Pairing/Characters: Zoe,
Simon, Mal.
Rating: G
Warnings: Post-Serenity, Spoiler
per i comics.
Word
Count: 896
(fdp)
Disclaimer: JOSS
WHEDON OWNA IL MONDO.
N/A: Scritta
per la Staffetta
In Piscina @ piscinadiprompt,
prompt “Zoe,
Timshel (Mumford & Sons)”,
e per 500themes_ita,
prompt #459.
La vita all'interno.
Timshel
«And you are the mother
The mother of your baby child
The one to whom you gave life
And you have your choices
And these are what make man great
His ladder to the stars
But you are not alone in this
And you are not alone in this
As brothers we will stand and we'll hold your hand
Hold your hand»
Sono
passate ore dalla cena silenziosa che hanno consumato tutti insieme, e
Simon, comodamente sdraiato nel suo letto, e con solo i pantaloni del
pigiama addosso, è davvero felice di questo.
Nonostante
tutto, nonostante il tempo che dovrebbe guarire le ferite, ci sono
ancora serate come quelle, quando le due sedie vuote intorno al tavolo
si trasformano in due pietre tombali, e l'allegria scivola via tra le
pareti un po' più vuote della Serenity.
È
giusto così, e lo sanno tutti. Ma nessuno di loro si sente
troppo in colpa nel defilarsi il prima possibile, accampando scuse di
lavori lasciati a metà o di stanchezze improvvise.
Dopotutto
ognuno combatte i fantasmi come può, e alcuni non li
combattono affatto.
«Doc,
hai un momento?»
La
voce giunge così inaspettata ad interrompere il filo dei
suoi pensieri che Simon sobbalza e si mette a sedere di scatto,
sbattendo la testa contro la mensola sopra il letto.
In
piedi sulla soglia della sua cabina, Zoe lo guarda con le braccia
incrociate al petto e un'espressione mezza divertita sul volto.
«Zoe?
Che... che ci fai qui? È notte fonda!», balbetta
Simon, affrettandosi a cercare una camicia. Kaylee non è il
tipo di ragazza gelosa che ti fa una scenata, ma è il tipo
di ragazza gelosa che ti tira una chiave inglese in testa.
Il
sorriso di Zoe assume una sfumatura ancora più sarcastica.
«È
sempre notte fonda qui nello spazio, Doc», ribatte, citando
una delle frasi preferite di Mal.
«Sai
cosa intendo», sbuffa Simon, finendo di abbottonarsi il
colletto.
«Ho
bisogno che tu mi dia un'occhiata», taglia corto Zoe, e
adesso non c'è più nessuna traccia di
divertimento sul suo volto.
Simon
è stanco, confuso e preoccupato, ma prima di tutto questo
è un dottore, quindi finisce di rivestirsi e si dirige a
passi veloci in infermeria, senza fare altre domande.
Mezz'ora
più tardi, dopo aver rifatto gli esami tre volte e aver
inveito sottovoce contro l'attrezzatura scadente con cui gli tocca
lavorare, Simon sposta lo sguardo dal foglio che ha in mano a Zoe, che,
ancora seduta sul lettino dell'infermeria, lo osserva con mite
pazienza, come se già sapesse perfettamente quello che lui
sta per dirle.
In
realtà Simon non sa affatto cosa dirle. Le parole adatte a
quel tipo di annuncio gli muoiono in gola, così come quel mi
dispiace che
sente nascergli nel petto ogni volta che bacia Kaylee in sua presenza,
o tutte le volte che la scopre ad osservare River o Mal,
tranquillamente seduti al posto di Wash. È un istinto
irrazionale, lo sa, ma sopprimerlo non è così
facile. E Zoe sembra capirlo.
«Dimmi
solo sì o no, Simon», gli dice con gentilezza.
«Sono venuta da te solo per avere una conferma».
«La
conferma di cosa?», domanda una voce alle loro spalle, ed
entrambi si voltano per trovarsi faccia a faccia con Mal, che li
osserva con severità dalla soglia dell'infermeria.
Nove
volte su dieci, e soprattutto per un lavoro, Mal non riuscirebbe ad
essere così furtivo neanche se da questo dipendesse la sua
vita (come spesso accade, tra parentesi), ma per apparire
inaspettatamente alle spalle del suo equipaggio (soprattutto quando non
è da questi desiderato) ha sempre avuto un certo talento.
«Non
sono propriamente affari suoi, Capitano», lo rimbecca subito
Zoe in risposta.
Mal
le lancia uno sguardo di fuoco, ma non ribatte.
Simon
passa nervosamente lo sguardo dall'uno all'altra, e poi li posa
nuovamente sul foglio che ancora stringe tra le mani.
«Sì
o no, Simon?», insiste Zoe.
«Sì
o no cosa, Simon?», domanda a sua volta Mal.
«Uh...»,
replica Simon, cercando di rimanere su un territorio neutro.
Dà un'ultima occhiata ai risultati che i suoi strumenti ─ decisamente inadeguati
alla situazione ─ gli hanno fornito, e sospira. Poi, ignorando la
palese minaccia negli occhi di Mal, si volta verso Zoe e le posa una
mano sul ventre ancora scoperto e giusto un po' più curvo
del solito, in un gesto che non è quello di un dottore,
quanto piuttosto quello di un amico.
«Sta
bene», dice semplicemente. «Ma mi serviranno nuovi
strumenti per gli esami specifici. La Serenity non è
attrezzata per... be', uhm, sai... per le gravidanze»,
conclude, di nuovo imbarazzato.
E
io non sono un ginecologo,
dovrebbe aggiungere per amor di precisione, ma la sola idea gli fa
venire voglia di sprofondare in un buco nero, quindi rimane zitto, in
sacra contemplazione del pavimento.
Zoe
posa la sua mano su quella di Simon, poi alza lo sguardo per incrociare
quello di Mal, ancora immobile sulla soglia della stanza.
Il
Capitano ci mette qualche istante di troppo a mascherare lo shock e a
mettere insieme dei suoni da spacciare per una risposta.
«Potremmo...
potremmo portarti in un posto attrezzato», le propone
lentamente, perché sente che è suo dovere farlo,
nonostante le implicazioni non gli vadano per niente a genio.
Ma
Zoe gli facilita le cose per l'ennesima volta.
«Scordatelo»,
ribatte, decisa. Non me
ne vado,
è il vero messaggio che passa tra i due. E ne sono entrambi
molto sollevati, anche se nessuno lo dà a vedere.
«Faremo
una colletta e compreremo quegli strumenti, allora»,
stabilisce Mal. «Ma Jayne non ne sarà
contento».
«Jayne
non è mai contento», ribatte Simon, riponendo i
risultati dei suoi test in una cartelletta di plastica. «Ma
se fossi in te, Zoe, mi preoccuperei più di Kaylee.
Soprattutto se è una femmina».
Zoe
sorride e si porta di nuovo la mano alla pancia.
«Non
credo ci sia nulla di cui preoccuparsi, Doc», risponde,
tranquilla. «Conosco i suoi genitori. Verrà su
bene di sicuro».
N/A:
[SPOILER!] Della
gravidanza di Zoe si viene a sapere in Il Varo (Float Out), e dire che
è una bastardata ancora più grande di quella
fatta in Serenity è dire poco *inveisce contro i Whedon*
Epperò
il pensiero di una bimba sulla nave è qualcosa di
meraviglioso, e nel mio headcanon diventa tipo la bambolina di Kaylee,
che la ricopre di vestitini rosa e pieni di pizzi, con gran disgusto di
Zoe, disperazione della bimba stessa e divertimento di tutti gli altri
XD
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