Strade

di frajkira
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e incendiate le strade dal fuoco,
dai versi che bruciano da sotterra,
inaridendo le gole di bruciasigari
mangia fumo, che si ribaltano nel
vuoto di un letto sospeso nel tempo,
d' un vuoto d'esistenza colma,
lasciva, come saliva il fiume strilla giù
per la collina, colma di vigne fottutamente
rosse in autunno, brulicanti di semi
di legni abbattuti lastricati di gesso,
che albergano sotto i miei, i vostri occhi,
che mangiano patatine popcornizzate
in saloni e sgusciano
via dalle palpebre e si stampano
nel cuore di una parete bianca.
Anima pura, anima dimenticata
in una scatola d'argilla che i giganti
hanno chiuso e mangiato la chiave.
Mentre per la via desolata superman di gomma
sguazzano nel fango della cina
in cerca della chiave della loro anima,
scaraventata nell' oblio di un abisso
senza colonna vertebrale.
Discesa senza fine nel fuoco
che alza l'asfalto fino al cielo,
dondolando strafatto nella luce dei lampioni.




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