-Cacciatori-
[#43 – Facile + #30 - Lontano]
"È
stato facile", disse umile Quinlan, mentre due dozzine
di vampiri
giacevano a terra, avvelenate dall’argento della sua spada. E Gus,
che lo osservava da lontano, non aveva occhi che per lui e per la sua
incredibile capacità di devastazione.
[Slash - Quinlan x Gus]
[SPOILER! - pesanti Spoiler su
tutta la trilogia]
FanFiction partecipante alla challenge indetta dalla community "1frase"
utilizzando il set Alpha
-Titolo: Cacciatori
-Autore: XShade-Shinra
-Fandom: The Strain (Trilogy)
-Pairing: Quinlan x Gus
-Genere: Vari generi
-Rating: Giallo
-Avvisi: Slash, WI, MM, SPOILER!
-Capitoli: One-Shot
-Disclaimer: Tutti i personaggi
di questa storia sono maggiorenni e
comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come d'altronde i
fatti in essa narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono
(purtroppo...), ma sono proprietà dei relativi autori; questa storia è
stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.
-Note: Eccomi che approdo qui,
in questo fandom che spero si riempia di FF senza dover aspettare la
serie
televisiva prevista (a quanto pare) per l'anno prossimo.
Continuo il set alpha con il mio OTP per questa serie: la Quinlan x
Augustin “Gus” Elizalde.
Secondo le mie congetture, Quinlan/Quinto, essendo un Nato, è sì
sterile, ma non essendo appunto un vampiro completo ossiede l'apparato
riproduttore; almeno, quando parla della vita nell'Antica Roma e della
sua prima donna dice che ella gli aveva dato anche "l'intimità" che
cercava, e scusate se ho pensato subito male! XD Adoro Quinlan ma mai
quanto Gus, il mio personaggio preferito della saga (dopo la sua
uscita della "Power Rangers porno", poi... xD).
Poiché in questa raccolta sono presenti numerosi e pesanti spoiler, ne
sconsiglio la lettura a chi non avesse ancora completato i tre libri.
^^ A tutti gli altri, auguro una piacevole
lettura.
- Cacciatori -
#01
– Anima
Un’anima macchiata dalla strada non per forza è corrotta, e questo
Quinlan lo sapeva bene poiché anche lui era stato macchiato,
ma la sua anima non aveva mai voltato la faccia ai propri ideali,
nonostante il sangue bianco che gli scorreva nelle vene.
#02 - Seconda volta
Quella, per il signor Quinlan, era la seconda volta che si innamorava
di qualcuno, e sapeva fin troppo bene che quel sentimento gli avrebbe
fatto solo del male, quindi decise di tenerlo per sé, perché se il
Padrone l’avesse scoperto Gus avrebbe fatto la stessa fine della
ex-moglie.
#03 – Uomo
Il signor Quinlan non poteva reclamare una donna come propria, lo
diceva anche l’Occido Lumen,
ma mai nessuno aveva detto che il Nato non
avrebbe potuto reclamare un uomo
come proprio.
#04 – Denaro
Nei secoli, Quinto aveva messo da parte denaro e ricchezze tali da
poter vivere agevolmente senza mai lavorare, anche se Gus gli aveva
fatto notare – con la sua gentilezza degna di uno scaricatore di porto
– che loro necessitavano di argento, non di denaro, e quella era
l’unica cosa che il Nato non aveva a vagonate.
#05 – Preghiera
Gus non sapeva esattamente a chi volgere le proprie preghiere per la
madre, dopo ciò che era accaduto a Eph nel campo Libertà.
#06 - Padrone
Quando Gus seppe che alla morte del Padrone sarebbe sopraggiunta anche
la morte di Quinlan, per un attimo – ma solo per un attimo –, dimenticò
tutte le persone care vittima degli strigoi,
colto da un momento di
vuoto.
#07 - Attesa
Gus aveva aspettato quasi due anni il ritorno di Quinlan, insultandolo
a denti stretti ogni volta che si trovava in difficoltà contro dei
vampiri.
#08 - Miglior
amico
Il signor Quinlan non aveva mai avuto un migliore amico, perché per sua
natura aveva sempre evitato di avere amici intorno, sicuro che poi li
avrebbe persi per mano di Chronos e ne sarebbe rimasto solo il ricordo
per l’eternità, come sarebbe successo anche con Gus.
#09 - Notte
L’orologio biologico di Gus in quel paio di anni si era completamente
sregolato (a causa della nube di scorie nucleari e alla vita nel buio
sottosuolo), al punto che era solo grazie a Quinlan se riusciva a
capire quando era giorno e quando era notte.
#10 – Pazzia
A Gus quella sembrò tanto una pazzia, e fu appunto per quel motivo che
non riuscì a sottrarsi al piano del signor Quinlan.
