Waiting
- BanGaze -
Alzò
nuovamente lo sguardo verso
l’orologio a muro della cucina: erano già le
19.27. Fece un ennesimo sospiro
continuando a fissare infastidito le lancette scure. Aveva ben
un’ora e
ventisette minuti di ritardo, anzi ventotto !! Lasciò cadere
mollemente le
braccia lungo i fianchi e si ritrovò a stringere i pugni
senza neppure
accorgersene. Stupido Fuusuke !!
-
Ohh Nagumo ! – Una voce ancora
piuttosto infantile e, a suo avviso, parecchio fastidiosa
richiamò la sua
attenzione. Spostò velocemente gli occhi sulla figura minuta
che se ne stava
ferma sulla soglia della stanza a fissarlo. – Ho fame, ti
sbrighi a farmi da
mangiare. Hiroto ha detto che devo cenare qui e .. – Prima
che il più piccolo
potesse terminare la frase Haruya decise d’interromperlo
già fin troppo
irritato per il ritardo del compagno per sopportare le ramanzine di una
pulce
di poco più di tredici anni.
-
Ho capito, ho capito. Ci sto
lavorando dammi tempo. – Sentenziò prima di
spostarsi nuovamente vicino ai
fornelli. Aveva messo a bollire una pentola d’acqua
già parecchio tempo prima e
questo, di norma, segnava la fine dei suoi doveri culinari. Il resto lo
faceva
Fuusuke: era lui che sapeva cucinare, fare il bucato e tutto il resto;
Nagumo
si limitava a tenere pulita la casa e già questa per lui era
un’incombenza non
indifferente. Fissò la pentola con una sorta di disprezzo e
riservò un’occhiata
parecchio diffidente alle verdure che, grazie al cielo, erano
già state lavate
e tagliate. Recuperò un foglio strappato da uno dei mille
quaderni di Suzuno in
cui erano state scarabocchiate in fretta le istruzioni basilari per
preparare
una ricetta che, a detta del suo compagno, anche il più
stupido degli idioti
sarebbe riuscito a cucinare senza incontrare particolari problemi.
Bene, allora
perché non aveva la benché minima idea di cosa
dovesse fare in quel momento?!
Rilesse ancora una volta quelle
maledette parole scritte nella calligrafia ordinata e pulita di Fuusuke
poi
spostò nuovamente lo sguardo su Kariya ancora fermo nella
stessa identica
posizione di poco prima. Si fissarono per un paio di secondi quasi con
aria di
sfida. Entrambi fingevano di detestarsi troppo orgogliosi e diffidenti
per
dimostrarsi affetto. Come aveva più volte sentenziato
Midorikawa il loro
problema più grande era che, per certi aspetti, si
somigliavano troppo. Così
finivano sempre a litigare o a fare “a botte” poco
importava se uno dei due
avesse ormai quasi venticinque anni. Tuttavia Haruya era anche una
delle
persone con cui Masaki aveva meno problemi a relazionarsi e quindi, nel
momento
in cui si presentavano degli imprevisti di lavoro, i suoi due tutori, o
come
preferiva dire Hiroto “genitori”, sapevano dove
lasciare Kariya fino al loro
ritorno.
-
Si può sapere che accidenti hai
da guardare pulce ? – Chiese il più grande con il
solito tono arrogante. –
Guardo un’idiota che non riesce a capire come cucinare una
cena elementare.- Il
più piccolo sfoggiò uno dei suoi soliti sorrisini
strafottenti che riservava
solo a lui o al suo Senpai e che facevano andare Nagumo su tutte le
furie. –
Immagino che questi commenti tu non li faccia in presenza di chiunque
..
scommetto che con Midorikawa e gli altri ti comporti da bravo bambino
mentre
con me ti permetti di fare il maledetto stronzetto .. – Non
riuscì a terminare
la frase perché l’espressione di Masaki
mutò completamente e il suo viso
assunse un’aria dolce ed innocente. Prima che potesse aprire
bocca fu
nuovamente il più grande a riprendere la parola. –
E’ inutile, sei proprio
figlio di Hiroto non c’è che dire. -
Sentenziò prima di tornare a concentrarsi
sulla problematica preparazione di un’improbabile cena.
