in ciascuna rastrelliera
sulle anche); beam rifle da 2 MW a E-CAP ricaricabile
Pilota: -
La Seconda Guerra di Neo Zeon fu l’ultimo conflitto contro degli spacenoid
che la Federazione Terrestre dovette affrontare prima di un lungo periodo di
pace. Questo portò a una stagnazione tecnologica che impedì per molti anni uno
sviluppo significativo nell’ingegneria dei mobile suit. Di fatto, il modello
base dell’RGM-89 Jegan fu usato fino all’inizio degli anni ‘120, tra continue
migliorie e piccole modifiche. Il Jegan Command Type, introdotto poco prima
della Seconda Guerra di Neo Zeon, sarebbe dovuto essere il modello di partenza
per le evoluzioni successive. Era stato quindi pensato come un mobile suit
sperimentale, da assegnare momentaneamente agli ufficiali, ma eventualmente da
estendere in seguito a tutto l’esercito. Si trattava effettivamente di un Jegan
potenziato, che migliorava l’ispiratore un po’ sotto tutti i punti di vista:
reattore nucleare, manovrabilità, potenza e numero dei vettori di spinta. Aveva
due rastrelliere laterali per le granate, anziché una, e due beam saber,
sistemate negli avambracci. Riprendeva inoltre i vulcan gun classici dei vecchi
modelli di GM. Per il Jegan Command Type era stato infine sviluppato un modello
di scudo dedicato, che approfittava della maggiore potenza del reattore nucleare
per fornire energia a un beam gun a due canne. Le granate e il beam rifle,
invece, erano dello stesso tipo di quelli utilizzati dall’RGM-89.
Alcuni Jegan Command Type furono assegnati a degli ufficiali al comando di
squadroni incaricati di spazzare via i rimasugli dell’esercito di Neo Zeon, sia
sulla Terra che nello spazio. Nonostante i buoni risultati, l’RGM-89O non fu
ritenuto significativamente superiore al Jegan standard (il rapporto tra costo e
prestazioni era perciò poco favorevole) e ne fu prodotto poco più di un
centinaio di esemplari prima che il progetto fosse abbandonato.
Note dell’autore
Come l’RGM-89G, anche questo modello è una semplice variante del normale
Jegan. Considerato ciò che l’Esercito Federale ha fatto con i GM, producendone
versioni in pochi esemplari a uso specializzato, mi pare un mobile suit
piuttosto plausibile.
***
RGM-89G Jegan Ground Type
Numero di serie: RGM-89G; Renpo (Federazione) GundaM, progettato nell’UC
0089, tipo G (Ground)
Nome in codice: Jegan Ground Type
Tipo di unità: mobile suit per il combattimento terrestre prodotto in
serie
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Esercito della Federazione Terrestre
Rollout: UC 0090
Primo schieramento: UC 0090
Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), sistemato nel torso
Dimensioni: altezza complessiva di 20,4 m., altezza alla testa di 19 m.
Peso: 21,3 tonnellate metriche a vuoto, 47,3 tonnellate metriche peso a pieno
carico
Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 2.000 kW
Propulsione: un razzo da 12.700 Kg., due razzi da 9.200 Kg., due razzi da
8.800 Kg., un totale di otto vettori di spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 1 G, compie una svolta di 180° in 1,9 secondi,
velocità massima a terra di 170 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
14.200 m.; rastrelliera per granate a tre posti (sull’anca sinistra)
Armi incorporate: beam saber da 0,75 MW (nell’alloggiamento di ricarica
nell’anca destra, in mano quando usata)
Armamento opzionale: vulcan gun pod (montato sulla testa); scudo (montato su
di un avambraccio), che monta due lanciamissili a due bocche di fuoco; 3 x
granate (nella rastrelliera sull’anca sinistra); beam rifle da 2 MW a E-CAP
ricaricabile
Pilota: -
Al termine della Prima Guerra di Neo Zeon, l’Esercito della Federazione
Terrestre non era certo rimasto inattivo. Diversi reduci di Axis, restati sulla
Terra in seguito al conflitto, continuavano le loro operazioni di guerriglia, a
volte anche alleandosi con degli ex soldati dell’Esercito Regolare di Zeon,
abbandonati sul pianeta addirittura ai tempi della Guerra di Un Anno. L’Esercito
Federale trovò nell’RGM-89 Jegan una macchina adeguata alle proprie esigenze: il
buon rapporto tra costo e prestazioni convinse i vertici militari a produrne una
serie di varianti specializzate.
L’RGM-89G era il Jegan pensato per combattere in presenza di gravità
terrestre, progettato proprio per affrontare questi reduci di due guerre. Non
era molto diverso dal Jegan standard, essendone essenzialmente una versione che
doveva essere capace di muoversi con relativa agilità anche sulla Terra.
Inoltre, dato che la maggior parte dei mobile suit del nemico risaliva ad alcuni
anni prima, non fu ritenuto necessario applicare molte costose modifiche a un
modello che era già ritenuto superiore a qualsiasi potenziale avversario. Fu
quindi potenziato il reattore nucleare e vennero rimossi alcuni vettori di
spinta, che venivano usati con funzione AMBAC nello spazio ma erano inutili in
presenza di gravità. L’armamento era invece lo stesso del Jegan standard.
Il Jegan Ground Type divenne subito il mobile suit principale delle forze
federali terrestri, non tanto perché sfoggiava prestazioni particolarmente
convincenti, ma perché aveva un buon rapporto qualità/prezzo. Produrlo in gran
quantità non fu un problema per l’Esercito Federale, che ne schierò interi
squadroni ovunque sulla Terra fosse necessario. Pare esistesse una versione di
RGM-89G ottimizzata per combattere sulla luna (presumibilmente denominata
RGM-89L), ma le notizie in merito sono poche: si trattò probabilmente di un
ristretto numero di esemplari modificati sul campo e mai effettivamente prodotti
come tali.
Note dell’autore
Secondo le notizie ufficiali, l’Esercito Federale impiegò il modello del
Jegan per oltre trent’anni, creandone numerose varianti. Tra di esse, però, ne è
stata descritta solo una manciata e non ho trovato notizie precise riguardo una
specializzata per il combattimento a terra. Diciamo che ho colmato la lacuna… In
realtà, da qualche parte è comparso effettivamente un tale RGM-89C Jegan Ground
Type, ma non sono riuscito a reperire informazioni ulteriori su dove questo
modello sia comparso. A quanto ne so, dovrebbe essere un Jegan con dei jet
termonucleari simili a quelli del Dom e con un’armatura più spessa rispetto alla
versione base, usato in Africa a partire dalla fine dello 0089. Ah, non è
necessario che mi ricordiate che, fino allo 0093, il Jegan era un’esclusiva di
Londo Bell. Si dice che lo fosse il Jegan, non il Jegan Ground Type. Forzatura?
