- Prologo-
Antefatti della Ribellione
All’origine del Mondo e dell’Universo
l'Onnipotente era un’unica forza che governava e sedeva su un
trono nel bel mezzo del Nulla.
Aveva tutti i poteri del Bene insiti in
lui, e riusciva a guardare al Passato e al Futuro. Ahimè, era il
Presente che lo preoccupava. Si sentiva così triste che, un giorno,
decise di creare Qualcosa.
Si tolse una piccola particella di luce
e la gettò nell’immensità del vuoto, dove si replicò migliaia e
migliaia di volte. Le particelle di luce si fusero insieme e
crearono una grande esplosione, dalla quale si divisero due universi:
l’Universo Materiale e l’Universo Spirituale.
Con grande zelo, l’Altissimo creò il
Paradiso e gli Angeli, entità di puro spirito a sua immagine e
somiglianza. Donò loro tutte le Virtù, che si divisero.
Donò loro la capacità di poter
comunicare tra loro con voci melodiose, la luce intensa che brillava
per ognuno, e dodici ali ad ognuno di loro.
Erano una corona immensa che volteggiava
attorno a lui.
- Miei figli spirituali, vi Amo. Vi ho
creati affinché possiate divertirvi e gioire per ogni cosa. Vi ho dato
entità di puro cuore, e con quel cuore risplenderete sempre di più.
Amatevi tra di voi, e io sarò felice di guardarvi-, disse loro.
Gli angeli erano felici, ma un
giornochiesero al Padre di tutti nuovi fratelli.
- Oh, mio Eterno Signore-, disse il più
bello, invocandolo. Aveva capelli neri che gli arrivavano alle natiche
e un corpo scolpito. Era l’angelo più desiderato dagli angeli
dell’amore carnale e spirituale. Pregava con gli altri il Padre, a
testa china. – Ti chiediamo di rendere bello anche l’Universo
Materiale. Creaci dei nuovi fratelli, e noi mostreremo ai Materiali la
via del Bene-.
Dio guardò quell’angelo splendente. Era
così bello, lo ammetteva persino lui, che gli rispose con la voce del
cuore.
- Tu sarai Lucifer, e per te farò un
uomo e una donna che abiteranno quel luogo che ho impiegato sette
giorni e sette notti per rendere così bello, e che voi Angeli, figli
prediletti, avete colorato con tanta diligenza-.
Detto ciò, l’Onnipotente creò dal fango
e dalla terra un uomo, che somigliava a lui molto più degli Angeli. Non
aveva ali, poiché l’avrebbe sfigurato. Era così bello che se ne
innamorò. E da lui creò una donna, con lunghi capelli neri e un paio di
occhi dal color dei lapislazzuli, tirandola dal costato dell’uomo.
- Tu sarai Adamo-, disse all’uomo, - e
tu sarai Eva. Voi vivrete qui, sul Paradiso Terrestre, a metà tra Cielo
e Terra. Potete fare tutto quello che volete, ma non dovete mangiare
dal melo che c’è qui-.
Se ne andò, e si ritirò.
Ogni giorno che passava, guardava
interessato quegli uomini che si affannavano a cercare di sopravvivere,
evitando scrupolosamente il melo.
Non si accorse, però, del malcontento
che aveva generato nel suo vecchio figlio prediletto, Lucifer.
L’Angelo si aggirava pensieroso per
tutto il Paradiso, quando incontrò Lilith, un bell’angelo dalle
fattezze pronunciate e un paio di labbra carnose e rosee.
- Lucifer-, lo chiamò lei. – Cosa
succede?-
- Il Signore nostro Padre dedica tutto
il tempo ai nostri fratelli materiali, che sono sicuro lo tradiranno
non appena manderà gli Angeli a far loro compagnia-.
Lilith gli sorrise, concordando.
- Sarebbe bello se Adamo tradisse
l’Onnipotente, non scegliendo Eva, ma peccando di lussuria- continuò il
bell’angelo, che iniziava a perdere piano la lucentezza, mentre
permetteva alle Tenebre di entrare nel suo cuore.
E così, Lilith, in accordo con Lucifer,
scese sul Paradiso Terrestre e tentò Adamo, giacendo con lui.
Questo episodio fece adirare Dio, che
chiamò a rapporto Lilith e Lucifer davanti a tutti gli altri angeli.
Li cacciò dal Paradiso, condannandoli a
vivere per sempre insieme ad Adamo ed Eva.
- No!- rispose Lucifer, alzandosi e
guardando il Signore in volto, rimanendo estasiato.
- Lucifer! Osi disobbedirmi?- tuonò
adirato l’Altissimo.
