A night with you
Titolo: A night
with you
Autore: My
Pride
Fandom: One
Piece
Tipologia: One-shot
[
1189
parole fiumidiparole ]
Personaggi: Nami,
Monkey D. Rufy, Mugiwara
Tabella/Prompt: Primavera
› 06. Polline
Genere: Generale,
Sentimentale,
Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Heterosexual,
Slice of life
Piscina dei prompt: One
Piece, Rufy/Nami, pasticci ai fornelli
30 modi di amare,
più qualche delizia: Pacchetto embrace
› Abbraccio impetuoso
The season challenge: Primavera
› Polline
ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.
«Ohi,
Rufy, mi spieghi che cosa diavolo ci trovi in quella strega?»
Senza mezzi termini, e senza dar peso al
resto dell'allegra combriccola
che faceva casino nonostante l'ora tarda - e veniva quasi da chiedersi
come mai Nami, che di solito si infuriava per un nonnulla, non li
avesse ancora messi a tacere minacciandoli di aumentare i loro debiti
del trecento percento -, Zoro aveva posto a Rufy quella fatidica
domanda, gettando un'occhiata in direzione della sua amaca. Ed era
stato proprio quel quesito a zittire tutti i presenti, che si erano
voltati verso di lui con un'espressione stralunata dipinta in viso,
come a chiedersi perché diavolo lo spadaccino se ne fosse
uscito
con una cosa del genere. Non era da lui interessarsi a idiozie simili -
sue testuali parole, a quanto sembrava -, quindi era stato alquanto
bizzarro sentirlo pronunciare proprio quel quesito.
Rufy, però, sorrise
divertito, issandosi a
sedere sulla branda con le gambe incrociate su di essa. «Nami
è come la carne», asserì semplicemente,
e se per un
attimo tutti gli altri se n'erano rimasti in silenzio, forse non
capendo il perché di quella metafora, Zoro si
ritrovò
invece a sollevare un sopracciglio, sistemandosi le braccia dietro alla
testa prima di sbuffare ilare.
«Quando si raffredda diventa
dura e stopposa?»
«Che
razza di analogia è per la mia splendida
Nami-san?!»
sbottò immediatamente Sanji, alzandosi dalla propria branda
solo
per rifilare un calcio ad entrambi e farli cadere dal letto, ignorando
i lamenti che i due si lasciarono sfuggire. «Mettetevi a
dormire
e piantatela di parlare così della mia musa,
chiaro?»
Aggrottando la fronte, Rufy si
calcò il cappello in testa, osservando di sottecchi il
cuoco. «Ma
perché ti arrabbi tanto, Sanji?» ebbe l'ardire di
chiedergli, e in men
che non si dica la suola della scarpa del compagno si stampò
bellamente
sul suo volto, e il calcio gli fece fare un volo di mezzo metro che lo
mandò a sbattere letteralmente contro la porta. Per fortuna
era di
gomma e non si faceva nulla, visto che si era ritrovato con il capo
rivolto verso il basso e le gambe dietro alla schiena. Beh, a quanto
sembrava, data la reazione di Sanji, lui e Zoro avevano detto davvero
qualcosa che aveva irritato il cuoco, anche se lui non riusciva ancora
a capire cosa.
Rufy si rimise in piedi e
scrollò le spalle,
approfittando della confusione che si era creata in quel momento per
fuggire quatto quattro fuori dalla camerata dei ragazzi. Zoro aveva
difatti cominciato a prendersela come sempre con Sanji e avevano dato
vita ad uno dei loro soliti litigi, per quanto Usopp avesse provato in
tutti i modi a sedare la rissa e ad evitare di venir coinvolto a sua
volta; uscito sul ponte, Rufy trasse un profondo respiro e sorrise,
dirigendosi fischiettando verso la cucina. Poteva provare a rubare
qualcosa, sempre se Sanji non aveva chiuso il frigorifero con un
lucchetto... cosa alquanto probabile, conoscendolo. Stava salendo le
scale quando vide di sfuggita la figura di Nami, con le braccia
incrociate sul parapetto e lo sguardo rivolto verso lo specchio nero
che era adesso il mare. Si stava rigirando fra le mani un fiorellino e
aveva le dita sporche di polline, come se fino a quel momento non
avesse fatto altro che giocarci.
«Ohi, Nami!» la
chiamò allegro, vedendola
sbattere le palpebre prima di voltarsi nella sua direzione e abbozzare
un sorrisino.
«Ehi, Rufy... Sanji-kun ti ha
cacciato?»
ridacchiò, e il Capitano inclinò il capo di lato,
non
capendo.
«Eh?»
«Vi ho sentiti, sai?»
«Di cosa parli?»
«Dei
vostri stupidi discorsi». Scosse il capo, lasciandosi
sfuggire
uno sbuffo ilare prima di lanciargli uno sguardo di sottecchi, a
metà tra il divertito e lo scocciato. «E
così io sarei come la carne, vero?»
Rufy
rimase lì per lì in silenzio, ridacchiando
qualche attimo
dopo e
grattandosi dietro al collo. Allungò poi una mano per
prendere
il fiore
che Nami reggeva e glielo mise tra i capelli, lasciandola perplessa.
