Capitolo Uno
Hetalia Axis Powers appartiene a Hidekaz Hiramuya, come anche i
personaggi e gli scenari. Inoltre questo testo non è scritto a scopo di
lucro.
Germania, questo è il mio nome, sono una nazione europea.
Una nazione vive, cresce, si arrabbia e piange come fosse un essere
umano, ma difficilmente muore. Una nazione è quasi eterna e per questo
spesso i ricordi sbiadiscono, la storia ci può aiutare ma siamo così
lontani dalle vicende di ogni giorno.
Prussia, mio fratello, mi ha inviato una missiva chiedendomi di venire
da lui per qualche giorno, una questione importante, dice, ma ho paura
mi voglia chiedere un prestito.
Penso non sia mai capitato che mi chiamasse per puro diletto, ha sempre
avuto un secondo fine.
Raramente mi ha chiesto aiuto ed io lo stesso, preferisco fare le cose
da me.
Sono in perfetto orario come sempre ed ora busso alla sua porta.
Germania bussò alla
porta di Prussia, convinto che anche questa volta gli sarebbe toccato
solo dare e non ricevere, ma forse il destino gli riserverà qualcosa di
diverso questa volta.
-Bruder! Sono così felice che tu sia qui! Entra!-
Prussia lo accolse con
un sorriso radioso e un po' da bastardo, come sempre, ed è questo che
piace alla gente di lui, il suo sorriso.
-Prussia! Sembri molto felice.-
-E lo sono! Devi assolutamente aiutarmi!- la Nazione lo guardò e a
Germania parve che il suo sorriso variasse, sembrava esserci una nota
nuova.
Bella questa, a quanto pare questa volta vuole solo il mio aiuto, sono
curioso di vedere cosa mi aspetta. Stasera avrà molto da scrivere sui
suoi diari.
-Bene, fammi vedere il problema.- Prussia
lo guardò stupito per qualche secondo per poi rispondere, col consueto
sorriso.
-Non è un problema West, è una nazione, una bellissima nazione.- Prussia gli fece l'occhiolino.
-Cosa?- Germania
aggrottò le sopracciglia.
Prussia si chiuse in un
voluto mutismo, per non rovinare la sorpresa a Germania, voleva
stupirlo. Era sicuro che questa volta suo fratello sarebbe rimasto a
bocca aperta per la sua conquista, non avrebbe saputo fare di meglio.
Bene, so che mio fratello ama divertirsi, ma addirittura portarne una a
casa... sono perplesso. Ricordo che l'ultima volta che l'ho visto aveva
ricevuto una padellata in testa, che si sia rassegnato? E soprattutto,
cosa dovrei mai fare per aiutarlo? Se l'è sempre cavata da solo.
Si trattenne dallo
spalmarsi una mano in faccia.
Prussia lo condusse
lungo i corridoi del palazzo, per arrivare al giardino retrostante, si
trattava di un giardino all'inglese, con tanto di lago e ruscello ed
animali selvatici. Sedeva sotto un piccolo portico, una nazione. Un
ragazzo moro con gli occhi color miele, dorati come quelli delle aquile
e di Giulio Cesare, era pensieroso ma sorridente, giocava con Gilbird;
era piuttosto minuto ma agli occhi sia di Germania che di Prussia era
molto affascinante.
Non ricordo di averlo mai visto ma... ha qualcosa di familiare, il suo
ciuffo ribelle...
La nazione si alzò in
piedi velocemente e puntò dritta verso Germania, senza alcuna
esitazione nè imbarazzo, sembrava divertito.
-Piacere- tese la mano
verso Germania - mi chiamo Veneziano, Italia. Ve!- il ragazzo rise apertamente.
-Lu-Ludwig, Germania.-
Italia prese la sua mano grande e la strinse tra le sue, per contro
piccole e affusolate, gli sorrise calorosamente, anche se il suo
sguardo aveva qualcosa di vagamente triste.
Germania pensò di
doversi sentire molto a disagio, con chiunque si sarebbe sentito così,
invece le sue emozioni erano contrastanti. Sentì la pelle delle guancie
diventare incandescenti e immaginò di essere appena diventato un tomato.
Italia... le sue mani, il suo viso, è così familiare, sono sicuro che
mi sfugga qualcosa ma non riesco a capire dove posso già averlo
incontrato. Di una cosa sono certo, non vorrei lasciare la sua mano mai
p...! Un attimo!
Germania sgranò gli
occhi con un lampo di comprensione.
Che sia lui? Quel bambino vestito da ragazza in casa di Austria-san e
Ungheria! Chibitalia? Lo stesso bambino che ho amato tanto ma
che alla fine non ha voluto unirsi a me... quel bambino che ho baciato
prima di andarmene per sempre?
- I-italia...-
-Si sono io!- canticchiò
il ragazzo con il viso perplesso, senza togliere le mani dalle sue, ma
quasi aggrappandosi ad esse. Prussia rimase lì a guardare senza
accorgersi dell'imbarazzo che si era creato tra i due.
Germania ritirò la mano
abbassando lo sguardo, cercando di comportarsi come sue solito con lui
per non destare il sospetto di Prussia, sudava freddo; Italia lo
squadrò continuando a sorridere.