- Oh, Signore. Sì, io oso. Perché
passate il tempo a dare la Vostra attenzione a due esseri che non
valgono niente e che possono tradirvi? Perché non dedicate la Vostra
attenzione a noi umili servitori e fedeli figli da quando ci avete
creato? Lilith non ha fatto altro che dimostrarvi la fragilità della
volontà dei Materiali-, disse superbamente.
- Lucifer, con questo atteggiamento ti
stai dimostrando un Angelo invidioso, e in questo posto l’invidia non è
contemplabile-, gli rammentò. – Senza ricordarti che non avevi alcun
diritto di guardare il Mio Volto-.
- Signore!- continuò Lucifer alzando la
voce, - io sono potente quasi quanto voi, me lo dovevate!-
Adirato sopra ogni dire, e deluso dal
suo bellissimo figlio, si intristì nel vederlo trasformarsi in un
essere che di bello e divino non aveva più niente. Vide la sua anima
oscurarsi e cadere giù sulla terra.
Mandò gli altri angeli sulla terra per
insegnare agli uomini i piaceri del lavoro e dell’amore.
Lilith, invidiosa che Adamo avesse
preferito Eva a sé, scese sulla Terra e andò a trovare Lucifer.
- Dobbiamo tentare gli uomini, affinché
quel posto in cui stanno sarà a loro precluso-.
Guardarono in alto e videro una terra, a
metà tra Terra e Cielo, dove vivevano beati i Materiali e dove gli
Angeli insegnavano loro come vivere in armonia.
Lilith, così, mutò la sua forma in un
giovane bello e aitante, che diede ad Eva una mela, donandogliela come
il frutto per la più bella. Eva, che non conosceva malizia, andò da
Adamo e gliene offrì un pezzo.
Quando Dio se ne accorse, notò che era
la mela colta dall’albero proibito.
Si adirò così tanto che comandò a
Camael, uno splendido angelo dai capelli biondi come il grano e
possente come una montagna, di cacciare i suoi figli prediletti dal
Paradiso, dando a Eva la possibilità di fare figli, ma partorendoli con
dolore, e ad Adamo il dovere di vegliare su Eva e sui suoi figli e di
lavorare con fatica.
Si ritirò triste, mentre gli angeli, che
scendevano per aiutare i figli di Adamo ed Eva, e tutta la loro
progenie, cadevano in tentazione.
Quando si accorse che gli Angeli
cadevano, Dio li divise in categorie.
Ai Serafini diede il compito di
salvaguardare il suo trono, donando loro sei ali in tutto. I Cherubini
avevano quattro ali ed erano posti accanto al suo trono. I Troni
portavano, quando lo desiderava, il Suo trono nel Cielo; erano dei
mutaforma: ruote per trasportare il trono, angeli per il resto del
tempo.
Nel cerchio sottostante vi erano le
Dominazioni, che riferiscono gli ordini ricevuti dai Serafini, dai
Cherubini o da Dio stesso, agli angeli di Coro inferiore. Insieme a
loro c’erano le Potestà, custodi della Storia, le Virtù, che osservano
gli uomini.
Nell’ultima gerarchia vi erano i
Principati, angeli guardiani delle nazioni e delle contee, e tutto
quello che concerne i loro problemi e eventi, inclusa la politica, i
problemi militari, il commercio e lo scambio. Uno dei loro compiti era
quello di scegliere chi tra l'umanità potesse dominare. I Principati
erano accompagnati dagli Angeli, ovvero l’ordine più basso tra la
gerarchia celeste, che erano inviati agli uomini come messaggeri della
Divina Volontà.
Infine c’erano gli Arcangeli, che erano
pochi eletti dai vari Ordini, che si erano distinti per diligenza,
caparbietà, e fede in Dio, e donò loro tre paia di ali splendenti dai
colori sgargianti.
Tutti gli Angeli si impegnarono da
allora, in una lotta contro i demoni, angeli caduti che avevano perso
la fede in Dio, cedendo al peccato.
E mentre l’umanità è tuttora divisa tra
Bene e Male, continuamente tentata e riportata sulla retta via,
all’interno del Cielo Dio si era ritirato da tempo, rimuginando
pensieroso sugli sbagli che aveva compiuto.
Le legioni degli Angeli, capeggiati da
Michael, andavano e tornavano dalla Terra, dove si combattevano le
battaglie, al Cielo. Talvolta vincevano, talvolta si ritiravano
strategicamente, e quando succedeva Michael era davvero inavvicinabile.
Riusciva ad avvicinarlo un unico angelo.
*Angolo della scrittrice*
Questa storia continua al seguente link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=360634&i=1
(è stata pubblicata dalla sottoscritta con il
nuovo account, sempre su EFP ovviamente)
Buona lettura!! ;)
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