Eh, forse sì. Mi sa che ci dovrete convivere.
***
RGM-89HM Jegan High Mobility Ground Type
Numero di serie: RGM-89HM; Renpo (Federazione) GundaM, progettato nell’UC
0089, tipo HM (High Mobility)
Nome in codice: Jegan High Mobility Ground Type
Tipo di unità: mobile suit per il combattimento terrestre prodotto in
serie
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Esercito della Federazione Terrestre
Rollout: UC 0094
Primo schieramento: UC 0094
Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), sistemato nel torso
Dimensioni: altezza complessiva di 20,4 m., altezza alla testa di 19 m.
Peso: 28,2 tonnellate metriche a vuoto, 55,6 tonnellate metriche peso a pieno
carico
Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 2.100 kW
Propulsione: Jet di spinta a effetto hovercraft per un totale di 60.000 Kg.
un razzo da 12.700 Kg., due razzi da 9.200 Kg.; un totale di undici vettori di
spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 1 G, compie una svolta di 180° in 1,1 secondi,
velocità massima a terra di 260 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
14.200 m.; rastrelliera per granate a tre posti (sul braccio destro)
Armi incorporate: beam saber da 0,75 MW (nell’alloggiamento di ricarica nel
backpack, in mano quando usata)
Armamento opzionale: vulcan gun pod (montato sulla testa); scudo (montato
sull’avambraccio sinistro), che monta due lanciamissili a due bocche di fuoco; 3
x granate (nella rastrelliera sul braccio destro); beam rifle da 2 MW a E-CAP
ricaricabile
Pilota: -
Il rapporto tra prezzo e prestazioni dell’RGM-89G Jegan Ground Type indusse i
vertici federali a produrne alcune varianti. Alla luce del fatto che diversi
reduci dei due Neo Zeon si rifugiavano ancora sulla Terra, la Federazione decise
di non focalizzarsi sulla semplice progettazione di versioni localizzate della
sua macchina di prima linea, ma di realizzarne invece una che, con poche
modifiche, potesse essere usata ovunque senza grosse differenze di prestazioni.
Ispirandosi all’MS-09 Dom della Guerra di Un Anno, gli ingegneri della Anaheim
idearono un Jegan che potesse sostenersi in presenza di gravità grazie a dei jet
termonucleari posti nelle gambe e alla cintola. Cambiando parti relativamente
economiche, come il condizionatore interno ed eventuali filtri per le giunture,
era possibile usare il Jegan High Mobility Ground Type tanto in ambienti artici
quanto desertici, oltre che in qualsiasi via di mezzo tra essi. L’RGM-89HM si
rivelò altamente manovrabile in presenza di gravità, ma i jet termonucleari
nella cintola comportavano alcune modifiche all’armamento (che era
sostanzialmente lo stesso dell’RGM-89G). La rastrelliera per le granate dovette
essere montata sul braccio destro, rendendo così impossibile fissarvi lo scudo;
la beam saber, invece, fu posizionata nel backpack. Grazie alla sua agilità, il
Jegan High Mobility Ground Type risultò particolarmente utile negli attacchi
veloci, mirati a infliggere colpi duri e rapidi al nemico. Tuttavia, non conobbe
una diffusione particolarmente ampia: apparentemente, i jet termonucleari
comportavano una diminuzione della resistenza dell’armatura per accomodarvi le
nuove strutture, il che era un problema, considerato che molti reduci di Neo
Zeon, trovando problematico impiegare armi a raggi, ricorrevano ancora ai
proiettili. Inoltre, il costo della variante era considerevolmente più alto
rispetto al modello base e non si giudicò l’incremento di prestazioni
sufficiente a giustificarlo. Fu prodotta una quarantina di RGM-89HM prima che il
progetto fosse accantonato.
Note dell’autore
Questo nuovo modello di Jegan deriva essenzialmente dal fatto che non mi
andava di usare i soliti RGM-89G nel quarto capitolo. Volevo qualcosa di più
caratteristico, ecco. Avete notato che l’idea dei jet termonucleari somiglia in
maniera inquietante a quella del Jegan Ground Type quasi-ufficiale di cui parlo
qua sopra? Credeteci o no, l’idea mi è venuta DOPO avere conosciuto le
caratteristiche di quel modello. Per altro, so che qualcuno ha già inventato un
mobile suit chiamato RGM-89D Jegan High Mobility Type, ma non sono riucito ad
accertarmi se sia una variante che compare in qualche
fumetto/racconto/videogioco o se sia materiale sviluppato da fan. E comunque, è
diverso dal mio, perché trattasi di un Jegan fatto per muoversi nello
spazio.
***
RMS-108S Marasai Custom
Numero di serie: RMS-108S; ottavo Renpo Mass produced Suit sviluppato a
Granada (10)
Nome in codice: Marasai Custom
Tipo di unità: mobile suit multifunzione a produzione limitata
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Titans
Rollout: UC 0087
Primo schieramento: UC 0088
Abitacolo: abitacolo sistemato nel torso (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), per il solo pilota
Dimensioni: altezza totale di 20,5 m., altezza alla testa di 17,5 m.
Peso: 31,2 tonnellate metriche a vuoto, 52,7 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di gundarium su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 1.710 kW
Propulsione: due razzi da 21.200 Kg., tre razzi da 12.000 Kg., un totale di
dodici vettori di spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 1,78 G, compie una svolta di 180° in 0,9
secondi, velocità massima a terra di 158 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: sensori della portata di
10.900 m.; due taniche di carburante staccabili (montate sul backpack)
Armi incorporate: 2 x beam saber da 0,4 MW (negli alloggiamenti di ricarica
nello scudo sulla spalla destra, in mano quando usate); 2 x vulcan gun binati
(nella testa)
Armamento opzionale: beam rifle da 2,2 MW a E-CAP ricaricabile; feyadeen
rifle (utilizzabile anche come beam saber) da 6,6 MW a E-CAP ricaricabile
Pilota: Isolde Tsogatie
L’RMS-108 Marasai, introdotto nella fasi iniziali della Guerra di Gryps dai
Titans, era un mobile suit multifunzione pensato per sostituire l’RMS-106
Hizack. Riprendeva concettualmente l’RX-107 Rosette e costituiva una buona
macchina da produzione seriale per il proprio periodo di progettazione. Come
l’Hizack, non fu mai particolarmente popolare tra i soldati dei Titans, dato
che, essendo stato progettato da ingegneri che avevano lavorato per la Zeonic
Company durante la Guerra di Un Anno, aveva uno stile estetico molto simile a
quello dei mobile suit dell’Esercito Regolare di Zeon. Ma il Marasai non ebbe
vita particolarmente lunga: la Guerra di Gryps fu un periodo di grandi
innovazioni tecnologiche e il Marasai si trovò ben presto a essere obsoleto.
