indirizzo
Qual
è l’indirizzo dell'’amore?
Era
solo una porta, ma per Draco Malfoy rappresentava l’inizio della
fine.
***
Odori
dolciastri annebbiavano sia la visuale nella Sala Comune delle Serpi, sia il
cervello di alcune Serpi.
In
particolare: Blaise Zabini, Theodore Nott, David Urquhart, Adrian Pucey e Draco
Malfoy.
Sbracati
sui divanetti in broccato verde e circondati da numerose bottiglie in precedenza
stracolme di Firewisky e Vino Elfico, stavano entrando nella fase; Scommettiamo
che…
“Scommetto
10 zellini che Theo non riesce ad accendersi la sigaretta…”, nella sua
compostezza ed eleganza -nonostante tutto l’alcool e il fumo che circolava nelle
sue nobili vene- Blaise Zabini non sembrava uno che aveva subito l’attacco di un
Ippogrifo.
Invidiabile
nel suo stile.
“Blaise,
solo 10 zellini? Devo iniziare a credere che tua madre non riesce più a farsi
sposare da qualche uomo facoltoso?”, anche Draco Malfoy, nonostante il viso
stravolto, i capelli arruffati, la camicia irrimediabilmente stropicciata e la
cravatta allentata, sembrava reincarnare la
perfezione.
“Draco,
scommetto 10 zellini perché è di Theo che stiamo parlando...”, la frase provocò
l’offesa immediata da parte del giovane Nott, che stava tentando di accendersi
la sigaretta, cercando di evitare di dare fuoco al suo pizzetto, ma con scarsi
risultati.
Quel
semplice gesto con la mente totalmente annebbiata stava diventando qualcosa di
estremamente complesso.
“…se
scommettessi su di te, allora metterei in gioco i
Galeoni!”
Draco
aspirò una boccata dalla sigaretta che stava consumandosi per i fatti
suoi.
“Scommettiamo
5 Galeoni ciascuno che Draco entro domani abbandonerà Divinazione?”, propose
David.
Blaise
lo guardò soddisfatto e poco dopo sotto gli occhi di Draco Malfoy, i suoi
quattro compagni di sventura stavano siglando la sua
condanna.
***
Una
bravata tra compagni di Casa gli stava costando molto.
Erano
solo trascorsi pochi minuti da ciò che era successo, ed infatti, quella scena
sembrava non volerlo abbandonare.
Draco
Malfoy era seduto a gambe incrociate su uno dei giganteschi cuscini colorati che
nell’aula di Divinazione erano un’alternativa scomoda ai cari e vecchi banchi di
legno.
Nonostante
la circolazione sanguigna si fosse fermata, il suo cervello era ancora in grado
di nausearsi alla vista di Blaise e Pansy, che si scambiavano messaggini
d’amore, attraverso i fogli di pergamena che avrebbero dovuto servire per
l’esercizio appena spiegato dalla Cooman.
“Dovete
semplicemente scribacchiare qualcosa sul foglio e il vostro compagno dovrà
analizzarne la grafia per leggere nel vostro
profondo…”
Draco
aveva appena letto nel profondo dei suoi amici e aveva scoperto con disgusto che
il loro sogno erotico ricorrente era farlo su quei spaziosi e comodi
cuscini.
Voler
evitare di sedersi su un cuscino impregnato degli umori di quei due pazzi, era
un altro ottimo motivo per cui era un bene abbandonare quell’insulsa materia,
che si incastonava perfettamente con quella di intascare 20
galeoni.
“Signor
Malfoy, tocca a lei…”
Draco
si riscosse dai suoi pensieri e afferrò la pergamena sgualcita su cui Grace Grey
una moretta tutto pepe, che incarnava la sua compagna di banco, aveva
scribacchiato qualcosa.
-Hai
un fondoschiena da paura,Malfoy-
Draco
lanciò un sorriso malizioso all’indirizzo della compagna di Casa, e schiaritosi
la voce si accinse ad esaudire la stupida richiesta della
Cooman,
“Indubbiamente,
vuole venire a letto con me!”
Grace
si morse il labbro in maniera eloquente, i Serpeverde iniziarono a ridacchiare
sommessamente per via delle espressioni sbigottite assunte dalla maggioranza dei
Tassorosso lì presenti.
“Signor
Malfoy, spero che il mio udito si sia sbagliato su ciò che ho appena
sentito…”
“Il
suo udito funziona perfettamente, è sul suo occhio interiore che ho qualche
dubbio.”
