Took a month boy, to steal my heart.

di IndelibleSign
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Prologo. 
cap. 1

-Hai un mese.- trillò un uomo dal volto coperto dal buio che ormai sembrava rimbombare in quella cuba e grigia stanza
il cui unico spiraglio di luce illuminava un angolo deserto della camera dove era poggiato un comodino,
dall'aria doveva essere uno di quei mobili antichi e fatiscenti e magari anche mordicchiati da animali notturni.
-Un mese?- chiese spaesato il ragazzo facendo comparire sul suo volto una smorfia interrogativa.
Non sapeva dove fosse e perlopiù quello sconosciuto pretendeva chissà cosa da lui.
-Hai trenta giorni per far innamorare questa ragazza di te, se non vuoi che muoia.. chiaramente- rispose trattenendo un risolino e porgendo al ragazzo una foto.
Quella foto ritraeva una persona che Harry, il povero ragazzo, conosceva fin troppo bene:
Jessie Sam Kogan, sua nemica giurata da ormai due anni dal momento che l'aveva rifiutato facendolo imbarazzare dinanzi tutta la scuola o quasi.
-Ma tu chi saresti? Una specie di veggente?- chiese ingenuamente il riccio beccandosi una risata sfacciata come risposta.
L'uomo si avvicinò di più verso il volto di Harry che, notando il suo viso pallido, si allontanò giusto in tempo per notare miriadi di fogli poggiati
su quella che doveva essere una cattedra malandata.
-Diciamo che molti mi chiamano Dio, ma questa è una storia lunga. Dunque, ci stai oppure devo eliminare la ragazza immediatamente?- chiese
sfacciatamente l'uomo misterioso la quale pazienza non doveva essere molta siccome il suo tono drammatico era divenuto un tono nervoso ed esasperato all'incirca.
-Ma lei odia me ed io odio lei- rispose esitando il ragazzo cercando di stare a quello che doveva essere un gioco.
Alla fine si era ritrovato in una stanza buia all'improvviso e soprattutto nel bel mezzo della notte, doveva pur esserci un valido motivo per tutto quello, giusto?

-E' questo il punto- aggiunse infine l'uomo per poi alzarsi faticosamente dalla sedia e allontanarsi verso una luce bianca accecante.
Harry portò immediatamente il braccio contro gli occhi quasi volendo proteggere se stesso da quel bagliore.
Quando tolse il suo forzuto braccio dagli occhi la visione non era la stessa di qualche attimo prima. Ora si trovava nel letto della sua amata camera.
Che fosse stato tutto un sogno? si chiese il ragazzo.
A cancellare quell'ultima opzione fu la vista di una fotografia. Quella foto.
La stessa foto che prima quel misterioso uomo dalla voce roca gli aveva dato; la stessa che ritraeva il suo nemico da salvare.

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Jessie Sam Kogan.
 

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Aloha people.
Innanzitutto voglio chiedervi scusa per la miniatura di capitolo che ho appena postato, ma fa da introduzione.. in un certo senso.
In secondo piano, ma non meno importante, voglio ringraziarvi anche solamente per aver letto questo prologo e se non vi piacerà, fa nulla, almeno ci avrò provato. :)

Ok, spero di non avervi annoiato troppo.
Mi aspetto tante recensioni e.. quando ne troverò abbastanza da capire che la storia piace continuerò.
-una dolce ed inesperta Martina.





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