Sul finire del conflitto, quindi, i Titans commissionarono alla Anaheim
Electronics un modello migliorato, che, dati gli alti costi, fu prodotto in
quantità limitate e assegnato a pochi ufficiali. Di RMS-108S, a quanto se ne sa,
furono assemblati meno di dieci esemplari, ma chi ne impiegò uno notò subito i
miglioramenti rispetto al predecessore. All’epoca, i Titans stavano già venendo
abbandonati dalla Federazione Terrestre e questo fece sentire la Anaheim
abbastanza sicura da non assecondare completamente la volontà di questi, che
avrebbero voluto un numero maggiore di unità. Nonostante l’aspetto esteriore
molto simile, il Marasai Custom era un mobile suit profondamente diverso dal
predecessore. Era innanzitutto dotato di movable frame, che rendeva la sua
struttura di base più versatile e leggera. Due taniche di carburante fissate al
backpack, che potevano essere staccate in qualsiasi momento, incrementavano poi
l’autonomia del modello. Montava inoltre un reattore nucleare decisamente più
potente e anche i razzi erano stati sostituiti con varianti più efficienti.
Insieme con l’elevato numero di vettori di spinta, questo conferiva all’RMS-108S
una manovrabilità invidiabile per un mobile suit. L’armamento era
sostanzialmente lo stesso del modello base, con l’eccezione di un feyadeen rifle
del tutto simile a quello impiegato dall’RX-110 Gabthley e dall’RX-139 Hambrabi.
Il Marasai Custom, come il Rosette, era inoltre predisposto per combinarsi con i
moduli che andavano a formare l’RX-107 TR-4 [Dandelion], ma sembra che questa
possibilità non sia mai stata effettivamente sfruttata.
Un Marasai Custom fu consegnato a Isolde Tsogatie quando questa arrivò nella
Sfera Terrestre con la promessa di risollevare i Titans con l’aiuto militare di
Giove.
Note dell’autore
Il Marasai Custom mi è derivato da una necessità di dare un mobile suit a
Isolde, all’inizio non era previsto. Avevo pensato di fare pilotare a Isolde un
Messala o un Palace Athene, ma ho scartato l’idea, perché quelle dovrebbero
essere macchine prodotte in un singolo esemplare. Ho quindi preferito optare per
una variante di un modello già esistente, che però non fosse troppo differente
da quello di base. Direi che un’arma in più e qualche miglioria generica possono
starci. Però, adesso che ci penso, forse avrei dovuto assegnare a Isolde
qualcosa di più rappresentativo, che so, una versione custom del Barzam o del
Gabthley… Magari un Baund Doc… No, quello no, troppo esclusivo… Oh, be’, è
andata così.
***
RX-78-7 Gundam Deathlock
Numero di serie: RX-78-7; Renpo (Federazione) eXperimental progettato nell’UC
0078, settimo modello
Numero di serie con la full armor: FA-78-3; Full Armor progettato nell’UC
0078, terzo modello
Numero di serie con la heavy full armor: FHA-78-3; Full Heavy Armor
progettato nell’UC 0078, terzo modello
Nome in codice: Gundam Deathlock
Nome in codice con la full armor: Full Armor Gundam Deathlock
Nome in codice con la heavy full armor: Heavy Full Armor Gundam Deathlock
Tipo di unità: mobile suit per il combattimento spaziale
Costruttore: Esercito della Federazione Terrestre
Operatore: Esercito della Federazione Terrestre
Rollout: 13 dicembre UC 0079
Primo schieramento: 18 dicembre UC 0079
Primo schieramento in full armor: 19 dicembre UC 0079
Primo schieramento in heavy full armor: 31 dicembre UC 0079
Abitacolo: abitacolo per il solo pilota, sistemato nel torso (dotato di
sistema panoramic monitor/linear seat)
Dimensioni: altezza alla testa di 18,3 m.
Peso: 39,2 tonnellate metriche a vuoto, 78,7 tonnellate metriche a pieno
carico
Peso con la full armor: 47,8 tonnellate metriche a vuoto, 91,2 tonnellate
metriche a pieno carico
Peso con la heavy full armor: 66,2 tonnellate metriche a vuoto, 121,4
tonnellate metriche a pieno carico
Costruzione: lega di titanio lunare su struttura semi-monoscocca
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 1.670 kW
Impianto energetico con la full armor: reattore a fusione nucleare
ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 1.850 kW
Impianto energetico con la heavy full armor: reattore a fusione nucleare
ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 3.110 kW
Propulsione: razzi per una spinta totale di 70.800 Kg.
Propulsione con la full armor: razzi per una spinta totale di 78.450 Kg.
Propulsione con la heavy full armor: razzi per una spinta totale di 95.450
Kg.
Prestazioni: spinta massima di 0,90 G, compie una svolta di 180° in 1,1
secondi; velocità massima a terra di 165 Km/h.
Prestazioni con la full armor: spinta massima di 1,3 G, compie una svolta di
180° in 1,1 secondi; velocità massima a terra di 120 Km/h.
Prestazioni con la heavy full armor: spinta massima di 4 G, compie una svolta
di 180° in 1,4 secondi; velocità massima a terra 60 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
6.130 m.; computer imparante; copertura magnetica sulle giunture
Armi incorporate: 2 x vulcan gun da 60 mm. binati (nella testa); 2 x beam
saber di potenza stimata in 0,38 MW (nell’alloggiamento di ricarica nel
backpack, in mano quando utilizzate)
Armi incorporate con la full armor: 2 x vulcan gun da 60 mm. binati (nella
testa); 2 x beam saber di potenza stimata in 0,38 MW (nell’alloggio di ricarica
nel backpack, in mano quando utilizzate); 2 x beam gun (uno in ciascun
avambraccio); beam shot cannon (montato sulla schiena, in mano quando usato)
Armi incorporate con la heavy full armor: 2 x vulcan gun da 60 mm. binati
(nella testa); lanciamissili; mega beam cannon
Armamento opzionale: beam rifle a E-CAP ricaricabile
Armamento opzionale con la full armor: nessuno
Armamento opzionale con la heavy full armor: nessuno
Pilota: Dolores Martin
Sul finire della Guerra di Un Anno, gli ingegneri dell’Esercito della
Federazione Terrestre cercarono di produrre un mobile suit che fosse lo stato
dell’arte delle tecnologie per il combattimento nello spazio. Dopo le sconfitte
subite dall’Esercito Regolare di Zeon a Odessa e a Jaburo, infatti, il conflitto
stava lasciando la Terra per tornare tra le stelle e fu chiaro che le fasi
conclusive della guerra sarebbero state lì. Si decise quindi di prendere a
modello la struttura di base dell’RX-78NT-1 Gundam "Alex", che presentava
diverse idee innovative, come il sistema panoramic monitor/linear seat
nell’abitacolo. L’Alex aveva inoltre la copertura magnetica usata per la prima
volta sull’RX-78-3 Gundam "G-3" e poi impiegata con successo anche sull’RX-78-2
Gundam.