Dopo
un’altra buona mezz’ora
finalmente Haruya era riuscito a portare in tavola qualcosa di
vagamente
commestibile, per sicurezza aveva assaggiato tutto anche se
l’aspetto non era
per niente invitante, non poteva permettersi il lusso di avvelenare la
piccola
pulce neppure per sbaglio, sapeva per esperienza che Hiroto era fin
troppo
pericoloso se si arrabbiava. Kariya storse il naso alla vista di quella
strana
pappa informe che gli era stata servita e la sua espressione assunse un
tono
ancora più disgustato quando l’odore della cena
gli arrivò al naso. – Io questo
schifo non lo mangio !! – Biascicò allontanando
con la mano il piatto da sé. –
Invece lo mangi e come !! Mi sono scottato almeno quattro volte per
cucinarti
la cena quindi ora la trangugi fino all’ultimo boccone
altrimenti te la faccio
ingoiare io a forza, piatto compreso. – Replicò il
più grande in modo secco.
Era più irritato dal fatto che anche lui dovesse mangiare
quello schifo che
aveva preparato più che dall’ovvio e sensato
commento espresso da Masaki in
merito a quella “roba” di cui tutto si poteva dire
meno che fosse appetitosa.
Si
decisero entrambi a portarsi
un boccone di quella cena alla bocca solo dopo alcuni minuti e con
grande
sorpresa di entrambi poterono constatare che il sapore non era poi
così orrendo
specie se paragonato all’aspetto e all’odore.
Continuarono a cenare
tranquillamente finché il cellulare di Nagumo non emise un
forte trillo, il
ragazzo recuperò velocemente l’oggetto che aveva
lasciato appositamente sul
bancone proprio dietro di lui e, speranzoso, controllò
l’elenco dei messaggi in
entrata.
Ciao Haruya ! Io e
Mido-chan arriviamo fra
circa una
mezz’oretta. Scusa ancora per
il ritardo, ma purtroppo
è successo un altro
casino in azienda.
Prometto che ci
faremo perdonare. Dai un
bacio a Masaki.
Ci vediamo fra poco.
Hiroto.
Finì
di leggere il messaggio fin
troppo velocemente non prestando neppure particolare attenzione al suo
contenuto. Era parecchio irritato e il suo umore peggiorò
ulteriormente quando
controllo l’ora sul display luminoso del piccolo apparecchio:
erano quasi le
21.00. Stupido Suzuno. Per fortuna che doveva essere a casa per le
18.00 al
massimo. Lasciò cadere in malo modo il cellulare sul tavolo
lasciandosi
sfuggire una mezza imprecazione. Che accidenti stava facendo
quell’idiota ?
Perché non si era ancora fatto sentire ? Stava bene ? Era
successo qualcosa ?
Era con qualcun altro .. A quest’ultimo pensiero scosse
violentemente la testa.
Fuusuke non era certo un tipo di quelli che tradiscono. Anche solo per
il fatto
che sarebbe stato troppo complicato per lui, troppi problemi e intralci
a cui
dover pensare e, Nagumo lo sapeva per esperienza, Suzuno Fuusuke odiava
le
complicazioni. Ma allora perché non si era ancora fatto
sentire ?
Notando lo strano comportamento
del più grande Masaki decise d’interrompere quel
silenzio che stava via via
diventando sempre più pesante. – Era Hiroto vero?
– L’altro annuì sommessamente
mentre si alzava da tavola con un unico movimento fluido e iniziava a
radunare
le varie stoviglie per sparecchiare. – Avrà perso
il treno. – Aspettò qualche
secondo per testare l’effetto che le sue parole avevano avuto
poi si convinse
ad aggiungere qualcos’altro al suo discorso. - Vedrai che fra
poco arriva. –
A
quel tentativo di farlo sentire
meglio le labbra di Nagumo s’incresparono appena verso
l’alto, passò accanto a
Kariya e, dopo aver depositato piatti e bicchieri nel lavello,
appoggiò con
delicatezza una mano fra i capelli chiari del più piccolo
scompigliandoglieli
appena in una sorta di strana carezza. – Diciamo che per
questa volta proverò a
pensare che hai ragione .. – Mormorò stringendogli
appena le dita attorno ai
sottili capelli e tirando con poca forza verso l’alto.
