Piccola Premessa: Questo
breve racconto l'avevo proposto a un concorso di un giornale. Purtroppo
non è risaltato tra i tantissimi racconti presentati, ma
oggi l'ho riletto e volevo inserirlo qui, in questo mio spazio
personale, sperando che non faccia del tutto schifo. Sono pensieri che
sento ancora reali, anche se il concetto dellui che avevo espresso mesi
fa è cambiato ora. Non so se chi leggerà si
ritroverà in queste parole, ma spero che la lettura non
faccia schifo.
Un volo verso la
felicità
Una
nuova notte giunge.
È
nel momento in cui le cupe tenebre ammantano il cielo come seta, che ti
ritrovi a essere te stessa. La vera te, e non quella maschera che
indossi alla luce del sole. Non ci sono sguardi a scrutarti,
né il mondo con i suoi colori a filtrare nella tua anima.
Non devi sorridere né fingerti felice, quando in
realtà il tuo cuore piange.
Non
devi sforzarti di inventare scuse quando il tuo stomaco gorgoglia e i
tuoi occhi sono lucidi. Gli altri non possono comprendere il tuo stato
d’animo o forse sei proprio tu a non volerlo condividere.
Ti
rannicchi sotto le lenzuola, cercando un abbraccio confortevole che non
esiste. Ogni maschera si sgretola, ogni muro è abbattuto e a
farti compagnia sono le lacrime, il cuore sofferente come se fosse
stritolato con forza e lo stomaco che si contorce non dandoti tregua.
Aneli
la quiete, ma i pensieri affollano in maniera così disperata
la tua mente che non riesci ad addormentarti.
Ti
senti sola, come una piccola bambina sperduta tra le sue innumerevoli
paure, che cerca solo di essere compresa, amata e chiede un abbraccio
sincero che spesso vale più di tante futili parole.
Quell’abbraccio che ti scalda, che ti afferra con delicatezza
l’anima, ti avvolge in un calore piacevole e ti fa star bene.
Stringi
le mani al petto e vorresti che il ritmo incessante del tuo cuore si
placasse. Fa male. C’è troppo dolore.
Tutta
la tua vita appare come immagini che si dissolvono, simili a un film.
Hai
amato e perso. Hai gioito e pianto. Hai raggiunto grandi risultati
scolastici e poi ti ritrovi a faticare nel trovare un lavoro, ormai
consapevole che non sarà mai quello dei tuoi sogni. Il
futuro è lontano, a volte risulta sbiadito e incerto. Il
mondo sembra sbagliato, o forse sei proprio tu a sentirti sbagliata per
esso.
Hai
fatto scelte di cui ti penti. Troppe. Ti disprezzi e umili.
Non
riesci più a scorgere le sfumature della vita. Tutto
è solo bianco o solo nero. E per te è
l’oscurità che ora predomina.
Sei
caduta in basso, sempre più verso il fondo. L’hai
toccato e ora si presentano solo due strade da seguire: da un lato
rimanere lì a leccarti le ferite, dall’altro
cercare di intraprendere la scalata verso una nuova luce,
più limpida, più serena.
Il
sonno tarda ad arrivare, come facendosi beffa di te. Non vuole
impedirti di pensare, di crogiolarti tra le tue paure e le azioni
mancate.
La
testa pulsa, il cuore sembra pesante, lo stomaco ti provoca nausea.
Preghi
affinché tutto questo abbia fine, ma nessuna risposta sembra
arrivare. Pian piano sei troppo stanca, e il sonno ti concede una
tregua. Ti lasci andare nella speranza di non sognare,
perché anche i sogni spesso diventano i tuoi nemici,
trasformandosi in incubi che t’impediscono di recuperare le
forze.
Questa
notte, la luce della luna sembra insinuarsi discreta dalla tua
finestra, e riverberare candida sul tuo volto addormentato.
Ti
accarezza, s’insinua nella tua mente, riscalda il tuo cuore,
cura la nausea e ti permette di riposare.
Il
confine tra i mondi sembra assottigliarsi, e a un tratto non sei
più te stessa. Il tuo corpo è mutato e ti guardi
mentre assumi la forma di un piccolo passero che pispiglia nel suo
nido. Qui è il tuo rifugio, dove nessuno può
farti male. Ti rannicchi tra quei fili di paglia e rami, tra le piume
di tua madre, e osservi il mondo dalla tua sfera protettiva. Ci sono
altri passeri, come te, che volano leggiadri nel cielo. Cinguettano
felici e cercano di raggiungere il sole, la cui luce non riesce a
illuminarti. Vivi tra le tenebre ma, guardandoli, sogni di poter essere
come loro. Libera, felice, forte e coraggiosa. È difficile,
però, per te abbandonare il tuo valido rifugio. Non riesci a
scorgere nessun valido motivo per farlo, né un’ala
tesa verso di te per aiutarti. I tuoi occhi seguono il volo degli altri
uccelli, e il tuo cuore piange lacrime amare, per non riuscire a fare
lo stesso.
Poi
arriva lui. Ti vede, ti osserva, ti rivolge parole di conforto.
