Solitudine
Fandom:
Dollhouse
Personaggi:
Topher
Prompt:
Topher,
solitudine
Wordcount:
272
Genere:
Introspettivo
Note:
Scritta
per la Staffetta
in Piscina della
community Piscina di
Prompt
Loneliness.
Durante
il primo anno alla Dollhouse Topher non se ne accorge - è
troppo impegnato a cercare continue migliorie da apportare al sistema
di formazione e di impianto delle personalità per prestare
reale attenzione alle persone con cui viene a contatto -, ed
è solo con il passare del tempo che comincia a rendersi
conto di quanto si assomiglino tutti coloro che accettano di diventare
Doll. Certo, lo fanno per motivi diversi (c'è chi intende
dimenticare una perdita subita, chi non riesce a superare una trauma e
chi, semplicemente, non vuole più essere se stesso per
qualche tempo), ma sono accomunati dal senso di solitudine, da cui
credono di poter fuggire assumendo una nuova identità.
La
parte più difficile del suo lavoro è il momento
in cui, dopo cinque anni, deve impiantare nelle Doll la loro vera
personalità; Topher le vede raccogliere le poche cose che
avevano con sé all'arrivo e lasciare la Dollhouse, senza che
qualcosa sia cambiato per loro: sole come quando vi sono entrate e con
lo stesso dolore negli occhi.
A
Topher non piace la solitudine - sebbene non sia tipo da darlo a
vedere, e tantomeno da lamentarsene -, ma ci è abituato sin
da piccolo, quando i suoi coetanei tendevano a escludere quel ragazzino
dalla mente brillante, un po' strano e pieno di sé. Ma il
giorno del suo compleanno, Topher crea la personalità
perfetta per
lui, pur sapendo meglio di chiunque altro che le identità da
lui progettate, per quanto complete e curate nei minimi dettagli,
sono una pura finzione, e che sono proprio le ore passate
insieme a una Doll quelle in cui ci si sente più soli.
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