amoremagico
C'era una
volta, tanto tempo
fa un magnifico paese governato da un re molto amato; egli nella sua
vita aveva avuto un dono divino: una bellissima sposa la quale
purtroppo però, era stata maledetta e con lei il figlio che
avrebbe generato.
Passarono gli anni e i
due coniugi
cominciarono a credere che la maledizione non si sarebbe mai avverata e
poco dopo nacque loro una figlia; la bambina purtroppo fin dalla tenera
età aveva cominciato con il calar della notte a tramutarsi
in un
drago.
Quando raggiunse
l'età di
quattordici anni la principessa, venne a conoscenza della
verità
e decise di fuggire; avendocela a morte con i suoi genitori
giurò che ogni volta che lei si sarebbe trasformata avrebbe
volato sul regno spaventando il popolo.
Qualche anno dopo un
forestiero
venne a conoscenza di questo fatto, deciso a ritornare nel suo regno
come eroe ottenne di poter parlare con il re e la regina della creatura.
Entrambi i regnanti si
tennero
molto sul vago sulle parti deboli del drago e su dove vivesse,
così il forestiero si accampò vicino alla foresta
aspettando le tenebre; appena salì la luna in cielo apparve
davanti ai suoi occhi un magnifico drago bianco con due occhi argentati.
Il forestiero
vedendolo rimase a
guardarlo incantato, non aveva mai visto una creatura magica
così da vicino e rimase nascosto tra i cespugli aspettando
che
il drago avesse compiuto il suo compito; al suo ritorno il ragazzo gli
si parò davanti avanzando con una lunga e affilata spada
tentando di colpirlo, il drago invece con un solo movimento della zampa
riuscì a disarmarlo.
Il combattimento fu
duro ed aspro
per entrambi ma alla fine l'umano cercando di difendersi
ferì il
drago alla zampa ed il drago sapendo che per questa volta la vittoria
era dello sconosciuto volò via ma il cavaliere non perse
tempo e
cominciò a seguire il drago; purtroppo dopo molti metri lo
perse, adirato stava per tornare indietro ma si fermò
poiché sentì un pianto femminile e continuando a
sentire
il pianto si inoltrò in una radura dove pensava provenisse
il
rumore, lì al centro era situata una piccola casetta in
legno
con una torre alta posta di fianco.
Una fanciulla era a
pochi metri da
essa, giaceva ansimando ed era ferita ad una mano; il ragazzo,
preoccupato, le si avvicinò subito prendendo da una sua
tasca un
antidoto donatogli da uno stregone, egli le fece bere il liquido giallo
e come per magia la ferita alla mano scomparve.
Il principe rimase
sorpreso di se
stesso poiché aveva affrontato numerose battaglie eppure si
era
sentito imponente davanti a quella bellissima ragazza che riportava una
ferita non tanto grave, la ragazza era più bassa e
più
minuta di lui con dei capelli corvini lisci e gli occhi, per quanto
desiderasse vederli, non sapeva di che colore fossero perché
erano chiusi.
Vegliò su
di lei tutta la
notte e al suo risveglio, la ragazza era molto confusa e tuttavia si
stupì di rivedere il suo salvatore poiché aveva
creduto
che fosse stato una sua illusione, egli era molto più alto
di
lei, snello ma anche muscoloso ed aveva dei capelli color grano e
bellissimi occhi color miele.
<< Chi
siete voi? >> domandò il giovane.
<<
Dovrei rivolgere prima io la domanda >>
insinuò la ragazza.
Dopo un breve silenzio
il ragazzo continuò.
<< Mi
chiamo Robin e l'altra notte vi ho guarito la ferita, sono il principe
di un lontano regno e voi? >>
<< Mi
chiamo Dasy >>
Dasy... Quella
fanciulla dai bellissimi occhi argentati aveva un nome davvero
delizioso.
<< Se mi
è permesso
Dasy, come mai vivete tutta sola lontana dal regno? A quanto vedo siete
molto giovane... >>
A interrompere la sua
riflessione fu la voce sicura della ragazza.
<< Ho 16
anni mio caro
principe, mi piace la tranquillità e poi anche voi siete
molto
giovane e anche voi siete lontano dal vostro regno >>
<< E'
vero, sono più
grande di voi Dasy, ho 20 anni e quindi credo di essere più
maturo di voi per stare lontano dal mio paese e comunque sono qui per
poter sconfiggere il drago >> rispose serio il principe.