È l’unico ad aver scorto qualcosa in te, ad aver
capito quanto sia importante per te ricevere amore. Tende
l’ala verso di te ma tu, titubante, ti rannicchi maggiormente
nel tuo nido. Lui non demorde. Sorride e cinguetta ancora, e le sue
parole sembrano un dolce miele, una cura ai tuoi mali. Pian piano
avverti la sfera che ti protegge sgretolarsi, e un piccolo foro si
crea, permettendoti di sfiorare la sua ala. Un tocco leggero, ma denso
di un significato più profondo.
Quello
era lo stimolo giusto. Il segno che aspettavi.
Lui,
però, vola via. Lontano, sempre più lontano da
te, e l’oscurità sembra di nuovo avvolgerti con
forza; ma accanto al dolore si è formato un nuovo, grande,
sentimento: l’amore. Forte, folle, impossibile da soffocare.
Ti
sollevi e posi le tue zampe sull’estremità del tuo
nido. Non v’è più una sfera a
bloccarti, ma devi trovare il coraggio per spiccare quel volo che
può condurti da lui.
Lui
ti chiama, tu non puoi vederlo, ma il tuo cuore può sentire
la sua voce che ti cerca, che ti vuole, che ti attira.
C’è sincerità nelle sue parole.
C’è amore intenso, mai provato veramente prima.
Spalanchi
le tue piccole ali, guardi il cielo e ti soffermi a guardare il sole.
Fai un profondo respiro e poi, come sospinta da una forza invisibile,
ma ben salda, ti lanci nel vuoto e, dopo un primo terribile momento di
paura, durante la quale rischi di crollare di nuovo a terra, le tue ali
prendono a muoversi, dapprima frenetiche, e poi sempre più
rilassate, adattandosi al volo. Raggi di luce sfiorano il tuo corpo, lo
fanno scintillare nel cielo di un azzurro limpido, privo di nubi. Il
tuo cuore ti guida da lui, pur non sapendo la strada né
conoscendo il suo mondo, ma sai che è solo così
che raggiungerai quella felicità che sogni di avere da una
vita.
***
Un nuovo
giorno ha inizio, ma quella mattina qualcosa sembra essere mutato in te.
Ti
svegli e comprendi di non essere più la stessa. Apri
lentamente gli occhi e ti accorgi che a riscaldarti
c’è una luce più forte, quella del sole
che ti dà il benvenuto, così come si rifletteva
nel tuo sogno. Le tue labbra si distendono in un sorriso dapprima
fugace e poi sempre più sereno. Fai un profondo respiro e ti
alzi. Ti poni di fronte allo specchio e ti accorgi che sei stanca di
quell’immagine di te: non vuoi essere più uno
spettro, ma una donna forte, radiosa, coraggiosa.
Senti
nel tuo cuore una nuova forza che t’invita – come
una voce amica – a reagire veramente, a non rimandare a quel
domani che sembra non giungere mai.
Le
paure sono tante, forse troppe, ma sai che non si può vivere
senza affrontarle mai.
Non
sei un’eroina che combatte tutto, ma sei consapevole che a
piccoli passi puoi trovare il sentiero che conduce a quella
felicità alla quale aspiri.
Le
tue labbra si muovono a formare un’unica parola che ha il
potere di sanare le ferite.
Scusa.
Ti
scusi con te stessa, con quella giovane donna – ancora
bambina – cui più volte hai fatto del male,
deluso, umiliato, tradito.
Sei
riuscita a scusarti tante volte con gli altri, ma non l’hai
mai fatto realmente con te stessa; come se tu non meritassi il perdono
per i tuoi errori, come se tu dovessi subire senza neanche lamentarti.
Il primo passo per andare avanti, per uscire da quel guscio in cui ti
sei rinchiusa, è proprio questo. Scusarti. Renderti conto di
essere umana, pronta a commettere sbagli, perché nessuno
può essere realmente perfetto; e, in fondo, è
davvero così bella la perfezione?
Sorridi
a quel volto che ti guarda e il tuo sorriso è ricambiato.
C’è una nuova te a osservarti e il tuo cuore
sussurra pensieri che tieni stretti, come perle di saggezza.
Il
passato pulsa ancora nella tua mente, le ferite sono diventate
cicatrici indelebili. Sai che non potrai mai dimenticarlo, ma comprendi
che è inutile e distruttivo voltarsi sempre indietro, con la
paura di essere pugnalata ancora alle spalle.
Il
futuro è ancora lontano, come quel lui del sogno che,
dopo averti conquistato il cuore facendoti provare un amore
così intenso, ha spiccato il volo per raggiungere i suoi
obiettivi, la sua felicità. Lui, però,
è presente e tu sai, che presto, con impegno e perseveranza
riuscirai a raggiungerlo.
È
il presente che, tuttavia, devi vivere, assaporandolo giorno dopo
giorno; vivendolo intensamente e trovando, un passo alla volta, quella
forza e quella determinazione che ha spinto il passero a volare.
È
un giorno nuovo quello in cui ti sei svegliata e ti accorgi di non
essere più la stessa. L’immagine allo specchio
è la proiezione di ciò che avresti voluto essere:
una donna forte, coraggiosa, forse un po’ folle, che si butta
nelle cose e non si chiude nel suo piccolo mondo come un riccio che
vuole difendersi mostrando unicamente i suoi aculei acuminati. Forse
non realizzerai tutti i tuoi sogni, ma sai che è venuto il
momento di smetterla di sopravvivere e iniziare a vivere, costruendo
ogni giorno la tua strada verso la felicità.
|