Non respirare.
Non pensare.
Potrebbe sentirti.
Entrò in casa, non osavo nemmeno aprire gli occhi, nascosta sotto il letto, sbarrata nella mia camera, al buio. Sentivo i suoi passi da lievi farsi sempre più forti, più pesanti, e ogni passo rimbombava nel mio corpo come se fosse solo un guscio vuoto. Si fermò... trattenni il fiato per cercare di captare ogni minimo suono proveniente da fuori... schiusi un occhio solo per vedere la luce che filtrava dalla porta spegnersi improvvisamente.
Terrorizzata subito richiusi e strizzai gli occhi più forte di prima stringendo il cuscino al petto, potevo sentire di nuovo i suoi passi farsi sempre più vicini.. e più lui si avvicinava più la temperatura intorno a me scendeva, finché non cominciai a tremare.
Il mio respiro si condensò.
Eccolo.....
Sentii un suono strozzato, come vecchi ingranaggi che si muovono, la porta cigolò in modo sinistro.
Era giunta la mia ora?
Ma invece di venire verso di me, e so che già sapeva dove ero, si mise a girarmi intorno, facendomi solo iniziare a piangere silenziosamente.
Poi si fermò proprio davanti a me.
Sentii il suono delle sue ginocchia piegarsi, e le coperte davanti a me vennero alzate lentamente.
L'ultima cosa che vidi fù il suo pallido viso e il suo...
Sorriso
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