Restava
in quella stanza sola. Le sue amiche, per il suo compleanno,
l’avevano chiusa là dentro dicendole di aspettare il
vero e proprio regalo. Era piccola e calda. Era parte della Stanza
delle Necessità.
Non
era nella pelle di sapere che sorpresa era per essere così
speciale. La porta si aprì e lei si alzò,
automaticamente dalla sedia, poi vide un ragazzo spintonato nella
camera da qualcuno e la porta che si richiuse.
-ehi!
Aprite!- urlò quel ragazzo battendo alla porta. Ginny restò
lì con il fiato sospeso.
Non
poteva essere!
Capelli
color platino, schiena possente e abiti eleganti. Restò li
ferma immobile, quando la musica nell’altra stanza si accese e
la fece ritornare, bruscamente, alla realtà.
Il
ragazzo si arrese guardando la porta, poi si girò e posò
gli occhi sulla ragazza. Per un attimo restò immobile, poi
arretrò contro la porta. Ginny si precipitò sulla porta
e cercò di aprirla.
-apriteci!-urlò
la rossa seguita dal bussare irrefrenabile di Draco Malfoy vicino a
lei. Era sicuramente ripugnante restare lì da soli in
compagnia l’uno dell’altra.
Sentì
che di là la musica si alzava pericolosamente, così,
Ginny, chiuse gli occhi per far materializzare la chiave per quella
porta, ma non accadde nulla!
-no!-fece
lei esplorando tutta la stanza in cerca della chiave.
-ora
che succede?!- chiese disperato Draco cercando anche di sfondare la
porta, ma quello che ottenne fu solo un forte male alla spalla.
-non
funziona!- ribattè lei riferendosi alla magia della Stanza
della Necessità.
-si
poteva sapere! Avranno calcolato tutto nei minimi particolari!-
rispose Draco guardando la porta e poi le pareti, ma non vide nessuna
via di fuga, poi posò lo sguardo sulla Weasley che controllava
sotto il letto della stanza e restò a fissarla, non tanto per
la curiosità, ma per il suo fondoschiena.
La
rossa riemerse impolverata da sotto il letto, poi ritornò alla
porta, infine fissò gli occhi grigi di Draco.
-e
ora come facciamo ad uscire, Malfoy?- chiese lei acidamente.
-non
lo so! È stata prenotata da te la stanza, non di certo da me!-
fece il biondo allargando le braccia.
-non
fare il cretino ed aiutami ad escogitare qualcosa!- fece la rossa
irata contro le sue amiche.
-scommetto
che ti hanno preso la bacchetta!- Ginevra annuì. Draco
ridacchiò divertito. Che situazione strana! Loro due insieme a
combattere per la stessa cosa, dal fronte uguale.
-ecco
qua… siamo fregati…- commentò Draco, poi si
diresse verso il letto e, con le mani tra i capelli si buttò
di schiena sul letto.
Ginevra
sospirò rabbiosa, poi cercò di nuovo di girare la
maniglia, ma nulla! La porta rimaneva immobile e chiusa a chiave
dall’esterno.
-è
il peggior compleanno che abbia mai festeggiato!- commentò
aspramente cercando di aprirla in tutti i modi.
Di
certo non se lo sarebbe mai aspettato di rimanere chiusa in una
camera da letto con Draco Malfoy, in camicia aderente e minigonna,
con calze a rete e stivale da cowboy.
Il
biondo sbuffò.
-è
inutile che ci provi! Comunque auguri…- rispose il ragazzo non
avendo niente di meglio da fare.
-ah…
grazie…- disse lei sarcastica, poi si arrese e si gettò
di schiena al fianco di Draco guardando il tetto insieme a lui. Con
suo stupore, era stato incantato e, sopra di loro, ora, brillavano
milioni di stelle immobili e lucenti. Le guardò con
meraviglia, poi si accorse di avere la bocca aperta e la richiuse
arrossita.
-che
fai, rimani sconvolta per qualche stella che brilla?- chiese lui
freddo come il ghiaccio.
-almeno
io so apprezzare il lato romantico di questa serata, anche se è
difficile percepirlo!- ribattè lei con lo stesso tono
rifiutandosi di guardarlo. Draco ridacchiò divertito, poi la
guardò di profilo.
-allora
sei convinta che ci sia questo lato romantico? Io non lo vedo da
nessuna parte!- ribattè lui sarcastico. Ginny lo guardò
con quegli occhi caldi e blu. Draco rimase incantato, poi la ragazza
tolse lo sguardo dopo pochi secondi.
