Sono il dolore
di un uomo che mutilato riede solo. Su questo abisso stridono i
consigli di chi guarda.
Quanto mi
riesce di sentire in questo brusio è il fragore delle mie
lacrime che si infrangono sulla tua pelle non più calda.
Eppure sembra
così vero; sul mio petto il peso delle tue spalle e la mia
mente canta con la tua voce una ninnananna. La nostra bambina
è bella, così perfetta. La guardo; una stella che
ha i tuoi tratti.
Chissà
come sarà domani.
Il mondo
s’infrange sulle rive della mia mente. Chiudo gli occhi: vi
vedo entrambe.
Mormoro con le
mie labbra sulle tue note il nostro addio alle vostre bare.
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