La rivista tremava nelle mani di Ji-Yong.
Stava leggendo velocemente, capendo meno della metà delle
parole per colpa dell’ansia e del fatto che la rivista era in
giapponese.
Da quel che capiva, era venuto fuori che Seung Ri era stato coinvolto
in uno scandalo sessuale.
Finì di leggere e lanciò il giornale contro il
muro, colpendo quasi un malcapitato Tae Yang che stava entrando in quel
momento.
- Che violenza, Ji. -
Esclamò, mentre si piegava a raccogliere la rivista. GD non
rispose, voltandosi a fissare lo schermo del computer.
- Da quando leggi roba giapponese? -
Ancora nessuna risposta.
- Vuoi dirmi almeno cosa stavi leggendo e cosa ti ha fatto arrabbiare
così? -
- C’è un articolo su Ri. -
Commentò finalmente il leader. Tae Yang rimase sorpreso per
un attimo, poi si mise a sfogliare la rivista. Ji-Yong
scattò in piedi, afferrando il pacchetto di sigarette e il
cellulare e uscendo dallo studio. Salì sul tetto e una volta
all’aria aperta, accese una sigaretta, che tenne tra le
labbra mentre componeva quel dannatissimo numero di cellulare che
conosceva a memoria.
Uno squillo.
Due squilli.
Tre.
Quattro...
Al quinto squillo, finalmente, Seung Ri rispose al telefono.
- Hyung... -
Lo sentì mormorare con una voce da cane bastonato.
- E’ vero? -
- Hyung... -
Ji-Yong si bloccò per un attimo. Aveva sentito un
singhiozzo, o sbaglio?
- Ri...? -
Chiamò appena, dolcemente.
- Mi dispiace, hyung... Non volevo che succedesse una cosa del genere! -
GD si bloccò, di nuovo. Allora era vero.
Aish, quel ragazzino gli dava più problemi del previsto. Che
doveva fare?
Parlargli? Non parlargli?
Andare in Giappone e riportarlo a forza a casa?
Prese un sospiro e una boccata dalla sigaretta, che trattenne per
qualche secondo.
- Sei un idiota. -
Commentò, osservando il fumo che usciva dalla sua bocca
mentre parlava. Allontanò il cellulare
dall’orecchio e chiuse la chiamata. Spense la sigaretta nel
posacenere lì vicino e rimise ciò che ne restava
nel pacchetto. Poi, tornò nello studio.
- Bae, io vado a casa, chiudi tutto te? -
Tae Yang annuì, preso nella lettura della rivista. GD
lanciò un’occhiata disgustata alla copertina, poi,
prese le chiavi, uscì dalla sede della YG, per andare verso
il parcheggio e tornare a casa.
Aveva poco tempo.
Doveva fare in fretta, visto che sapeva bene che quella sera TOP
sarebbe rientrato a casa prima del solito.
Perciò, buttò nel borsone da viaggio veramente le
prime cose gli capitarono sotto mano, senza nemmeno guardarle. Il tempo
di cambiarsi, prendere gli occhiali da sole e il cappello di lana
scuro, scrivere un biglietto a Tae Yang chiedendogli di dare da
mangiare a Ga Ho, poi uscì di nuovo.
Meno di un’ora dopo, era già su un aereo diretto
in Giappone, con un centinaio di persone che si voltavano costantemente
verso di lui.
Eh dannazione.
Si sistemò meglio sia il capello che gli occhiali,
nascondendo poi naso e bocca nel collo della giacca che indossava.
Portò le gambe al petto, poggiando i piedi sul seggiolino e
alzò il volume delle cuffie che indossava.
Non voleva sentire quello che tutti dicevano.
Non voleva sentire nulla.
Voleva solo che il viaggio durasse il meno possibile.
Voleva solo arrivare a Tokyo.
Forse si addormentò, accoccolato contro il finestrino chiuso
dell’aereo, perché il tempo volò via,
letteralmente.
Fu più lungo spiegare al taxista dove voleva arrivare, ma
alla fine ce la fece.
Ancora imbacuccato, si attaccò, quasi letteralmente, al
campanello, pregando con tutto il cuore che Seung Ri si muovesse a
rispondere.
Quando lo video comparire di fronte a lui, si pentì di
averlo trattato male.
Aveva gli occhi gonfi e rossi, come di chi ha pianto parecchio, e le
occhiaie erano ancora più marcate del solito.
- Ri... -
Mormorò, togliendosi gli occhiali da sole e carezzandogli la
guancia con l’altra mano.
- Hyung... -
Fu il sussurro del maknae, prima di venire stretto in un abbraccio
stritolacostole.
Più tardi, erano entrambi distesi sul letto di Seung Ri.
Ji-Yong stava ancora coccolando il suo maknae, carezzandogli lentamente
i capelli e il collo, mentre lo lasciava ancora singhiozzare contro la
sua spalla. Quando finalmente si accorse che si era calmato,
abbassò lo sguardo su di lui e sorrise.
- Va meglio? -
Chiese, continuando a muovere la mano sui suoi capelli. Seung Hyun
annuì e GD increspò appena il labbro superiore.
- Vuoi dirmi che è successo? -
Chiese con un sussurro.
- Niente, hyung, niente di quello che c’è scritto.
-
Ji-Yong non poté fare a meno di tirare un sospiro di
sollievo e scompigliare i capelli scuri di Seung Ri.
- Mi fai sempre preoccupare, Panda... -
Mormorò, prima di lasciargli un bacio sulla fronte e uno
sulle labbra.
- Tu sei il mio Panda, nessuno ha il diritto di guardarti o toccarti...
posso farlo solo io... -
Seung Ri sorrise.
- Hyung, è un po’ difficile che la gente non mi
guardi... -
- Hai capito cosa intendo. -
G-Dragon si mosse nel letto, costringendo Seung Ri a mettersi disteso,
e lo bloccò con il proprio corpo.
- Nessuno può guardarti come ti guardo io... nessuno
può toccarti come ti tocco io... -
Sussurrò ancora. Poi si chinò sulle sue labbra,
baciandolo nuovamente.
- Nessuno può amarti come ti amo io... -
Seung Hyun sorrise e passò la mano sul petto di Ji-Yong.
- Lo stesso vale per te, hyung. -
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