<< Non
sembrate entusiasta del compito che dovete svolgere >>
<<
Infatti odio il pensiero
di dover uccidere un animale così regale, ma non ho altra
scelta
e voglio ritornare nel mio regno come un eroe poiché solo
così mio padre potrebbe abdicare in mio favore e di
conseguenza
io prendere il suo posto >>
Incredibile, erano due
perfetti
sconosciuti eppure erano già in armonia, Robin non aveva mai
parlato a nessuno di tutto ciò eppure quella fanciulla
trasmetteva una fiducia unica.
<<
Vostra maestà, voi
volete diventare re? >> la domanda uscì da
sé e
quando si accorse della libertà che si era presa il principe
rispose,
<< No,
ma mio padre è
molto malato e poiché nutro per lui un grande affetto
adempierò al mio destino quando sono ancora molto giovane
>>
<< Come
avete appena detto maestà siete molto giovane, non credete
che vi considereranno un' incapace? >>
<<
Infatti, è per
questo che voglio svolgere questa missione, in questo modo
potrò
dimostrare ai miei sudditi che ho lo stesso coraggio che era di mio
padre >>
Dasy non ci poteva
credere, il suo
salvatore stava rivelando proprio a lei che era una perfetta
sconosciuta per lui tutto il suo piano, era piacevole sentire la sua
voce vellutata per questo gli rivolse molte domande. In quello stesso
momento lo stomaco della fanciulla brontolò, trattenendo una
risata Dasy si alzò per andare a preparare il pranzo.
Cucinò una squisita zuppa di funghi per entrambi, durante il
pasto il giovane Robin continuò a chiederle informazioni sia
su
di lei che sul drago finché una domanda la colse alla
sprovvista.
<< Dasy,
come mai vi siete fatta male alla mano ieri sera? >>
<< Sono,
ehm... "Caduta" >>
<< Ma la
ferita sanguinava? >> ribatté obiettivamente
Robin.
<< Avevo
un coltello in mano e stavo prendendo i funghi >>
<<
Capisco >>
<< Come
mai non ho più la cicatrice? >>
domandò Dasy.
<< Vi ho
fatto bere una pozione che può guarire qualsiasi ferita
>>
Per il resto della
settimana
continuarono a parlare e mangiare insieme, Robin andava da lei tutte le
mattine e se ne andava poco prima del tramonto. Ma un giorno
portò con sé Dasy al suo rifugio dicendole che se
si
fosse trovata in pericolo avrebbe potuto raggiungerlo. Dasy, era molto
preoccupata, non sapeva come intendere le parole di Robin, sapeva di
essersene innamorata ma non voleva soffrire, aveva sofferto molto nella
sua breve vita; quando la riaccompagnò a casa, Robin,
animato
dalla curiosità entrò nella torre di pietra e
mentre
saliva si cominciò a chiedere come mai Dasy era molto
riservata
riguardo alla sua storia, lasciava che parlasse lui dei suoi viaggi,
delle storie ascoltate in gelide notti invernali. Alla fine si
ritrovò in una stanza illuminata da molte candele, situate
in
vari luoghi, la stanza era piena di libri e disegni; quasi tutti i
libri avevano come argomento la magia mentre i disegni raffiguravano
maghi. Aprì un libro che si trovava sulla sedia e si immerse
in
una lettura sulle leggende dei draghi.
In quel momento,
entrò Dasy con i suoi occhi grandi e grigi che esprimevano
spavento, terrore e rabbia.
<< Che
cosa ci fate qui? >> domandò con un fil di
voce, Robin ignorò la domanda.
