While My Guitar Gently Weeps

di Moonage Daydreamer
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While my Guitar gently Weeps.
 

 
Accarezzo lentamente le corde, le sento fremere sotto le mie dita.
Ma se anche dovessi cominciare a suonare, non se ne accorgerebbe nessuno.
Tutta questa gente non è qui per ascoltare me.
Non è nemmeno in grado di sentire alcunché.
I loro occhi spenti fissano le ampie volute di fumo che dalle loro sigarette si levano,
e vanno a toccare lievemente il soffitto, carezze voluttuose di un'amante crudele.
E' la stessa gente che pochi anni fa mi ascoltava per ore, le mani di uno unite a quelle di un altro
e l'amore scritto nel loro sguardo.
Ora le loro mani non sono più capaci di stringere, il loro amore è morto.

Un suono distorto esce dalla cassa della chitarra.
Smetto di guardare tutti quei visi dolenti.
Fisso una ragnatela -una delle tante che infestano questo posto-
e la polvere che copre l'allegria di un tempo,
per niente toccata dalla miseria che mi circonda.
Non sono mai stata capace di mostrare quello che provo;
ho sempre lasciato che la mia chitarra lo facesse per me.
E lei lo ha sempre fatto, amante fedele.
A che scopo, poi?
Non ha senso:
il mondo gira e non si cura degli uomini che lo abitano;
niente può fermarlo, non i soldi, non il potere, e di sicuro non può farlo l'amore.

Note lamentose  scivolano via dalla chitarra, lente, troppo simili a lacrime.
Eppure noi ci sbattiamo lo stesso da una parte e dall'altra, alla ricerca...
Di piaceri effimeri, soddisfazioni che vivono un giorno,
che non fanno altro che lambirci e tentarci con le loro subdole, insidiose promesse.
E quando sfumano ci fanno cadere.
Si dovrebbe apprendere qualcosa dagli errori commessi,
tuttavia non facciamo che bramarne di più,
finché esse corrompono il nostro animo e lo rendono schiavo.

E' una gran merda di mondo, lo so,
e la cosa triste è che nessuno se ne accorge,
nessuno mette in guardia gli altri da questo fottuto giochino perverso.
Cristo, guardatevi: vi uccidereste per un milione di dollari, una donna, la Casa Bianca.
Non fraintendetemi ora, vi prego; non sono certo migliore di voi.
Semplicemente, mi sono stancata di giocare tanto tempo fa
e per questo mi avete fatta a pezzi.
Non mi importa più ormai
di voi, né del mondo.
Prego, scannatevi a vicenda, divertitevi.
Io non dirò più nulla, mi avete tagliato la lingua.
Ma la mia chitarra, la mia chitarra continuerà a parlare al posto mio
e niente potrà spegnere la sua voce.
Potrete farla saltare in aria, distruggerla, bruciarla.
Ma la mia chitarra, la mia chitarra per voi continuerà a piangere.

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I had a dream last night...

Per quanto la storia in sé centri ben poco con la canzone di John Sebastian citata qui sopra, è vero che questa flash- fic mi è apparsa praticamente completa in sogno (e come sicuramente si può notare, durante la notte di un giorno un po' depresso)
In realtà non so quanto esattamente di "While my guitar gently weeps" sia parte di questo breve scritto, che secondo me è più che altro l'antitesi della mia precedente flash - fic, The Fool on the Hill.
In genere non scrivo cose assolutamente prive di cose positive o di un barlume -anche minimo- di speranza , e questa mi lascia in generale un po' perplessa.
Mi piacerebbe sapere quello che ne pensate, perché non credo di riuscirle a darle un giudizio obiettivo, anche perché mentre l'ho scritta ero in una specie di trip ( specifico che non ho assunto alcun genere di sostanza strana, né bevuto niente al di fuori del mio solito tè!!!)  


Peace n Love.

 




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