Note:Questa
fanfiction è scritta in poesia di tre strofe.Nella prima un
nuovo personaggio creato da me parla di Gaara e del suo incontro con
lui,mentre nella seconda è Gaara che parla di questo.Il nuovo
personaggio(si chiama Senza Nome perchè volevo renderlo più
misterioso) è, come Gaara , una forza portante o può
controllare la neve a suo piacimento.A differenza dell'alro,oltre ad
avere un carattere diverso, egli è considerato un dio in terra
per gli abitanti del suo villaggio; ma in fondo anche lui sa di non
essere veramente amato da nessuno .Il loro incontro però,
susciterà in loro un nuovo sentimento.Suvvia, ho anticipato
troppo,ora leggete e... commentate!
Senza
Nome:
Cane
randagio ,saziati della mia vita
la
vita di chi viene sempre lodato,
dell'angelo
in terra dall'aria pentita
ma
che sempre è in cerca di essere amato.
All'improvviso
tu, il fuoco nei capelli, nello sguardo,
le
marcate occhiaie, il petto rovente
segno
di un destino crudele e infingardo
dentro
il tuo giovane corpo liscio, ma incandescente.
Sulle
mie labbra porgi le tue, aride come il deserto,
natìa
tua culla, futura tomba
dove
molte volte schizza il sangue sul tuo viso sofferto
delle
tue vittime la cui voce nella tua testa rimbomba.
Uccidi
per indole ,o forse per soffocare il dolore
del
fatto che da sempre ti è stato negato l'amore?
Sei
tu, del deserto la splendida rosa
un
fiore ruvido e senz'anima
come
la bestia che in te riposa
che
ti rende fragile, come del bimbo la fugace lacrima.
Così
fragile che a sfiorarti ancora esito
sol
perchè sei instabile,
perchè
sei colmo di sentimenti,
ma
che grazie a te forse il mio cuor può ora provare, parimenti.
Gaara:
Non
mi ricordo il tuo nome, caro
ma
non dirmelo, non m'importa
io
son l'oscura notte, tu la sicura luce del faro
la
mia tiepida mano sopra la tua fredda e morta.
Hai
gli occhi di smeraldo,o' essere perfetto,
candido
sorriso ed oro nei capelli
un
cuore umano che palpita sotto il candido petto
più
volte trafitto da mille coltelli.
Puoi
controllare la neve, signore del ghiaccio,
ti
spingi sul mio corpo illudendo la mia sabbia
ed
io ti accolgo cingendoti in un abbraccio
poichè
tu non provi gioia, nè dolore ,nè rabbia.
Sei
il dio delle genti,non esiti prima di aiutare
ma
per loro più un idolo,una statua da adorare.
E
sei solo,abbandonato alla tua sorte,
ti
rinchiudi prigioniero nel tuo cuora puro
non
sei mosso da passione e ti senti forte
ma
più debol sei più il tuo cuor è duro.
Gli
occhi tuoi son fissi sul niente
che
in verità sono come i miei, li stessi
ugual
desiderio impresso nella mente,
magari
un traguardo lontano, ma esistente.
Entrambi:
Là,
nel luogo in cui il nord ed il sud s'incontrano,
dove
l'ombra si mischia al sole,
dove
la vita e la morte per un istante s'incrociano
e
dove gesti e sguardi significano parole
ci
siamo noi, di due demoni i portatori
il
cui destino ha fatto incontrare
non
per caso, in quanto cercatori
del
grande segreto della parola amare.
Diversi
noi siamo, sotto molti aspetti:
il
demonio e l'acqua santa,
le
prime luci dell'alba e la tenue sera,
lo
spietato rapace e l'usignolo che canta,
la
lieve spuma contro la violenta bufera.
La
ci siamo noi, noi esseri opposti
che
ci completiamo come parti mancanti
in
questo mondo d'umani dispersi e scomposti
gonfi
d'odio e lacerati da rimpianti.
La
nostra storia or si conclude,ma alla fine non abbiamo detto niente,
giacchè
ogni persona assente o presente
è
una parte di sè stessa, libera di immaginare,
che
da qualche parte esiste il suo complementare.
Arieccomi!!Dopo
questi tre splendidi giorni di ritiro con la mia palestra di karate,
mi è venuta voglia di postare questa fic che ho scritto tanto
tempo fa , quando piombavo in deliri di mistica catarsi.Un bacio ai
miei lettori e a quelli che lo diventeranno! A presto!
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