Voleva sapere come mai
quella
fanciulla tranquilla fosse interessata ai draghi e cominciò
a
chiedersi come mai non avesse paura del drago bianco. <<
Che cosa
vuol dire tutto questo Dasy? >>
La fanciulla lo
guardò seria, << Sto cercando di capire come
aiutare il drago >>
Robin si
alzò e le si avvicinò, << Aiutare
il drago? >>
<<
Sì avete capito benissimo, voglio aiutarlo a trovare la pace
>>
<< Mi
sembra di avervi confidato che avevo intenzione di sconfiggerlo e
liberare il regno da esso >>
<<
Sì ma uccidendolo
non risolvereste niente, dovreste seguire un rito magico solo in quel
modo il drago non darà mai più fastidio a nessuno
>>
Mentre parlava Robin
si accorse che
Dasy non aveva alcuna paura del drago e che lui non sapeva niente
né di lei né del bellissimo animale contro il
quale ogni
notte combatteva invano, ormai entrambi sapevano il punto debole
dell'altro e proteggevano il proprio con molta difficoltà.
Ritornando al presente
Robin chiese
a Dasy di illustrargli il rito magico; mentre gli veniva illustrato il
tutto il principe rimase sorpreso dalla brutalità del rito.
Mentre aspettava il drago, Robin ripensò agli avvenimenti di
quei giorni e si chiese se non fosse troppo tardi per ritirarsi
rinunciando al trono e viaggiando con Dasy, si l'avrebbe condotta con
sé, avrebbe nominato suo successore uno dei suoi fidati
amici.
Quando il drago
arrivò, si
avvicinò e andò all'assalto, il nemico non aveva
lo
stesso spirito combattivo degli altri giorni. Quando lanciò
la
spada nel cuore dell'animale egli emise un ruggito terrificante,
dopodiché gli divise la splendida pelle bianca e quando
prese
tra le mani il suore cuore, strappò da esso la parte nera e
la
bruciò. A quel punto non sapeva cosa fare, Dasy non gli
aveva
rilevato nient'altro ed il drago continuava a soffrire
finché
gli occhi di Robin incrociarono quelli della creatura magica.
Erano argentati come
quelli di
Dasy, a quel punto Robin non resistette e lo guarì con il
liquido magico; in quel momento il drago si sollevò in aria
e
poco dopo iniziò a scendere la fanciulla di cui il principe
si
era innamorato. Quando la prese tra le sue braccia Robin non perse
tempo e andò al castello per chiedere aiuto, il re e la
regina
accorsero e levarono dalle braccia di Robin la ragazza per
accarezzarla, stringerla e baciarla.
A quel punto a Robin
venne
raccontata la vera storia di Dasy e molte cose gli parvero
più
semplici. A malincuore decise di ritornare al suo posto come re di
Mills. Quando stava per partire lo raggiunse Dasy, teneva i capelli
corvini in una treccia posata delicatamente sul petto.
<< Te ne
vai Robin? >>
<< Ormai
il mio compito è finito, devo affrontare la
realtà >>
<< Non
desideri rimanere? >> c'era una nota di
speranza nei suoi occhi.
<< Lo
desidero più di qualsiasi altra cosa al mondo... Tesoro mio
>>
<<
Allora se tu vai io verrò con te! >>
<< Ma
non puoi, il tuo posto è qui con i tuoi genitori
>>
<< Il
mio posto è con te, io sarò felice solo al tuo
fianco, se tu mi vuoi >>
Robin si
avvicinò e gli prese il volto tra le mani.
<< Se ti
porto con me non
sarò sempre presente, i miei nemici potrebbero rapirti
sapendo
che sei e sarai per sempre il mio punto debole per arrivare a me
>>
<< Ti
ricordo, che io ero un drago fino a poco tempo fa >>
<<
Non... Non lo sei più? >>
<< No...
Hai rotto la maledizione, lo potevi fare tu, solo tu che mi amavi
>>
In quel momento Robin
si accorse che l'unica speranza di felicità era con lei.
E così
anche lei lo pensò, avrebbero protetto l'altro anche a costo
della vita e si sarebbe amati in eterno.
<< Ti
amo Robin, mio bellissimo salvatore >>
sussurrò Dasy abbracciandolo con le lacrime agli occhi.
<< E io
amo te Dasy, mia
bellissima creatura magica e non permetterò più a
nessuno
di farti del male, d'ora in poi riceverai solo amore e affetto solo da
me >> sussurrò lui baciandola.
In quel momento Dasy
capì di
essersi innamorata di un angelo dagli occhi color miele proprio come le
parole che rivolgeva solo a lei.
Non si
pentì mai della
scelta di sposarlo, e lui mantenne la sua promessa: ovvero di amare la
sua sposa finché fosse rimasto in vita.
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