-ora
vedo che lo hai colto…- sussurrò avendo percepito il
rossore sulle guance di Draco appena lo aveva fissato negli occhi.
Il
biondo non parlò e più rosso di prima continuò a
guardare le stelle, infine si alzò interrompendo il silenzio
che si era formato.
-su
riproviamo ad aprire!- fece il biondo, poi poggiò la mano
sulla maniglia, ma questa volta fu peggiore. La ritrasse subito
appena si scottò.
-cazzo!-
sbottò prendendo la mano dolorate. Ginny si alzò
immediatamente e con pochi passi raggiunse Draco.
-che
hai fatto, ora?- chiese lei come una mamma ad un bambino dispettoso.
Draco mostrò la mano segnata dalla maniglia.
-è
bollente!- disse, poi cominciò a soffiare sulla scottatura.
Ginny
girò gli occhi, poi lo guardò.
-sei
un tonto!- gli disse pungente.
-anche
tu avresti fatto lo stesso, Schiffindoro!-
-Ma
almeno io non ho cercato di aprire la porta anche se sapevo che è
inutile!- ribattè lei fissandolo negli occhi. Draco levò
lo sguardo indispettito e massaggiandosi la mano, poi ritornò
al letto e ci si sdraiò per bene mettendosi di spalle alla
rossa.
-e
ora che fai?- chiese lei disperata.
-non
si può uscire, quindi io dormo! Ho sonno!- disse lui, poi si
sistemò per bene il cuscino e ci poggiò di nuovo la
testa.
Ginny
sbuffò, poi si sdraiò di spalle a Draco e si sistemò
il cuscino fissando la porta davanti a lei. Seguirono attimi di
silenzio dove il biondo e la rossa si tolsero le scarpe.
La
rossa sentiva un lontano sonno coinvolgerla, ma decise di non
addormentarsi.
-Malfoy…-
sussurrò lei. Avevano spento la luce e quella flebile delle
stelle sopra di loro, conferiva un’atmosfera confortevole.
Draco
grugnì per tutta risposta movendo leggermente le spalle.
-sei
sveglio?- chiese lei.
-ora
si…- disse lui senza tanto entusiasmo. Ginny si girò
verso il ragazzo e guardò la sua schiena.
-hai
mai pensato cosa sarebbe accaduto se…- iniziò lei
tristemente, poi s’interruppe dandosi della stupida. Come
poteva aprire certi argomenti in quelle situazioni?!
-se?-
insisté Draco improvvisamente interessato alla discussione.
Ginny
sospirò.
-beh…
che sarebbe stato se io non fossi una Weasley e un Malfoy?- chiese
lei cercando di trattenersi dallo sfogarsi su lui tutto il dolore che
il suo cuore sopportava per quei nomi.
Draco
ebbe un tuffo al cuore e spalancò gli occhi, poi sospirò
cercando di restare calmo.
-credo
che… che sarebbe stato tutto uguale… che, però,
ci saremo parlati da persone serie e non prendendoci in giro e…
a quest’ora non eravamo qui…- rispose lui calmo
allargando, di nascosto, un sorriso dolce. Ginevra abbassò lo
sguardo malinconicamente.
-posso
farti un’altra domanda?- chiese lei rialzando lo sguardo sui
suoi capelli biondi che rilucevano, poi si mise di schiena al letto e
guardò le stella mentre sentiva gli occhi riempirsi di
lacrime.
-si…-
rispose lui, poi si girò a guardare le stelle insieme a lei.
-perché
quello che hai detto non potrebbe accadere anche se siamo quel che
siamo?- chiese lei, poi lo guardò –perché
dobbiamo essere per forza una Weasley ed un Malfoy e non solo Ginny e
Draco?- chiese lei con la voce che iniziava a tremare. Draco restò
a guardare le stelle, poi sospirò, ma non rispose lasciando
ancora la parola alla ragazza.
-io…
non sto chiedendo molto, io sto chiedendo solo di essere amici…
ma molte volte più ci provo e più credo che tu pensi
solo ai pensieri degli altri! Ai loro gusti e a ciò che a loro
piace- rispose lei, poi guardò il cielo con le lacrime che le
solcavano le guance. Draco non rispose.
-perché
dobbiamo accettarci così come siamo e se ci impongono di fare
due strade parallele che non s’incrociano mai…beh noi
dobbiamo stare a ciò che ci dicono…- rispose lui, poi
si girò verso di lei. Ginny non lo guardò.