Chibitalia... anzi no Italia. Sei davvero tu? Ero così covinto che
fossi una bambina! Sento la tua mancanza da secoli, un dolore bruciante
nel petto che mi ha accompagnato lungo tutte le guerre che ho
sostenuto, sordido ma sempre presente, ha reso il mio cuore duro e me
insensibile...
-Bene ora che vi siete conosciuti ho bisogno di parlare con mio
fratello, perciò scusami Italia, sarò da te in meno di cinque awesomes
minuti.- Prussia sfoderò
di nuovo il suo bellissimo sorriso un po' bastardo e trascinò via
Germania, lasciando Italia un po' perplesso ma contento della nuova
conscenza.
-West, mi devi assolutamente aiutare!-
Ah! Avevo quasi dimenticato di essere qui per aiutarlo, italia mi ha
sconvolto... non so se sentirmi felice od immensamente triste...
-Quindi cosa vuoi che faccia, per Italia, giusto?- lo guardò fisso negli occhi
rossi, cercando di ignorare il suo senso di inquietudine.
-Esattamente West, visto siamo sulla stessa lunghezza d'onda! Voglio
che sia mio.-
NO!
-Io non farò nulla!- Germania
scosse la testa violentemente e quasi si mise ad urlare perdendo un
attimo la freddezza per cui è famoso. Sentiva le mani che gli prudevano.
-Ehi West, calmo! Che ti prende? Non devi sporcarti le mani, sono già a
buon punto, solo una piccola spinta, se potessi parlargli bene di me...-
-Io...io...- Non voglio assolutamente, con lui soffrirà io ne sono
certo... non voglio vedere Italia soffrire... ho fatto già abbastanza
io.
-Eddai West dai una mano al tuo bruder! Ti offrirò una pinta di birra e
un wurst giiigantesco!- Prussia
gli fece l'occhiolino e gli diede una pacca sulla spalla.
Io... potrei rimanere qui solo per accertarmi che Prussia si comporti
bene, farò così.
-Mmh... vedrò cosa posso fare Prussia ma non ti prometto niente...-
-Sei strano fratello!-
Gil smise per un secondo di sorridere e gli diede una sonora pacca
sulla schiena.
-No... no, ti sbagli.-
distolse lo sguardo.
-Sarà...-
Tornarono indietro
aspettandosi di trovare Italia seduto allo stesso posto di prima ed
invece lui non c'era! Sembrava sparito nel nulla e con lui Gilbird.
-Italia...?-
Dov'è? Ho un brutto presentimento.
Prussia e Germania
sentirono un tonfo ed uno strillo poco lontano, girarono la testa
velocemente in direzione del suono e Germania rapidissimo cominciò a
correre, aveva l'aria terrorizzata.
Italia si è sempre cacciato nei guai quando era piccolo, non è per
niente cambiato in questo!
Correndo trovò Italia seduto sotto i rami di un albero che si
massaggiava un braccio e teneva la mano premuta sulla fronte,
le lacrime agli occhi. Gilbird volava furisamente intorno alla sua
testa, pigolando frenetico.
-Ita-chan! Ita-chan! Tutto bene? Ti sei fatto male?-
Germania si inginocchiò
vicino ad italia e scostò la mano dalla sua fronte, con fare
protettivo, Italia arrossì. Il ciuffo che aveva a fianco
della testa sembrò arruffarsi.
-Mi hai chiamato Ita-chan...?-
Era il nome con cui solo io ti chiamavo da piccolo, Italia, ricordi?
Pare di no... mi avrai dimenticato? Forse è meglio così...
-Zitto... hai un graffio profondo sulla fronte, ma si può sapere come
hai fatto?- Germania
mentre aspettava una risposta, tirò fuori il suo fazzoletto personale e
lo bagnò con l'acqua della sua bottiglietta, deterse delicatamente la
fronte di Italia e si avvicinò al suo viso per vederlo meglio.
Italia protestava
debolmente con i suoi begli occhioni lucidi ma era così contento che
Ludwig lo accudisse.
-Italia! Germania!-
Prussia si avvicinò ai due. - Sei un disastro italia!- Prussia rise fragorosamente e
scompigliò i capelli di Italia che si strinse nelle spalle e si sporse
verso Ludwig.
-Grazie Ludwig.- sussurò
al suo orecchio il ragazzo moro, si alzò in piedi con fatica e Ludwig
lo sorresse e fu tentato di pulirgli il viso dalla polvere. Il ragazzo
zoppicava leggermente.
-Ti accompagno alla tua camera Italia? Il viaggio deve averti stancato,
così per questa sera a cena sarai pimpante, voglio sentirti raccontare
tutto del tuo paese.- Prussia
sorridente lo prese per mano e lo condusse verso il palazzo,
Germania istintivamente cercò la sua manina, Italia senza darlo a
vedere toccò le sue dita. Le sfiorò soltanto.
Un tocco leggero ma
affettuoso, gli riservò uno sguardo riconoscente e seguì Prussia.
Ita-chan...
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Ciao a tutti! Spero il primo capitolo della storia vi sia piaciuto!
Questa è una delle prime fanfiction che scrivo, in assoluto, l'onore è
spettato al fantastico trio Germania - Prussia - Italia. Ci sarà
qualche altro personaggio ;) se avete suggerimenti sono bene accetti
;)
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