Ok,questa
è ovviamente una slash tra Alec e Magnus,personaggi della
nota e mia
amatissima serie degli Shadowhunters di Cassandra Clare.
La
potrei considerare quasi la mia bibbia personale.
ù.ù
Dunque
dal momento che ho appena finito Città di Anime Perdute
volevo
condividere qualcosa su questi due,che sono troppo pucciosi e
tenerosi * modalità bimbaminkia on *
Scusate,ma
quando mi ritrovo a pensare a loro due,parto in
quarta...Cioè non
sono tenerissimi??♥
Awwwwwww!!!♥___♥
Detto
questo spero vi piaccia.
Sarà
un specie di missing moment,una cosa così senza pretese.
Farà
parte di una serie su missing moment dell'intera saga,cioè:
Looking
better in black
than
the widows of our enemis.Since
1234
.
Or
dunque vi lascio
Ave
atque vale
Pulvis
et umbra sumus
§ The
Butler
§
♥
Swettish
♥
I
miei due ciccini ♥
"Provati
il maglioncino sulla destra"gli suggerì partecipe "S'intona
al tuo incarnato"affermò con un sorriso divertito sulle
labbra.
Gli
occhi da gatto erano semisocchiusi,per il piacere provocato dai
tiepidi raggi di sole, che gli stavano riscaldando la pelle.
"Ma
è pieno di brillantini!"sentì borbottare da
Alec,seguita da
una serie di improperie.
Alzò
un sopracciglio piacevolmente stupito.Alec non pronunciava mai
parolacce.
"Tutto
bene,fiorellino?"chiese scostando leggermente il lenzuolo
immacolato.
Guardò
ai piedi del letto a baldacchino,tra le due colonne barocche.I
vestiti della sera precedente avevano formato un groviglio
inestricabile,da cui spuntavano una scarpa ricoperta con delle
paillettes dorate e una manica di una sobria camicia nera.Avrebbero
dovuto imparare a contenersi.
Almeno
fino ad arrivare al letto.
"Sì"asserì
Alec "E piantala di chiamarmi in quel modo.Solo dovresti mettere
in ordine il tuo armadio"proferì irritato.
"La
tua collezione di boa di piume mi ha investito in pieno"ci fu un
po' di trambusto "Che poi, cosa te ne fai di tutti questi cosi?"
Magnus
sogghignò.Ah,quel ragazzo.Così deciso e dolce,con
quegli occhi
color del cielo limpido.Sarebbe stato la sua rovina.
"Quei
cosi,come
li chiami tu,andavano molto in voga"rispose puntellandosi sui
gomiti.Ricordò come le ragazze degli anni venti sfoggiavano
quegli
accessori.Gli uomini erano attratti da quei cosi.Erano
capaci di rendere le donne selvagge,seducenti. Ah,bei tempi.Buona
musica,buon cibo,buon bere.
"E
quando,nel giurassico?"domandò ironicamente Alec dall'altra
parte.
"Zuccherino,perchè
non te ne provi uno?"gli suggerì piegando la testa da un
lato
"Sono sicuro che quello fucsia ti starebbe d'incanto"
mormorò cercando di figurarselo.
Alec
era sempre stato un tipo votato al nero.
Il
nero stantio,vecchio e ammuffito così come lo erano i
Nephilim,soleva ripetere lui.Sosteneva che se avesse donato un po' di
colore al suo viso sarebbe diventato un delizioso bocconcino.
Non
che non lo fosse già.Per carità.Anzi gli piaceva
quel ragazzo così
dannatamente innocente in tutto e per tutto,in
grado di
arrossire per una semplice carezza,in grado di vergognarsi per un
paio di pantaloni in pelle con le frange.
Sorrise
felice.
Aver
conosciuto Alec era la cosa più bella che gli fosse capitato
da
secoli.
Era
stato attratto da lui fin dall'inizio.Jace e lui si erano presentati
alla sua porta.Ovviamente non aveva potuto ignorare Jace,sfolgorante
come il sole,di una bellezza bruciante.Pareva che tutti i suoi pori
emanassero perfezione.Di fianco gli stava lui:Alec,simile
più alla
luce tenue e docile della luna,gli occhi,due pezzi di cielo.
