L'oroscopo

di Pletto_
(/viewuser.php?uid=141927)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


“Dai mamma muoviti!” mi disse Rory entusiasta per il suo primo giorno nella nuova scuola a Stars Hollow.
“Aspetta Rory! Ho bisogno di un caffè! Non posso farcela senza caffè!” le spiegai, anche se mi conosceva bene, quindi non c'era bisogno di spiegazioni.
“Lo prenderai dopo avermi accompagnato a scuola! Dai che così dopo ti vedi anche questa città...”
“Va bene, va bene! Forza salì in macchina, io arrivo subito” mi misi una giacca e corsi in macchina per non farle fare tardi.
Mi fermai davanti la scuola elementare “Tu inizia ad andare, io parcheggio e ti raggiungo subito!” le dissi facendola scendere. “Devo resistere senza caffè per un paio d'ore.” pensai mentre mi incamminavo verso la struttura.
“Mamma, mamma di qua!” la sua voce eccitata mi riportò al mondo reale
“Rory tranquilla tesoro, il primo giorno non è poi così importante”
“E invece si che lo è! E' fondamentale per la vita sociale di uno studente, specialmente la mia, sono nuova in questa città e devo farmi conoscere”
“Accidenti Rory, allora dobbiamo correre, potresti essere conosciuta come quella-che-è-arrivata-in-ritardo-il-primo-giorno-di-scuola-della-terza-elementare” le dissi prendendola in giro
“Esatto!” mi rispose seria.
“Per fortuna arrivammo in orario, e nella classe giusta, quella ragazzina ha uno spiccato senso dell'orientamento, bene ora il mio caffè” uscii dalla scuola e mi diressi verso il centro di quella stramba cittadina.
“Salve signorina posso aiutarla?” mi fermò un tipo strano con una barba grigia in stile babbo natale “Io sono Taylor Doose e sono il sindaco di Stars Hollow, perciò conosco tutti i volti di questa città, e si vede subito che sei una 'straniera'” sorrise. “Che tipo inquietante” pensai.
“Si, in effetti, sono nuova e sto cercando un posto dove posso bere dell'ottimo caffè... Però non si preoccupi, voglio imparare ad orientarmi da sola” sorrisi e fuggii da quello strano tipo. Passai prima per l'edicola e presi un giornale, poi girai l'angolo e... Una visione! Una tavola calda! “Caffè...” bisbigliai imbambolata. Entrai da Luke's, così si chiamava, era affollatissimo “Beh certo, è ora di pranzo” pensai guardando l'orologio.
Vidi un tipo burbero che girava per i tavoli portando piatti caldi e prendendo ordinazioni “Dev'essere il proprietario, o almeno un cameriere” gli andai vicino “Mi scusi potrei avere del caffè?” gli chiesi gentilmente, notai che non mi aveva sentito così continuai insistente “Scusi per favore, potrei avere del caffè...? Evidentemente non mi ha sentita...” mi interruppe.
“L'ho sentita! Eccome se l'ho sentita, ma in questo momento sono un tantino occupato, perciò le chiedo gentilmente di accomodarsi e a breve arriverò con il suo caffè!”
“No forse non ha ben chiara la mia situazione! Mi sono svegliata alle sette, e in genere non inizio mai la giornata senza dell'ottimo caffè, però questa mattina mia figlia, di otto anni, mi ha fatto uscire di casa di fretta senza che prendessi il mio caffè...”
“Senta mi scusi, ma la sua giornata non mi interessa, la prego di stare zitta!” mi interruppe nuovamente il padrone, lo stavo stressando, ed era proprio quel che volevo fare.
Sorrisi “E allora mi dia del caffè per farmi stare zitta...” mi guardò esasperato, prese la caraffa con il prezioso liquido all'interno e ne versò una tazza fino all'orlo.
“Ecco a lei, e ora stia zitta” se ne andò verso un tavolo. Presi il giornale e quando lo vidi ritornare gli chiesi: “Mi scusi lei quando è nato?”
Mi guardò disperato, stava per contestare però si trattenne e con un sospiro emise un verso “17 novembre”
Presi la pagina dell'oroscopo e scrissi sotto il segno dello scorpione 'Incontrerai una donna fastidiosa, dalle del caffè e se ne andrà' lo strappai e glielo diedi.
“Lo tenga, le porterà fortuna” gli sorrisi e mi alzai, andai verso la porta, ma prima di uscire gli dissi: “Piacere, mi chiamo Lorelai, e lei mi vedrà molto spesso da queste parti, perciò porti pazienza con me” lo salutai e me ne andai.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1300846