Stralci di pagine dimenticate

di Rosmary
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Personaggi: Bellatrix Black, Rodolphus Lestrange, Rabastan Lestrange
Coppia: Bellatrix/Rodolphus
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta
Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Malandrini/I guerra magica
Genere: Introspettivo, Sentimentale
Rating: Giallo
Introduzione: a lui fu sufficiente guardarla per divenire schiavo di quegli occhi belli.
NdA: non avendo trovato nessun riferimento alla data di nascita di Rodolphus, siccome ricordo di aver letto in uno dei libri che i due fratelli Lestrange hanno frequentato Hogwarts al tempo dei Malandrini, ho creato una cronologia tutta mia: Bellatrix (1951), Andromeda (1953), Lucius e Rabastan (1954), Narcissa (1955), Rodolphus (1956).

Citazione: Siano maledetti i tuoi occhi, che mi hanno stregato e tagliato in due” di William Shakespeare.

 

 

Quegli occhi belli

 

Settembre 1967


“Benvenuto in Serpeverde, Rodolphus Lestrange,” affermò una ragazza che sfoggiava la spilla da Prefetto.

“G-grazie,” balbettasti, come non t’era mai successo.

Avevi undici anni e non eri capace d’amare né di desiderare, eppure lo sguardo sicuro e attento di quella studentessa, che t’aveva già voltato le spalle, s’incise nella tua memoria, divenendo l’oggetto dei tuoi sogni più burrascosi.

“Chi è lei?” chiedesti a un ragazzino poco più grande di te.

“Bellatrix Black,” sussurrò. “Non farla mai arrabbiare,” consigliò con veemenza.

Ricordi che avresti dovuto rabbrividire all’ammonimento o distogliere lo sguardo dalla folta chioma di Bellatrix, ma sorridesti ammaliato.


*

 

Dicembre 1973


Avevi diciassette anni e guardavi tuo fratello danzare con la donna dagli occhi belli.

Sono una splendida coppia disse qualcuno, e un crudele mostro s’impossessò di te a tradimento.

Senza riflettere ti gettasti nella mischia e afferrasti Bellatrix con foga, strappandola dalle braccia di tuo fratello.

“Rodolphus,” t’ammonì a denti stretti Rabastan.

“Ti amo,” affermasti incrociando lo sguardo di Bellatrix.

In quegli occhi, ammirasti terrore e sorpresa danzare assieme.

“Rodolphus,” ripeté nervoso Rabastan.

“Sposami,” incalzasti guardandola, ignorando tuo fratello e chiunque altro.

“Sai danzare, Rodolphus?” chiese improvvisa Bellatrix.

Tu annuisti, lei rise di malizia.

Danzaste tutta la notte.

*

 

Settembre 1978


Era tua, tua davvero. L’avevi sposata e ora riposava accanto a te, nel vostro letto, stremata dal tuo amore.

La guardasti dormire, le palpebre pesanti calate a coprire gli occhi belli.

Silenzioso, t’avvicinasti a lei, percorrendo con l’indice destro i tratti marcati del suo volto.

Lei, addormentata, inclinò il viso al passaggio del tuo dito, accompagnandoti.

Sorridesti e le accarezzasti delicatamente le palpebre.

“Siano maledetti i tuoi occhi,” mormorasti, “che mi hanno stregato e tagliato in due.”

Tremasti nel sussurrare quelle parole, forse lo sapevi già, che lei non t’amava quanto tu amavi lei.

“Sei mia, signora Lestrange.”





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