byakuyahisane
Salve
a tutti! Ritorno nel fandom con l'unico intento di ripostare questa
vecchia One-Shot su Byakuya e Hisana pubblicata diverso tempo fa (
precisamente il 28 Luglio 2009 ). Siccome mi piace molto come
Fic, e considerando che sono passati 3 anni ed il mio stile
è
cambiato, ho deciso di revisionarla e corregere un pò
qualche
piccola imperfezione con il fine di ri-inserirla nel fandom di Bleach
in quanto le ByakuyaxHisana non ce ne sono molte ed è giusto
leggerne almeno una :') Detto questo vi lascio alla lettura e
ringrazio in anticipo chi mi dedicherà un pò di
tempo per
recensirla :)
Un bacio,
MellyVegeta
Petali di ciliegio
sotto la Luna
Era una notte silenziosa.
Le stelle in cielo, piccole e così numerose, illuminavano
con la
loro candida luce il buio che quella notte aveva intenzione di
disperdersi ovunque.
E la luna, grande ed orgogliosa, splendeva in alto in tutto il suo
bagliore, illuminando ogni angolo di strada con la sua soffusa luce,
dolce e
rilassante.
Una leggera brezza soffiò in quel momento, intrecciando tra
loro
lunghe ciocche di lucidi capelli neri; il flebile venticello fece
ondeggiare le piante e la fresca erba del suo giardino che tanto amava.
Gli alberi cedevano languidi al volere delle fiacche folate, e i petali
di ciliegio abbandonavano i loro rami per fluttuare nell'aria,
trasportati dalla lieve frescura che li faceva danzare.
Quel soffice soffio di vento portò con sè i
profumi di
qualunque cosa aveva sfiorato, riempendo l'aria di un dolce aroma mai
sentito prima. Pungente ed inebriante.
Assaporò a pieni polmoni quel profumo nuovo, inspirando con
delicatezza quell'essenza esordiente sino a farsi invadere da un
immediato senso di pace e serenità.
Era una notte silenziosa.
Alle sue orecchie non arrivava altro che l'acuto frinire dei grilli, e
i ticchettii dell'acqua mossa dai suoi Koi che nuotavano indisturbati
nel proprio pittoresco laghetto.
E il tenue fruscìo delle piante scosse era una musica
distante,
che il vento a momenti portava ad udire meglio; l'insieme di quei mille
suoni creavano una sinfonia tanto rilassante che il vento
fresco non era più il reale motivo di così tanti
brividi
sulla pelle.
In quel momento di assoluta pace i timpani sensibili percepirono dei
lenti passi muoversi sul tatami e avvicinarsi sempre di più;
oltrepassarono lo shoji completamente spinto da parte e si arrestarono
sull' engawa, dove lui era comodamente seduto.
«
Dovresti
riposarti,
Hisana. »
La ragazza prese posto timidamente vicino al marito, sorridendogli
docilmente.
« Il
malore
è passato, Nobile Byakuya. Non dovete preoccuparvi per
me. »
Le sue pallide labbra increspate in un malinconico sorriso tentavano di
rafforzare la sua affermazione, ma Byakuya sapeva che non era
così.
E nonostante sapesse, preferì non insistere; se Hisana
voleva
stare seduta sull'engawa, al chiaro di luna, lui non gliel'avrebbe
impedito; la notte era bella, e andava ammirata da chiunque avesse
anche un
secondo di tempo a disposizione per distrarsi dalle proprie faccende.
E Hisana era colei che più necessitava vivere quella
notte.
Byakuya smise di osservare i ciliegi in movimento, per un attimo, e
posò lo sguardo sulla ragazza; la sorprese ad ammirare
assopita
davanti a sè la danza di due morbidi petali rosa nel vortice
del
vento fresco, le labbra piegate in un sorriso spento e gli occhi
così stanchi.
Le gote erano arrossate, forse per quel malore che ancora insisteva a
non lasciarla andare, ma Byakuya preferì non dare loro
questa
motivazione.
La brezza le accarezzava lentamente i capelli neri, e la luna lucente
li faceva risplendere nella loro bellezza.
