Riflessioni

di Willow
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Spero che questa sia la sezione giusta, nel caso provvederò a spostare questa riflessione nella sezione apposita. Willow.
Riflessioni

Seduta sulla scrivania della mia stanza, mentre fumo una sigaretta non posso che pensare all'ultimo periodo, o forse agli ultimi tre anni. Quante cose sono cambiate, quanto sono cambiata io. Una cosa però non è cambiata, il mio grande disgusto per il genere umano. L'uomo, e qui non intendo uomo mediante la differenza dei sessi, ma a livello generico, come essere vivente, ha una cattiveria che oserei definire innata. Non è bello che nel luogo in cui vivi tutti sappiano cose del tuo passato che vorresti dimenticare, cose che stupidamente hai confidato con il cuore in mano a qualcuno, che, invece riteneva il vostro rapporto basato sull'ipocrisia e non perdeva tempo a dirlo agli altri. 
Rimpiango la mia vita prima di venire a Milano, dove le mie amicizie erano vere, e intense. Dove le cose venivano dette in faccia anche a rischio di furiose litigate, ma dove le confidenze rimanevano tali, ed erano una cosa sacra. Vorrei tornare li, sarò illusa. Qualcuno mi dice che vivo nelle illusioni del passato, ma io di una cosa sono certa, l'unico modo affinchè le cose migliorino per me sarebbe tornare li, nella città dove ho studiato per la triennale. Li mi sentivo viva, e li ho costruito rapporti veri che si mantengono ancora ora nonostante la distanza. Tuttavia so che non è possibile, dovrò farmene una ragione e trovare la forza per andare avanti, a testa alta, nonostante la vergogna.




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