Che razza di
idea ho
avuto?
Guardo questo
bambino
accartocciato su sé stesso, perso nel più
tranquillo e profondo dei sogni, di
quelli che io non ricordo di aver mai avuto. Con
questi inutili pugni, questo viso disorientato.
Non riesco a non guardare i suoi occhi. Uguali a quelli del padre,
insopportabilmente innocenti. Ma che riescono a sostenere il
più duro dei miei
sguardi. Occhi di
terrore. Occhi
spaventati, occhi sorpresi, occhi spaesati, occhi grandi. Occhi neri.
Occhi
grandi.
- In piedi,
moccioso.-
Sembrava
così vero.
I sogni di un ragazzino. Gohan
avrebbe
giurato di averla quasi sfiorata la sua mamma. Ma
non fa niente. Buongiorno anche a te
Piccolo. Inizia il mio duro allenamento. “Combatti e
sopravvivi”.
- Avanti,
ragazzino,
non è abbastanza-
Voce dura,
consumata
e corrosa dal silenzio di tanti giorni di solitudine,nei quali comunque, non ci sarebbe stato niente da aggiungere. E gli occhi.
Degli occhi
ho paura. Bruciano e recano vivi i ricordi di molte cose tristi.
Colpisco duro,
più forte che posso.
Cerco di
vivere,
solo questo.
Gohan.
Piccolo Gohan.
Ma come si fa
ad
insegnare ad un ragazzino a dimenticare le regole. Le mani sono ancora
bianche.
Non che non abbia toccato la polvere. Non è quello il senso.
È un candore
diverso. Quello pulito dal sangue. Ecco. Le mie non tornerebbero pulite
neanche
con la soda caustica. Lo lascio dormire, mentre in cielo,
l’azzurro si vena di
porpora, e il bianco delle nubi a sud è screziato
dall’oro del tramonto.
Soffia vento
freddo, che sovrasta
la steppa esausta, terra sfinita da un sole impietoso l ‘ha
prosciugata per
molti anni. Il mantello schiocca controvento.
“Sarà
dura, moccioso”
…
Grazie
“peppe”…
sinceramente.
B_K_
continua solo se volete...
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