rr
Bonsoir~
Sono
risorta *come se importasse a qualcuno* con una one shot...
Che
fa un po' schifo. Ma non importa. Addio e__e
I
REMEMBER
Ricordo
quel giorno come fosse ieri.
Pioveva,
tu eri corso fuori dal locale e io dietro di te, cercando di fermarti
tra la folla. Ricordo quando le mie mani cinsero il tuo polso e ti
voltai con forza
-Che
diavolo hai?-
-Odio tutto questo schifo, odio la mia vita!-
-Non
dire così...e dove stai andando?!-
-Non
lo capisci? Io non ho nessun posto in cui andare!
Era
così penoso vedere il tuo viso cercare di soffocare le lacrime che
ormai si erano mescolate alla pioggia. Il mio cuore era lacerato, non
potevo vederti in quello stato, era come se potessi avvertire il tuo
dolore mentre vedevo la tua testa abbassata e il corpo tremare per la
rabbia, le lacrime e il freddo.
Non
potei fare a meno di abbracciarti e tu, per la prima volta,
ricambiasti quel gesto.
Sono
passati anni, eppure sento ancora quel desiderio di proteggerti da
tutto il male che ti circonda. E' sciocco, lo so, ma desidero davvero
essere io la tua felicità.
E'
stato forse quel giorno che ho iniziato a chiedermi cosa fosse quel
sentimento straziante che mi invadeva ogni volta che i nostri sguardi
si incrociavano. Poi ho capito ed è stato orribile.
Sapevo
che prima o poi te l'avrei detto e allora sarebbe stato tutto
diverso.
Eravamo
a casa mia, ridevamo, un po' di alcool nel corpo e non so come ti sei
lanciato su di me: ci siamo bloccati qualche istante quando i nostri
volti erano paurosamente vicini. Ti scrutai e credimi, mi venne un
groppo alla gola, perché sebbene tu fossi così vicino a me, eri
anche la persona più distante. Ti accarezzai la guancia, senza
nemmeno sapere a cosa stessi pensando, beandomi solo di quel contatto
-Dio
mio, sei splendido-
Non
so quante eternità siano passate da quel momento a quando tu
avvicinasti le labbra alle mie: fu come avere il paradiso nell'animo.
Ti strinsi e ti baciai con tutta la passione che avevo in corpo. Le
tue braccia attorno al mio collo, le mie mani che afferravano i tuoi
fianchi...e un telefono che squilla. Odiai quel momento con tutto me
stesso, perché subito dopo tu scappasti dal mio appartamento e mi
lasciasti solo, con mille, troppe domande.
Il
giorno dopo fu un'agonia quell'imbarazzante tentativo di ignorarsi,
senza dare troppo nell'occhio.
Stavo
male.
Lo
sai?
Perché
avevo sfiorato il mio sogno più grande e ora ero costretto a
guardarlo ancora una volta da lontano.
Piansi
molte volte, come poche altre in tutta la mia vita.
E
tu a cosa pensavi? Come stavi?
Non
riuscii ad aspettare oltre. Uscii di fretta e ti raggiunsi a casa
tua: i tuoi occhi erano stanchi e si stupirono di vedermi lì a
quell'ora della notte. Titubante, mi lasciasti entrare e io non
sapevo nemmeno da dove iniziare.
Non
ci guardammo nemmeno in quei lunghissimi secondi di silenzio
-Perché
sei andato via quella sera?-
Nessuna
risposta, ma quegli occhi e quelle espressioni mi fecero intendere
che eri nervoso e profondamente a disagio. Non riuscii a controllare
le lacrime e mi vergognai di me stesso, perché credevo di essere una
persona forte
-Sai,
è buffo: per tutta la vita ho sempre cercato di proteggerti per
evitare che qualcuno
potesse
ferirti e invece adesso sono io a farti male-
Ancora
quelle lacrime, ancora quel tremore
-Ti
amo-
Hai
presente quando sogni per anni la perfezione? Quando prima di
addormentarti pensi a scenari possibili in cui questa perfezione
possa realizzarsi? Ai discorsi, agli sguardi e ai gesti?
Hai
presente quando ti svegli la mattina e speri che tutto possa cambiare
per il meglio e che ti faccia dire "Ora sono completo"?
-No...-
Un
movimento leggero mi fa voltare e uno sguardo ancora addormento mi
fissa da sotto le coperte
-Buongiorno-
-Buongiorno-
-...sono
io ad amarti-
Ed
eccoci qui, con un'altra ReitaxRuki, perché sì e__e
E
ora, come sono arrivata, me ne vado...addio *AAA*
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