Due
pezzi di cielo in cui si era perso in quell'istante.
Si
riscosse,scuotendo le palpebre.
"Alec,tutto
bene?"domandò "Il boa di piume ti ha preso d'assalto?"
Il
compagno non rispose.
Strano,non
era da Alec.
Magnus
scattò in piedi immediatamente.Aveva apposto sigilli e
incantesimi
intorno alla casa,ma con tutto quello che stavano passando non c'era
da sorprendersi di un attacco nemico.
"Alec?"ripetè
cautamente.
Senti
dei passi,mentre Alec ritornava nella stanza con un'espressione
funerea.
"Alec,per
gli occhi di Raziel,mi hai fatto prendere un
colpo..."farfugliò
Magnus sospirando sollevato.
L'altro
non disse nulla.Si limitò a sollevare la mano,mostrando come
all'indice fosse appeso un particolare tipo di indumento.
"E
questi?"chiese tetro con un sopracciglio sollevato.
Magnus
s'immobilizzò.
"Oh"disse
atono.
"Oh,cosa?"gli
fece eco Alec,alzando di un ottava la voce.
"Eh,ecco..."mormorò
Magnus sfregandosi la base del collo "Non mi ricordavo neanche
più di averli"borbottò impacciato.E lui non era
mai
impacciato.
"Interessante
scelta,comunque"pronunciò Alec arrossendo fino alla radice
dei
capelli.Lo stregone sapeva quanto dovesse costargli solamente lo
sforzo di tenere in mano quel paio di tanga leopardati.Tanga
leopardati muniti di pizzo nero.
"Ne
avevo anche altri se t'interessa"propose Magnus con uno sguardo
decisamente malizioso "Argentati o color della
passione"asserì
inumidendosi le labbra.
Alec
sbiancò.
"Stavo
scherzando"fece Magnus alzando gli occhi al soffitto.
"Non
importa"disse sbuffando Alec,lanciando i tanga alle sue spalle
"A-adesso io dovrei proprio andare "concluse afferrando la
giacca lasciata per terra.
"Dove?"
"Devo
incontrarmi con Isabelle..."farfugliò rosso per l'imbarazzo.
Magnus
capì che se ne stava per andare.Sul serio.Lui e quelle sue
stupide
paturnie sui tabù inculcategli da quegli stupidi dei suoi
compari.
"Alec"cominciò
piano.
Il
Nephilim parve non sentirlo.
"Alexander"ripetè
più forte "agguantandolo per le spalle.Lo costrinse a
girarsi
verso di lui.
Gli
pose due mani sotto il mento,in modo da far si che i loro occhi si
riflettessero.
Poi
lo baciò.
Per
un attimo gli parve che il mondo,l'aria,tutto provenisse da Alec,e
inspirò più che potè da quel piccolo
angolo di paradiso.Il suo
paradiso personale.
Sfregò
le dita nei capelli scuri del ragazzo.Morbidi e setosi.
Le
labbra si arricciarono all'insù quando si rese conto che gli
occhi
di Alec erano spalancati per lo stupore.L'aveva fregato.
"A
c-cosa devo questo?"borbottò Alec sempre stretto nella sua
morsa.
"Devo
chiedere il permesso per baciare il mio ragazzo?"sussurrò
Magnus a tre centimetri dal suo viso.
"No"disse
Alec distogliendo lo sguardo per un attimo,dopo di che fulmineo come
un gatto gli appose un bacetto sulla guancia sgusciando dal suo
pseudo abbraccio.
Addentò
una ciambella fatata posata sul tavolo.
"Adesso
scappo,o Isabelle potrebbe incenerirmi"si fermò sulla porta
"Ciao,dolcetto"lo salutò allegramente,gli
occhi
azzurri illuminati da migliaia di piccole stelline invisibili.Poi
chiuse la porta.
Magnus
era rimasto imbambolato a toccare il punto in cui l'aveva baciato.Era
rovente.L'aveva chiamato persino dolcetto.
Diavolo.Quel
ragazzo sarebbe stato realmente la sua rovina.
Oh,già.
"Ciao
fiorellino"sussurrò sulle labbra ancora
inebetito.
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