Nome
autore: Soly Dea
Titolo della storia: At
the beginning
Personaggi Scelti:
Kakaroth, Radish
Rating: verde
Genere:
sentimentale, missing moment
Note dell' autore:
la fanfiction partecipa al Contest “Fratelli, sorelle ed
altre adorabili sciagure” di Jackson Mozart Lecter.
Come sempre, chiedo il vostro parere ^^
At
the beginning
Il piccolo guerriero dai capelli corvini se ne stava in piedi davanti
alla vetrata della stanza d’ospedale che ospitava i nati
degli ultimi giorni, scrutando con sguardo apparentemente poco
interessato ogni massa di capelli scuri che contrastava con il candore
dell’ambiente e ogni codina curiosa che sbucava fuori dai
lettini.
All’improvviso, un pianto disperato riecheggiò tra
le pareti della stanza, squarciando la quiete di pochi secondi prima e
facendo svegliare tutti gli altri neonati.
Radish assottigliò gli occhi, rivolgendo lo sguardo sul
piccolo saiyan in lacrime. Capigliatura inusuale e scarmigliata, occhi
grandi e vispi: chiunque avrebbe riconosciuto in quella scimmietta il
secondogenito di Bardack.
Kakaroth piangeva e strillava muovendo incessantemente la coda, con i
capelli appiccicati alla fronte sudata, i pugni chiusi e le ginocchia
unite all’altezza del petto. Gli altri neonati lo fissavano
incuriositi, quasi avessero notato in lui qualcosa di speciale.
Radish portò la mano al rilevatore d’energia e lo
accese senza indugio, puntandolo verso il piccolo saiyan. Il congegno
si illuminò di luci gialle, mentre sul piccolo schermo si
delineava il numero corrispondente al livello di combattimento del
guerriero.
Due.
Il ragazzino sgranò gli occhi e tentò una nuova
verifica, ma il rilevatore continuava a rispondere con un
insignificante Due,
troppo poco persino per un guerriero di terza classe.
Kakaroth era il disonore della famiglia. Radish lo aveva già
ripudiato alla sua nascita, considerandolo colpevole della morte di
loro madre. Era questo il motivo principale per il quale provava una
sorta di disprezzo nei suoi confronti, quasi odio.
L’improvviso silenzio da parte del neonato riportò
il ragazzino alla realtà.
Kakaroth lo stava fissando con un sorrisino stampato sul niveo volto.
Radish voltò la testa di lato, indifferente al gesto del
fratellino. Solo quando lo udì singhiozzare nuovamente,
rivolse d’istinto lo sguardo verso di lui e lo
osservò calmarsi, contento di essere stato degnato di un
altro semplice sguardo.
«Radish!».
«Vengo, padre».
Rivolse un’ultima occhiata al fratellino e poi
sparì nei corridoi bui, percependo da lontano il pianto
disperato del neonato rimasto nuovamente solo in mezzo ai futuri
compagni.
Camminò spedito verso il padre.
Due.
Quel numero continuava a rimbombargli nella mente, frastornandolo.
Eppure, in quegli occhietti vispi, giurò di avervi visto una
strana luce, una goccia di speranza.
Non sapeva, infatti, che quel neonato dalla forza insignificante si
sarebbe trasformato nel suo più degno rivale e poi
assassino. Ma ciò che non immaginava era che suo fratello
avrebbe ridato vita alla razza saiyan, diventando
l’invincibile guerriero della leggenda e rendendo
così orgogliosi coloro che lo avevano disprezzato in
partenza, lui compreso.
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