I Miss You

di Anneth
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Certe volte vorrei fuggire via da qui...

Le mura del castello mi opprimono, mi stringono in una morsa insopportabile, cupa.

La città stessa, sebbene tornata al suo antico splendore, non è come prima. Nulla è più come prima…

Il mio cuore piange e nulla riesce ad asciugare le sue amare lacrime.

Quante persone girano attorno a me, quante parole, quanti consigli… Quant’altro potranno dire o fare qui…

Nulla di ciò ti riporterebbe da me.

Eppure io… Vorrei poterti cercare, senza che qualcuno mi dica che ciò non è possibile, che non posso lasciare il mio posto a palazzo..

Nella mia stanza inizio allora a fantasticare…

A ricordarmi di te, delle tue parole, della tua forza travolgente. Ogni cosa di te è impressa in me e per nulla al mondo vorrei che fosse cancellato.

Sei qui, nei miei pensieri, nel mio cuore…

Il tuo sorriso beffardo, i tuoi occhi furbeschi, la tua voce canzonatoria…

Tutti sono rimasti affascinati da te… Chiunque ti ascoltava, ti seguiva solo perché lo voleva.

Diventasti il mio migliore amico… Qualcuno con cui sfogarsi, qualcuno con cui ridere e scherzare, qualcuno che mi sosteneva.

Tu mi infondevi la voglia di andare avanti, anche quando la partita sembrava persa in partenza. Tu affrontavi tutto con quella tua falsa spavalderia. Falsa? Si, falsa.. Tu eri così, un bugiardo, un tremendo bugiardo. Ma forse da parte mia sarebbe ingiusto definirti così.

Nascondevi la tua debolezza, la tua fragilità, dietro uno scudo di forza, sfacciataggine, sicurezza di te. Scudo che difendeva anche noi.

Nulla sembrava impossibile, se tu eri li accanto a noi. La tua lotta per conoscere da dove venivi o chi eri, nascondevi la paura di sapere la verità.

La tua sicurezza non ti abbandonò mai, anche quando non sapevi se saresti tornato.

Vorrei tanto dirtelo… Schiaffeggiarti per essere mancato così a lungo… Ma ancora non sei tornato…

Di giorno in giorno aspetto il tuo ritorno. Il ritorno di quel ladruncolo che rapì la principessa. Quel ladruncolo che s’insinuò nel cuore suo, pian piano, lentamente. In quel cuore che ora piange della lontananza da quel calore che gli donava la sol vista di quel ladruncolo. Quel cuore che ora lo rivuole indietro, che lo vuole stringere a se, dirgli ciò che sente, ciò che vuole, che desidera.

Ma piange perché sa che lui non tornerà, che lui ormai non c’è più…

Ed io… Non riesco a smettere di piangere per la tua mancanza… Darei qualsiasi cosa pur di tornare indietro…

Ma so che ciò non potrà mai accadere. E mi avvio in silenzio, tra i corridoi del castello.

Dopo tanto tempo, rivedrò i miei amici… Di nuovo, come quel lontano giorno di due anni fa, quando tu sei venuto a rapirmi.

Vorrei che tu tornassi, per rapirmi di nuovo…

Ma ormai so che non tornerai…

Io continuerò ad aspettarti, fino a quando non verrai a bussare alla mia finestra per rapirmi ancora una volta.

No smetterò di aspettarti, Gidan…

Perché solo per questo io continuo a vivere…





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