Due corpi, due anime di Pando91 (/viewuser.php?uid=19974)
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Note autrice: allora sperando che questo capitolo vada meglio del
primo, vorrei fare due rigraziamenti:
Giorgia: grazie mille per i ringraziamenti. Sono contenta che tu abbia
fiducia nella capacità nel portare avanti la storia e spero
che questo capitolo ti piaccia. Grazie anche per avere praticamente
recensito per "Il bivio"..sono contenta che ti sia piaciuta!! Buona
lettura e grazie ancora!!
argentlam: grazie anche a te..spero che questo cap ti
piaccia......diciamo che le cose si devono ancora ben formare..
Un ringraziamento va anche ai lettori che non hanno recensito..grazie
di tutto!!!Ora...ecco a voi il secondo capitolo..
Secondo
capitolo
Entrando nell’aula di
pozioni, un’ odore acro li investì. Harry si
portò una mano al naso e i due compagni lo imitarono,
cercando con lo sguardo dei posti liberi. Mentre si dirigevano in prima
fila, Ron andò da tutt’altra parte, prendendo
posto vicino a Luna Lovegood. Harry guardò sbigottito la
scena.
Non avrebbe mai
immaginato che Ron avrebbe potuto fare un passo così grande.
Solo l’anno scorso si era messo con Lavanda, facendo
ingelosire alla pazzia Hermione. Preso da questi pensieri
guardò la ragazza. Lei aveva il volto contratto in una
smorfia, ma solo perché nell’aula circolava
un’ odore di chiuso e di stantio.
Harry le rivolse uno
sguardo interrogativo.
“Si sono messi
insieme” la sua voce era un po’ dura
“Ma…ma..”
“Oh
Harry smettila di balbettare, è successo e basta, non
chiedermi il perché…non lo conosco”
portò dei libri sul tavolo, posandoli un po’ meno
delicatamente del solito..
“Tu
come stai?” capì dallo sguardo omicida di Hermione
che aveva fatto la domanda sbagliata
“Perché
me lo chiedete tutti? Non capisco, io sono contenta per lui e basta.
Con queste domande mi fate solo innervosire..”.
In
quel momento il professor Lumacorno attraversò
l’aula, zoppicando. Era pallido, stanco e il suo viso non era
il solito. Trasmetteva una grande sofferenza, non più
felicità e gioia. I capelli bianchi erano disordinati,
così come i vestiti, che ricordavano vagamente quelli di
Lupin. Prese posto nella cattedra e incominciò a fare
l’appello. La voce era mogia ed era come se non volesse
uscire dalla gola. Dopo parecchi nomi fu la volta del suo.
“Potter”
Alzò lo sguardo in cerca del ragazzo..Il suo viso ad un
tratto divenne più colorito e zampettò fino a
dove si trovava Harry, con un sorriso compiaciuto stampato in faccia.
“Bentornato..Sono
felice di rivederti in un momento così importante e
sofferente nel mondo magico” la sua voce aveva ripreso la sua
solita tonalità, forte e gioviale.
“Già”
il ragazzo riuscì a dire solo quello.
Lumacorno
ritornò, dopo un lungo sguardo, alla cattedra e
finì di fare l’appello.
“Ma
cos’ ha fatto?” disse sottovoce Harry per non farsi
sentire, Hermione si portò più vicina. Poteva
odorare i suoi capelli, poteva riconoscere uno dei suoi profumi
preferiti…Chiuse gli occhi e assaporò i suoi
crini castani. Quando li aprì, Hermione non si era accorta
di quel stato di trance in cui era piombato per pochi secondi..
“Non
lo so, penso che l’Ordine si stia portando via la sua
vita” sospirò guardando con tristezza il professore
“Anche
lui fa parte dell’Ordine?” Harry si
ritrovò sorpreso di quella informazione: sapeva che
Lumacorno non avrebbe mai voluto partecipare all’Ordine, non
che non fosse coraggioso o che avesse paura, ma lui era più
un tipo da..”cattedra”.
“Si..penso
che l’abbia fatto per Silente..” Appena pronunciata
l’ultima parola Hermione si portò una mano alla
bocca, maledicendosi di non stare mai zitta..
“Scusa”
posò gli occhi sul calderone, che pian piano si stava
riempiendo dei vari ingredienti che servivano per la pozione che
dovevano affrontare in quell’ora.
“Tranquilla…comunque,
perché pensi che l’abbia fatto per
Silente?” un brivido lo percosse: non avevano ancora
affrontato del tutto l’argomento e in quel momento non aveva
voglia di farlo..
“Perché,
insomma, credo che erano molto amici e dopo la sua…morte..ha
deciso lui stesso di unirsi all’Ordine..”
Il
ragazzo fissò a lungo Lumacorno, poi gli venne in mente la
sua camminata.