Sibilla
Cooman ne aveva fin sopra i capelli di ragazzini spocchiosi che si facevano
beffe di lei, e Draco Malfoy rientrava in quella
categoria.
“Cosa
sta insinuando?”
“Come?
Il suo Occhio Interiore non lo sa? La sua materia è inutile quanto lei”, con
tutta la sua innata eleganza si alzò da quei cuscini, e lasciata sbigottita e
arrabbiata l’insegnante, lasciò anche molte donzelle con espressione sognante
dipinta sui loro visi sciocchi; ma il vero motivo per cui ruggiva festante
qualcosa dentro di lui, era il sapere di avere intascato 20 Galeoni solo per
aver abbandonato una materia davvero inutile.
Adesso
ne stava per pagare le conseguenze.
“Complimenti
Dra”, una sonora pacca sulla spalla da parte di David Urquhart fece capire al
biondino che i suoi amici stavano cercando di ucciderlo per evitare di dargli
ciò che gli spettava.
“Ciò
che mi dovete è la pecunia, non i complimenti”
“Sempre
venale e calcolatore”,asserì Adrian, lasciando scivolare tra le mani di Draco un
sacchetto di velluto verde con dentro i Galeoni.
“Alla
fine noi lo amiamo per questo”
Ma
il momento idilliaco venne interrotto da un bambinetto del terzo anno
Grifondoro, estremamente terrorizzato dal dover affrontare 5
Serpi.
“E
tu chi sei?”, domandò Theodore buttando in faccia al ragazzo il fumo appena
aspirato dalla sigaretta.
Il
ragazzino tossì, “Thomas Hyllard, signore”
“E
dimmi, Thomas Hyllard, cosa vuole un Grifone per bene, da 5 Serpi spietate?”,
Theodore era sotto effetto della sigaretta magica, anche alle 9 del
mattino.
Era
da anni che Blaise e Draco si
chiedevano se l’espressione imbecille accompagnata dagli atteggiamenti imbecilli
del ragazzo, fossero il risultato delle loro notti brave, o del patrimonio
genetico passatogli.
Ma
quello era ancora un dubbio irrisolto.
“Devo
parlare con Draco Malfoy, signore”
Terrorizzato,
era terrorizzato. E quando David e Adrian lasciarono che nella visuale del
ragazzo rientrasse anche Draco Malfoy, temette che i suoi boxer avessero accolto
qualcosa di sostanzioso.
“Devi
parlare con me?”
“Sì,
signore”
“Dimmi”
“Il
professor Silente l’aspetta nel suo ufficio”
“Silente?
E cosa vuole quel vecchio idiota?”, la domanda era più rivolta a sé stesso che
agli altri, e il povero Thomas Hyllard temette che l’ira crescente del Principe
delle Serpi, si potesse abbattere senza pietà sulla sua giovane persona, la cui
unica colpa era stata quella di incrociare la professoressa McGranitt per il
corridoio.
***
Il
Gargoyle lo aveva lasciato passare, adesso l’unica cosa che lo divideva da
Silente, era quella gigantesca porta.
Imprecò
mentalmente contro i 20 Galeoni e contro i suoi amici e le loro stupide
scommesse, e si accinse ad entrare.
Quando
vi mise piede, ad aspettarlo non vi erano semplicemente Silente con i suoi
adorati occhiali a mezzaluna totalmente fuori moda e la sua stupida Fenice, ma
con grande gioia notò la presenza di tutto il Consiglio dei
Professori.
Fantastico!
“Buongiorno,
Draco”
“Vi
siete scomodati solo perché ho abbandonato la materia più insulsa che sia mai
stata insegnata ad Hogwarts? Non so se esserne lusingato”,
disse.
Lasciando
che le sue irriverenti parole facessero arricciare le labbra della
McGranitt.
“Signor
Malfoy, siamo stati messi al corrente di ciò che ha
fatto,oggi”
“Vedo
che le notizie volano”
“E’
al Settimo anno, e il regolamento prevede che la preparazione si basi su 8
materie prestabilite, e almeno due facoltative… lei dal terzo anno ha deciso di
seguire Divinazione e Aritmanzia, ed è per questo motivo che sarà costretto a
seguire una materia che prenda il posto di Divinazione”
Chiara
e concisa.
E
grazie ad una stupida scommessa basata su fondamenta di alcool e fumo, era
costretto a seguire un’altra materia.
Ma
la cosa più sconvolgente era sapere che avrebbe dovuto studiare un’altra
materia, poiché seguire Divinazione non comportava uno studio serio e
rigoroso.
“Ma
ormai è troppo tardi per seguire Antiche Rune o Babbanologia,
no?”
