E si riinizia con una nuova storia! C’è da dirlo? Un’altra Brittana ovviamente! No non c’era bisogno di dirlo… ;-)
Buona lettura!
X-men
Prologo: La nuova arrivata
Allora era quello il posto. Santana
osservò gli eleganti cancelli che si aprivano su uno splendido giardino che
circondava il maestoso ed elegante maniero. La macchina si fermò e lei scese
afferrando la sua sacca,
“Benvenuta!” L’uomo le tese la mano
con un sorriso a trentasei denti, lei guardò la mano dell’uomo poi i suoi
capelli, sì probabilmente sarebbe stato una bella
torcia umana!
“Oh… capisco…” L’uomo ritirò la
mano poi risfoderò il suo sorriso e indicò l’edificio,
“Questa sarà la tua casa, vieni, te
la mostro!” Santana annuì appena seguendolo, l’uomo non smise di chiacchierare
facendole esplorare i luoghi. Doveva ammettere che era
colpita, l’edificio, chiaramente antico, era ripieno di confort e tecnologia.
“E questa
è camera tua, dovrai dirci se ti serve qualcosa di particolare…” Sorrise ancora
poi aggiunse, “Sono sicuro che ti troverai benissimo qui da noi, vedrai!”. La
lasciò con l’ennesimo sorriso e Santana poté finalmente posare la sua sacca e
guardarsi attorno. Non aveva mai avuto una camera simile, era
enorme e così accogliente.
Suonò una campanella e la casa si
riempì di un forte vocio. Santana si affacciò alla grande
finestra osservando il giardino, prima silenzioso, riempirsi di vita. Bambini
dai quattro a dieci anni correvano sul prato rincorrendosi, mentre ragazzi più
grandi si muovevano chiacchierando e ridendo tra loro.
“Ciao” Santana si voltò, sulla
porta c’era una biondina che le sorrideva,
“Ciao…”
“Mi chiamo Quinn,
Schuester mi ha detto che ti ha fatto vedere la casa
e mi ha chiesto di darti una mano ad ambientarti…” lei annuì poi si presentò,
“Santana” La
ragazza sorrise poi si strinse nelle spalle,
“Facciamo un giro?”.
La casa ora era molto diversa,
ovunque c’era chiasso e fermento,
“Ti ci abituerai, i più piccoli
sanno fare molto baccano…” Un urlo precedette l’arrivo di un ragazzo della loro
età, era ricoperto di neve, e malgrado si muovesse con un
agilità sorprendente, quasi non avesse ossa, non riusciva ad evitare la
maggior parte della raffiche di neve che lo inseguivano, l’autore della
tormenta fuori stagione si parò sulla porta con un enorme sorriso sulle labbra.
“Prova ancora a farmi lo sgambetto
e desidererai essere nel Polo Nord!” Urlò la ragazza mentre il ragazzo
implorava a gran voce pietà. Quinn sorrise,
“Beh non solo i piccoli fanno
casino!” Santana osservava affascinata i due giovani che ora erano intenti a
rotolarsi a terra. La ragazza aveva creato una lastra di ghiaccio e il giovane
non riusciva a riprendere l’equilibrio.
“Vieni” Le disse Quinn distogliendola dallo spettacolo, “Schuester
ti avrà già detto un po’ di cose quindi se mi ripeto dimmelo… colazione alle
otto, poi lezioni fino al pranzo alle tredici, al
pomeriggio ci sono attività fisiche o artistiche e ovviamente il tempo libero!”
Sorrise ad un ragazzone con la cresta sulla testa che nel vederla raddoppiò le
proprie dimensioni lanciandole un bacio, poi continuò “Noi grandi diamo una
mano con i più piccoli…” Non ebbe il tempo di finire che una palla lanciata a
tutta velocità le venne addosso, la ragazza modificò il suo aspetto e in un
istante era di diamante, con quella forma afferrò senza difficoltà l’esserino,
“Ah ah,
ti ho presa ancora!” Rise tornando se stessa, così come la ‘palla’
che si rivelò essere una bambina dai capelli biondi e dagli occhi verdi, “Beth, ti presento Santana” La bambina la guardò inclinando
la testa,
“Cosa sai
fare?” Quinn la posò a terra,
“Ne abbiamo
già parlato, è scortese chiedere le mutazioni alle persone…”,
“Va bene mamma” Santana sgranò gli
occhi mentre Quinn accarezzava la testa alla bambina,
“Vai a giocare con gli altri” Beth non se lo fece ripetere e letteralmente rotolò via.