Il Gundam Deathlock, risultato di queste ricerche, fu probabilmente il mobile
suit dalle prestazioni più alte che si sia visto durante la Guerra di Un Anno.
Era stato ottimizzato per essere pilotato da un newtype e per sfruttarne i
riflessi potenziati e le percezioni aumentate. Il Gundam Deathlock era un mobile
suit dotato di equipaggiamento variabile, che poteva montare una full armor o
una heavy full armor per il combattimento nello spazio.
Fu collaudato per la prima volta in battaglia il 18 dicembre UC 0079 in
Tibet. Assegnato al tenente Dolores Martin, comandante del 12° Squadrone MS del
Battaglione Erwyn, che partecipò allo sbarco in Normandia, venne impiegato per
annientare da solo una squadra di quattro mobile suit. Il giorno seguente, sul
Gundam Deathlock furono montati i pezzi addizionali della full armor.
Nato dall’esperienza dell’Esercito della Federazione Terrestre sull’FA-78-1
Full Armor Gundam, il Full Armor Gundam Deathlock era fondamentalmente il Gundam
Deathlock dotato della full armor più avanzata che fosse stata progettata
all’epoca. Più che essere un mezzo difensivo, però, l’armatura voleva aggiungere
potenza d’attacco, con un enorme beam shot cannon di potenza inusitata e una
coppia di beam gun sulle braccia. La full armor includeva diversi serbatoi
supplementari, vettori di spinta e dei generatori addizionali, che aumentavano
la potenza d’uscita e l’autonomia del mobile suit e gli consentivano di non
perdere in prestazioni a causa del peso addizionale.
I componenti della full armor furono montati sul Gundam Deathlock il 19
dicembre UC 0079, quando il mobile suit, alla guida di una squadra di RGM-79D GM
Cold Climate Type, assaltò una base dell’Esercito Regolare di Zeon in Francia.
Gli zeoniani stavano fuggendo verso lo spazio, ma il loro comandante, a bordo di
un YMS-15 Gyan, restò a coprire la loro ritirata, infliggendo pesanti danni ai
GM. A bordo del Full Armor Gundam Deathlock, Dolores Martin combatté il nemico e
lo sconfisse.
La heavy full armor è l’ultimo equipaggiamento del Gundam Deathlock. Come la
full armor, anche questa nuova armatura era dotata di serbatoi, vettori di
spinta e generatori in più, che consentivano al mobile suit di non subire cali
di prestazioni. La caratteristica principale della heavy full armor era comunque
l’armamento: con un lanciamissili e un mega beam cannon, la sua potenza di fuoco
non aveva niente da invidiare a quella di una corazzata, anche in termini
quantitativi.
Il 31 dicembre UC 0079, mentre l’Esercito della Federazione Terrestre era
impegnato nell’Operazione Star One, la Task Force Orion era all’inseguimento di
un contingente di soldati di Zeon che, recuperate alcune testate nucleari, si
preparava a portarle ai propri compagni ad A Baoa Qu. Il Gundam Deathlock,
pilotato da Dolores Martin, faceva parte di quella squadra e fu in
quell’occasione che fu dotato della heavy full armor. Nella sua prima azione,
l’Heavy Full Armor Gundam Deathlock abbatté uno squadrone di sei MS-14F Gelgoog
Marine nel giro di nove minuti e dodici secondi. Raggiunta l’unità di Zeon che
stava inseguendo, il Deathlock affrontò la loro ultima linea di difesa, un
MSN-02 Zeong. Nel corso della battaglia, il Gundam ebbe la meglio, ma fu
danneggiato oltre ogni possibilità di riparazione; pur dovendo abbandonare le
testate nucleari di cui erano stati in possesso, gli zeoniani riuscirono a
fuggire alla volta di Axis.
Si pensa che questo progetto sia stato ripreso in seguito come base
dell’RX-78GP03 Gundam "Dendrobium Orchis".
Note dell’autore
Il Gundam Deathlock! Bel nome, eh? Ecco, è l’unica cosa che ho inventato io.
L’RX-78-7 è una delle M-MSV di Okawara, solo che lui lo chiama 7th
Gundam. Lo stesso Okawara ne disegna altre due versioni, una con una full armor
e una con la heavy full armor di cui parlo anch’io (il mega beam cannon a cui mi
riferisco è la sua arma principale). In pratica, ho solo cambiato il nome del
mobile suit. Secondo la storyline ufficiale, il 7th Gundam non fu mai
completato: la guerra finì che era solo alla fase iniziale dell’assemblaggio.
Che sia un mobile suit pensato per i newtype, è un’altra invenzione mia, ma
potrebbe essere effettivamente così: questo modello di Gundam comprendeva la
copertura magnetica sulle giunture e il sistema panoramic monitor/linear seat,
quindi, in termini di tempi di reazione, doveva essere almeno pari all’Alex. Per
il resto, pare fosse anche superiore: di fatto, sembra che sia il Gundam più
potente progettato durante la Guerra di Un Anno (ma potrebbe essere superato dal
quel fantomatico RX-78-8 che non sono ancora riuscito a identificare, e anzi,
credo si tratti di una variante non ufficiale comparsa su qualche rivista di
modellismo). Quando decisi di inserire l’RX-78-7 nella mia storia, pensai subito
di cambiarne qualche particolare rispetto alla versione di Okawara. D’altra
parte, l’RX-78-4, l’RX-78-5 e l’RX-78-6 da lui disegnati sono tutti stati
modificati nel nome e nell’aspetto, quando alla Sunrise ne hanno concessa
l’inclusione in delle Side Story.
Notare che, benché basata su quella di Okawara, la scheda dal Gundam
Deathlock qui riportata è diversa da quella del 7th Gundam, perché
deve essere coerente con la mia storia.
