La Katana rossa del
principe.
Prologo
Era il giorno del suo sedicesimo compleanno,
come ogni anno, suo nonno, che aveva un negozio d'antiquariato, gli faceva
scegliere un regalo fra i vari oggetti messi a disposizione nel suo negozio.
Il giovane Davide aveva sempre amato passare le
giornate in quel luogo, fin da bambino restava ad osservare tutte quelle cose
con aria appassionata, tutto aveva un'aria così vissuta, così piena che avevano
sempre suscitato in lui una qualche sorta di serenità. Il nonno aveva una
vastità di articoli interessanti, c'erano radio d'epoca, lampade antiche, vasi
di ceramica risalenti anche a duecento anni prima, c'erano anche libri e
manoscritti originali provenienti anche del medioevo, era infine possibile
anche trovare delle armi e armature da collezione.
Da pochi giorni erano arrivati dei carichi
dall'estremo oriente, Davide era intento ad osservare le Katane
esposte sul muro, erano tutte in perfette condizioni, nonostante si notasse la
loro antichità, probabilmente alcune risalivano anche intorno all'anno mille,
ma non n'era certo però.
Il ragazzo ne prese una in mano, aveva una lama
dritta con incisa una frase in giapponese che non riuscì a capire, non
conosceva la loro scrittura. Il manico era completamente rivestito da una
pregiata seta rossa, con decorati dei motivi floreali di un marroncino che
sfumava man mano che saliva verso un arancio, la guardia aveva gli stessi
motivi solo che erano dorati.
Venne subito attratto da quella spada, in una
maniera incredibile non sapendo nemmeno lui perché, desiderò tanto averla per
se.
«Nonno, posso prendere questa? .» chiese il
ragazzo verso l'uomo di sessant'anni.
«Posso vedere? .» chiese avvicinandosi al nipote
per sapere cosa stesse tendo in mano. «Oh ma questa spada....» fece l'uomo. «Si
dice che sia appartenuta ad un nobile principe e possieda poteri magici
misteriosi.»
«Misteriosi? .»
«Si, come dire, la leggenda narra che il
principe usò questa spada per sconfiggere un drago, e che questi poteri lo
fecero tramutare in qualcosa, ma nessuno sa esattamente la sua esatta forma o
dove esso sia finito, potrebbe essere qualsiasi cosa e trovarsi in qualsiasi
luogo..»
«Interessante! .» disse il ragazzo.
«Vero? Le leggende asiatiche mi hanno sempre
affascinato, l'ho cercata per anni, se la desideri tanto posso darla a te
Davide.»
«Davvero? .» chiese felice il ragazzo.
«Certamente, d'altronde oggi è il tuo
compleanno. Auguri Davide, buon sedicesimo compleanno.»
Dopo aver preso il fodero della spada, rosso
come il rivestimento dell'arma tornò a casa, riponendola sopra la scrivania, il
giorno dopo l'avrebbe fatta vedere a Marco, il suo migliore amico.
Studiò per tutta la serata, dopo aver
festeggiato con i suoi genitori, gli regalarono un cellulare nuovo, un Iphon, non che ne desiderasse uno complesso come quello,
gli bastava il suo Nokia N73 per stare bene.
Andò a dormire subito finito di studiare,
esausto, certo che i professori potevano anche essere più buoni, certe giorni
sembravano dei dittatori chiedendo loro di studiare tutte quelle pagine e
lasciargli tutti quei compiti pressoché impossibile da finire in meno di 24
ore.
Si coricò sul suo comodissimo letto, non aveva
neanche le forze per prendere il pigiama, si addormentò con tutti i vestiti
addosso.
Era notte fonda, in cielo non c'erano nuvole, ma
solamente alcune stelle che illuminavano il cielo, non c'era la luna visto che
in quel giorno del mese era assente essendo novilunio.
Un uomo osserva fuori dalla finestra la stanza
dove si riposava Davide, lo guardava con aria triste e malinconica, con occhi
lucidi e delle lacrime che gli velavano il volto.
Era lì, finalmente l'aveva trovato, il suo
amato.
Aprì la finestra entrando nella camera
ritrovandosi in un attimo davanti all'adolescente.
«Davide, amore mio.» disse baciando le labbra
«Buon compleanno.»
Lasciò un piccolo libro sul comodino che si
trovava al fianco del ragazzo.
Era in pelle lucida e completamente nero, era
piccolo e stava in una mano, sui bordi c'era una rifinitura rossa, non aveva
nessun titolo.
«Ci vediamo in futuro Davide...» disse l'uomo
scomparendo allo stesso modo in cui era entrato nella stanza. «... sempre se
potrò rivederti ancora.»
NOTE
Questa sarà una nuova fantasy shounen-ai l'idea mi è venuta mentre rileggevo una storia
che ho scritto ispirandomi a Fushigi Yuugi nel 2006 mi pare.
All'inizio volevo farle una storia etero, ma ci
ho visto meglio dello shounen-ai così ho deciso di
cambiare sesso alla protagonista e renderla un uomo.
La storia originale prevedeva otto capitoli, ma
penso che l'allungherò un po', anche perché quella era troppo veloce, ma
essendo questa lievemente ispirata a quella scritta anni fa credo che sarà
molto più lunga.
Questo è il font che usato http://www.1001fonts.com/eager-naturalist-font.html#styles