breve
SOLO UNA
TENTAZIONE?
Hermione sente il rumore lieve del
suo respiro dietro di sé.
Finge di leggere, ma sente solo il
suo cuore battere all’impazzata. E non capisce più niente.
Come può farle quest’
effetto?
"Sei un diavolo tentatore"
La sua voce, sulla spalla nuda,
protetta solo da una spallina sottile.
Il suo respiro su quella pelle
diafana dove poche ore prima ha steso la crema idratante dalla leggera fragranza
estiva.
Un brivido.
Solo un brivido.
Ma profondo.
"Perché?"
Un mezzo sorriso le increspa le
labbra.
Che razza di seduttrice è
diventata?
Ma non sono forse tutte le donne
delle tentatrici?
Come sirene nel mare sterminato,
capaci di attirare a sé qualunque uomo.
Lui le scosta i capelli ricci dalla
spalla e le sfiora il collo con le labbra calde.
Ancora un brivido.
Che la scuote.
Hermione si volta.
E lo fronteggia.
Anche se gli arriva appena alle
spalle.
Anche se lui sorride e non pare
intimidito.
Anche se è lei quella bloccata, ora,
fra il tavolo e il corpo dell’uomo.
Che preme urgente sul suo.
Che sembra volersi fondere con
lei.
Che lei ora sta toccando con mano
lieve, osservando il percorso delle sue dita sulla stoffa della maglietta a
maniche lunghe.
Sono frustranti le maniche lunghe.
Preferirebbe mille volte quelle corte. Per sfiorargli la pelle. Beh, forse
sarebbe meglio dire che preferirebbe nulla. A torso nudo sarebbe decisamente
meglio.
Lui si sfila la maglia dalla testa
con un movimento fluido che avvicina ancora di più – come è possibile? - i loro
corpi. Le legge dentro.
E alla stessa maniera, leggendole
dentro, le si avvicina e la bacia.
Non il bacio irruento di un ragazzo
innamorato, ma quello delicatamente sensuale di un amante sapiente.
Un bacio in cui la lingua le sfiora
appena le labbra ma non la invade con prepotenza.
In cui le mani di lui sono, prima che
lei se ne possa rendere conto, sulla sua schiena.
E le slacciano il
reggiseno.
E le sfiorano la pelle
nuda.
E le sfilano la maglia.
I brividi aumentano.
Ma non è la finestra
aperta.
Hermione inarca il corpo cercando un
contatto diverso.
Lui si tende sul suo petto e scende a
baciarle il collo e poi il seno.
Le mani le toccano la pancia e
giocano col suo ombelico.
Lei si tiene alla scrivania con tutte
le dita di una mano.
L’altra sta percorrendo la linea del
collo dell’uomo che la sta facendo impazzire.
E’ una tortura.
Una delle migliori, in
verità.
Le alza la gonna con un gesto
rapido.
E’ un istante.
Lui la solleva prendendola per le
natiche.
E’ sulla scrivania, ora, con le gambe
lunghe e morbide avvinghiate ai suoi fianchi.
Sente l’eccitazione del
ragazzo.
Nel suo respiro teso e
veloce.
Nel calore attraverso la stoffa dei
jeans.
Gli sbottona la cintura, mentre è
preda delle sue labbra che le stanno togliendo il fiato.
Ma sarebbe sbagliato, forse, morire
così, per il non poter respirare?
Lui si toglie pantaloni e
boxer.
Nudo e bello la osserva a qualche
centimetro di distanza.
Lei protesta per questa lontananza e
lo attira a sé.
Non si vuole fermare.
Fermarsi significa pensare ed
Hermione è stanca di pensare.
A 27 anni, con un passato da eroina
nella guerra che ha finalmente visto trionfare il bene, con un fidanzato che la
crede in giro per shopping, con una laurea babbana e un diploma da auror nel
mondo magico, con tutta una vita dietro e con tutta una vita davanti, sente il
peso di quelle responsabilità, il peso di essere sé stessa, il peso di non aver
più vie di fuga da un’esistenza perfetta che è una turris aeburnea, la gabbia
dorata della sua immaginazione e della sua spontaneità.
Hermione non vuole
pensare.
Per questo ha flirtato con lui per
settimane.
Per questo lascia che lui la penetri
adesso.
Per questo domani non si pentirà e
terrà questo ricordo in un cassetto, assieme ai racconti mai fatti leggere e ai
desideri creduti irrealizzabili.
Hermione sa che questo non è un
tradimento, ma un momento di magia, quello in cui un desiderio diventa
reale.
E ne vale la pena.
Qualunque cosa questo
comporti.
Per questo ora lascia che sia solo la
passione a travolgerla.
Mentre lui si muove in lei con tutta
la forza e la dolcezza che si possano immaginare mescolate insieme.
Gemiti e stordimento.
Lei si tiene sui gomiti. I corpi sono
vicini.
Lui la bacia, la tocca
ovunque.
Si muove lento e poi
veloce.
Le entra nel corpo, nei pensieri,
nell’anima.
Due lacrime le scendono leggere sulle
gote arrossate.
Ma sono lacrime di
liberazione.
Lui le raccoglie con le labbra. E poi
torna sulla sua bocca facendole assaggiare quel sapore salato.
E fanno l’amore, con tutto il
trasporto che solo una passione sopita per troppi anni può scatenare.
Con gioia di essere
insieme.
Con dolore per due vite che forse
avrebbero dovuto o potuto essere diverse. Ma nessuno lo saprà mai.
Con desiderio.
E con dolcezza.
E raggiungono insieme un orgasmo
travolgente che li ritrova abbracciati, sudati, sorridenti.
Venti minuti dopo Hermione è già
sulla porta.
"Se ti avvicini non ti lascio andar
via." Sussurra lui, con un ghigno beffardo che ora le fa tenerezza.
Una mano sottile gli sfiora un
accenno di barba bionda.
"Ciao Draco."
Le labbra si sfiorano.
Lui si impone di rimanere
immobile.
Hermione esce.
Dalla porta.
Dalla casa.
Dal momento.
Dalla sua vita.
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