– E tu invece cosa mi
racconti ? Come va con il tuo fidanzatino … uhm Kirino
giusto ? – A quelle
parole il viso di Masaki diventò completamente rosso e con
un unico movimento
portò entrambe le mani sulla pancia di Nagumo in modo da
potergli assestare uno
spintone. – NON è il mio fidanzatino !!!
E’ solo un mio Senpai, idiota per di
più !! – Rispose praticamente urlando il
più piccolo. A quella reazione così
plateale quanto scontata Haruya scoppio a ridere. – Ecco
questa invece è la
parte che hai preso da Midorikawa. –
Poco
dopo le 21.30 Hiroto e
Midorikawa passarono a riprendersi Kariya, ringraziarono scusandosi
nuovamente
sia per il ritardo che per il disturbo e dopo essersi congedati
lasciarono Haruya
ancora solo ad aspettare. Il rosso si guardò attorno
cercando di evitare di
tornare a fissare uno dei qualsiasi orologi presenti in giro per casa,
cercò di
tenersi occupato mettendo un po’ a posto alla meno peggio la
cucina e il
salotto, raccolse tutto il disordine fatto da Masaki poi, vinto
dall’ansia,
provò a comporre il numero di cellulare di Suzuno: cliente
irraggiungibile. Quello
stesso messaggio fu l’unica cosa che ricevette come risposta
alle sue
successive quindici chiamate.
-
DOVE CAZZO TI SEI CACCIATO
STRONZO !!! – Urlò rivolto contro il muro
scaraventando il cellulare sul
divano. L’oggetto rimbalzò mollemente sui cuscini
morbidi per poi cadere per
terra producendo un tonfo appena udibile.
Da
quando Fuusuke aveva
cominciato a frequentare l’ultimo anno di
università non stavano praticamente
più insieme. Avevano iniziato a mettere i soldi da parte per
poter comprare una
casa tutta loro da parecchi tempo e finalmente, quasi quattro anni
prima,
avevano raggiunto la somma necessaria e grazie al lavoro di Haruya
riuscivano
ad essere economicamente indipendenti. Erano poco più di due
bambini quando si
giurarono di stare insieme per sempre, una promessa suggellata con un
ridicolo
“patto di sangue” che Nagumo aveva voluto stringere
a tutti i costi in quella
maniera: sovrapponendo le due piccole ferite che lui stesso aveva
provocato con
le forbici sul pollice destro di entrambi. Erano poco meno di due
ragazzi
quando si erano dati il primo bacio e ora che non erano ancora due
uomini
stavano provando a mettere in piedi quello che non avevano mai avuto se
non in
maniera indiretta: una famiglia, un nucleo che fosse esclusivamente
loro e che
non dovesse essere condiviso con nessun’alta persona
all’infuori di loro due.
Hitomiko
aveva però insistito
tanto affinché Fuusuke continuasse a studiare, aveva una
mente brillante molto
portata per la logica e i numeri, sicuramente con una laurea avrebbe
potuto
ottenere un ottimo posto di lavoro nella Kira Corporation. Tutto il
contrario
di lui: odiava lo studio, i numeri, la matematica e la logica. Ma dopo
aver
sentito il discorso che Hitomiko aveva fatto a Suzuno si mise subito
d’impegno
per cercare un lavoro in modo da poter contribuire a pagare almeno in
parte la
retta che Kira aveva già offerto di sobbarcarsi.
Con
la testa ancora piena di
questi pensieri si accoccolò sul divano continuando a
fissare la porta
d’ingresso e sperando che questa si aprisse da un momento
all’altro. Non si
accorse di essersi addormentato finché non
avvertì un soffice profumo di
muschio e sentì il calore di due labbra gelide sulle
proprie: era tornato. Aprì
gli occhi e prima di dire qualsiasi cosa, prima di fare qualsiasi
sfuriata,
prima di sentire qualsiasi spiegazione stette immobile alcuni secondi
per
permettere all’ambra di specchiarsi e risplendere nel
ghiaccio. Non gli
importava più di altro se non della sua presenza fra le sue
braccia. Portò una
mano dietro la nuca del compagno ed esercitando una lieve pressione lo
attirò
nuovamente verso le proprie labbra. Si baciarono, accarezzarono e
fecero
l’amore nel loro modo disperato, infantile e totalizzante
amandosi come solo
loro sapevano fare da praticamente tutta la vita.
