Simon e Kamina: la vera storia

di EmmaStarr
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2- Ti guardavo da lontano (Simon)

Non dico che vivere sottoterra mi piacesse, no, ma fino ad allora non me n'ero preoccupato.
Dicono che non posso ricordarmelo. Errore. Io ricordo tutto.
Ma ero piccolo, e la vita era quella: casa, mamma, papà, capovillaggio, i primi passi... Papà aveva un bel lavoro. E io ero fortunato, lo sapevo bene: vedevo gli orfani tutti i giorni, camminare a testa bassa mentre andavano a lavorare.
E poi gli altri.
Come te.
Gli altri che avevano genitori abbastanza poveri, ma che vivevano a testa alta. Tu, poi.
Tu eri molto più grande, non mi facevo illusioni di poterti conoscere, di poterti piacere: a nove anni non puoi interessarti ad un bambino di due.
Però ti spiavo da casa mia, e quel giorno, che ti ho visto camminare con gli orfani, ho avuto un tuffo al cuore. Speravo fosse un incubo.
Perché anche tu? La vita sottoterra era ingiusta, da allora non l'ho più messo in dubbio.

 

 





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