Whispers

di Aqua_
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Risata.

Qualcuno ride.

Piccoli sprazzi di gioia illuminano la stanza buia, come piccole fiammelle traballanti di una candela ormai consumata.

Una bambina, forse.

Ride ancora, più forte di prima.

La sua risata echeggia tra le mura.

Rimbalza sulle pareti, colpisce le fredde pietre con la sua allegria, cercando di portare un po' di calore in questo luogo tanto freddo.

Dopo tre anni di assoluto silenzio, qualcuno ride.

 

Buio.

La stanza è immersa nel buio.

Non ci sono finestre, candele o lampade.

Buio totale.

L'unico oggetto presente è un letto.

Il mio letto.

Buio assoluto che riempe lo spazio angusto racchiuso tra le quattro mura.

Nessuna porta.

Nessuno entra o esce.

Forse ci sono solo io.

Forse, se c'è qualcuno, non sa della mia presenza.

Forse, semplicemente, non gli importa.

 

Urla.

Sono disperata.

Sono sveglia da più di una settimana, e nessuno è ancora venuto a cercarmi.

Niente acqua, niente cibo, ma, stranamente, non ho né fame né sete.

L'unica cosa che mi tiene compagnia è la risata di quella bambina, ancora intrappolata tra le mura inclinate.

Ho la sensazione che possano richiudersi su di me e inghiottirmi per sempre.

Ho paura di addormentarmi e di non riuscire più a svegliarmi.

Combatto contro la stanchezza ogni minuto che passa, impedisco alle mie palpebre di chiudersi per un tempo superiore ai due secondi.

Per quanto possa provare a resistere, prima o poi succederà.

Mi addormenterò.

Mi premo forte il cuscino sul volto e urlo.

Urlo più forte che posso, per far uscire tutta la frustrazione che si stava annidando dentro di me.

Urlo perché è l'unica cosa che posso fare.

Urlo perché ne ho bisogno.

 

Fuoco.

Come temevo, mi sono addormentata.

Non so quanto tempo sia passato, ma credo che non sia molto.

Al contrario di ciò che pensavo, c'è qualcuno.

Deve esserci per forza.

Non riesco ad alzarmi dal letto.

Cinture di cuoio mi tengono incatenata, mi feriscono la pelle, mentre i graffi provocati dalle cinghie bruciano.

Sto andando a fuoco.

Ogni singola cellula del mio corpo si ribella a questa costrizione, ma invano.

Ogni nervo, ogni terminazione sembra sul punto di esplodere.

Caldo.

Fa caldo.

L'aria è pesante, come il mio respiro.

I miei polmoni si stanno riempiendo di calore.

Vanno a fuoco anche loro.

Io vado a fuoco.

La stanza va a fuoco.

Tutto va a fuoco.

Presto non rimarrà che cenere.





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