Ho scritto questa ff poco prima di Natale per il mio ragazzo pensando
di postarla il due maggio per fargli una sorpresa per il suo
compleanno. Da allora molte cosa sono successe e non stiamo
più insieme ma volevo lo stesso postarla oggi, anche se non
ci sentiamo più perché in un qualche modo sento
che così nessuno potrà dire che ho scordato il
suo ventesimo compleanno…
Non mi sento però di dedicarla a lui, quindi dedico questa
mia prima Ron/Hermione a tutti gli innamorati della terra, con
l’augurio che riescano sempre a vivere le loro storie in modo
sereno e che in amore abbiano la stessa fortuna che ho avuto io
nell’incontrare quel ragazzo fantastico che resta per me
Nicola anche ora che non ne sono più innamorata!
Lo vostro bel saluto e
‘l gentil sguardo
Hermione si guardò intorno, era stat
così bene in quella classe! Era l’ultima lezione
di Trasfigurazione, avevano gia sostenuto i Mago, gli esami del settimo
anno per per la prima volta in sette anni lei si permise di distrarsi.
Non voleva andarsene ora che tutto si era sistemato per il meglio!
Non avrebbe mai dimenticato tutto quello che era successo ma
soprattutto non avrebbe mai dimenticato quel giorno.
Per la verità da quando tutto era cominciato era passato
tanto di quel tempo che non ricordava più con esattezza
quanto ma ricordava ancora che giorno era quello a cui lei si stava
riferendo. Era una sera di quell’inverno molto freddo
cominciato presto che sembrava voler gelare i cuori con tutti i loro
sentimenti.
Era il 3 dicembre, un martedì. La giornata era cominciata
proprio nel modo sbagliato.
Gia appena alzata aveva notato che qualcosa non andava, si
guardò intorno e ricordò che la sera precedente
erano spariti i coniugi Patil così Calì e Padma
erano tornate all’istante a casa, intorno a lei i letti vuoti
erano due: se ne era andata anche Lavanda al settimana prima e lei
stava pensando di trasferirsi nel letto di Romilda Vane nel dormitorio
di Ginny.
Con una faccia da funerale entrò nella Sala Comune dove
Harry la stava aspettando…due giorni prima lei e Ron avevano
litigato ed egli era sceso con Neville e Ginny.
Avevano tutti affrontato le lezioni con l’animo pesante a
parte Theodore Nott che sembrava trovare le sparizioni misteriose la
cosa più divertente della terra.
Ancora più divertente trovava disturbare Hermione nei
momenti peggiori.
La prima ora avevano pozioni con il professor Lumacorno e Nott si era
giusto messo in banco con Harry ed Hermione.
Sapeva che era permalosa e si mise a sindacare con lei su ogni cosa che
faceva. A metà dell’ora Hermione sentiva la rabbia
crescere dentro di lei ma non voleva fare una scenata.
Cinque minuti più tardi la bomba
scoppiò… Nott aveva versato “per
errore” il contenuto del suo tagliere nel calderone di
Hermione che aveva gia inserito tutta quella serie di ingredienti.
Hermione urlò di rabbia e frustrazione e rovesciò
l’intero contenuto addosso a Nott che ebbe una reazione
simile a quella causata del fuoco d’artificio del dottor
Filibuster con innesco ad acqua lanciato da Harry nel calderone di
Goyle l secondo anno. Hermione non si godette la scena, era scappata
prima.
Nessuno la vide più, Ginny disse che si era chiusa nel suo
dormitorio e che si rifiutava di uscire.
Ron andò da Harry e gli chiese cosa le fosse preso, lui
rispose
-Vedi un po’ tu!-
E se ne andò.
Harry ripassava incantesimi in una sala comune incredibilmente vuota e
vide comparire Ron con un foglio in mano.
Ron ignorò il commeno interrogativo e si diresse verso il
dormitorio femminile.
Hermione sentì bussare alla porta…
Ginny non si arrendeva facilmente…
Batterono ancora e poi vide un foglio passare sotto la porta.
Lo aprì
Lo vostro bel saluto e
‘l gentil sguardo
Che fate quando v’encontro, m’ancide:
Amor m’assale e gia non ha riguardo
S’elli fece peccato over mercede,
chè per mezzo lo cor me lanciò un dardo
ched oltre ‘n parte lo tagli e lo divide;
parlar non posso, che ‘n pene io ardo
sì come quelli che la sua morte vede.
per li occhi passa come fa lo trono,
che fer per la finestra della torre
e ciò che dentro trova spezza e fende:
remango come statua d’ottono,
ove vita ne spirito non rincorre,
se non che la figura d’uomo tende.
Sai che non so scrivere, la poesia è di un autore gabbano
vissuto in Italia nel 1200, Guido Guinizzelli.
Ron
Molto lentamente Hermione aprì la porta. Aveva ancora gli
occhi bagnati dalle lacrime ma lo sguardo che lei e Ron si scambiarono
era di pura felicità.
Ron si avvicinò e le asciugò le lacrime dagli
occhi.
Nessuno dei due sapeva dire come fosse successo ma il ricordo
successivo di Hermione era un bacio stupendo sognato per tanto tempo.
Da allora di baci ce ne erano stati parecchi…
La voce della professoressa McGranit la riportò alla
realtà. Stava augurando a tutti buona fortuna, una fortuna
che, ora che Voldemort era stato sconfitto e che lei e Ron stavano
insieme, sarebbe durata veramente a lungo, lo sapeva.
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