Capelli avorio danzavano col vento.

di ChibiNekoChan
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Lunghi capelli color avorio danzavano accompagnati dal vento.

Occhi cerulei brillanti e con riflessi rosso sangue e rosa cremiso volavano dall'asfalto al cielo terso senza però disfarsi di uno sguardo corvino che lo rendeva eccessivamente affascinante.
Gli stessi capelli color avorio, crespi, morivano alla fine della schiena curvandosi.

Le labbra erano di un colore morto, il naso piccolo. Il viso era perfetto in ogni sua imperfezione.

Alto, slanciato, il suo passo era felino, rapido come una coltellata fredda.

Il suo nome era poesia, era musica, era arte. Inpronunciabile di quanto era alta la sua magnificenza.

Ed a volte i suoi capelli avorio, coi riflessi del sole, prendevano il colore del grano maturo accompagnato dall'alba.

Era un colore freddamente caldo che incorniciava il suo sguando rendendolo anche troppo attraente.

E lo era, era dannatamente attraente. 

Ma cosa potevo io, comune mortale, essere in confronto a tale creatura angelica o demoniaca che sia?

Cosa poteva una giovane (non) donna dinanzi a quel ragazzo dall'età indecifrabile?

Le sue iridi si schiarirono appena, voltò lo sguardo verso di me.

Mi scrutò, mi lesse dentro. Ero come un libro aperto per lui, probabilmente.

Chissà quali fantastici poteri aveva. Chissà cosa avrebbe potuto farmi se solo avesse voluto.

 

E poi scomparve. Così, all'improvviso.

Come se fosse solo stato frutto della mia fantasia.

In una folata di vento freddamente incandescente si volatilizzò, sparì.

 

Ed era solo un semplice pomeriggio invernale. Le strade erano traboccanti di rami con gelsomini in fiore.

Gelsomini... quasi del colore dei suoi capelli. Lunghi, ribelli.

Così liberi da far paura.

Creatura meravigliosa, era, e mai più sarà.

Non so se m'è bastato il tempo con lui.

 

Ma di certo non lo scorderò mai. 





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