Rabbrividì
al sol pensiero di aver preso in considerazione la malsana idea di dover seguire
una materia, se possibile ancor più inutile di
Divinazione.
“Indubbiamente,
ed è per questo che seguirà una nuova materia appena approdata nella nostra
scuola…”
Doppiamente
fantastico!
“Un
secondo, se non ricordo male anche la Granger ha abbandonato Divinazione e
non mi pare che sia stata costretta a seguire qualc…”, ma la sua arrampicata
sugli specchi venne interrotta da Silente.
“Draco,
la signorina Granger non è stata costretta a seguire nessuna materia
semplicemente perché le segue tutte di sua spontanea volontà”, disse con tono
affabile.
Draco
odiava il suo tono affabile e odiava che la Granger seguisse tutte le materie di
sua spontanea volontà.
Dannata
Mezzosangue!
Non
che la
Mezzosangue in quel frangente c’entrasse molto, ma Draco Malfoy
era veramente irato, e se avesse potuto avrebbe anche preso a parolacce il
fermacarte, magari solo perché non era stato lucidato a
dovere.
“E
sentiamo, quale altra materia dovrei seguire?”
La
McGranitt
riprese la parola, “Confronto tra la Letteratura Magica e
quella Babbana”,riferì soddisfatta, “I corsi sono iniziati la settimana scorsa,
e guarda, sei anche estremamente fortunato… la prossima lezione è al suono della
campanella”
Per
tutti i calderoni, che fortuna!
Perché
il suo occhio interiore non aveva previsto che sarebbe stato saggio fare uso
delle merendine Marinare dei Weasley?
Abbattuto
e demoralizzato si alzò dalla sedia, stava per aprire la porta, quando la voce
della McGranitt lo fermò.
“Per
oggi bisognava leggere questo”, Draco si avvicinò al tavolo, dove sulla
copertina rossa fuoco, dura e spessa troneggiava la scritta: Romeo e
Giulietta.
***
Non
si poteva di certo dire che Draco Malfoy stesse camminando, più che altro stava
trascinandosi al quarto piano del Castello per poter evitare di arrivare alla
lezione.
Odiava
i suoi compagni. Li odiava più di quanto odiasse Potter, Weasley e
la
Granger.
Stava
giusto continuando a trascinarsi quando Mrs Purr si presentò al suo
cospetto.
Gli
occhi della gatta avevano uno strano scintillio che irritarono molto il ragazzo,
irritato già abbastanza per i fatti suoi.
Un
miagolio sinistro. Draco Malfoy odiava i gatti, e odiava soprattutto quel
gatto.
“Cos’è?
Non ho saltato lezioni stupido micio pidocchioso!”
Perfetto!
Adesso parlo anche con i gatti!
Il
gatto stava ghignando, e Draco Malfoy sapeva bene che i gatti non ghignavano,
così completamente irato e pieno di piani di vendetta, pestò la coda all’adorato
micio di Gazza e si regalò qualche secondo di spietata felicità vedendo correre
il gatto in preda al dolore.
***
Quando
Draco Malfoy arrivò all’aula un senso di disgusto e voglia improvvisa di
uccidere qualcuno si impadronì del suo essere.
L’aula
era abbastanza piccola, ma di certo spaziosa per tutti gli studenti che
seguivano quel corso da strapazzo: 8 in tutto, 9 con la sua illustre
presenza.
Il
suo sguardo si soffermò sulla professoressa Romance che sonnecchiava nonostante
avesse assunto una posizione correttamente eretta da
seduta.
Era
piuttosto anziana, con corti capelli brizzolati e degli occhiali dalla montatura
estremamente bizzarra, (i disegni cambiavano a seconda del libro di cui si
discuteva, ad esempio al momento immagini di balconi e uomini in calzamaglia
facevano sfoggio), aveva degli intensi occhi neri e delle labbra sottili. Draco
Malfoy aveva sempre creduto che fosse la fidanzata di
Gazza.
“Giulietta
Capuleti è una figura affascinante già dalla prima volta che appare nella
tragedia…”, Draco si soffermò sull’individuo che aveva osato mettere in piedi
quella frase, quel deficiente non aveva capito niente di quella stupida tragedia
senza senso.
Ernie
Mcmillan era appena entrato nel
campo visivo e uditivo del Serpeverde, e dopo un’attenta selezione delle persone
insulse che seguivano quel corso, si decise a farsi vedere e prendere posto nel
banco più isolato di quella classe.
