L’acqua, il tè, il cucchiaio… Le mani mi tremano e un cliente solleva un sopracciglio, forse sconvolto dalla mia scarsa sicurezza.
Una volta di più sono felice del pesante strato di trucco che copre le mie guance, nascondendo il rossore e l’imbarazzo.
Avrei voluto specializzarmi nella cerimonia del tè, è una pratica così elegante e silenziosa, adatta a una persona come me, ma non mi è stato possibile.
La mia sorella maggiore, che dovrebbe aiutarmi in questo momento ma che sta seduta a fissarmi con disapprovazione, vuole che mi distingua nella danza, ma non è proprio il migliore dei miei talenti.
Chiyo… Tu sì, sarai una grande danzatrice. Mi ricordo dai tempi in cui studiavamo insieme, anni fa: scivolavi elegante e silenziosa sui tatami, proprio come l’acqua. Forse è per la forza di questo elemento nel tuo carattere, ma è proprio l’arte che fa per te.
La mia sorella maggiore non è stata contenta di sentire che tornerà a prepararsi per diventare geisha, neanche un po’. E con Mameha per di più!
Verso lentamente il tè, pronunciando con voce malferma le frasi rituali. Hatsumomo non è impressionata e non si crea problemi ad ammetterlo.
Ed io vorrei non essere qui.
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