«Ma
a me la carne piace», replicò tranquillo, e per
quanto a
lui sembrò una
frase da nulla, quella, Nami si ritrovò ad arrossire
lievemente,
avendo
l'accuratezza di guardare altrove. Accidenti a quello scemo. Come
poteva dire cose così fraintendili con quella
facilità
così disarmante?
«E ho anche fame, a proposito», soggiunse,
riuscendo a
distoglierla da quei suoi catastrofici pensieri.
«Però non
credo che Sanji mi preparerà qualcosa, adesso...»
«Che cosa ne dici di
aiutarmi?» gli domandò
immediatamente Nami, tornando a guardarlo. «Posso prepararti
qualcosa io».
Gli occhi di Rufy si illuminarono come
quelli di un bambino. «Dici davvero?»
Annuendo, Nami abbozzò un
sorriso. «Certo! E non ti
faccio nemmeno pagare il servizio, quindi ritieniti
fortunato».
Senza alcun preavviso, Rufy la
abbracciò
impetuosamente e la sollevò verso l'alto, ignorando lo
strilletto che la navigatrice si lasciò scappare per quello
slancio così improvviso. «Che
cosa stiamo aspettando, allora?» fece poi con una risata,
trascinandola lui stesso nella cucina;
Nami rimase lì per lì perplessa da quella
velocità, lasciandosi
sfuggire uno sbuffo divertito. Tipico di Rufy. Quando si trattava di
cibo non perdeva nemmeno un attimo, esattamente come quando sentiva
odore di avventura.
Una volta in cucina, Nami
cominciò a guardarsi
un po' intorno e diede le direttive a Rufy, ordinandogli di prendere
pentole e attrezzi mentre lei si occupava del lucchetto al frigorifero.
Sulla nave era l'unica, oltre a Sanji, a possedere una chiave per
aprirlo, e a volte la cosa poteva rivelarsi in qualche modo utile.
Peccato, però, che se durante la prima fase di preparazione
era andata
a buon fine, il resto si rivelò un completo disastro.
Avevano fatto un
bel po' di pasticci ai fornelli e non avevano rimediato nemmeno un
piatto decente, per quanto tutto quel cibo non sarebbe di certo andato
sprecato. L'unico problema era il caos presente in cucina, adesso.
«Credo
proprio che Sanji-kun si arrabbierà, stavolta»,
affermò Nami con un
sospiro, incrociando le braccia al petto. Si era ripulita i capelli
alla bell'e meglio, anche se avrebbe dovuto farsi una doccia per
eliminare lo sporco che la ricopriva da capo a piedi.
«Già».
Rufy aggrottò la fronte, abbassando lo sguardo sul casino
che avevano
combinato. Oh, accidenti... tra farina, impasto buttato in ogni dove e
pentole sparse un po' ovunque, Sanji stavolta l'avrebbe gettato a mare
con un peso legato al collo, poco ma sicuro.
Scuotendo
il capo, Nami gettò un'occhiata al Capitano, ripulendogli il
naso da
una goccia di cioccolata. «Dirò a Sanji-kun che
è
stata colpa mia», lo
rassicurò, regalandogli un sorriso. «Se sapesse
che sei
stato tu, potrebbe anche lasciarti a digiuno per un mese».
Se
nel sentire la parola digiuno era rabbrividito, Rufy
ricambiò il
sorriso nel sentire Nami affermare che si sarebbe presa tutta la colpa.
«Grazie!»
esclamò tutto contento, e fece quasi per andarsene dalla
cucina quando,
senza nessun preavviso, la navigatrice lo afferrò per un
polso e gli
mise in mano uno spazzolone, lasciandolo perplesso. «E
questo?» domandò, vedendola sorridere maggiormente.
«È per pulire tutto
questo disastro, mi
sembra ovvio», affermò tranquilla. «Ah,
e mi devi duemila berry per il mio silenzio», soggiunse,
sporgendosi
verso di lui per poggiargli un bacio su una guancia e dargli poi le
spalle, allontanandoosi in direzione della porta mentre lo salutava con
un gesto allegro della mano.
Rufy la guardò sparire oltre
la soglia,
la bocca spalancata e lo spazzolone stretto in una mano. Alla fine era
stato bellamente fregato, accidenti.
_Note inconcludenti dell'autrice
E con
questa storia un po' assurda, siamo finalmente giunti alla conclusione
di questa raccolta.
Ci ho messo molto più tempo di quanto pensassi, forse
perché non mi sento del tutto ferrata con la coppia RuNami,
però, alla fin fine, sono riuscita comunque a concluderla e
mi
sento davvero soddisfatta per aver finito una raccolta che non trattava
il pairing ZoSan come coppia centrale. Non so se ci sarà
un'altra raccolta RuNami oppure no,
però credo proprio che qualche altra piccola flash su questa
coppia verrà fuori comunque, se non qui sul mio Livejournal,
dove ormai archivio più storie di quanto non abbia mai fatto
in
tutti questi anni sul sito di EFP *rotola*
Spero comunque che questa piccola storia vi sia piaciuta e che non sia
stata una completa delusione, visto l'orario indescrivibile in cui l'ho
scritta e il casino che ho dovuto fare per formattarla su questo
scassone di pc
Alla
prossima
♥
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