You wanna be my friend or my enemy? Make your choice.

di Backwards
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 “ Più in là ci sono le attrezzature sportive: la palestra, la piscina, il campo da basket. Ci si arriva prendendo questo sentiero, seguitemi.”

David è il nostro capogruppo, nonché un animatore. Ha 17 anni e mi sembra un tipo in gamba. E' alto come un tappo ma è muscoloso; ha i capelli color nocciola e gli occhi azzurri. Penso che Meky abbia un debole per lui.

Prendiamo un sentiero di ciottoli e poi giriamo a sinistra, ed eccoci arrivati: 2 begli edifici decadenti e un campo da basket con i canestri arrugginiti; sono questi gli elementi che compongono la nostra area svago.

Mi giro e alzo il collo per vedere se dietro, tra la folla, c'è la ragazza che ho visto a mensa. Nessuna chioma bionda. Sarà in un altro gruppo.

Porca troia!!” - sento gridare da dietro. Mi giro nuovamente e vedo Meky a terra.

Aaaah, che male..! “ - io e Grace capiamo in un attimo che è una finzione, ci guardiamo negli occhi e scoppiamo in una risata fragorosa. L'attenzione si sposta su di noi. Ci guardano tutti male e Meky ci lancia un'occhiata da pazza omicida.

Meky! Vi avevo detto di stare attenti alle buche! Avrai preso sicuramente una storta, ma devo portarti in infermeria. Fai più attenzione la prossima volta.”

Cazzo, questa non ci voleva... va bene, andiamo in infermeria.”- Meky ci lancia un'occhiata maliziosa e allunga un sorriso che fa pensare solo ad una cosa.

Vi lascio campo libero”- ci dice David mentre tiene in braccio Meky - “ non allontanatevi troppo. Tornerò non appena l'infermiera avrà finito la medicazione.”

Penso che David sia contento di portare in braccio Meky, c'è un certo feeling tra i due. Grace intanto si è unita ad un gruppo di ragazze che parlano di smalti e acconciature, cosa che assolutamente non fa per me. Vado a fare un giro per il bosco.

Arrivo in un punto della pineta dove le chiome degli alberi si intrecciano e formano un intrico di rami sottili, da cui passano appena i raggi del sole. Vicino ad un pino vedo un piccolo promontorio di terra. Spinta dalla curiosità, mi avvicino e con i piedi, sporcando le All Star bianche, sposto il terriccio. Davanti ai miei occhi si apre uno spettacolo raccapricciante.

Provo ad urlare ma dalla gola mi esce solo un gemito strozzato.

Dalla buca esce una mano umana, una mano bianchissima con le unghie insanguinate e sporche di terra. E' ricoperta da formiche e vermi viscidi che sembrano custodirla gelosamente.

Sento le gambe cedere. Mi giro e corro più veloce che posso verso i campi sportivi.





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