SCACCO MATTO
Devo assolutamente togliere quell’alfiere nero di mezzo.
Alzo lo sguardo e noto che mi sta fissando. Odio quando fa così: quando quegli occhi si posano nei miei in quel modo indecifrabile. Un misto di malizia, divertimento e lussuria.
Respiro profondamente tentando di ritrovare la concentrazione.
Avanzo con il mio cavallo. Ora decidi cosa sacrificare: il tuo re... o la tua regina.
Distogliere lo sguardo è impossibile. Avverto la scia del tuo profumo e l’odore della pelle della tua giacca nera. Mi giri intorno, come se tu fossi un falco ed io la tua preda. Ma non starò inerme ad aspettare il tuo attacco. Lentamente, sciolgo i capelli e sulle tue labbra affiora un sorriso.
Sai cosa sto facendo? Passo al contrattacco.
Vedo la curiosità nei tuoi occhi, mentre le mie mani raggiungono le spalline del mio abito bianco e le lasciano scivolare sulle mie braccia. L’indumento cade sul pavimento, con un fruscio lieve, ma che rimbomba dentro di te. Lo vedo sul tuo viso. Non puoi resistermi. Preparati a perdere.
Nessun mossa può salvarti. La partita è persa. Sei nelle mie mani adesso. La mia regina avanza e tu non puoi nulla per fermarla.
Sono nuda di fronte a te. Ma sono io che conduco il gioco. Fai per avvicinarti, ma io faccio un passo indietro. Non sono alla tua mercè. Sono io quella che comanda. Resti immobile: sai che ti voglio così.
Lentamente, mi avvicino fino a sfiorarti col mio corpo. Le mie labbra sono a un centimetro dalle tue.
Il tuo re è sotto diretto attacco. Non hai modo di liberarti dalla minaccia della cattura immediata.
Avverto il tuo respiro affannato. I tuoi occhi mi cercano, le tue labbra mi bramano. Mi godo ancora qualche attimo il tuo desiderio di avermi, prima di concedermi a te. Sei mio.
Il re cade sulla scacchiera, rotolando pietosamente sul terreno di guerra.
Scacco matto!
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