Hisana non parlava, non accennava un singolo movimento; e Byakuya la
guardava, approfittando della sua distrazione.
La guardava, senza distogliere gli occhi. E il tempo passava, secondi
che parevano eterni, scorrevano inesorabili senza tregua, nel silenzio
e negli sguardi senza fine di quella notte.
Il vento sibilò, e fu in quel momento che Byakuya
notò l'espressione abbattuta sul viso di Hisana.
« Sapete, a volte penso a voi, e a come la mia vita sia cambiata
dopo avervi conosciuto. »
La sua voce era flebile e soffocata dal frinire dei grilli, tanto
delicata da temere di compiere una qualche azione oltraggiosa se
solo interrotta. Byakuya la lasciava parlare catturato dalla sua voce
ovattata, senza pronunciar un minimo mugolìo.
« Penso
alla gioia che m'avete provocato quando mi chiedeste
di diventare vostra moglie, alla felicità che riempie ogni
attimo il mio cuore, perchè sono qui con voi; all'amore che
mi
donate di continuo, andando contro le regole del vostro nobile Casato.
Tutte gioie che voi avete donato a me,
una misera donna che non è degna delle vostre attenzioni. E
seppur voi mi avete detto di non pensarci più io continuo a
farlo, Nobile Byakuya; continuo a pensare perchè voi avete
scelto una come me. »
La brezza tirò forte per un attimo, e i fiori di ciliegio
fluttuarono nell'aria a decine e decine, emanando il loro morbido e
pungente profumo.
I capelli neri di entrambi si intrecciarono frenetici tra il vento, ma
i coniugi non parvero infastiditi dalle lunghe ciocche lucenti che si
posarono sulle loro gote calde.
« Io
sono una
umile donna che accetta il vostro immenso amore,
imponente di ricambiare in equal misura. Perdonatemi, dunque, se non
riesco a ricambiare a pieno l'amore che mi donate, perchè
troppo
grande da uguagliare.
Ma vi amo, dovete saperlo. E se il mio amore non vi
soddisferà vi prego di accettatelo silenziosamente,
altrimenti non riuscirei a
vivere conscia di aver ricevuto il vostro affetto senza avervi
donato anche una piccola quantità del mio. »
Posò la sua fredda mano su quella tiepida di Byakuya,
stringendola con forza e desiderio come a voler catturare un
pò di quel bramoso tepore. Intanto una lacrima le
sfuggì dal controllo, percorrendo a scatti la curva della
morbida guancia rosa e lasciandole una lucente scia bagnata.
«Vi
ringrazio. Grazie per tutto ciò che
avete fatto per me e per quello che farete in futuro, se la mia
presenza vi sarà ancora gradita. »
Gli occhi le si erano colmati di calde lacrime salate, il
carnoso labbro inferiore fremeva dettato dalla timidezza misto
all'ansia che s'era impadronata della sua voce; la sua mano
cominciò a tremare, ma la bocca non smetteva di sorridere.
« Se
l'eternità non esiste
concedetemi la gioia di vivere al vostro fianco sino a quando il mio
cuore cesserà di battere. »
I grilli terminarono di frinire, il vento smise di soffiare, i Koi non
emettevano più alcun rumore.
Byakuya portò la mano di Hisana alle proprie labbra, dandole
un leggero bacio sulla pelle fredda e candida;
con la stessa lentezza continuò a sfiorarla sulla sua
fronte, e poi su gli
occhi, sulle gote, lasciando una scia di baci leggeri che Hisana
accolse asservita in silenzio.
Si lasciò dunque stringere dalle sue braccia,
aggrappandosi alle spalle forti dell'uomo come se fossero un'ancora per
la salvezza; le fù sussurato il proprio amore sulle labbra
salate, e quando anch'ella ricambiò il gesto la
volontà di trattenere un pianto sconsolato fu sopraffatto
dalla voglia di regalarsi un emozione impagabile.
E la brezza soffiò curiosa su loro, tanto quiete e
timorosa di dare fastidio al momento.
Era una notte silenziosa, e i petali di ciliegio
fluttuavano leggeri
nell'aria rosa e profumati, taciti testimoni di un malinconico gesto d'
amore.
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