La
mattina dopo quando Nagumo si
svegliò per andare al lavoro Suzuno era già
uscito. Sul tavolo della cucina
trovò la colazione pronta, la sciarpa di Fuusuke e un
biglietto. Sorrise
dolcemente e, ancora spettinato e intontito, si sedette davanti a quel
tavolo
profumato di pan-cake caldi. Mentre mangiava prese il biglietto e lesse
attentamente il suo contenuto.
Scusa
per ieri
sera. Ho fatto davvero tardi, ma ho dovuto
aspettare
per poter
parlare con un professore: se riesco a
convincerlo
ad
anticiparmi un esame avrei tutto il periodo
natalizio
libero.
Mi darà la risposta stamattina,
dopo
ti faccio
sapere.
Mi è morta la
batteria del cellulare quindi
ho
preso su il tuo
e intanto che c’ero ho anche preso la tua
orrenda
sciarpa
rossa, quella che mi hai regalato tu
è
troppo calda. A
stasera. Fai il bravo.
Fuu-chan !
Nuovamente
tornò a sorridere
appoggiando una mano sulla morbida sciarpa azzurro chiaro che era
appoggiata al
tavolo poi si sbrigò a finire la sua colazione e
andò a prepararsi per andare
al lavoro assicurandosi di conservare il biglietto che Suzuno gli aveva
scritto.
-
Sei sicuro di voler anticipare
quest’esame? Se
non sbaglio la prossima
settimana ne hai altri due da dare.- Sentenziò un uomo
piuttosto robusto sulla
cinquantina squadrando quell’algido ragazzo che stringeva al
petto un quaderno
piuttosto spesso e un’agenda e che aveva il viso parzialmente
coperto da una
sciarpa rossa che quasi stonava con la sua figura. –
Assolutamente.- A quella
laconica risposta l’uomo non poté fare a meno che
scuotere la testa ed
acconsentire. Il più piccolo fece un veloce inchino
ringraziando di nuovo in
maniera concisa il professore e uscì dallo studio del
docente. Non era neppure
arrivato alla fine della prima rampa di scale quando sentì
la voce grossa
dell’uomo richiamarlo indietro. – Ti è
caduta questa ragazzo.- Disse
porgendogli una fotografia che ritraeva un bambino dai i capelli rossi
con uno
strano ciuffo sulla testa che ricordava in tutto e per tutto un
tulipano, gli
occhi color dell’ambra e un sorriso felice dipinto sul viso
mentre teneva la
mano di un altro bambino che era stato tagliato fuori
dall’inquadratura. –
Grazie.- Mormorò Suzuno per poi riprendersi
l’oggetto e riporlo con cura dentro
la propria agenda. – Deve essere una persona molto importante
visto la cura che
hai di quella foto. - Sentenziò l’uomo sorridendo.
– E’ la mia motivazione. –
Mormorò Fuusuke prima di congedarsi nuovamente
dall’uomo e dirigersi verso la
stazione affondando il viso in quel caldo indumento rosso e
respirandone a
fondo l’odore del suo proprietario che era ancora
intrappolato in quel morbido
tessuto.
Fine.
Note
dell’Autrice: Innanzitutto volevo ringraziarvi
per
aver letto la mia storia. E’la mia prima fan fiction quindi
sentitevi pur
liberi di commentare in qualsiasi modo preferite, le critiche
costruttive son
ben accette ^^ Spero che il capitolo vi sia piaciuto e di non avervi
annoiato
anche perché l’idea originale doveva essere molto
più corta, poi in fase di
scrittura ho decisamente dilatato le cose x3 Ho intenzione di scrivere
una
sorta di raccolta di “Slice of Life” su vari
personaggi con tematiche e raiting
diversi quindi ogni capitolo sarà fine a sé
stesso. Se avete idee o consigli vi
prego di non esitare a comunicarmeli !! Spero di sentirvi in tanti e
chiedo
scusa ai personaggi che ho utilizzato nella storia, in quanto
è stato una sorta
d’esperimento d’esordi e spero di non averli
massacrati troppo !!
Un bacio a tutti <3
Nel
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