#11 - Fidanzamento
Lui e il mezzovampiro non si erano mai fidanzati ufficialmente;
semplicemente non ne
avevano avvertito il bisogno, perché erano talmente poche le creature
rimaste in vita che non c’era bisogno di mettere paletti ben
visibili per la concorrenza.
#12 – Vita
La vita del signor Quinlan era talmente larga che il messicano faticava
a cingergliela del tutto con le braccia.
#13 – Noia
Da quando il Padrone aveva fatto la sua comparsa sul palco di Manhattan
e gli Antichi lo avevano ingaggiato come cacciatore del giorno, Gus non
conosceva più la noia della vita da single.
#14 – Indifferenza
Fingevano indifferenza l’un l’altro agli occhi dei presenti, ma ben
sapevano che appena passato il meridies
si sarebbero nascosti sotto una
coltre di calde coperte a festeggiare.
#15 – Letto
In due anni che stava nel campus, Gus aveva cambiato letto almeno un
centinaio di volte in quell'ultimo periodo, tutto a causa dell’irruenza
di Quinlan che non
riusciva proprio a capire che le doghe in legno non erano solide come i
giacigli che aveva conosciuto lui nell’Impero Romano.
#16 – Stelle + #39 – Speranza +
#23 –
Cielo + #24 - Nero
“Che guardi?”, chiese il Nato a Gus, che stava con il naso in su seduto
sul tetto del campus, avendo come risposta uno stizzito: «Queste
stelle
del cazzo, ormai, non si vedono più, amico, è una rottura di palle
guardare il cielo». Ma, nonostante tutto, il messicano
continuava a
scrutare il firmamento coperto dalle tossiche nubi gravide, come se non
volesse perdere la speranza di poter rivedere un piccolo luccichio.
“Da secoli l’uomo guarda il cielo, lo fa per prevedere il futuro”, gli
disse telepaticamente il Nato, facendolo ridere.
«Amico, questo cielo è nero come la merda: non prevede il nostro
futuro, ma quello dei fottuti succhiasangue che spazzerò via dalla mia
città», rispose il messicano con un ghigno trionfante in
volto, senza
mai staccare gli occhi da quella volta scura.
#17 – Minuto
Ancora un minuto, un solo minuto, prima di andare a morire, poi le loro
labbra si sarebbero divise con uno schiocco bagnato per non ritrovarsi
mai più.
#18 – Limite
I due non avevano limite: nulla sarebbe riuscito a fermare la loro sete
di vendetta per tutti i loro cari morti a causa del Padrone.
#19 – Cuore
Il cuore di Quinlan batteva veloce, pompando il suo sangue bianco per
tutto il corpo, soprattutto nella zona pelvica, richiamato dalle
attenzioni che gli stava riservando Gus.
#20 – Fede + #29 - Credere
«La tua fede in Dio arriva fino a questo punto?»,
chiese il messicano
al Nato, mentre cercava rifugio in una chiesa per poter riposare la
mente stanca.
“Credere in qualcosa di più grande fa sentire più forti, e come potrei
non credere in Dio, data la mia natura?”, gli domandò di rimando,
ammutolendolo.
#21 - Estate
«E levati! Mi fai caldo, porca puttana!», esclamò Gus,
buttando Quinlan
giù dal letto a causa della troppa afa della calura estiva.
#22 – Pioggia
La pioggia nera e carica di scorie nucleari batteva come una sassaiola
sui corpi di Gus e Quinlan, facendo male alla palle nuda del messicano.
#25 – Medico
Quinlan vietò categoricamente a Gus di farsi vedere da un medico per
curare la sua mano: gliela avrebbe medicata lui, in modo che non
cadesse tra le meni di qualche camice bianco della Stoneheart in
combutta con il Padrone.
#27 – Uccidere
«Ehi, dov’è il Mex?» Se ci fosse stata una lista delle
persone che Quinlan avrebbe voluto uccidere se fossero diventate
strigoi, il primo sarebbe
stato sicuramente Creem – anche se ben sapeva
che in caso di contagio sarebbe morto da solo per avvelenamento.
#31 – Barca
Quando Quinlan era sulla barca, sentì che Gus non era stato preso dagli
strigoi e fu l’unica cosa che
lo fece sospirare di sollievo: se lui e
Eph non avessero riportato vittoria, per lo meno, Gus non sarebbe
diventato uno di loro.
#32 – Ricordi
Ricordi secolari si susseguivano nei sogni di Quinlan, mentre Gus si
rivestiva e lo guardava con un sorriso sulle labbra, chiedendosi se
quei granelli infinitesimi di tempo con lui sarebbero mai rimasti
indelebilmente nei ricordi del Nato.
