Second to the right and then straight on till morning.

di CarolinetheGleek
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 Hello everyone :) Speriamo vi piaccia, siamo in due a scriverlo, Caroline e Jo, infatti la storia sarà dai punti di vista di questi due personaggi, che sono le protagoniste assieme ai ragazzi. Questo capitolo è abbastanza breve, ma è il primo, serve per non rendere troppo pesante la lettura. In certi punti (non in questo capitolo in particolare, ma in generale nella storia) ci saranno scene spinte abbastanza dettagliate, quindi chi si scandalizza facilmente, fa meglio a non leggere. Buona lettura, have fun! 

 

P.S: Cami ed Anne, tranquille che arrivate anche voi <3






-Hey, baby, piantala di muoverti, so che ne hai voglia anche tu.

-Mollami, brutto stronzo!- dico io, cercando di divincolarmi dalla sua stretta, che mi tiene bloccate le braccia.

-Chiedo solo una scopatina, mica la luna!- risponde, cercando di avvicinarsi al mio viso col suo. Prima che possa farlo, gli tiro una ginocchiata vicino alle parti intime, ma sfortunatamente lo manco.Lui indietreggia leggermente, ma poi riesce a riafferrarmi.

Ha una risata malefica in viso, da chi ha qualcun altro nel suo corpo, è sudato e più violento che mai. Non posso credere stia cercando di farmi questo.

Le mie urla disperate sembrano perdersi nell'aria, Hyde Park è deserto e la pioggia scroscia violenta sulla mia pelle.

Lui intanto, con una spinta, mi butta a terra e cerca di abbassarmi i pantaloni. Si sdraia su di me per tenermi ferma, ma scalcio così forte che non ci riesce.

-Oh, piccola, non riesco ad aspettare, devo entrare dentro di te.

-Non mi avrai MAI!

-Vuoi scommettere?- tenta di aprirmi le gambe e in quel momento vedo la mia vita segnata per sempre. Chi può essere tanto spregevole da rovinare l'esistenza a una persona? Non posso permetterglielo.

-AH! BRUTTA PUTTANA!- urla lui. Lo vedo sanguinare dal naso. Senza accorgermene devo avergli tirato un pugno molto forte. Mentre non mi tiene, riesco a rialzarmi e lo spingo a terra. Inizio a correre più velocemente che posso, il terreno è scivoloso e intorno è tutto, totalmente buio, ma devo uscire da qui. Sono più spaesata che mai, ma lui mi insegue e non posso fermarmi. Mentre corre grida "torna da me, troietta, dobbiamo ancora scopare io e te!"

Io continuo a correre e tra questi bui cespugli, ogni volta che credo di vedere una sagoma che vuole aiutarmi, in realtà è solo un lampione o una panchina.

Finalmente supero la cancellata e mi butto in strada. Il marciapiede di Westminster sembra sconosciuto, nonostante lo calpesti ogni giorno da quando ho imparato a camminare.  Il Big Ben segna la mezzanotte con rintocchi violenti e lunghi, questo minuto sembra non finire mai. Le macchine che sfrecciano sotto la pioggia sembrano solo tante piccole luci, ignare di ciò che mi sta capitando. Faccio un passo avanti e come mi muovo, il suono di mille clacson mi attacca minaccioso.

Poi, la dispersione totale, dopo aver sentito la voce lontana di qualcuno che urla "ATTENTA!".

E poi il buio.





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