Quinn le
lanciò uno sguardo divertita,
“Frutto di un incidente…” Seguì con
sguardo amorevole la figlia e Santana comprese che era stato un incidente a lieto fine. Continuarono il giro che terminò nella sala da
pranzo. La confusione lì era attenuata solo dal fatto che molti dei presenti
avevano la bocca impegnata. Quinn la fece sedere ad
una tavola, dove erano già accomodati il ragazzone con la cresta e un giovane
ancora più alto che però appariva molto meno minaccioso, accanto a quest’ultimo c’era una ragazza piuttosto bassa e dal naso
che Santana non esitò a definire notevole.
“Puck,
Finn e Rachel” Glieli presentò Quinn i ragazzi le
sorrisero e Rachel agitò anche la mano,
“Lei, ragazzi, è Santana”
“Ciao…” Vide perplessa i ragazzi
rabbrividire,
“Brittany! Devi sempre annunciarti
così?” Rachel rabbrividì vistosamente mentre il
ragazzo che le stava accanto, Finn, la avvolgeva tra le braccia sorridendo.
L’accusata entrò con un ampio sorriso sulle labbra,
“Non so di cosa stiate parlando,
deve essere stato uno spiffero…” Assunse un aria innocente
che fece ridere il suo compagno. Erano i due ragazzi che giocavano quella
mattina.
“Brittany e Mike”
Li presentò, ligia al suo dovere, Quinn malgrado la smorfia sulle labbra era chiaro il brillio
divertito nei suoi occhi.
“Oh!” Fece la
ragazza nel vederla poi le tese la mano “Piacere!” Santana osservò
quella mano tesa evitando accuratamente di prenderla,
“Santana” Disse solo, notando la
perplessità nello sguardo della ragazza mentre ritraeva la mano.
“Fai attenzione a questi due, hanno
sempre pronto un nuovo scherzo!” Rachel lanciò loro uno
sguardo di biasimo poi tornò a dedicarsi al suo pranzo.
Si sedettero e Santana si ritrovò a
mangiare tra Quinn e Brittany, era nervosa, la
ragazza appena conosciuta si agitava sulla sedia e rischiava di toccarla ad
ogni secondo.
“Allora Santana cosa ci racconti?”
Chiese il giovane con la cresta, la ragazza si strinse nelle spalle,
“Nulla di speciale…”
“Ti ha reclutato Schuester?” Annuì alla domanda di Finn che sorrise,
“Anch’io!”
“Io invece sono destinata a questo
posto dalla nascita, i miei due papà ci hanno studiato, avrai visto le statue
in giardino, un giorno ci sarà anche il mio busto tra i grandi che hanno
studiato qui!” Rachel annuì compiaciuta e Santana guardò gli altri perplessa,
ma nessuno sembrava aver notato quanto fosse
irritabile quella ragazza,
“Per me è stata la
Holiday! E’ entrata volando in casa e ha detto
ai miei che ero speciale e che avrei dovuto stare con
quelli speciali come me!” Brittany sorrise al ricordo,
“Anche io
sono speciale!” Urlò una bambina altrettanto bionda saltandole in braccio.
“Ciao Riccio! Come
è andata la lezione?”
“Benissimissimo!”
La bambina svicolò dalla braccia della ragazza e
fuggì, raggiungendo un tavolo molto più rumoroso.
“Otto anni ed è tutta te!” Fece
notare Quinn con un sorriso, ma la ragazza scosse la
testa,
“No, lei è più intelligente!”
Brittany guardò la bambina con uno sguardo di orgoglio,
“Brittany!” Urlò Rachel lasciando
cadere la forchetta,
“Cosa?” Chiese lei mentre Mike accanto a lei iniziava a ridacchiare,
“Devi farlo ad ogni pranzo?” La
ragazza sorrise,
“Non capisco… lo sai che certe cose
mi sfuggono…” Assunse un aria piuttosto confusa
ricevendo un’occhiataccia da Rachel, “e poi tanto avevi finito!” Aggiunse
Brittany, Santana lanciò un’occhiata al piatto di Rachel che era stato
chiaramente congelato, era ovvio il potere di Brittany ed era evidente il
grande controllo che ne aveva. Santana guardò la ragazza che rideva al suo
fianco, provando un moto di invidia.
Note
Personaggi presentati! Santana è
entrata alla scuola/collegio per mutanti e ha incontrato i suoi studenti.
Abbiamo scoperto un po’ di poteri e
conoscendovi intuiti altri! ;-)
Idee?
Al prossimo capitolo! Grazie a
tutti quelli che leggeranno e a quelli che lasceranno
un commentino! Siete fantastici!!
Ciao ciao