***
RX-78GP00 Gundam "Blossom"
Numero di serie: RX-78GP00; Renpo (Federazione) eXperimental progettato
nell’UC 0078, Gundam Prototype, numero 00
Nome in codice: Gundam "Blossom"
Tipo di unità: prototipo di mobile suit multifunzione
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Esercito della Federazione Terrestre
Rollout: 4 settembre UC 0083
Primo schieramento: 26 settembre UC 0083
Abitacolo: abitacolo per il solo pilota, sistemato nel torso e costituito da
un FF-X(7)II Core Booster II
Dimensioni: altezza complessiva di 22,8 m., altezza alla testa di 18 m.
Peso: 39,7 tonnellate metriche a vuoto, 89 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di gundarium su drum frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di
potenza stimata in 1.790 kW
Propulsione: due razzi da 42.000 Kg., due razzi da 12.000 Kg., due razzi da
8.500 Kg.
Prestazioni: spinta massima di 1,66 G, compie una svolta di 180° in 0,9
secondi
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
7.400 m.; ; Minovsky Particle Interference Wave Searcher (MPIWS) montato nel
backpack, dietro la spalla sinistra; sistema operativo Alice
Armi incorporate: 2 x beam saber, utilizzabili anche come beam gun
(nell’alloggiamento di ricarica del backpack, spuntano da sopra le spalle, in
mano quando usate); beam rifle a lungo raggio di potenza sconosciuta (nel
backpack, in mano quando usato)
Armamento opzionale: nessuno
Pilota: David Jensen
Il Blossom fu il primo mobile suit del Progetto di Sviluppo Gundam varato
dall’Esercito della Federazione Terrestre all’inizio degli anni ’80. Sarebbe
dovuto essere un mobile suit equipaggiato per il combattimento a lunga gittata,
ispirato alla serie dei Gundam RX-78 della Guerra di Un Anno. Disponeva di un
enorme backpack, nel quale erano incorporati un beam rifle a lungo raggio e un
meccanismo denominato Minovsky Particle Interference Wave Searcher, MPIWS in
breve. Si trattava di un potente sistema di sensori, capace di localizzare
relitti sulla superficie lunare da grandi altezze (ma era decisamente
inaffidabile e delicato e si guastava spesso); veniva impiegato essenzialmente
per trovare il bersaglio del beam rifle a lungo raggio, un’arma sperimentale che
non utilizzava la tecnologia degli E-CAP. Traendo energia direttamente dal
mobile suit, impiegava parecchio tempo a ricaricarsi dopo ogni singolo colpo.
Nel backpack erano anche presenti delle strutture per montarvi equipaggiamenti
addizionali. La sezione addominale del Blossom era costituita da un nuovo
modello di Core Fighter, che, collegatosi al backpack, poteva sganciarsi e
diventare l’FF-X(7)II Core Booster II. In questa forma, però, la sezione che
normalmente costituiva l’equipaggiamento del mobile suit risultava poco
aerodinamica e dava problemi alla stabilità del velivolo in aria. Il GP00
introduceva per la prima volta il concetto di drum frame, un nuovo modo di
assemblare le armi mobili. Il termine "drum frame" identificava dei "blocchi"
separati attorno ai quali venivano costruite le varie parti della macchina. Il
drum frame, come concetto teorico, non doveva necessariamente fare parte del
corpo principale dell’arma mobile, ma poteva anche essere una sezione distaccata
della stessa che ne montava delle parti, a seconda dei casi. La caratteristica
più importante del GP00 era però il suo peculiare sistema operativo, denominato
"Alice". Si trattava di una riproduzione della mente di Alice Kemp, la figlia
del professor Gerard Kemp, che era stata riversata in un computer partendo
direttamente dall’originale, che era morta nel processo. Alice, nelle intenzioni
di Kemp, si sarebbe dovuta sincronizzare con il pilota inviando messaggi
subliminali al suo cervello sotto formadi frequenze ultrasoniche, che
consentivano di comporre concetti complessi con un principio simile a quello del
linguaggio binario. Nemmeno Kemp era certo del risultato che questo avrebbe
portato, ma aveva previsto che lo scambio di informazioni con il pilota non
sarebbe stato a senso unico e che anche Alice ne sarebbe stato influenzato. Il
sedile del Gundam era infatti dotato di un meccanismo che, appoggiandosi alla
testa del pilota, poteva registrarne gli impulsi cerebrali e spedirli
direttamente al computer.
Nel complesso, il Blossom fu considerato un progetto da scartare, per varie
ipotesi. Il suo grande backpack lo rendeva troppo sbilanciato, per non parlare
dei problemi incontrati dal Core Booster II. Il beam rifle a lungo raggio si era
dimostrato un’arma che poneva un carico eccessivo sul reattore nucleare,
diminuendo l’autonomia complessiva del mobile suit. Infine, la volontà di
rendere il Blossom un’unità multifunzione ne aveva fatto una macchina
complicata, il cui utilizzo causava troppo affaticamento nel pilota. I modelli
successivi del Progetto di Sviluppo Gundam si orientarono quindi su funzioni più
specializzate.
Note dell’autore
Il Blossom compare per la prima volta sulla rivista Dengeki Hobby, nella
serie di design Gundam Secret Weapons. È un mobile suit il cui collocamento
nella continuity risulta incerto e le informazioni che ho riportato sono
essenzialmente quelle corrette. Anche in questo caso, ho dovuto inventare alcuni
dettagli che non sono mai stati divulgati, ispirandomi più o meno all’RX-78GP01.
Il fatto più curioso a proposito del Blossom, però, riguarda la sua distruzione.
Praticamente tutte le fonti che lo citano parlano anche di come è andato
distrutto e tutte riportano una versione differente. Secondo una, si sarebbe
schiantato sotto il peso del proprio equipaggiamento; secondo un’altra, sarebbe
rimasto sepolto dal crollo del relitto di un un’astronave nella quale si
trovava; secondo un’altra ancora, sarebbe stato abbattuto da alcuni reduci di
Zeon (che gli avrebbero sparato con il cannone di uno Xamel) durante
un’esercitazione nello spazio. Non credo che aggiungere la mia versione abbia
fatto troppo male.
***
RX-93- n-2 Hi-n Gundam
Numero di serie: RX-93- n-2; Renpo (Federazione) eXperimental progettato nell’UC 0093, modello
n-2
Nome in codice: Hi- n
Gundam
Tipo di unità: mobile suit per newtype ad altissima efficienza
Costruttore: Anaheim Electronics
Operatore: Londo Bell
Rollout: UC 0093
Primo schieramento: UC 0094
Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic
monitor/linear seat), sistemato nel torso
Dimensioni: altezza alla testa di 20 m.
