Dream on

di LiveLongAndProsper
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Questa é la mia prima storia, mi scuso se è cosí corto il primo capitolo. Comunque, se avete qualche osservazione o commento, scrivetemi. Buona lettura :)

“e se poi mi dice di no?”
Ogni sorta di pensiero negativo occupava in quel momento la mente di Ely. Le tipiche domande da ragazze, a cui lei fino a quel momento non aveva badato, ora si affollavano nella sua mente, impedendole di pensare ad altro. Decise di ascoltarsi un po’ di musica, in modo da non dover più sentire i suoi pensieri. In quel momento desiderava solo non pensare. Dimenticare, se possibile.
In un attimo la musica si sprigionò dalle sue cuffie, il volume al massimo. Si, un po’ di musica poteva sempre sistemare tutto. Si distese sul prato, tranquillizzandosi; nelle sue orecchie James Hetfield attaccava l’assolo di “Ride the Lighting”.

Ely era una ragazza di quasi 15 anni. Era la più piccola delle ragazze della sua età, ma al contrario delle sue coetanee, amava più la musica dei vestiti. Le piaceva ritagliarsi ogni giorno un momento soltanto per lei, dove ascoltava qualsiasi brano, a seconda del suo umore.
Il suo genere preferito era il rock, in tutte le sue forme. Aveva dei lunghi capelli bruni, che facevano da cornice a due occhi color topazio, non era né troppo alta né troppo bassa, insomma, una normale ragazza adolescente. Solitamente, non si curava molto dei vestiti che indossava, anche per uscire; nel suo armadio vi era un trionfo di jeans e magliette di ogni band immaginabile.  Si era sempre estraniata dall’amore, finchè quest’ultimo non era andato a bussarle alla porta.
si chiamava Jack. Alto, capelli biondi, occhi azzurri. Il tipico principe azzurro delle favole, ed Ely ne era innamorata.
Si erano conosciuti una sera, per caso, quando Ely era uscita con Mary, la sua migliore amica, che l’aveva convinta a vestirsi bene, per una volta. Era stata una serata piacevole, Ely doveva ammetterlo, avendone passata la maggior parte a parlare con Jack. Nei giorni seguenti si videro ancora, e a poco a poco Ely si ritrovò sempre più impaziente di vederlo. Iniziò a chiedere consigli a Mary, senza dare nell’occhio, su cosa avrebbe dovuto mettere la sera per uscire, come avrebbe dovuto truccarsi, come avrebbe dovuto comportarsi.
 Aveva paura a mostrare la vera lei a Jack. Aveva paura che, se si fosse presentata come si vestiva di solito,se si fosse comportata normalmente, Jack non l’avrebbe più calcolata, l’avrebbe considerata una bambina, e in lei la paura di perderlo era troppo grande.
L’assenza di musica la riscosse. Guardò il display del cellulare: Mary
“pronto.”
“Ely, ma dove sei?! È mezz’ora che ti aspetto!”
Oh mio Dio, la lezione di inglese.
“Mary, ho avuto un contrattempo, tu vai e dì che stavo male.”
“guarda, non ti uccido solo perché siamo al telefono. Prega che nelle prossime ventiquattr’ore tu non mi capiti sotto mano. Ciao.”
“ciao”
Ely riattaccò, mentre nelle sue cuffie si sentiva “Emozioni” di battisti:
“domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore,
come la neve non fa rumore…”
“già, perché?” si chiese Ely.




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