La Mietitura

di LilyGranger
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Mi ritrovo qui, ancora una volta.
Non ho mai capito come questo piazzale riesca ad apparire tanto ordinato nonostante ogni anno si riempia di gente in questo giorno.
Già in questo giorno....
Questo è il giorno in cui si deciderà se per un altro anno dovrò arrancare nel timore di essere estratta, se dovrò morire o se dovrò guardare qualcuno dei miei cari morire.
Non è una bella prospettiva ,vero ?
Eppure questo è quel che succede in questo dannato giorno. Questa è la “Mietitura”.
Sono appena riuscita a inserirmi nel gruppo dei miei coetani che già il mio sguardo apprensivo cerca mia sorella, Prim.
Eccola, la vedo.
Piccola e resa magra dalla fame ha nello sguardo la stessa paura e lo stesso smarrimento che alberga negli occhi degli altri bambini di 12 anni. L’unica cosa che la differenzia, apparte i suoi capelli biondi tra tante chiome scure, è il lembo della camicia che esce  dalla gonna.
-Paperella..- sussurro.
I miei occhi non si staccano dalla sua figura fino a quando la stridula voce di Effie Trinket, l’accompagnatrice del distretto 12, non rimbomba nell’aria, così all’improvviso, così di colpo che ci fa sobbalzare tutti, imerrsi come siamo in quelle che sono le nostre tacite preghiere.
Si presenta come una presa in giro, la vivacità nella voce di Effie. Eccola ora che con estrema allegria ci presenta il filmato che ogni anno viene presentato alla Mietitura.
Nessuno vuole ascoltare le parole che escono da quel grande schermo.
Nessuno vuole che quelle parole, quelle parole che escono dal grande schermo, finiscano. Perchè una volta finito, il nome di chi deve andare al patibolo sarà estratto.
E’ così che decidono della nostra vita qui, con un misero pezzetto di carta.
Il filmato finisce e le mani si uniscono per farsi coraggio, per dire “Ci sono io qui con te “ . La mia mano ,però, rimane vuota.
Mi impongo di non pensare ad Effie Trinket che con squillante ilarità pronuncia “ PRIMROSE EVERDEEN” .
-PRIMROSE EVERDEEN-
No, non può essere. Questo è solamente l’eco dei miei pensieri, vero ?
Invece no, mi volto verso mia madre che si trattiene a stento dall’urlare, e capisco. Capisco che mia sorella è persa per sempre, perchè so che i pensieri e le immagini che prepotentemente si stanno facendo strada dentro di me, immagini di una sua qualunque morte, sono vere e più che realizzabili. Il dolore che per tutto questo tempo ho provato a tener chiuso e segregato dentro al mio cuore esplode, invadendo tutto il mio corpo, ogni centimetro della mia pelle. Offuscando tutta la mia mente.
Ed è proprio questo dolore che mi fa muovere la gamba destra, e poi quella sinistra, e poi ancora quella destra.
Non ho nemmeno bisogno di farmi strada fra la folla.
Ed eccomi, sono davanti a lei. Il mio sguardo incontra quello terrorizzato di Prim. Ed è in quello sguardo che il dolore lascia il posto alla ragione e al mio istinto protettivo.
Non ho bisogno di pensarci oltre.
-MI OFFRO VOLONTARIA, MI OFFRO VOLONTARIA COME TRIBUTO! – urlo
No, lei non è persa.
Non sarà mai persa...
...Vero ?




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