Peso: 27,9 tonnellate metriche a vuoto, 63 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: lega di gundarium su movable frame
Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky da
3.200 kW
Propulsione: quattro razzi da 18.300 Kg., due razzi da 12.300 Kg.; un totale
di trentadue vettori di spinta/stabilizzatori
Prestazioni: spinta massima di 1,60 G, compie una svolta di 180° in 0,6
secondi, velocità massima a terra di 160 Km/h.
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di
21.300 m.; lancia-esche (uno in ciascuna mano); birdlime launcher (uno in
ciascuna mano); psycoframe (nella struttura interna dell’abitacolo); 2 x
serbatoi staccabili (nel backpack)
Armi incorporate: 2 x vulcan gun binati (montati nella testa); 2 x beam saber
da 0,75 MW (una nell’alloggiamento di ricarica di ciascun avambraccio, in mano
quando usate); 6 x fin funnel (ognuno dotato di un cannone a mega particelle,
tre in ciascuna rastrelliera del backpack)
Armamento opzionale: scudo che include un beam cannon da 7,8 MW e quattro
piccoli missili (montato sull’avambraccio sinistro); beam rifle da 3,8 MW a
E-CAP ricaricabile, con lanciagranate monouso incorporato; hyper bazooka (può
essere fissato al backpack)
Pilota: -
Nonostante non sia stato un progetto completamente originale,
l’Hi- n Gundam rappresentava
l’apice della tecnologia dei mobile suit per la propria epoca. Ispirato
all’RX-93 n Gundam
progettato da Amuro Ray, fu impiegato nell’UC 0094 contro alcuni reduci del Neo
Zeon di Char Aznable che continuavano a intraprendere azioni militari contro la
Federazione. L’Hi-n Gundam,
pur con tutta la sua tecnologia, non era un mobile suit innovativo, quanto
piuttosto una variante migliorata del modello precedente: si può anzi dire che
ne fosse una versione completa, che sfruttava l’esperienza derivata
dall’osservazione del suo predecessore. Come il n Gundam, disponeva di sei funnel, che potevano
essere separati dal corpo e operati a distanza da un pilota newtype tramite
psycoframe. Rispetto ai funnel dell’RX-93, però, quelli dell’Hi-n Gundam erano disposti in posizione
simmetrica: ciascuno dei due alloggiamenti del backpack ne sosteneva tre,
creando una struttura che richiamava un paio di ali. I funnel potevano
rilasciare fasci controllati di particelle Minovsky, con i quali era possibile
ottenere un effetto simil-beam gun (di fatto, ciascuno di essi incorporava un
cannone a mega particelle) o creare una barriera che proteggeva a 360°.
Nell’Hi-n Gundam, la
disposizione dei funnel rendeva il mobile suit più versatile e adatto a operare
(sebbene non a volare) anche in presenza di gravità. L’armamento
dell’RX-93-n-2 era
sostanzialmente analogo a quello dell’RX-93, con qualche differenza dovuta alla
nuova impostazione. Non aveva quindi la grande beam saber nel backpack, mentre
ne possedeva un paio di dimensioni standard negli avambracci. Lo scudo, il beam
rifle e l’hyper bazooka erano esattamente gli stessi del modello precedente. Dal
punto di vista della manovrabilità, l’Hi-n Gundam aveva ricevuto un potenziamento dei razzi e
un aumento dei vettori di spinta, il che ne incrementava ulteriormente l’agilità
nello spazio. Anche il reattore nucleare era stato potenziato e l’autonomia era
garantita da un paio di serbatoi staccabili nel backpack. Inoltre, la
disposizione simmetrica dei funnel garantiva anche un migliore bilanciamento nel
caso il mobile suit si fosse trovato a operare in presenza di gravità; restava
comunque una macchina pensata prevalentemente per lo spazio. L’Hi-n Gundam disponeva infine di tutti i
sistemi secondari del n
Gundam, come i lancia-esche e i birdlime launcher nelle mani.
Note dell’autore
L’Hi- n Gundam e il
Nightingale non compaiono mai nei cartoni animati, anzi: sono la versione
rispettivamente del n Gundam
e del Sazabi che si vedono nel romanzo Beltorchika’s Children, che narra una
versione alternativa degli eventi di Char’s Counterattack. Per esempio, lì Amuro
sta insieme a Beltorchika, la tizia dell’aereo di Z Gundam, che va a scassare il
cazzo a Kamille affinché rinunci a pilotare il Gundam Mark II. Ovviamente, è
tutto materiale che non rientra nella continuity dei cartoni animati, anche se…
A ben vedere, nei romanzi di Tomino ci sono diverse buone idee che meriterebbero
di farne parte, come quelle in Hathaway Flash e soprattutto Gaia Gear (detto tra
noi: trovo che le ragioni che spingono alcuni a togliere quest’ultimo libro
dalla storyline siano piuttosto discutibili, ma tant’è). Tutto ‘sto casino per
dire che l’Hi-n Gundam e il
Nightingale non c’entrano un cazzo con la saga animata di Gundam, li ho buttati
nel mucchio solo perché mi piacciono. Tra l’altro… Mi piacerebbe parecchio avere
anche un modellino dell’Hi-n
Gundam, ma di belli ne ho trovati in giro solo alcuni in resina. Nella
fattispecie, due modelli di B-Club, uno in scala 1/144, l’altro in scala 1/100,
e un conversion kit per il Master Grade del n Gundam. Tutti e tre, al cambio odierno, costano più
di cento Euro in Giappone. Anche ammesso che qualcuno possa farmeli avere in
Italia, non oso pensare quanto possa chiedermi, tanto più che sono anche pezzi
limitati che non vengono prodotti da tempo… Non voglio nemmeno prendere in
considerazione la possibilità di comprare il Master Grade, ovviamente. Fa
cagare. E pure tanto. Quello non è un Gundam, è un attaccapanni.
Le schede tecniche dell’Hi- n Gundam e del Nightingale esistono, ma sono largamente incomplete e si
limitano a pochi dati. Le ho perciò integrate con informazioni inventate di sana
pianta, per metterle in linea con le altre qui pubblicate. Ho anche apportato
una modifica, essenzialmente derivata dal gusto personale: l’Hi-n Gundam originale non ha lo stesso
bazooka del n Gundam, ma un
hyper mega bazooka, che può collegarsi al generatore principale di un Ra Cailum
per sparare colpi più potenti. Non so bene perché, ma è un’arma che non mi piace
granché, quindi l’ho sostituita con una più convenzionale.
