Oh love, won't you rain on me tonight

di Giulia White
(/viewuser.php?uid=173906)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Quella mattina mi svegliai presto. O meglio, presto per i miei standard.
Erano le nove di mattina dell’1 settembre, un sabato.
Tutti gli anni facevo la stessa cosa: assolutamente niente per tutta l’estate, ma a settembre tutto cambiava, mi lasciavo alle spalle gli amici estivi e le feste, per prepararmi alla scuola.
Quell’anno mi  avrebbe aspettato la terza superiore, ed ero abbastanza preoccupata, tutti dicono che è l’anno più impegnativo. Rimasi un po’ nel letto a rimuginare su questa cosa, e mi ritrovai a ripercorrere i ricordi di quell’estate, una delle migliori in assoluto, che con l’1 settembre, quel maledetto 1 settembre, era definitivamente finita.
Quei tre mesi erano stato un vero devasto. Con delle amiche avevamo conosciuto un gruppo di ragazzi e ragazze di Mahnattan, come lo eravamo  noi del resto, e ci avevano invitate ad un sacco di feste, con alchool e droga, e anche se io non mi ero spinta oltre a qualche superalcolico, non ero mai uscita così male da un party.
E poi le passeggiate per New York, le fughe fuori città, e la vacanza lampo di una settimana in California..era stato tutto davvero fantastico.
Mi ero anche trovata un ragazzo, ma ci eravamo lasciati qualche giorno prima, era stata solo una cosa estiva, lo sapeva lui e lo sapevo anche io.
Era stato bellissimo, ed era finito.
Maledissi ancora una volta settembre, e mi decisi ad alzarmi.
Dovevo fare un po’ di commissioni quella mattina, e pensai di iniziare a fare un salto in biblioteca per prendere un libro che la prof di letteratura ci aveva assegnato.
Pensai di andare alla Pierpont Morgan Library, che era vicino alla Madison Ave, io che abitavo sulla Park Ave, all’incrocio con la 53esima, ci sarai arrivata in pochi minuti con la metro.
A inizio settembre l’afa di New York è ancora quasi insopportabile, quindi indossai semplici shorts di jeans e una cannottiera, con una borsa a tracolla e le mie fedeli Superga.
Prima di uscire presi la lista di libri dalla quale ne avrei dovuto sceglierne uno da leggere. Romanzi storici, avrei dovuto immaginarlo. Odiavo quel genere di libri, il mio autore preferito era Stephen King, dopo la Rowling,  ovvio. Pensai che avrei dovuto fare una piccola ricerca per aver un’idea di quale libro prendere in base alla trama, ma non lo feci, avrei scelto a caso, tanto un libro noioso vale l’altro.
I miei genitori si erano presi due settimane di vacanza, e stranamente mi avevano lasciato sola a casa, così presi semplicemente le chiavi ed uscii; mi piaceva quella libertà, quell’aria di indipendenza che si ha quando si può uscire quando e come si vuole, senza che ci sia qualcuno a controllare.

Nota dell'autrice: Ciao a tutti :D quest'introduzione ovviamente non riguarda Neal, ma vi prometto che entrerà presto in scena :3 Intanto, recensite! Ah, una cosa: qualcuno di voi ha mai notato se l'indirizzo di Neal viene nominato? se sì scrivetemelo in una recensione per favore, o dovrò inventarmelo c: Ciao ^^




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1283773