#33 – Morte + #28 – Posto + #34 –
Peggio + #26 - Parole
Quando Quinlan morì – avvolto finalmente dalle ali dell’angelo della
morte, dopo che per tanti anni era riuscito a scappare dal suo
soffocante e scuro abbraccio liberatorio –, non credette di vedere
nuovamente davanti a sé Gus, che sorrideva e gli porgeva la mano. «Tua
moglie dovrà attendere ancora un po’ prima di rivederti, dobbiamo
andare in un altro posto prima», gli spiegò il messicano,
portandolo
verso un posto grigio, dove si poteva sentire un borbottio di migliaia
di voci, come quelle che possedeva il Padrone. «Siamo
all’inferno?»,
domandò il mezzovampiro, ricevendo un altro sorriso prima della
risposta di Gus: «No, peggio, cazzo: siamo al purgatorio,
dovremo
pregare un casino per poter aspirare a raggiungere i piani alti, un
giorno». Ma, mentre diceva quelle parole, Gus era contento,
perché
temeva di non poter mai più vedere Quinlan, pensando che fosse
destinato alle eterne fiamme dell’Inferno.
#35 – Braccia
Le braccia di Quinlan erano forti e bollenti, e il messicano adorava
quando quelle robuste membra gli cingevano la vita sotto la consunta
coperta del campus e tutto il calore del corpo del Nato non gli faceva
sentire il gelo pungente della notte.
#36 – Elettricità
Gus amava fare un tuffo nella storia, nel passato vero, vissuto dagli
occhi di Quinlan, e quella sera rimasero ore e ore a parlare del mondo
prima dell’avvento dell’elettricità.
#37 – Cellule
Le cellule di Quinlan erano diverse da quelle dell’altro, ma Gus non
l’aveva mai considerato troppo diverso da sé.
#38 - Promessa
«Stanne certo, Quinlan! Abbatterò tutti quegli schifosi
succhiasangue
del cazzo! È una promessa!», disse Gus con così tanta enfasi
e
determinazione che per un attimo il mezzo vampiro credette davvero che
quel messicano sarebbe riuscito da solo a combattere e abbattere la
progenie vampiresca del Padrone.
#40 – Buco
Il buco alla coscia che gli aveva scavato il verme del sangue – e che
poi lo stesso Gus si era riaperto per estrarre quell’orrida creatura
portatrice di letali virus – aveva messo subito Quinlan all’erta.
#41 – Rivelazione
Quando Quinlan rivelò il proprio corpo a Gus, quest’ultimo non poté
fare a meno di restare incantato da quel fisico ricoperto di cicatrici
e che mai aveva smesso di lottare nonostante le ferite.
#42 – Volontà
Gus snocciolava proiettili di piombo a volontà verso gli strigoi, ben
sapendo che non li avrebbe uccisi ma li avrebbe perlomeno rallentati,
dando a Quinlan più tempo per attaccarli e non averli tutti addosso.
#43 – Facile + #30 - Lontano
“È stato facile”, disse umile Quinlan, mentre due dozzine di vampiri
giacevano a terra, avvelenate dall’argento della spada del Nato. E Gus,
che lo osservava da lontano, non aveva occhi che per lui e per la sua
incredibile capacità di devastazione.
#44 – Terrore
Non c’era via da fuga, e ogni speranza pareva ormai lontana, ma gli
occhi di Gus non erano mai stati nemmeno velati di terrore, davanti a
quelli rossi, freddi e austeri del Cacciatore.
#45 – Fuoco
«Sì! Bruciate tutti, vampiri del cazzo!», esultò il
messicano guardando
la lingua di fuoco che divampava nel cielo, sotto lo sguardo fiero del
Nato.
#46 – Risposta
«“Non lo so” non è una
cazzo
di risposta!», ghignò Gus, imbracando il fucile caricato con
proiettili
d’argento, «Non credo che oltre te e me ci sia qualche
altro bastardo
qui: dimmi dove hai nascosto la chiave della cella di mama!»
#47 – Chiaro
Non era ben chiaro a nessuno dei due il come si fossero trovati a
letto, ma il perché, in
compenso, era talmente lampante da accecare.
#48 - Insieme
Che Gus e Quinlan stessero insieme non c’erano dubbi, poiché qualsiasi
domanda porgesse il messicano al mezzovampiro, quest’ultimo gli
rispondeva sempre con un messaggio telepatico privato, facendo poi
sogghignare Gus.
#49 – Mente
Era stato facile per Quinlan leggere l’interesse che Gus nutriva nei
suoi confronti, grazie ai poteri ereditati dal Padrone – leggere la
mente non era mai stato così utile come quella volta.
#50 - Strada
Gus era un ragazzo di strada – viva
las ratas! –, che aveva preferito
gli insegnamenti del duro e amaro asfalto a quelli della sua amata
madre, ma quella strada non gli aveva mai insegnato a combattere contro
gli strigoi, come invece
stava appendendo da Quinlan.
§Fine§
XShade-Shinra
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