***
Utrecht
Numero di serie: -
Nome in codice: Utrecht
Tipo di unità: incrociatore sperimentale
Costruttore: Esercito della Federazione Terrestre
Operatore: Esercito della Federazione Terrestre
Rollout: UC 0083
Primo schieramento: UC 0083
Abitacolo: sala comandi, numero di operatori imprecisato
Dimensioni: lunghezza totale di 288 m., larghezza totale di 68,5 m., altezza
totale di 61,3 m.
Peso: peso a vuoto sconosciuto, peso di 54.031 tonnellate metriche a pieno
carico
Costruzione: sconosciuta
Impianto energetico: sconosciuto
Propulsione: sconosciuta
Prestazioni: sconosciute
Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: capsula di rientro
Armi incorporate: 2 x cannoni principali a due canne; 5 x cannoni principali;
6 x cannoni secondari a due canne; 4 x cannoni secondari; 8 x lanciamissili
Armamento opzionale: nessuno
Capitano: Lloyd Cavenagh
Durante la Guerra di Un Anno, l’Esercito della Federazione Terrestre si era
reso conto che le sue navi non avevano strutture, ormai fondamentali, che
avrebbero consentito loro di trasportare e schierare mobile suit. Le corazzate
di classe Pegasus avevano dato buoni risultati, ma erano troppo costose da
produrre e venne giudicato più utile convertire dei modelli già esistenti.
L’Utrecht fu un tentativo in questo senso. Era basato su di un tipico
incrociatore Salamis, ma vi aggiungeva delle strutture di trasporto e
manutenzione di mobile suit, quali un hangar che poteva contenerne fino a
quattro e una catapulta che avrebbe permesso di schierarli velocemente. A tutti
gli effetti, si può dire che l’Utrecht fu il precursore dei Salamis Kai, che
furono introdotti solo a metà degli anni ’80. Montava sostanzialmente gli stessi
armamenti del Salamis, anche perché non si ebbe necessità di modificare alcunché
sotto quel punto di vista e l’unico bisogno che si sentiva era quello di
possedere delle strutture adatte al trasporto dei mobile suit.
Ne venne prodotto un unico esemplare, che fu assegnato al comando del
capitano Lloyd Cavenagh per la missione di collaudo dell’RX-78GP00 Gundam
"Blossom". Nel corso di quella missione, oltre al Blossom stesso, l’Utrecht
trasportava l’RGM-79N GM Custom che era l’unità personale di Cavenagh e due
RGM-79C GM Kai. Nonostante gli scontri nei quali incappò nel corso della
missione, l’Utrecht restò in servizio fino al luglio 0087, quando il suo
equipaggio disertò in favore dell’AEUG. Tornò a essere una nave federale solo a
0088 inoltrato, quando la Federazione Terrestre stava riassorbendo tra le
proprie fila numerosi soldati dell’AEUG stesso e della Karaba. Sembra che sia
stato effettivamente ritirato dal servizio solo nell’UC 0102, ma già dall’inizio
degli anni ’90, con l’avanzare dei nuovi modelli di nave federale, era stato
ridotto a compiti di pattuglia attorno a Luna2. Non si hanno notizie precise
circa l’equipaggio, ma è possibile che sia stato trasferito a una corazzata di
concezione più recente per i conflitti successivi.
***
Esemplari personali
La lista che segue descrive alcuni esemplari di modelli di macchinari non
presentati per la prima volta in Gundam D. Si tratta di esemplari singoli
riferiti a specifici personaggi o situazioni, quindi non diversi, nelle
prestazioni, dalle macchine qualsiasi del proprio tipo.
AMX-004-4 Qubeley Mark II
Si tratta della terza unità di Qubeley Mark II, assemblata come macchina
sperimentale per le ricerche sui newtype che Axis stava conducendo tra la Guerra
di Gryps e la Prima Guerra di Neo Zeon. L’AMX-004-4 fu assemblato praticamente
in contemporanea all’AMX-004-3, ma la sua base era l’AMX-004-2. Di conseguenza,
pur avendo prestazioni sostanzialmente identiche a quelle dei due modelli
precedenti, non poteva essere pilotato dall’esterno tramite diadema di controllo
psycommu. Nonostante gli altri Qubeley Mark II fossero stati costruiti per
testare le potenzialità da newtype di quelli che sarebbero diventati i prototipi
delle unità di cloni potenziati di Glemy Toto, questo ulteriore esemplare venne
realizzato per Suzanne Heinkell, la più promettente newtype naturale dei
laboratori di Axis, in attesa che venisse completato il progetto che avrebbe
portato all’AMX-004G.
Moloch
Il Moloch era un incrociatore di classe Salamis Kai costruito dall’Esercito
della Federazione Terrestre, presumibilmente attorno al marzo 0086.
Originariamente, il suo equipaggio, piloti compresi, era composto di veterani
dell’Esercito Federale, gente che aveva imparato a pilotare i mobile suit
durante la Guerra di Un Anno. Il capitano, Cyrus Miller, aveva perso la famiglia
nel corso dell’Operazione British e questo lo aveva reso psicologicamente forte
ma poco flessibile. Nell’aprile 0087, il Moloch ricevette l’ordine di schierare
i propri mobile suit per sedare una ribellione in una colonia, agendo in
congiunzione con un contingente dei Titans. Durante l’operazione, Miller
testimoniò con i propri occhi e metodi dei Titans. In qualche modo, i rivoltosi
erano riusciti a procurarsi alcuni mobile suit e i Titans li ingaggiarono in
pieno centro abitato, senza nemmeno provare a portarli all’esterno. Stringendo i
denti, Miller ordinò la sortita ai propri piloti, ma questi, una volta sul
posto, evitarono di sparare e cercarono di fermare le macchine antropomorfe
nemiche senza armi, per non causare eccessivi danni alla colonia. I Titans,
invece, non si fecero problemi e abbatterono i nemici senza pensare ai civili.
