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PageBreeze
N.B. Avevo già postato in prima
persona questa storia, ora lo rifaccio in terza, con minime modifiche. Ringrazio
London e Joan G OdF che hanno recensito la prima versione. Due domandine a loro
e a tutti: 1-quale preferite? 2-vediamo se individuate tutti gli indizi
sull'uomo "misterioso"...
SMETTERE DI
PENSARLO
Hermione siede nella stanza vuota e pensa a
lui.
Questo non è da lei, si dice irritata.
L’esigenza di vederlo sta diventando opprimente.
Non sa neppure se riuscirà ad arrivare a sera senza chiamarlo, cercarlo o,
peggio ancora, andare da lui.
Ora sembra così difficile...
...praticamente impossibile.
Immagina il suo sorriso ed il suo sguardo
trasparente e sornione e deve costringersi a rimanere seduta sulla sedia senza
muovere un muscolo, senza poter alzare il telefono neppure per veder comparire
il suo nome sullo schermo lucido del display.
E sorride pensando che pochi mesi fa lui non
sapeva neppure cosa fosse un 'feletono'....
E sorride pensando a lui...
...come potrebbe non farlo?
Lui che le ha stravolto la vita.
Lui che prende i suoi pensieri come nulla e
nessuno mai.
Lui che non vuole vedere.
Non vuole pensare.
Non vuole desiderare.
Eppure lo pensa, lo desidera, lo vuole come mai
prima d’ora.
Perché mai ha sentito in sé questo desiderio
urgente, come con lui.
Mai i suoi piedi s’incamminavano da soli in strade
che non conosceva solo per un fugace suo sorriso.
Mai ha desiderato tanto un bacio durante pochi
istanti nelle scale del palazzo.
Mai.
Lei è posata, controllata, riflessiva.
Lei è Hermione Jane Granger e non conosce
perdizione, e non cerca turbamenti.
E ora è qui e vorrebbe essere con lui.
E non riesce più a studiare.
Sorride pensando che se lui lo sapesse non ci
crederebbe.
Non può mangiare.
Non sa concentrarmi su nulla che non sia
lui.
Neppure il libro più appassionante ha mai potuto
tanto, togliendole ogni volontà, ogni capacità di reazione, ogni
consapevolezza.
E’ quella mancanza d’aria che le fa trattenere il
fiato ogni volta che un rumore la distoglie dal pensiero di lui.
E’ la passione incontrollabile dei loro fugaci
incontri.
E’ il desiderio di essere sua, ora.
E’ la voglia di un gelato, quello del bar proprio
di fronte al suo rinomato studio di pozionista...
....voglia di lui.
Di baci ardenti.
Di sguardi di ghiaccio che bruciano la pelle come
la più esperta delle carezze non potrà mai fare.
Dei suoi gemiti di desiderio che le si infilano
sotto la pelle procurandole brividi travolgenti.
Basta un suo sospiro e lei va a fuoco.
Un suo sorriso e si sente nuda.
Nuda, sì, intimorita e imbarazzata nella nudità
travolgente del suo desiderio.
Lo stesso desiderio che la farebbe alzare ora da
questa sedia e da questa scrivania se non fosse per l’incredibile autocontrollo
che ancora, dopo anni di esercizio, riesce incredibilmente ad esercitare su se
stessa.
Troppe volte il suo orgoglio Grifondoro ha
vacillato.
Ora basta.
Non può permettere ancora a questi pensieri di
dominare il suo agire.
Deve controllarsi.
Deve mantenersi lontana da lui.
Deve smettere di pensarlo.
Nonostante tutto.
E capisce già che non resisterà.
Non riuscirà a fare tutto questo.
Può vincere questa battaglia, ma non la guerra.
E alla fine cederà, come sempre, preda di desideri
talmente potenti che la travolgono.
Potenti come lei non può essere, non sa essere,
non vuole essere.
E lo cercherà.
Lo chiamerà.
Lo vedrà.
Perché lui è una perdizione.
E lei, Hermione Jane Granger, non può sottrarsi
alla sua perdizione, a te, Draco Lucius Malfoy.