“Secondo
te perché zoppica?” la stava bombardando di
domande, ma non gli importava, voleva sapere il più
possibile. Hermione in tutto quel discorso non aveva ancora alzato la
testa dal calderone: riusciva a pensare in ogni situazione. A questa
domanda però alzò gli occhi sul ragazzo e
aspettò un po’ di secondi, prima di rispondere.
“Ho
saputo che ha affrontato un Mangiamorte..” tirò un
sospiro e continuò fissando lo sguardo curioso di Harry
“..questa è la causa del male alla
gamba….Una cosa è certa però: non
hanno trovato il corpo del Mangiarmorte..”
Il
cervello di Harry continuava a cercare un qualsiasi risposta a questo
perché e gli venne in mente solo una motivazione.
“Tu
vuoi dire..che potrebbe essere sotto la maledizione Imperius?”
Hermione
sospirò. Questa volta lasciò perdere per un
attimo la pozione, messa a bollire, dedicandosi completamente alla
conversazione
“Per
me è l’unica risposta
ragionevole…Lumacorno è bravo con le pozioni, ma
non se l’è mia cavata benissimo con gli
incantesimi.”
“Ma
perché allora l’Ordine non lo caccia?”
“Perché
ha molti contatti, li sta aiutando e poi cosa gli dicono se lo devono
cacciare? No, non possono farlo…Comunque gli stanno sempre
alle calcagna per vedere se succede qualcosa e fin’ora non
è accaduto niente” con un gesto fulmineo spense il
fuoco sotto il calderone, accortasi che la pozione stava per
fuoriuscire.
Fissando
per un attimo il professore, Harry incominciò la sua prima
ora scolastica di pozioni, senza l’aiuto..di
“nessuno”.
****
Harry, Ron ed Hermione stavano attraversando il corridoio che li
avrebbe portati alla Sala Grande, per pranzo.
Mentre camminavano con un’inanimata lentezza, videro da
lontano Malfoy, appoggiato con le spalle al muro. Il suo sguardo era
freddo, impassibile come sempre. Il suo aspetto era trascurato, ma
sicuramente meno dell’anno scorso. Harry non aveva alcuna
intenzione di proferire parola con il ragazzo, e seguito da Ron ed
Hermione gli passò velocemente davanti. Poté
notare però con sua profonda sorpresa, che sorrise alla
ragazza. In quel momento la sua freddezza si sciolse, come la neve al
sole.
“Cosa fa adesso Malfoy?” Harry si chiese come in
così poco tempo potessero cambiare tante cose..
“Anche lui, come noi, ha preso parte
all’Ordine” rispose Ron con aria di indifferenza.
Frugò nelle tasche e estrasse un oggetto strano e
incominciò a giocarci: il discorso non lo interessava
affatto..
Harry rimase ammutolito da quella notizia: tremendamente sconvolgente.
“Ma…come mai? Cos’è
successo?”
“Dopo che Piton fece quella cosa terribile, Draco si accorse
di aver fatto un grande errore e chiese aiuto, anche se malvolentieri,
a Lupin. Così entrò
nell’Ordine…una gran cosa..”
questa volta fu Hermione a rispondere
“Ma scusa non potrebbe essere stato mandato apposta da
Voldemort?”
Ron si fece cadere l’oggetto dalle mani, al nome appena
pronunciato
“Oh Ron dovresti incominciare a chiamarlo anche tu con il suo
vero nome…non capisco i maghi che non lo fanno, è
solo una stupida parola.” S’interruppe un secondo
prima si proseguire. Ron aveva storto il naso, ma la ragazza non se
n’era accorta.
“Prima di farlo entrare nell’Ordine, gli hanno
fatto bere il Veritaserum con il suo consenso e hanno capito che non
era stato mandato da Voldemort.” Harry rimase un
po’ a pensare prima di fare un’altra domanda.
“E quindi voi siete dovuti andarci d’accordo?
Perché insomma vi sarete visti nelle
riunioni…”
“Io non ci voglio avere niente a che fare con
Malfoy” Ron s’intromise nella conversazione
“Perché non capisci quanto sia cambiato”
disse Hermione stizzita
“Ah è vero tu lo sai quanto è
cambiato..!” un vena di irritazione si intrufolò
nelle parole del ragazzo
“Si…davvero voi non sapete quanto sia diverso.
Anch’io all’inizio non l’ ho presa bene,
ma comunque ho incominciato a rivolgergli la parola, e non era il
Malfoy di sempre.”
Era strano vedere Hermione che proteggeva il ragazzo che avevano sempre
odiato, e che lo giustificava. Come faceva ad essere cambiato
così tanto? E comunque prima non sembrava molto disposto a
stringere amicizia. Nemmeno Harry lo era, anche se forse gli avrebbe
dato una seconda possibilità. Rimasero in silenzio fino a
quando non raggiunsero la Sala Grande. Presero posto tra il tavolo di
Grifondoro e incominciarono a mangiare. Solo Malfoy stava nel
corridoio, con le braccia incrociate sul petto, ad osservare il tavolo
dei Grifoni. Il ritorno di Harry, non aveva sortito un effetto positivo.
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