In seguito alla missione, il comandante fu accusato di essersi rifiutato di
partecipare all’azione, in ragione del comportamento dei suoi mobile suit. Si
prospettava la corte marziale per tutto l’equipaggio e Miller, con consenso
unanime dei suoi uomini, decise di disertare in favore dell’AEUG. All’epoca, la
dotazione di mobile suit del Moloch comprendeva quattro RGM-79R GM II. Ma la
scelta non si rivelò felice: il comandante dei Titans che aveva accusato Miller
si occupò personalmente di dargli la caccia e la sua nave si scontrò più volte
con il Moloch nel giro di un mese. Forse per garantirsi la lealtà dei suoi nuovi
compagni, l’AEUG rimpiazzò prontamente tutte le perdite, sia in uomini che in
mobile suit. Miller morì quasi subito, insieme con la maggior parte degli alti
ufficiali, e venne sostituito da Lynn Petrie-Smith, che, ironia della sorte, era
stata un soldato di Zeon durante la Guerra di Un Anno. In seguito alle
battaglie, due dei GM II vennero distrutti e sostituiti con un paio di RMS-099
Rick Dias. Nel giugno 0087, poi, i rimanenti GM II furono sostituiti con degli
esemplari del nuovo MSA-003 Nemo. Nel gennaio 0088, uno dei due Nemo fu
assegnato a un’altra nave e al suo posto arrivò un MSZ-006C1 Z Plus C1. Il
Moloch partecipò, come nave dell’AEUG, anche alla Prima Guerra di Neo Zeon, ma è
ignoto che fine abbia fatto dopo quegli eventi.
MS-06D Zack Desert Type Conner Clark Custom
Conner Clark faceva parte dello Squadrone Roksa del Primo Battaglione
dell’Esercito Regolare di Zeon, che operava in Nord Africa durante la Guerra di
Un Anno. Il battaglione faceva parte della Prima Divisione Mobile Terrestre, che
fu sbarcata dall’orbita il primo marzo UC 0079, divisa in due gruppi e dotata di
un totale di 220 mobile suit, prevalentemente MS-06F Zack II. Clark faceva parte
del gruppo sbarcato nei pressi del Mare dell’Aral e pilotava effettivamente un
MS-06F, che venne in seguito convertito in MS-06J. Ricevette il prorpio MS-06D
solo in aprile. Era uno dei quarantatré modelli della tornata iniziale, dotati
di due antenne sulla testa. Usando questo Zack Desert Type, Conner Clark prese
parte all’Operazione Javelin, tra il 21 e il 28 maggio, nel corso della quale fu
catturata la base federale di Gerusalemme. Il mobile suit restò in attività fino
alla fine di dicembre, quando l’unità di cui Clark faceva parte venne costretta
alla resa in battaglia e i sopravvissuti furono catturati dalle forze
federali.
MSA-003 Nemo Daniel Wymann Custom
All’inizio della Guerra di Gryps, quando era appena entrato nell’AEUG, Daniel
Wymann pilotava un GM II sottratto all’Esercito della Federazione Terrestre. Nel
giugno dello 0087, il Moloch, l’incrociatore al quale Wymann era stato
assegnato, ricevette due esemplari di Nemo, con cui rimpiazzare gli unici GM II
che gli erano rimasti (gli altri due erano già stati sostituiti con dei Rick
Dias). Quello che fu assegnato a Daniel Wymann, dietro richiesta del pilota,
venne dipinto con una livrea bianca e rossa, che ricordasse la squadra della
Longobarda, nella quale il soldato aveva giocato in gioventù. Pilotando questo
Nemo, Wymann partecipò a diverse battaglie, ma non è stato tenuto il conto di
quanti nemici abbia abbattuto, complice anche la scarsa lucidità del pilota in
queste situazioni. Nel gennaio 0088, quando Wymann ricevette il proprio
MSZ-006C1, il suo Nemo venne assegnato a un altro incrociatore dell’AEUG; pare
sia stato abbattuto in occasione della battaglia nei pressi del colony laser
contro le forze di Axis e dei Titans.
MSZ-006C1 Z Plus C1 Daniel Wymann Custom
Nel gennaio 0088, l’incrociatore dell’AEUG Moloch ricevette un esemplare di Z
Plus C1 direttamente dalla Anaheim Electronics, con il benestare dell’Esercito
Federale. Sembra che a richiedere il modello sia stata il capitano della nave,
Lynn Petrie-Smith, che conosceva alcuni ingegneri della Anaheim che avevano
lavorato per la Zeonic Company durante la Guerra di Un Anno. Lo Z Plus venne
assegnato a Daniel Wymann, che il capitano riteneva essere il pilota più capace
a bordo del Moloch. Come il Nemo, anche l’MSZ-006C1 venne dipinto di bianco e
rosso. La dotazione di questo esemplare non comprendeva alcuno scudo, ma solo il
beam smartgun: visto che già stava venendo loro consegnato un modello assemblato
per un altro cliente, alla Anaheim ritennero che quelli dell’AEUG potessero
accontentarsi di una dotazione parziale.
RX-79[G] Gundam Ground Type Dolores Martin Custom
Questo esemplare di RX-79[G] fu consegnato a Dolores Martin nel novembre UC
0079, poco prima della battaglia di Odessa. Fu uno dei pochissimi mobile suit
federali a prendere parte alle ostilità. Ai tempi di Odessa, era dipinto con la
classica livrea bianca e blu tipica del modello. In seguito alla battaglia, fu
pesantemente danneggiato e le riparazioni furono problematiche, perché, essendo
il Gundam Ground Type composto di pezzi di ricambio, non ne esistevano altri da
usare. Non potendo ricorrere a parti di mobile suit di Zeon, che avevano una
calibrazione degli equilibri troppo differente, vennero impiegati dei pezzi
spediti appositamente da Jaburo. Ovviamente, queste parti addizionali non erano
state mandate per la sola Dolores, ma per tutti i mobile suit danneggiati. Si
trattava di componenti che poi sarebbero finite nell’RGM-79 GM, ma la cui
differenza rispetto ai corrispondenti originari non era tale da comportare un
significativo cambio di prestazioni. Questa operazione fu possibile in ragione
del fatto che il GM sarebbe dovuto essere la versione prodotta in serie
dell’RX-78-2 Gundam e, di conseguenza, usava diversi pezzi simili, seppure di
qualità inferiore per contenere i costi.
Dolores Martin fu poi messa a capo del 12° Squadrone MS del Battaglione
Erwyn, che prese parte all’Operazione Tristan (oltre al suo Gundam Ground Type,
l’unità era composta da un RGM-79[G] GM Sniper e da un RX-77D Guncannon Mass
Production Type). In quell’occasione, il suo Gundam partecipò allo sbarco sulla
spiaggia Omaha ed era dipinto con i colori della capagna europea dell’Esercito
Federale, uno schema mimetico composto di marrone e due tonalità di verde.
L’esemplare venne danneggiato oltre ogni possibilità di riparazione il 17
dicembre UC 0079, combattendo contro i soldati di Zeon, che stavano opponendo
una strenua difesa.
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