Erano finalmente passati tre anni da
quando Alba minacciava le forze portanti. Il mondo era tornato alla normalità e
Konoha non era da meno.
-Sasuke!-
-Non rompere sfigato!-
-A chi hai dato dello sfigato?!-
-A te testa quadra!-
-Maledetto! Se vengo lì ti affetto!-
-Devi solo che provarci cretino!-
Ho detto che Konoha era un posto
tranquillo? Beh, quasi. Insomma, tutti erano tranquilli, a parte Naruto e
Sasuke. Sasuke, dopo la vendetta fatta contro suo fratello e dopo aver sistemato
certe faccende, non poco serie e non poco illegali, era stato riportato alla
foglia da Naruto. Da quel giorno erano passati tre anni in cui, quei due, erano
tornati a litigare come quando erano bambini.
In quel particolare frangente, Tsunade,
Sakura, Sai e Kakashi guardavano sconsolati, dalla stanza dell’Hokage, i due
ragazzi che si inseguivano saltando da un tetto all’altro del villaggio urlando
a squarciagola. Tsunade si voltò –Dobbiamo trovargli qualcosa da fare!-
-Si, maestra. Ma cosa?-
-Già non guardate me. Gli ho dato
missioni separate, esercizi separati, addirittura a Sasuke ho fatto fare lezione
all’accademia così da non farli incontrare- Kakashi sospirò esasperato –Non so
proprio più cosa fare-
-Però, in un libro ho letto che le
ragazze litigano e picchiano una persona perché sono attratte da quest’ultima-
-E questo, Sai, cosa centra?-
-Mi è venuto in mente quando Naruto
parlava di Sasuke. E se, per lui, non fosse solo un legame, diciamo… familiare?-
-Spiegati meglio-
-E se Naruto fosse innamorato di Sasuke,
ma non se ne fosse nemmeno accorto?-
-In effetti, per quanto gli potesse
essere affezionato, Naruto ha fatto più di quello che era necessario per
portarlo a casa. Si è anche fatto picchiare pur di non dire al Raikage dove si
trovasse-
-Se fosse così, bisogna solo fare in modo
che sfoghino i loro sentimenti in un altro modo-
-Già, ma come fare a sapere Sasuke che
cosa prova? E soprattutto, come facciamo a fargli capire che cosa provano l’uno
per l’altro, se sono così cocciuti?-
-Scusate- Sakura alzò timidamente una
mano, era stata innamorata per così tanto tempo di Sasuke che ormai lo
conosceva. Pensava anche lei che quei due nascondessero molto di più di quello
che volevano far vedere, e lo aveva immaginato vedendo Sasuke e Naruto quel
giorno in cui, seguendo Orochimaru, si incontrarono dopo tre anni. Ancora
ricordava gli occhi di Naruto colmi di un’emozione più forte dell’amicizia e
quelli di Sasuke che erano stati, seppur per un secondo, gli occhi di chi
guardava la persona più importante della propria vita. Li conosceva, era
cresciuta con loro, e aveva desiderato moltissimo che Sasuke guardasse lei così,
ma lui aveva solo occhi per Naruto. In ogni caso, tutti la stavano fissando
quindi continuò –Secondo me Sasuke prova le stesse cose per Naruto-
-Da cosa lo deduci Sakura?-
-Intuito. Soprattutto, li conosco e vedo
come si comportano quando riescono a mettere da parte l’astio. Hanno un’intesa
che fa spavento e poi, quando io e Naruto conoscemmo Sai per la prima volta,
Naruto passò più di un’ora a dirmi che Sasuke era molto più bello di te- guardò
Sai –Senza offesa ovviamente- sorrise e continuò –E ho visto come si sono
guardati quando lo abbiamo incrociato nel covo di Orochimaru-
-Ok, Sakura se tu ci dai l’ok, noi
cercheremo di far ammettere a quei due i loro sentimenti-
-Non solo vi do l’ok, voglio aiutarvi.-
-Perfetto! Kakashi, Sakura e Sai, voi
avete una missione di livello S… far mettere insieme quei due!-
-Hokage, dice che è da livello S?-
-Con gli elementi con cui abbiamo a che
fare?-
-Ok, si, in effetti sarebbe fin superiore
al rango S!-
-Già!-
Dopo questa decisione si salutarono e i
tre uscirono pensierosi. Kakashi non aveva idea di come fare a portare a termine
la proprio missione. Non era abituato a non avere idea della mossa da fare, di
solito aveva circa un centinaio di idee e sondava quella più probabile.
-Che ne dite se facessimo una cena di
squadra?-
-E a cosa ci porterebbe?-
-Beh, senza l’aiuto di Sai niente-
-Che cosa centro io?-
-Giusto Sakura, non riesco a seguirti- La
ragazza sbuffò.
-Sto dicendo, Kakashi, ti ricordi nel
paese delle onde? Quando Sasuke pareva morto?-
-Si, certo-
-E ti ricordi Naruto come ha reagito?-
-Certo, ha quasi fatto uscire il demone!-
-E Sai, ti ricordi quando abbiamo
incontrato Orochimaru sul ponte? La reazione di Naruto quale fu?-
-Beh, era molto iroso. E lo era diventato
maggiormente quando Orochimaru aveva nominato Sasuke come Suo-
-Esatto-
-Beh, che Naruto abbia un temperamento un
po’… vulcanico, lo sappiamo tutti, non riesco a capire il nesso con la cena-
-Aspetta, ora ci arriviamo. Stavo
pensando che, se Sai, chiede a Sasuke di uscire, visto che sono nella stessa
squadra, e Naruto li scoprisse?-
-Mi ammazzerebbe-
-Appunto!- Sakura era emozionata dalla
sua stessa idea. Era stata un genio, un drago, nessuno poteva competere con lei
in fatto di intelligenza.
Mentre si stava congratulando da sola,
Kakashi, intervenne –Si ma, geniaccio, è Sasuke che deve ammettere qualcosa.
Naruto è già più semplice!-
-No, non è vero! Fosse più semplice
l’avrebbe già ammesso, credo che Naruto sia addirittura più complicato di
Sasuke-
-Come sei negativo Kakashi!-
-No, sono pratico. È diverso. Invece
stavo pensando a una cosa un po’ più sobria, sempre restando in tema di
gelosie.-
-Cioè?-
-Se noi organizzassimo la festa di
Halloween per tutto il villaggio, o almeno, per nuovi Jonin, Genin e Chunin,
potremmo avere qualche possibilità-
-E perché?- Kakashi sbuffò. Non e tanto
diversa Naruto nella velocità di apprendimento, specie se non le interessa
quello che dici perché hai scartato la sua idea, pensò.
-Perché, Sakura, se in una festa del
genere, Sai ci provasse con Naruto o anche solo Kiba, cosa sinceramente più
probabile, e Neji, ad esempio, ci provasse con Sasuke, uno dei due cederebbe con
una scenata di gelosia tale da poterla sbattere in faccia a entrambi!-
-Perché è più facile ci provi Kiba?-
-Perché sarebbe più normale che ci
provasse persino Iruka, piuttosto che Sai-
-Oh, giusto-
-Ok, allora andiamo a organizzare la
festa. La faremo fare a Tsunade e noi ci occuperemo degli inviti-
-Io e Sai facciamo gli inviti-
-Ok, allora io vado dall’Hokage- detto
questo si separarono. Il piano non era dei migliori, però era sempre meglio che
non averne uno.
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