-e
perché… per esempio, noi non possiamo unire le nostre
strade qui? In fondo ci hanno spinto loro a farlo…- rispose
lei girandosi verso il ragazzo e cercando di slegare il nodo che
aveva in gola. Il biondo la guardò, poi l’abbracciò
senza rispondere e le baciò la testa mentre lei continuava a
piangere silenziosamente.
-Ginny…
a volte le persone fanno la scelta sbagliata e non possono rimediare…
e quindi tutti coloro che sono intorno a lui si allontanano
risentendone…- fece Draco guardandola. Ginny alzò lo
sguardo.
-ma
tu non hai ancora fatto quello sbaglio, tu sei ancora qui… con
me…- ribattè lei indecisa su ciò che dire. Il
biondo le baciò la fronte, poi si allontanò da lei
sciogliendo l’abbraccio.
-a
volte, però, ci rimettono anche gli eredi, Ginny…-
rispose il biondo, poi si girò di spalle a lei.
-tu
volevi questa vita?- disse la ragazza spontaneamente. Draco sembrò
pensarci, ma la risposta fu quella che generò più caos
di quanto già ce n’era nella testa della rossa.
-no-
disse malinconico -tu?- chiese poi.
Ginevra
fissò le sue spalle.
-no…-
gli fece eco. Restarono attimi di silenzio con la musica ovattata che
entrava nella stanza riempiendola con suoni melodici.
Draco
si mosse appena, poi Ginny si girò.
Il
biondo fece lo stesso e guardò le spalle della rossa, infine
le si avvicinò e l’abbracciò.
-Io
volevo una vita diversa da tutte le altre, che rompesse gli schemi,
ma ho avuto sempre paura…- sussurrò accarezzandole la
vita.
Ginny
si tirò dietro facendo leva con i piedi ed incontrando il
petto di Draco. Ci si accoccolò riscaldandosi.
-e
ora? Che cosa è cambiato?-chiese lei mentre si asciugava le
ultime lacrime.
-ora
sono qui con te… ecco cosa è cambiato… e sto
parlando come un normale mortale…- disse. La rossa ridacchiò,
poi si girò guardandolo negli occhi.
-e…-
fece Draco rapito improvvisamente dai suoi occhi blu –ti posso
fare una domanda?- chiese.
Ginny
annuì appiattendosi sul corpo del ragazzo con la voglia di
parlare con lui per tutta la notte e di baciarlo che cresceva dentro
di lei.
-posso
baciarti?- Ginny sorrise raggiante, poi si rifece seria guardando gli
occhi del ragazzo. Si avvicinò a lui e lo baciò. Draco
l’assecondò e la strinse a sé, poi la portò
sotto di sé senza staccare le loro bocche ed aprì la
sua facendo giocare le lingue.
Ginevra
sentì tutti i muscoli rilassarsi sotto il calore del biondo
che le toglieva gli indumenti ad uno ad uno, quando lo fermò
mentre le stava togliendo le calze. Il biondo restò immobile a
guardarla.
-Draco…
che stiamo facendo?- gli chiese con la paura negli occhi. Draco
guardò da una parte, poi la guardò di nuovo negli
occhi.
-non
lo so, ma qualsiasi cosa sia… so che ci cambierà…-
sussurrò il biondo restando a guardarla. Ginny guardò
le stelle sopra di loro, poi i suoi occhi.
-e
io so… che sarà bellissimo…- disse. Draco
sorrise di rimando, poi la baciò di nuovo.
-Ti
amo…- le sussurrò. Ginny gli circondò il collo
con le braccia e lo baciò di nuovo.
-anche
io…- Draco continuò a baciarle il collo. Poi si staccò
leggermente ed finì di toglierle gli ultimi indumenti. Ginny
continuò a baciarlo senza fermarsi anche quando il biondo si
mosse sensualmente sopra di lei e le provocava gemiti di piacere.
Infine, stanchi, si coprirono sotto le coperte e si addormentarono.
Non
gl’interessava più cosa sarebbe accaduto,se qualcosa
sarebbe cambiato e se qualcuno ci avrebbe rimesso, sapevano di amarsi
e questo valeva più di tutto l’oro del mondo.
Sapevano
dei rischi e dei pericoli che avrebbero passato… non
gl’importava nulla, solo che insieme fossero felici…
Poi
avvenne il fatto. Un giorno Ginny andò al San Mungo insieme ad
Hermione. Erano giorni che sentiva dei crampi allo stomaco che, anche
se piccoli, le facevano leggermente male e lì seppe ciò
che stava accadendo dentro di lei.
Ritornò
ad Hogwarts e si presentò davanti a Draco con una mano
poggiata sulla pancia. Non ci volle nulla per capire che ora erano in
tre… |