L'amour toujours

di ely_trev
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Era tutta la sera che pensava a lei, a Johanna, l’amore della sua gioventù, forse l’unico grande amore della sua vita.

Johanna aveva sempre avuto il potere di stravolgere la sua vita, sia nel bene che nel male. Era entrata come un ciclone nella sua esistenza e gli aveva portato tante gioie e anche qualche dolore. E lui, in fondo, aveva fatto altrettanto.

Ma, in fondo al suo cuore, lui sapeva bene di non aver mai smesso di amarla, fin da quel giorno di quasi vent’anni prima in cui lei, giovane donna appena conosciuta, ma intraprendente ed allegra, aveva osato prendere in mano le bacchette della sua batteria. Nessuno si era mai permesso un affronto simile, lui era troppo geloso della sua batteria. Per sfilarle dalle mani le bacchette, lui l’aveva avvolta in un abbraccio, che gli aveva fatto assaporare per la prima volta il profumo della sua Johanna.

Non l’avrebbe ammesso con nessuno, ma in quell’istante si era innamorato di quella folle straniera, che studiava nella sua città e che l’aveva soprannominato “mon CriCri d’amour”, alimentando l’irritante ilarità dei suoi amici, che si divertivano a prenderlo in giro. Lui, che, invece, nonostante la sua corporatura un po’ esile e la sua statura un po’ più bassa della media, si era sempre considerato un grand’uomo, un uomo che non doveva chiedere mai...

Faceva rabbia prima di tutto a se stesso il fatto di essersi innamorato profondamente e, forse per questo, si mostrava sempre un po’ sbruffone con lei, soprattutto quando erano in compagnia. Ma, quando voleva, quando erano soli, sapeva anche dimostrarle l’intensità dei suoi sentimenti.

Sì, l’aveva veramente amata, nonostante i reciproci tradimenti e nonostante gli innumerevoli addii, che non erano mai riusciti a restare definitivi.

Sì, l’amava ancora, ne era più che consapevole. Era bastata rivederla una volta, una sola volta, ed erano riaffiorati, con prepotenza, tutti i sentimenti che provava per lei.

Avevano parlato a lungo, si erano abbracciati, baciati.

Avevano fatto l’amore, come se il tempo non fosse mai passato. Era stato un rapporto tenero ma, allo stesso tempo, pieno di passione.

Per un momento, aveva avuto l’impressione che la vita non li avesse mai divisi e che la forza dei loro sentimenti avesse fatto in modo che appartenessero ancora uno all’altra.

Per un momento, mentre erano uno nelle braccia dell’altra, non era esistito nient’altro oltre a loro due.

Poi era ripartita e lui aveva dovuto subire l’ennesimo straziante addio.

Un penny per i tuoi pensieri, Christian”.

La voce della sua amica lo riportò alla realtà. Christian ebbe solo la forza di sollevare lo sguardo per incrociare quello di Angèle, la donna che negli ultimi sei anni aveva sempre cercato di essergli vicino; nonostante il tenero rapporto che li univa, entrambi sapevano bene che, tra loro, ci sarebbe sempre stata Johanna, un nome, un fantasma sempre presente nei pensieri di Christian. Angèle non conosceva niente di Johanna, se non il fatto che fosse stata un amore giovanile di quel ragazzo che tentava inutilmente di conquistare, di quel ragazzo che stava con lei solo perché non poteva stare con la sua vecchia fidanzata. Adesso ne era ben conscia: Christian avrebbe amato Johanna per tutta la vita. E la visita di quella mattina l’aveva certamente turbato.

Ma noi siamo in Francia, non in America! Mi pare di ricordare che non abbiamo penny...” scherzò Christian, facendo sorridere la sua amica.

Hai ragione. Però qualcosa mi dice che l’America ha a che vedere con il tuo stato d’animo... Mi sembra ovvio che stai pensando a Joahnna, Christian. Perché non mi racconti di lei? Non lo hai mai fatto; la conosco solo come una presenza importante del tuo passato, ma non mi hai mai voluto raccontare la vostra storia; invece, io sarei veramente curiosa di sapere da dove nasce un sentimento tanto profondo come quello che sicuramente vi lega”.

Christian guardò negli occhi quella donna tanto dolce e si sentì in colpa per non aver mai ricambiato la profondità del suo amore. Ma il suo amore, nel bene o nel male, era e sarebbe stato sempre per Joahnna.

È una storia molto lunga. E poi perché dovrei farti soffrire più di quanto tu non soffra già?

Perché sono convinta che ti farebbe bene parlarne e perché mi piacerebbe conoscere questa strepitosa Johanna, anche se solo dalle tue parole. Ormai ho capito che non posso competere con lei. Credo di averlo sempre saputo. Anche se me ne sono convinta solo oggi, guardandoti negli occhi, guardando la tua espressione dopo la sua partenza e guardandoti adesso, mentre continui a pensare a lei seduto su questo divano”.

Christian si abbandonò sui cuscini e, con la mente, tornò a quel giorno di tanti anni prima. Venti, per la precisione...





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