Canzoni dell'anima

di crisbynight
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Questa song-fic narra dei pensieri di Rosalie, dopo la morte di sua sorella Charlotte, ed è ispirata dal pezzo di Eros Ramazzotti 'Dolce Barbara' che potete trovare qui:
 
 
ROSALIE LAMORLIERE
 
 
 
Sul davanzale di un tramonto dietro le foschie
si affacciano sporgendosi le mie malinconie
stasera dolce amica mia io sto pensando a te
a te che forse stai sentendo me...”


 
Un altro giorno volge al termine, mentre reprimo i singhiozzi sul cuscino.
Il tramonto annuncia la fine del primo nato senza la tua presenza su questa terra.
La tua assenza, come una fitta nebbia, mi opprime cuore ed anima.
Persa, così come sono, in un dolore che non mi è dato nemmeno di urlare.
Penso a te.
Non ho fatto altro oggi, che ripercorrere i momenti di questa tua vita fin troppo breve, che ci ha visto prima nemiche giurate,
poi timide confidenti ed infine amiche.
Ma mai sorelle!
 
 
Sul davanzale di un tramonto profumano foschie
lo sai che non è facile trovare le parole
trovar la porta giusta per uscire da un dolore
lo sai che umanamente ci si chiede ma perché
è capitato questo proprio a te
che in ogni senso lascia rabbia e vuoti che non so riempire...”
 
 
Il profumo della sera, invade prepotente questa stanza.
Sul letto giacciono, morenti, insieme a tutte le lacrime versate, i pochi ricordi che ho di te.
Fanno compagnia alle mille disperate domande che mai troveranno risposta.
Un vuoto a perdere, che da adesso in poi, non potrò più riempire
Un fato crudele, guidato dalla mano della nostra stessa madre, ha deciso il tuo destino di morte.
Ed miei rimpianti ora, sono come cadaveri agonizzanti, a cui spero di dare pace con l'oblìo del sonno.
 
 
Sul davanzale di un tramonto gridano foschie...
così ti voglio ricordare
così tu vivi dentro me.
Così mi piace immaginare
che tu ci sei, sei sempre qui
perché ci sei
spero che, spero tanto possa essere così
i miei pensieri dicono di sì
i miei pensieri dicono...”
 
 
Forse da lassù almeno riuscirai a sentire le mie urla nel silenzio.
Sono grida di giustizia, per quel tuo volto di bambina di cui non ho memoria.
Per i nostri giochi d'infanzia, negati.
Per quel futuro insieme, mai scritto.
Per quella parola, sorella, strappata dalla mia bocca, prima ancora di poter essere pronunciata.
Era questo che eravamo, mia piccola Charlotte.
Sorelle!
Ed è così che ti voglio ricordare.
Legata a me da un filo indissolubile, rosso sangue.
Quello di nostra madre.
Sangue marcio.
 
 
Lo so che dove sei non hai bisogno più di me
ma sono io che adesso cerco te.
Perché vorrei capire e non ci arrivano le forze mie.
Sul davanzale di un tramonto scendono foschie.”

 
 
Adesso sei felice.
Voglio credere che sia così.
Voglio immaginarti in quel mondo migliore, che come tanti poveri disgraziati, anch'io anelavo di conoscere prima del tempo.
Per spegnere le sofferenze della vita.
Quando a Parigi invocavo il sonno eterno per sfuggire ai morsi della fame e allo squallore di una gioventù bruciata, fin dalla nascita.
Veglia su di me, dolce Charlotte, come Angelo d'amore.
Donami la forza di andare avanti convivendo con uno sconosciuto dolore di cui dovrò portare la croce da sola.
Donami il perdono, per quella donna che il mio cuore si rifiuta adesso di chiamare con quello che dovrebbe essere l'altro nome di Dio,
sulla bocca e nei cuori di noi figli...madre! (cit.)
E dammi il coraggio di affrontare questa notte che sta per abbattersi sulla Francia.
E sulla mia vita...




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