Di
certo non era sua intenzione stare accanto ad Ernie Mcmillan, Padma Patil,
Justin Finch- Fletchley, Susan Bones, Anthony Goldstein, Marcus Belby, Hannah
Abbot ed Hermione Granger. Già era tanto che si trovava in quel luogo sudicio e
pieno di gente di ceto inferiore.
“Giulietta
è un personaggio moderno in quanto è lei a fare la prima mossa e possiamo
benissimo notarlo quando Romeo si reca nel…”
Ormai
Draco aveva preso posto e con tutta l’eleganza sita in lui, si sbracò sulla
sedia posizionando le gambe sul banco.
Giulietta
Capuleti, donna moderna in tempi lontani.
Certo
che quel branco di falliti aveva davvero fatto di tutto per rendere quel corso
una vera stronzata, anche il tema che si sarebbe dovuto affrontare risultava
estremamente noioso.
“E’
esatto Anthony, prima d’ora non si era mai visto un personaggio femminile così
intraprendente…”, la
Mezzosangue di certo sapeva come rendere ancora più soporifera
quell’ora eterna.
“Possiamo
definirla la prima eroina della storia della letteratura”
Qualcuno
di non identificato aveva osato pronunciare quella boiata colossale per le
povere orecchie di Draco Malfoy, e dunque trovò giusto far sentire il suo parere
e rendere eccitante quell’angosciante ora che non sarebbe mai trascorsa senza il
suo proverbiale intervento.
“Giulietta
era una puttana!”
Semplice.
Tagliente.
Eccitante.
Ghignò
compiaciuto quando lesse il terrore negli occhi dei suoi adorati compagni
di corso.
Bigotti
e chiusi nella loro idiozia innaturale.
L’unica
che riuscì a riprendersi dallo stato catatonico fu: Hermione
Granger.
“E
come mai sei arrivato a questa complessa considerazione, Malfoy?”, esordì con
l’accompagnamento di uno sguardo minaccioso, che avrebbe fatto piegare tutti, ma
non Draco Malfoy.
“Per
quei tempi era una puttana”
“Malfoy,
credi davvero che questa affermazione contenga più informazioni della
precedente?”
Lui
si limitò a fare spallucce, per lui Giulietta Capuleti era una puttana, e tale
sarebbe rimasta.
Non
sarebbe stata di certo la
Granger a fargli cambiare idea.
“Malfoy,
sto parlando con te!”
“Lo
so!”
“E
allora rispondimi!”,disse impettita.
“Giulietta
era una Puttana, cosa non ti è chiaro, Granger?”, l’espressione di sgomento e
disgusto della Granger lo stava ripagando dalla terribile giornata che aveva
dovuto trascorrere, e sapere che bastava così poco per farla innervosire lo
faceva sentire un dio.
“Dire
che Giulietta era una Puttana…”, è li Draco si ritrovò a fare una panoramica
sugli rimanenti 7 ebeti, il loro punto fermo aveva osato dire “Puttana”, questo
sì che era un affronto che Draco Malfoy non si sarebbe perso per nulla al
mondo.
“…è
riduttivo. Se tu esponessi le tue idee probabilmente potremmo dar vita ad un
dibattito!”
Dibattito!
Sarebbe
stato divertente sputare sentenze a quei poveri imbecilli!
Sarebbe
stato divertente rovinare la loro stupida letteratura!
“Al
momento ti basta sapere che Miss Capuleti era una donna di malaffare, è
sufficiente come notizia!”
Hermione
Granger stranamente non aveva nessun diavolo per capello, e stranamente anche
Draco Malfoy appariva piuttosto rilassato.
“Tieni!”,glielo
lanciò quasi sgarbatamente, e se Draco non avesse avuto una prontezza di
riflessi abbastanza sviluppata,probabilmente si sarebbe ritrovato l’angolo della
rigida copertina di: Orgoglio e
Pregiudizio, conficcato in un occhio.
“La
tua grazia mi stupisce, Mezzosangue”
“Peccato
che non possa dire che qualcosa di te mi stupisce,
furetto!”
Guardò
il libro.
Sì,
mancavano 7 giorni e si sarebbe vendicato sulla
Mezzosangue.
Credeva
davvero che il Principe di Serpeverde non sarebbe riuscito a
stupirla?
Ho
firmato la mia condanna a morte.
E’
la terza fanfiction che posto. Sono malata, ma non posso farci niente
-_____-
Amo
fare più cose contemporaneamente e va a finire che mi incasino la
vita!
Comunque
lascio a voi il giudizio di questo primo capitolo.
Fatemi
sapere, non fatemi rimanere con l’angoscia di non sapere se vi piace,
intesi?
Kisses
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