Dormi, kaichou

di La Mutaforma
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Così tante cose da fare, rivedere, studiare, correggere, emanare, decretare.

Così tante richieste da bruciare da ignorare temporaneamente. 

 

Così tanti appuntamenti cancellati.

 

Misaki osservò il sole che tramontava e si specchiava nella finestra, illuminando una pila di fogli da leggere e da controllare.

Chiuse gli occhi, sospirando.

Kaichou, sei stanca?” chiese Yukimura, affacciandosi fugacemente nella sala.

Lei sorrise tiepidamente, socchiudendo i suoi occhi per non mostrare la loro immensa stanchezza.

“Finisco io qua. Tu vai tranquillo a casa”

 

Lui entrò nella sala, silenzioso come un’ombra, e le accarezzò i capelli.

Sembrava quasi inoffensiva così addormentata, con la faccia appiccicata tra i fogli e i capelli.

Misaki si riscosse lievemente, stringendo gli occhi.

Lui si inginocchiò accanto a lei, accarezzandole una spalla.

“Dormi, kaichou. Il tuo principe è qui, arrivato direttamente dal pianeta dei ferormoni”

Nella luce del tramonto tutto era perfetto, tutto era irreale.

Misaki sorrise. 





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